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Autore: _cucciolangel_    01/02/2017    0 recensioni
Cassy, Nicky e Penny sono tre mezzosangue che ancora non conoscon il loro destino: salvare il mondo.
Telemaco, figlio di Ulisse, riceve l'incarico di trovare e guidare le mezzosangue nella loro missione.
Titani e creature misteriose temono il fne dell''impresa delle mezzosangue.
Cercheranno di ostacolarrle aiutate da un potente nemico nascosto nell'ombra.
Riusciranno le nostre eroine a portare a termine l'impresa... o saranno sconfitte???
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ma certo come ho fatto a non pensarci prima, adesso quella profezia ha un senso. Il Titanium è il medaglione magico esposto al Museo d’arte mitologica, lo stesso medaglione che io, Nicky e Penny siamo andate a vedere quel pomeriggio di inizio settembre, o almeno quello che abbiamo visto noi è quel che ne resta di quell’antico medaglione che risale ai tempi della famosa guerra per il potere tra gli Dei e i Titani. Guerra che fino all’ultimo sembrava sarebbe stata vinta dagli Dei e invece alla resa dei conti furono i Titani a vincere tutti i poteri degli Dei. Devo trovare Achille al più presto e mi devo fare dare delle risposte, lui la sera del ballo sembrava saperne molto più dei libri di mitologia su questa guerra. Guardo l’orologio e mi accorgo che è quasi ora di pranzo, così mi dirigo verso la mensa della scuola sperando di trovarlo lì, ma una volta arrivata trovo solo Teo e Nicky impegnati in quella che sembra una conversazione di vita o di morte. Istintivamente mi domando dove sia Penny, ma la scorgo poco dopo qualche tavolo più in là intenta a parlare con Mary e le sue amiche di non so cosa e nemmeno mi preme saperlo. Sto per girarmi e andarmene quando dalla finestra della mensa vedo Achille seduto in giardino intento a parlare con un ragazzo biondo che da qui non riesco a capire chi sia. Velocemente mi avvio in giardino e cerco di raggiungere le panchine sul retro della mensa, ma prima di poter girare l’angolo vengo fermata da una ragazzina che presumo sia del primo anno
“Scusami, sei per caso tu Cassandra Miller?” chiede un po’ intimidita, mordendosi leggermente l’unghia del pollice
“Si sono io perché?”
“Scusa se ti disturbo, mi ha mandato la vicepreside vorrebbe parlarti”
“La vicepreside? E ti ha detto il perché?” chiedo molto curiosa e, lo ammetto, anche un po’ preoccupata.
“No, mi ha chiesto solo di dirti di raggiungerla il prima possibile”
“Va bene, grazie mille ci vado subito” e altrettanto velocemente di come si era avvicinata, se n’è andata. Chissà che vorrà mai la vicepreside; sono molto curiosa, ma prima di andare nel suo ufficio, devo per forza parlare con Achille; così giro l’angolo e mi ritrovo nella parte del giardino che ospita le panchine sul retro della mensa, ma sfortunatamente sono vuote. Che delusione, era il momento perfetto per parlargli, non sarà facile trovarlo di nuovo da solo o comunque in un momento in cui nessuno degli altri possa venire a cercarci. Molto sconfortata sto per girarmi e andarmene quando un bigliettino cattura la mia attenzione. È caduto esattamente accanto alla panchina dove poco prima era seduto Achille con quel ragazzo biondo. Magari è suo, potrebbe essergli scivolato. Non riuscendo a resistere alla curiosità, lentamente mi avvicino, lo prendo e lo apro.
Solito posto, ore 18. Non tardare.
                                                                                 T&N
T&N? Cosa può voler dire? Guardo l’orologio, sono le 13:30, ciò significa che ho ancora quattro ore e mezza per capire qual è il solito posto e cosa significa T&N. Infilo il biglietto nella tasca sinistra dei miei pantaloni e mi incammino verso l’ufficio della vicepreside. Sono così presa dai miei ragionamenti che non mi accorgo che non sono la sola ad essere stata convocata dalla vicepreside; infatti davanti all’ufficio ci sono anche Penny e Nicky.
“Cassy, sei stata convocata dalla vicepreside anche tu?” mi chiede Penny, in tono abbastanza sorpreso
“Anche? Mi stai dicendo che siamo stati tutti chiamati da lei?” ecco adesso si che sono veramente sorpresa e curiosa di scoprire cosa sta succedendo
“Si siamo stati tutti chiamati da lei” conferma Nicky guardandomi negli occhi
“E perché siamo ancora tutti qui fuori?” domando ricordandomi che loro sono qui da prima di me
“Abbiamo bussato, ma non ha risposto nessuno, abbiamo provato ad entrare, ma la porta è chiusa” mi risponde di nuovo Penny con un tono che non riesco a capire se è più scocciato o annoiato.
“E perch…” stavo per porre l’ennesima domanda, ma vengo interrotta dalla voce della professoressa che si scusa per il suo ritardo e ci fa accomodare nel suo ufficio.
“Allora, sicuramente vi starete chiedendo perché vi ho fatte chiamare” fa una pausa e ci guarda una per una, poi dopo aver appurato che nessuno aveva intenzione di interromperla prosegue col suo discorso “Ebbene ragazze, mi hanno contattato tre tra i college più prestigiosi del nostro paese dicendomi che sono disposti ad offrire una borsa di studio ciascuno dei nostri migliori studenti. Si tratta dell’Accademia Maschere e Volti, l’Accademia Arte e Designer e l’Accademia Mitologia e Lingue Antiche”
“E noi cosa c’entriamo in tutto questo?” domanda Nicky come se la cosa non l’avesse toccata nemmeno. In realtà la sua è tutta una maschera, non le piace esprimere le sue e mozioni davanti agli altri, perciò mantiene sempre quella maschera di indifferenza, ma io la conosco bene e non appena ha sentito nominare l’Accademia Maschere e Volti i suoi occhi si sono fatti molto più attenti. Nicky sogna di frequentare quell’accademia da quando era piccola e i suoi genitori erano ancora vivi; poi con la loro morte il suo sogno è andato scemando, non solo perché la zia con cui tutt’ora vive non è in grado di pagarle la retta, ma anche perché la stessa zia le aveva detto che anche se fosse stata in grado di pagarle quella retta, non l’avrebbe mai mandata a perdere tempo per diventare un’attricetta da quattro soldi. Quindi sentire di poter avere la possibilità di una borsa di studio, realizzerebbe il suo sogno
“Beh, signorina Love, ho fatto chiamare voi tre, perché parlando con i vostri insegnanti e guardando i vostri rendimenti scolastici, io e la preside abbiamo deciso che voi siete le più adatte per queste borse di studio e dunque vi abbiamo fissato dei colloqui. Che ne dite? Sareste interessate?”
“Ci chiede se siamo interessate?” domanda Penny incredula “E come potremmo non esserlo? Queste sono opportunità che non ricapitano due volte nella vita. È un sogno che si avvera”
“Si mia sorella ha ragione, è un’opportunità davvero unica, la ringraziamo professoressa per averci dato la possibilità di provare a concretizzare i nostri sogni”
“Oh suvvia ragazze, non dovete ringraziare me, ma voi stesse, per l’impegno che mettete nello studio e perché quello che amate lo fate con passione. Ora potete andare il pranzo è quasi finito, tra poco inizieranno le lezioni pomeridiane. Buona giornata”
Detto questo ci alziamo in silenzio, ma con un sorriso a trentaquattro denti e ci avviamo a lezione. Una volta arrivata in aula prendo posto al mio solito banco e inizio a tirare fuori i libri. La professoressa di matematica è in ritardo, così ne approfitto per prendere l’agenda dove oggi avevo iniziato ad appuntare tutte le cose strane successe negli ultimi mesi per cercare di venire a capo di questa strana situazione che si era venuta a creare; normalmente avrei ripassato fino all’arrivo della professoressa la lezione del giorno, ma oggi ho un altro importante problema da risolvere. Guardo l’orologio e vedo che sono le 14:15 ciò significa che mi restano tre ore e quarantacinque minuti per scoprire cosa significa T&N e soprattutto qual è il solito posto. Allora ragioniamo un attimo; il biglietto l’ho trovato accanto alla panchina dove era seduto Achille, quindi c’è una buona probabilità che il destinatario di questo biglietto sia lui. Quindi se è lui il destinatario è molto probabile che il mittente sia uno studente o studentessa della scuola, ma chi? Achille anche se è da poco che frequenta il nostro liceo ha stretto amicizia già con molte persone, per non parlare del fatto che è anche un bel ragazzo, dunque questo potrebbe benissimo essere il biglietto di una probabile fidanzata e io starei solo perdendo tempo. E poi c’è un altro intoppo T&N cosa potrebbe essere? E se fosse una parola di riconoscimento? No, non siamo in un film. E allora potrebbe essere un indicazione per il luogo? Si questo potrebbe essere, in fondo non lontano da qui a qualche isolato, c’è un negozio abbandonato dove venivano sistemati i giocattoli che si rompevano il Toy&Nurse Shop.
“Buongiorno ragazzi, scusate per il ritardo, su forza ognuno al proprio posto che dobbiamo cominciare, siamo già in ritardo sulla tabella di marcia” ero così persa nei miei ragionamenti che non mi ero nemmeno accorta della professoressa che era entrata. Vedo Teo venire verso di me per sedersi nel banco accanto al mio e velocemente metto via l’agenda e prendo libro e quaderno di matematica.
“Allora ragazzi oggi, come vi avevo preannunciato la settimana scorsa, inizieremo l’argomento nuovo. Scrivete tutti quanti sul quaderno integrali e per favore prestate attenzione alla spiegazione, perché si tratta di un argomento abbastanza complesso”
È inutile dire che da parte di tutta la classe si è sollevato un mormorio di disapprovazione di certo non velato
“Allora in analisi matematica, l’integrale è un operatore che, nel caso di una funzione di una sola variabile, associa l’area sottesa del suo grafico entro un dato interv…”
“Mi scusi professoressa” l’entrata del bidello interrompe la spiegazione per la gioia di tutti gli alunni e con il disappunto della professoressa
“Ho qui una circolare che deve essere firmata dai rappresentanti di classe” dice porgendo un foglio alla professoressa
“Quando ha fatto me lo fa riportare lei. Con permesso” aggiunge prima di uscire dalla classe
“Va bene ragazzi, chi sono i rappresentanti di classe?” subito la mia mano e quella di Teo scattano in aria e la professoressa ci fa cenno di avvicinarci per leggere e firmare. Il più vicino alla cattedra è Teo perciò aspetto che lui finisca di firmare e poi prendo il foglio per firmare a mia volta. Mi sorprendo di me stessa quando mi rendo conto che sono rimasta a fissare per un paio di minuti la firma di Teo, mi do dell’idiota mentalmente e firmo anch’io, poso la penna ed esco fuori per portare il foglio al bidello. Mentre gli porto il foglio mi sorprendo a guardare nuovamente la sua firma; non avevo mai visto la sua firma, devo dire che ha una scrittura molto bella: elegante e ordinata, se non lo avessi appena visto firmare non l’avrei mai detto che quella è la firma di un ragazzo. Eppure ora che la osservo bene ha qualcosa di familiare, non saprei dire cosa, ma…
T&N                              Teo Lisse
La “T” è la stessa che ho trovato sul bigliettino… ciò significa che tutto il tempo che io ho passato per capire cosa fosse T&N è stato inutile, perché non dovevo capire cosa, ma piuttosto chi fosse… o in questo caso fossero, perché se “T” sta per Teo la “N” sta per…
Inizio Flashback
Guardo l’orologio e mi accorgo che è quasi ora di pranzo, così mi dirigo verso la mensa della scuola sperando di trovarlo lì, ma una volta arrivata trovo solo Teo e Nicky impegnati in quella che sembra una conversazione di vita o di morte. Istintivamente mi domando dove sia Penny…
Fine Flashback
Certo la “N” sta per Nicky. Oggi Teo è venuto a cercarmi per chiedermi se sapessi dove fosse e a pranzo erano seduti insieme che parlottavano e Achille era esattamente fuori dalla mensa, per dargli il biglietto bastava aprire la finestra ed il gioco è fatto. Devo assolutamente scoprire cosa mi stanno nascondendo quei tre, e pensare che Nicky ha fatto tanto l’offesa quando lei sta facendo molto di peggio di nascondermi un semplice sogno e una stupidissima profezia rivelata altrettanto in un sogno. Basta continuare a pensarci non serve a nulla, prima di consegnare la circolare al bidello controllo anche la firma di Nicky, infatti anche lei è rappresentante della sua classe, e non mi stupisco più di tanto quando vedo che la “N” della firma corrisponde a quella scritta sul biglietto. Torno in classe e controllo l’ora sono quasi le tre, le lezioni finiscono alle cinque, ciò significa che ho due ore per pensare ad un piano e un’ora per metterlo in pratica prima dell’incontro. Intanto provo a riconcentrarmi sulla lezione di matematica, ma con scarsi risultati; infatti ormai la professoressa è molto avanti nella sua spiegazione e io non sto capendo nulla… va beh mi faro prestare gli appunti da Teo e mal che vada mi farò dare anche qualche spiegazione. Finalmente suona la campanella, lentamente ci alziamo dai nostri banchi, riponendo libri e quaderni nelle borse e pronti per dirigerci alla prossima lezione: Educazione Fisica. Le ultime due ore del Lunedì abbiamo il professore Moody, anche se a dire la verità più che un professore sembra un sergente. Perché dico così? Beh il motivo è molto semplice; oltre a trattare noi come se fossimo matricole da arruolare e non come studenti, ha un abbigliamento particolare: porta sempre una t-shirt a maniche corte bianca aderente, sotto dei pantaloni verde militare e ai piedi calza dei pesanti scarponi neri; il tutto ovviamente accompagnato da un fischietto appeso al collo, che non manca di utilizzare ogni qual volta crede che non ci impegniamo abbastanza, ed ha un mozzicone di sigaretta sempre tra le labbra. Non saprei dire con certezza se fuma o se è sempre lo stesso mozzicone, fatto sta che non manca mai. Mi sto dirigendo verso gli spogliatoi, ma la voce di mia sorella cattura la mia attenzione
“Cassy” ha il fiatone e mentre pronuncia il mio nome noto che si piega leggermente sulla ginocchia, sintomo di una evidente corsa, perciò non le metto fretta e la guardo attendo che si riprenda
“Ti sto inseguendo da quando siamo uscite dalla lezione di matematica” davvero? Non ho minimamente fatto caso a Penny che mi correva dietro, a dire tutta la verità non mi ero nemmeno accorta di essere “scappata via”
“Non ci ho fatto caso, scusa Penny, ero sovrappensiero” ammetto che il mio tono deve apparire abbastanza non curante, in realtà ho solo fretta, mi rimangono poco meno di due ore per pensare ad un piano è ancora non sono riuscita a cavare un ragno dal buco.
“Si l’ho notato” risponde senza nemmeno fare caso al tono che ho utilizzato poco prima
“Senti ho bisogno di un favore” bene, ci mancava solo Penny, non fraintendetemi io adoro mia sorella e farei qualsiasi cosa per lei, ma al momento ho cose decisamente più importanti che mi frullano nella testa. Ma ovviamente Penny non sa nulla di tutta questa storia e se voglio scoprire qualcosa devo tenerla fuori il più a lungo possibile; così mi stampo in faccia il migliore sorriso che riesco a fare e le chiedo di cosa ha bisogno
“Ecco in verità si tratta di Teo”
“E qual è il problema sentiamo” non posso nasconderlo sono molto irritata, lei è venuta qui per parlarmi di Teo, ma io dico l’ho fa per caso apposta?
“Ecco da qualche giorno passa sempre meno tempo con me e…”
“E…” già non ho tempo ci manca solo Penny che non si decide a sputare il rospo
“E passa sempre più tempo con Nicky… e devo ammettere che la cosa mi da veramente fastidio, sono gelosa, lei è molto bella, quasi tutti i ragazzi della scuola vorrebbero stare con lei…”
“Penny” la interrompo cercando di utilizzare un tono di voce quanto più dolce e comprensivo mi è possibile
“Stai tranquilla, Nicky è nostra amica… tua amica… ti vuole veramente molto bene e sa quanto tieni a Teo, non farebbe mai una cosa simile a nessuno, figurati se potrebbe mai farla a te”. Capivo le sue paure e le sue insicurezze, perché nonostante io lei fossimo uguali a livello di aspetto, lei riusciva a brillare sempre più di me e con il tempo mi ero abituata a vivere nell’ombra
“Ma io so che lei non lo farebbe mai… ho paura però che sia lui a provare qualcosa per lei”
“Sono sicura che non è così Penny”
“Cassy, ti prego, ho bisogno di verificare che è come dici tu”
“Va bene Penny, cosa vuoi che faccia?”
“Io non lo so, parlaci, seguilo, fatti accompagnare a casa e cerchi di capirgli delle informazioni…” è fuori di testa! Secondo lei, io dovrei andare da Teo per chiedergli di accompagnarmi a casa e nel tragitto parlare di lei… ma non è assolutamente credibile. Oppure dovrei seguirlo? Ma per cosa mi ha preso mia sorella?! Meglio se smetto di ascoltarla, ho molto da fare e poco tempo a disposizione, l’avrei aiutata ma non sono cose fattibili
“Scusami Penny, non è momen…”
“…oppure fingi di essere me…” troppo presa dal suo monologo, ha continuato ad elencare possibili cose che potrei fare per scoprire qualcosa da Teo, senza nemmeno rendersi conto che non la stavo ascoltando, almeno fino a prima della sua ultima frase. Ma certo, senza saperlo Penny mi ha appena fornito la soluzione a tutti i miei problemi! Fingerò di essere lei, in questo modo posso tranquillamente prendere due piccioni con una fava… anzi quattro! Con una strana euforia guardo l’orologio e rischiando un infarto mi accorgo che sono quasi le cinque… le lezioni stanno per finire e se voglio riuscire nel mio intento devo raggiungere Teo prima che esca da scuola.
“Penny sei un assoluto genio” le dico lasciandola di stucco per la prima volta da quando siamo nate probabilmente
“Su abbiamo poco tempo e dobbiamo scambiarci le identità… quindi prima di tutto vestiti, gioielli e trucco forza” e senza darle il tempo di elaborare nulla la trascino negli spogliatoi dove iniziamo la nostra opera di scambio
  
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