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Autore: Juliet00    30/01/2017    2 recensioni
Questa é la storia di un regno, la cui tranquillità cela forse i misteri centenari, misteri di qualcosa che va oltre ogni sapere.
Ma la protagonista, di una così travagliata vicenda, dovrà essere necessariamente importante come i misteri che avvolgono il regno in cui vive?
Tratto dal capitolo uno:
Il capitano pensava a quale fosse stata la causa di una così spietata ira, da parte di un sovrano che per tutta la vita aveva governato in modo saggio e pacifico, dimostrando una mite tolleranza anche per i fuorilegge peggiori del regno. Di certo non poteva essere solamente l'orgoglio di re a dar vita a un gesto così avventato.
Genere: Avventura, Erotico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Il ladro di libri

    - Una semplice parola può diventare favola in mezzo alla gente... ma attenzione alla bocca di chi mente...-


Re Eldor, è con sommo rammarico che le annuncio che il ladro di libri ci é sfuggito ancora... ed essendo io a capo delle guardie, me ne assumo tutta la responsabilità...”


Non mi importa chi è a far gravare su di sé questa mancanza, tutti siete in egual modo colpevoli...” la voce del re risuonò calma ma con una punta di risentimento nelle orecchie del capitano inginocchiato al suo cospetto “È da troppo tempo che permettete a questo ladro di aggirarsi nel nostro regno, rubando indisturbato le nostre ricchezze...”


Signore mi permetta di interromperla... il ladro non ruba vere e proprie ricchezze materiali...”

Ah no? E cosa cercherebbe mai un ladro allora?”

Vede Signore, in tutti questi anni, questo ladro ha sempre rubato ...libri...”

Re Eldor, ticchettando con l'indice sui braccioli del suo trono, assottigliò le palpebre, come per mettere a fuoco le parole pronunciate dal soldato, sfregandosi con l'altra mano la lunga barba bianca.

Soldato ti stai forse prendendo gioco di me?” sospirò pacatamente.

Il capo delle guardie, rimanendo in ginocchio, alzò lo sguardo, ponendo una mano sul petto “Mio re, giuro sulla mia stessa vita che dico il vero... abbiamo preso e catturato molti ladri con i miei uomini, ma questo ladro non è come tutti gli altri...per molti anni abbiamo taciuto i suoi furti, solamente perché non li giudicavamo importanti...quale ladro ruberebbe soltanto dei libri, maestà?”

È quello che mi chiedo anch'io Capitano Waldon.”

...Vede Signore...come già detto, fino d'ora non avevamo attribuito alcuna importanza a queste ruberie, ma uno dei miei soldati, pochi giorni fa, controllando, per caso, la lista dei libri rubati si è accorto che tutti narravano le origini e le leggende del nostro regno ...”

Capitano si rende conto di cosa potrebbe significare tutto questo?”

Sì ne sono perfettamente consapevole...ma la Tempesta Bianca è inarrestabile mio Signore...”

Il re si alzò dal trono, di scatto, come se un insetto fastidioso lo avesse punto.

Tempesta Bianca?” domandò con una curiosità mista a una rabbia silenziosa.

Sì sire, la gente del regno la definisce così: Tempesta inarrestabile di bianco vestita, che ogni sapere porta via, senza veder mai una dipartita...”

A queste parole, il viso smunto del re si arrossò immediatamente, dando vita alla sua tacita rabbia, i suoi pugni si strinsero lungo i fianchi e il suo sguardo si elevò severo verso quello del capitano “Voglio che quel ladro, chiunque sia, uomo o donna , venga catturato e portato da me vivo! Nessuno può permettersi di oltrepassare il mio trono! La gente del nostro regno deve cantare le gesta di un grande re, non le gesta di un piccolo ladro insignificante, che ruba il sapere delle nostre terre...”

Ma Signore...”

Niente ma Capitano! Ho scelto te per comandare i soldati, poiché sei il più valoroso, fra tanti, nel regno di Perkar... Bada bene a non deludermi!”

Sissignore.”

Adesso va! Voglio che per le strade, nelle cronache quotidiane del regno, la gente legga che il re non si darà pace finché non fermerà la tanto inarrestabile tempesta, finché non vedrà strisciare ai suoi piedi il ladro di libri!” enunciò, il sovrano, puntando il dito verso il grande portone della sala del trono.

Sarà fatto Re Eldor.”

Il Comandante delle guardie si alzò e dopo l'ultimo inchino al suo stimato padrone, si voltò, cominciando a muovere i passi verso l'uscita.

Capitano...” chiamò un ultima volta il re “Pena la morte” sentenziò con una voce appena udibile.

Waldon, si limitò a fare un cenno con il capo, in segno di assenso, senza voltarsi e proseguendo, calmo, sui suoi passi.

Durante il percorso, che lo separava dai suoi soldati, nei lunghi corridoi del castello, il capitano pensava a quale fosse stata la causa di una così spietata ira, da parte di un re che per tutta la vita aveva governato in modo saggio e pacifico, dimostrando una mite tolleranza anche per i fuorilegge peggiori del regno. Di certo non poteva essere solamente l'orgoglio di un sovrano a dar vita a un gesto così avventato.

Il regno di Perkar amava da sempre re Eldor, ma adesso come avrebbe reagito la gente a questo atto così improvviso e inaspettato?

Dopo aver oltrepassato i vari corridoi del castello, Waldon giunse all'imponente giardino del palazzo, meravigliosamente curato, dove lo attendevano i suoi uomini, in riga, ognuno di fianco al proprio cavallo.

Raccontò loro, nel minor tempo possibile, il colloquio avuto con sua maestà e i soldati seppur perplessi riguardo ai nuovi ordini, montarono sui loro cavalli, dirigendosi verso i borghi del regno, a diffondere le parole del sovrano.

I piccoli paesi di Perkar, contavano una notevole distanza dal castello e i paladini del regno avrebbero dovuto galoppare ancora molto per arrivare lungo le strade dei centri abitati.

Gli abitanti dei borghi, da parte loro, ospitavano una vasta cultura, pur trovandosi discostati dalla cultura appartenente alla famiglia reale. I giovani venivano preparati fin da subito alle conoscenze basilari, scientifiche e spirituali del regno, le favole preferite dai bambini erano spesso le leggende popolari e i modi più comuni per dilettarsi erano i mestieri pratici, le passeggiate nei boschi, che contornavano il palazzo reale e le letture mistiche di Perkar.

C'era chi presumeva che le letture mistiche di Perkar contenessero un fondo di verità, sperando che, in qualche remoto angolo del regno, esistesse un pizzico di magia. E chi ci credeva maggiormente, amando ogni storia e leggenda riguardante il regno era una giovane ragazza: Gin.


Fine primo capitolo.

Ciao a tutti i lettori (e/o scrittori naturalmente) del sito che hanno letto questo primo capitolo di “Masquerade” ; premetto che questo è solo il mio secondo tentativo di scrivere un Fantasy e di conseguenza non so cosa ne verrà fuori. Leggere e scrivere sono passioni, che secondo me, accomunano tutti noi iscritti al sito e quindi ringrazio anticipatamente chi avrà voglia di leggere, recensire e/o seguire questo racconto.

   
 
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