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Autore: HikaRygaoKA    29/01/2017    1 recensioni
Questa avrebbe anche solo potuto essere la storia di come Damian ricevette il pugno nello stomaco più forte della sua vita, invece è il racconto di come tre ragazzi salvarono un impero. Storia vincitrice del secondo posto nel concorso "Steampunk tendencies" di Haykaleen.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo
 



Per settimane i giornali della città non parlarono altro che dell’attacco terroristico che aveva scosso la Capitale dell’Impero britannico dalle fondamenta, mirando al capo della Regina. Sulle prime pagine figuravano innumerevoli foto delle macerie del Palazzo Imperiale, distrutto in seguito all’attacco. Le foto dei soldati imperiali che combattevano per difendere i civili in nome della Regina, invece, stando ai sondaggi dei media, erano le preferite dal pubblico. Seguivano pagine e pagine di inchieste sull’impreparazione del Governo, che aveva permesso che questa tragedia si consumasse, su come le Potenze straniere avrebbero reagito a questo attacco alla loro autorità, oltre che interviste ai nobili e parlamentari illesi, che si spendevano in parole di cordoglio per la morte del Grande magister Loka, presente al momento dell’attacco al Parlamento, e abbattuto dal fuoco nemico mentre cercava di proteggere sua Altezza imperiale, ma anche parole di felicitazioni per il Principe Edward, ripresosi da un lungo periodo di stress che lo aveva fortemente debilitato, grazie alle innumerevoli cure del team medico imperiale (anche se, si vociferava a Corte, che qualcosa di terribile fosse invece accaduta Sua Maestà, qualcosa che c’entrava con gli esperimenti dei terroristi, e solo con il dispiego di tutte le forze della squadra degli alchimisti Imperiali, si era riusciti a riportare il Principe a una situazione di normalità). Damian chiuse il giornale e proprio in quel momento l’attendente della Regina lo avvertì che Sua Grazia era pronta a riceverlo. Il checker lo ringraziò cordialmente ed entrò nelle stanze private reali. La Regina lo stava attendendo seduta su di un comodo divano di velluto rosso, il colore simile a quello dei suoi capelli ondulati. Al suo fianco sedeva il vero Principe Edward, che era riuscito a liberarsi del corpo di golem dopo esperimenti mostruosamente dolorosi effettuati tramite l’alchimia lunare, e che ora gli sorrideva rilassato. Si inchinò in presenza dei Reali e la Regina lo invitò a sedersi. “Figlio d’Inghilterra” La sua voce era dolce e suadente, quasi in contrasto con la sua apparenze fiera e altera “Quello che hai fatto per la Nazione il giorno della Commemorazione della Grande Guerra è stato grande, ed io e il Principe desideravamo ardentemente incontrati di persona per poterti esprimere  la nostra più sincera gratitudine”. Damian rimase rispettosamente in silenzio, aspettando che proseguisse “Vorrei che fosse possibile condividere questa grande gioia al di là delle mura di questa stanza, con tutto il resto dell’Impero, ma la Famiglia Reale teme che, se alcuni degli avvenimenti svoltisi in quel giorno di sventura fossero svelati al grande pubblico,  il caos potrebbe dilagare tra il popolo e causare inutili disordini”. La Regina gli sorrise divertita, gli occhi brillanti così simili ai suoi, come a volergli dire che sì, sapeva che lui era più sveglio di così, sapeva che lui capiva benissimo che quel che non si doveva diffondere non era la verità, ma dalla promessa rivoluzionaria che essa celava, e che sapeva altrettanto bene che lui non l’avrebbe tradita, perché era un suo cane fedele. Damian era consapevole di quanto questo fosse vero, ma non sapeva per quanto ancora lo sarebbe stato. Il ragazzo si inchinò di nuovo “Vostra Altezza Imperiale  e sua Maestà il Principe mi onorano, ed anche se io non sono degno della loro fiducia prometto Loro che non la tradirò” “E non c’è niente che desideri per il tuo straordinario atto di eroismo?” Gli chiese il Principe, apparentemente divertito tanto quanto la madre da quella circostanza. “Se mi è concesso l’ardire, Vostra Maestà, vorrei chiedervi a quale fato è stata destinata la chimera che ha impunemente vissuto come il Principe presso la corte nelle settimane precedenti il suo felice salvataggio”. Gli sembrò che alla Regina stesse per sfuggire una risata “Temo, figlio di Inghilterra, di non capire bene a cosa tu ti stia riferendo ma, come avrai avuto modo di leggere, il Principe è guarito dopo un estenuante periodo di malattia ed è tornato ad essere sé stesso.” “Capisco” rispose asciutto Damian. Il checker ritenne avesse compiuto il proprio dovere in presenza dei Reali e chiese il permesso di congedarsi. La Regina annuì conciliante e, mentre abbandonava i quartieri imperiali, gli parlò un’ultima volta “Figlio di Inghilterra, spero che il Fato ci permetterà di incontrarci ancora in futuro”.
Ad aspettarlo fuori dalla Residenza Imperiale c’erano Cassandra e Adam, con indosso comodi abiti civili e con le mani piene di croissant appena sfornati. Adam gliene lanciò uno sulla fronte, Cassandra pure “Beh, deluso di essere tornato fra i comuni mortali, grande eroe?” Damian le scoccò un’occhiata imbarazzata e Adam rise di lui, come sempre. Tutto era come sempre, nulla era cambiato, non fra di loro almeno. Eppure qualcosa dentro di lui era stato scosso nel profondo, qualcosa che non aveva ancora un nome ma che aveva i volti della Regina, del Principe, di Loka.
Siete così giovani
“Cosa vuoi fare adesso Damian?” Il ragazzo alzò lo sguardo al cielo, il Sole brillava forte e non c’erano nuvole all’orizzonte.
“Per il momento, andiamo avanti”.
 
 
  
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