Anime & Manga > Ranma
Ricorda la storia  |      
Autore: Notteinfinita    01/02/2017    1 recensioni
Mousse è stanco di essere lo zerbino di Shampoo così decide di tornare in Cina...come la prenderà la cinesina?
*****
Mousse bussò debolmente alla porta.
«Shampoo, io vado, sono passato a salutarti.» disse, richiudendo l'uscio prima che lei avesse il tempo di rispondere qualcosa.
Rimasta sola nella stanza, Shampoo si ritrovò a fissare il punto in cui il ragazzo era sparito.
Quando due giorni prima, dopo l'ennesima volta in cui l'aveva usato per distrarre Akane e rimanere sola con Ranma, lui le aveva detto che era stanco di lottare per qualcuno che non lo avrebbe mai amato e che aveva intenzione di tornare in Cina lei non gli aveva creduto.
Aveva pensato ad una delle sue solite scenate.
Adesso invece quella porta chiusa stava lì a ricordarle che stavolta era finita davvero, lui non avrebbe più fatto parte della sua vita.
Portatasi una mano al viso per scostare una ciocca di capelli si accorse, stupita, di avere la guancia bagnata.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cologne (Obaba), Mousse, Shan-pu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sei sicura di volerlo lasciare andar via?


Mousse bussò debolmente alla porta.

«Shampoo, io vado, sono passato a salutarti.» disse, richiudendo l'uscio prima che lei avesse il tempo di rispondere qualcosa.

Rimasta sola nella stanza, Shampoo si ritrovò a fissare il punto in cui il ragazzo era sparito.

Quando due giorni prima, dopo l'ennesima volta in cui l'aveva usato per distrarre Akane e rimanere sola con Ranma, lui le aveva detto che era stanco di lottare per qualcuno che non lo avrebbe mai amato e che aveva intenzione di tornare in Cina lei non gli aveva creduto.

Aveva pensato ad una delle sue solite scenate.

Adesso invece quella porta chiusa stava lì a ricordarle che stavolta era finita davvero, lui non avrebbe più fatto parte della sua vita.

Portatasi una mano al viso per scostare una ciocca di capelli si accorse, stupita, di avere la guancia bagnata.

Lei, la più grande guerriera del Villaggio delle Amazzoni stava piangendo perché il suo amico d'infanzia stava andando via.

Asciugatasi il viso con fare rabbioso, Shampoo finì di prepararsi e scese in cucina.

Tra poco sarebbe stata ora di pranzo e senza quello stupido papero avevano molte più cose da fare.

«Buongiorno bisnonna.» disse, entrando in cucina e iniziando ad affaccendarsi attorno ai fornelli.

«Vedo che hai preso piuttosto bene la partenza di Mousse.» commentò Obaba, certa di ottenere una sua reazione.

«Certo, non creava altro che problemi e senza lui tra i piedi mi sarà più facile conquistare il mio Ranma.» rispose lei, evitando di guardare in faccia l'anziana donna.

Obaba storse le labbra, spazientita.

Sua nipote era cocciuta tanto quanto lei ma non le avrebbe permesso di fare un errore di cui si sarebbe pentita per tutta la vita.

«Shampoo, sei sicura di volerlo lasciar andar via?» le domandò, afferrandola per un polso e costringendola a girarsi. «Ti ama con tutto se stesso ma non c'è cosa peggiore di un cuore ferito. Se non lo fermi lo perderai per sempre.»

«Perché dovrei fermarlo, è solo uno stupido ed inutile papero!» urlò mentre gli occhi le si riempivano nuovamente di lacrime.

«Lo sai perché, non c'è bisogno che te lo dica io.» rispose la donna, lasciandole andare il polso.

Con un sorriso tremulo Shampoo ringraziò la bisnonna, si tolse il grembiule e sfrecciò fuori dal locale in sella alla sua bici.

«Mousse!» urlò pochi minuti più tardi, appena lo ebbe avvistato sulla strada.

Il ragazzo, sentendosi chiamare si fermò e si voltò ritrovandosi la ruota di una bici conficcata sulla faccia.

Tramortito cadde a terra.

Dolorante si mise a sedere, si liberò dell'aggeggio infernale e si massaggiò la faccia.

«Mousse...io...» balbettò Shampoo, improvvisamente timida, inginocchiandosi di fianco a lui.

«Cos'è, volevi pestarmi un'ultima volta così da essere certa che non tornassi sui miei passi?» domandò, rabbioso.

«Oh Mousse, mi dispiace!» esclamò Shampoo, scoppiando in un pianto dirotto e cingendogli il collo con le braccia.

Il ragazzo rimase qualche secondo pietrificato dalla sorpresa ma, ripresosi, l'abbracciò a sua volta.

«Va tutto bene. Non sono arrabbiato. Non si può cambiare il cuore delle persone, tu non mi ami ed io me ne sono fatto una ragione. Certo torno a casa ma rimarremo comunque amici.» cercò di consolarla lui, accarezzandole i capelli mentre parlava.

Alle sue parole i singhiozzi della ragazza si fecero più convulsi mentre anche la stretta delle sue braccia si rafforzava.

Mousse sentiva il cuore fargli male. La voglia di rimanere stava tornando a farsi strada dentro di lui ma sapeva anche che sarebbe stata una tortura viverle accanto e non poterla amare.

Shampoo intanto cercava disperatamente di fermare le lacrime per poter parlare ma era come se tutte quelle che aveva trattenuto da che era divenuta una guerriera amazzone avessero deciso di uscire quel giorno.

Impossibilitata ad esprimermi a parole fece l'unica cosa che avrebbe potuto spiegare ciò che voleva dire anche senza parlare.

Rilasciata leggermente la stretta intorno al collo di lui alzò il capo affinché potessero guardarsi negli occhi e, nel momento in cui Mousse portò le mani alle sue guance per asciugarle le lacrime, si sporse a catturare le labbra del ragazzo con le proprie.

Dapprima lui rimase immobile, stupito e confuso da quanto stava accadendo, ma gli bastò qualche secondo per riprendersi e rispondere al bacio con la stessa passione che ci stava mettendo la sua Shampoo.

Il bacio si fece sempre più intenso e, appena lei schiuse le labbra, Mousse ne approfittò per esplorare con audacia ogni angolo della sua bocca.

Sentire le loro lingue che si incontravano e si scontravano in quella danza erotica ebbe il potere di infiammarlo ancora di più e fu solo il bisogno di ossigeno che riuscì a costringerli a separarsi.

«Wow.» si lasciò sfuggire Shampoo, stupita dalla bravura del ragazzo, portandosi due dita alle labbra.

«Già, wow.» rispose Mousse a sua volta, leggermente imbarazzato. «Era il tuo modo di dirmi addio?» chiese, però, timoroso della sua risposta.

«A dire il vero è il mio modo di dirti resta.» confessò Shampoo, arrossendo.

«E Ranma?» chiese ancora, titubante.

«Non so che farmene di uno che resta impalato come uno stoccafisso quando lo bacio.» rispose con nonchalance. «Su, torniamo a casa.» propose, raccattando il borsone del ragazzo da terra e porgendogli la mano.

Senza farselo ripetere due volte, Mousse la seguì.

Raccolta la bici da terra, sistemò il borsone sul portapacchi quindi Mousse si mise alla guida mentre Shampoo prendeva posto sulla canna della bicicletta e si teneva abbracciandolo alla vita.

Avrebbe voluto dirgli come tutto fosse cambiato dopo che lui l'aveva salvata all'Isola delle Illusioni e chiedergli scusa per la sua testardaggine che le aveva impedito di capire e accettare i sentimenti che aveva iniziato a provare per lui ma sorridendo si disse che adesso ci sarebbe stato tutto il tempo perché non avrebbe mai più permesso al suo paperotto di andare via da lei.



Fine.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ranma / Vai alla pagina dell'autore: Notteinfinita