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Autore: _Chara_LV92    26/01/2017    0 recensioni
[Presenza di OC]
Quando il tenente colonnello ha richiamato la squadra nel suo ufficio, i soldati si aspettavano uno di quei cazziatoni che si ricordano per tutta la vita, invece ha soffiato su di essi un vento di cambiamento. Ha parlato di provvedimenti, l'aggiustare quel che quella grande squadra non riusciva in alcun modo a ricomporre, ne con le buone ne con le cattive; è passato ai comandi forzati.
La sua scelta sconvolgerà gli animi della squadra, chi per una questione di rivalità e rispetto e chi per questioni di cuore.
Un'anima che si era messa forzatamente in pace, cedendo alle oscurità della disperazione e di quel mondo crudele, riesce a scorgere un bagliore, una luce che non vede da tanto, una luce che seppur lì vicina si allontana sempre di più. Lui la seguirà finchè avrà energia in corpo, finchè non sarà del tutto impotente. Lui vuole raggiungerla. Lui DEVE raggiungerla. Non riesce più a vivere "da solo".
"Così si ritrova a pensare, con un sorriso amaro sul volto -Perchè il mio destino deve essere così buio? Perchè mi avete portato via le mie fonti di luce? Beh che si fotta il destino... io non mi arrendo!-"
Genere: Azione, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Shihō Kimizuki, Un po' tutti, Yūichirō Hyakuya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 0: New member

Dopo il brusco e improvviso suono della porta che si chiude da sola, nella sala del tenente colonnello Ichinose cala il silenzio. Cinque persone in tutto ma nessuna osa fiatare o aprire la bocca per prima; vi è una tensione talmente solida che la si può affettare con il coltello. L'uomo dai capelli corvini e gli occhi violetti si limita, per il momento, a fissare la giovane squadra da lui creata, specialmente uno dei quattro ragazzi.

Il soldato, che a breve sarebbe stato sotto torchio, decide di non aspettare oltre; quello che vuole davvero, dopo una missione conclusa per pura fortuna, è andare in camera sua a stendere i nervi.

-Vuoi farmi penare oltre?- domanda il comandante della squadra, Shinoa, restando composta ma con un tono di voce già straziato.

La ragazza dai capelli lilla fissa il suo superiore dritto negli occhi, anche se quello che vorrebbe è cambiare direzione dello sguardo; gli occhi di Guren valgono più di mille parole.

Persino il resto della squadra è teso, fare da spettatori ad una simile scena è un qualcosa di stressante ma riescono, anche se con sforzo, a mantenere la posizione.

L'uomo fa passare un'altra decina di secondi da quando la ragazza ha aperto bocca, solo dopo questi si alza dalla sedia, fa il giro della scrivania in modo maledettamente lento e si ferma proprio davanti al comandante della squadra.

-Shinoa Hiragi, sai perchè ti ho convocato, vero?-

Ella stringe i pugni -Fin troppo bene.-

-E pensi... che stia commettendo un ingiustizia?-

La sta interrogando e non c'è cosa più pesante di autovalutarsi dopo una missione fallita miseramente.

-No, signore.- stringe ancora i pugni -Mi...mi dispiace.-

-"Mi dispiace"? È l'unica cosa che hai da dire?-

Questa volta la lama tagliente che non è altro che lo sguardo di Guren riesce a ferire Shinoa che non riesce più a tenere la testa alta.

-Ti rendi conto della fortuna che avete avuto ad esser a qualche chilometro dalla squadra Makoto? Se l'obiettivo affidato al soldato Narumi fosse stato da tutt'altra parte voi, con molta probabilità, non sareste sopravvissuti.-

è vero, è maledettamente vero ciò che sta dicendo, Shinoa lo sa bene.

Quella mattina la loro missione era di attentare alla vita dell'ennesimo vampiro nobile, temporaneamente residente in una villa abbandonata nel cuore della foresta. Non erano state affidate delle direttive specifiche, come procedere lo doveva stabilire il comandante della squadra, ovvero Shinoa. Purtroppo la situazione le è sfuggita di mano e non solo non aveva saputo tener conto di ciò che li circondava ma non è riuscita a mantenere la calma dopo un drastico cambiamento di piani e, a causa di questo errore, la sua compagna di squadra, Mitsuba Sangu, ha rischiato la vita: stanzionare sugli alberi per avere una visuale migliore della villa non è stata una buona scelta, non avendo considerato l'alto numero di vampiri normali a sorvegliare i dintorni. Alla fine, Mitsuba è stata attaccata di sorpresa, si è salvata a pelo ma la caduta dall'albero le è costata la rottura del braccio, per giunta il destro, quello con cui usa la sua arma. Se non fosse stato per l'iniziativa di Yoichi Saotome, ovvero quella di scagliare delle frecce di segnalazione nel cielo, la squadra di Narumi Makoto, anch'essa in missione in una zona circostante, non sarebbe andata a soccorrerli e ad agevolare la fuga.

Nel rapporto nessuno di questi dettagli si poteva escludere. Shinoa si aspettava, al rientro alla base, un richiamo da parte di Guren per farle il quarto grado e non aveva affatto tutti i torti.

-Questa volta, come tante altre in passato, siete stati graziati... ma puoi ben capire che non si può andare avanti a botte di fortuna, non trovi?-

Non ricevendo alcuna risposta da parte di Shinoa, sospira e continua a parlare.

-Ho chiuso un occhio più volte, lo sai bene, ti ho messo anche alla prova per farti capire gli errori che sei solita a commettere in campo di battaglia. Adesso non posso più lasciar correre e devo prendere dei provvedimenti.-

-Guren!-ad intervenire, subito dopo il termine della frase, è stato Yuichiro Hyakuya, richiamando così l'attenzione di tutti i presenti su di lui -Non cacciarla dalla squadra.- dice quasi supplicando ma il suo orgoglio gli impedisce di mettersi in ginocchio a pregarlo.

L'uomo alza un sopracciglio -Hai per caso sentito dalla mia voce "Shinoa,sei fuori dalla squadra"?-

-Lo stavi per dire, lo so!-

In tutta risposta, Guren alza il braccio e tira un sano pugno alla testa del giovane.

-Scemo d'uno Yu, devi lasciar finire di parlare la gente!-

E mentre Yu si massaggia dolorante la testa, Guren riposa lo sguardo su Shinoa, che ha impercettibilmente sorriso all'intervento del suo compagno.

-Stavo dicendo, sono costretto a prendere dei provvedimenti... ma ciò non significa la tua espulsione dalla squadra. Arriviamo al dunque: Shinoa Hiragi, ti tolgo la carica di comandante.-

La ragazza sgrana gli occhi ma non può negare che si aspettava di peggio. Si limita ad annuire, accettando la sua punizione.

-Ma Guren, la squadra ha bisogno di un comandante.-

-Vuole forse affidare la carica a qualcuno dei presenti? In tal caso penso di essere il più portato.- si intromette Shiho Kimizuki, col suo fare sicuro di se.

-Che modesto.- commenta Yoichi a bassa voce con un chiaro tono di ironia e imbarazzo.

Yu è sul punto di iniziare l'ennesima lite con il ragazzo dai capelli rossi ma il colonello parla coprendo la sua voce.

-Ho già affidato la carica, è inutile che fate la lotta per averla.-

-A chi?- domanda Yu.

In quel momento la porta dell'ufficio si apre e Guren si sporge da un lato, dato che la schiera di ragazzi gli impedisce la vista dell'entrata. Sulla soglia vi è il suo amico Shinya Hiragi, con in bocca una fetta di pane alla marmellata.

-Salve a tutti.- mugugna prima di addentare il pane per poi staccarlo dalla sua bocca per poter masticare.

-L'hai portata qui?- domanda Guren non badando allo spuntino serale del compagno.

Lui annuisce e fa cenno con la testa a qualcuno di entrare, poi si sposta. Passano all'incirca cinque interminabili secondi prima che sulla soglia della stanza arrivi una persona che, educatamente, bussa anche se la porta è già aperta.

-Permesso.-dice una voce femminile, alle spalle dei giovani soldati che, per rispetto nei confronti del loro superiore, non si voltano per nutrire la loro curiosità. L'unica cosa di cui sono sicuri è che la ragazza o donna appena entrata non è una loro conoscente.

-Prego, vieni e presentati alla tua nuova squadra.-

L'ex squadra Shinoa sussulta al sentire quella frase, vuol dire che quella persona sarà la sostituta di Mitsuba?

Ella passa in mezzo a Shinoa e Yuichiro, si affianca a Guren e poi si volta verso la sua nuova squadra, mostrandosi ai compagni: è una ragazza, più o meno della loro stessa età, un pochino più bassa di Yu e dal fisico tonico e snello. Ha la carnagione rosea, i capelli apparentemente lunghi, legati in uno chignon non molto stretto in modo da far ricadere alcune ciocche a contornare il viso, di color rame, ed infine ha gli occhi a mandorla color ambra, un colore così intenso che sembra quasi finto. La sua divisa è composta dalla regolare giacca, la gonna corta, collant neri trasparenti e stivali alti, con l'aggiunta del mantello, che arriva alle ginocchia, una spilla particolare e una fascia al braccio a segnare la sua carica da primo capitano nell'esercito.

L'espressione del suo viso non sembra molto entusiasta ma neanche completamente contraria, più che altro pare indifferente a tutto ciò.

-Io sono il vostro nuovo comandante. Mi chiamo Ayame Kimizuki.-
 

Angolo autrice
Questa è la prima fanfiction che pubblico su Owari No Seraph. Sicuramente ne farà un'altra con altri protagonisti.
Sottolineo che tale storia, come forse avete notato dalle info, non è romantica e non vi è segnato il tipo di coppia, questo perchè questa storia non è una di quelle fanfiction Personaggio x OC.
é una storia che ho fatto per marcare i sentimenti e la figura di un personaggio che io ammiro.

Recensite e datemi un parere o un consiglio nel caso qualcosa non va. Ovviamente le recensioni devono essere scritte in maniera educata nel caso queste risultano essere critiche.

Ricapitolando sulla storia: niente fidanzamenti, solo amori parentali (?)

[Storia presente anche su Wattpad]

 

   
 
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