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Autore: EffeI    02/02/2017    1 recensioni
Una nuova sensazione che Lydia non ha mai provato si fa strada nel suo cuore; Come si reagisce? Cosa significa e sopratutto che cos'è?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lydia Martin, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Lydia si voltò indietro aspettandosi di essere seguita da Malia ma si trovò da sola.
Doveva essere opera dei Ghost Riders che si stavano impossessando di quella realtà e probabilmente avevano isolato tutti gli altri, inclusi Malia e Peter. Stava per oltrepassare nuovamente quella soglia quando sentì una fitta al cuore, come se qualcuno o qualcosa lo avesse stretto e tirato spingendola in una sola direzione, opposta a quella in cui lei voleva andare.
Senza esitazione sapeva che si trattava di Stiles, doveva essere lì da qualche parte.
Aver ricordato tutto, aver capito quanto lui era importante per lei e quanto lo amasse non poteva essere stato vano: Doveva trovarlo, doveva trovarlo e salvarlo.
Continuò a camminare dritta davanti a se senza indugiare.
Percepiva una sorta di filo, un filo stretto intorno al proprio cuore che la guidava in quella precisa direzione, che la guidava verso Stiles.
Sentì dei passi pesanti accompagnati dal familiare rumore degli stivali dei Ghost Riders: era sulla strada giusta.
Sapeva che loro avevano paura di lei o almeno questo era quello che credeva, in realtà non che loro avessero detto nulla al riguardo, semplicemente quando lei gli si presentava davanti deponevano le armi e passavano oltre  lasciandola sana e salva. Non aveva saputo dire se fosse paura o piuttosto riverenza come se in qualche modo loro riconoscessero i suoi poteri da Banshee e la temessero per questi.
Il rumore di una colluttazione le giunse all’orecchio e affrettò i propri passi fino a quando non si ritrovò nello spogliatoio maschile.
La porta era spalancata e davanti a se vide un Ghost Riders combattere con qualcuno.
Il suo cuore perse un battito per un istante: era lui, Stiles.
Le bastò un nano secondo per realizzare che lui si era ormai arreso alla forza dell’altro e aspettava solo che quest’ultimo lo colpisse.
Stiles era davanti a lei e stava per esserle portato via di nuovo.
Non avrebbe permesso che questa volta fosse successo, stavolta era lì, questa volta era pronta, pronta a combattere per proteggere quello che aveva sempre desiderato, quello che non aveva mai confessato a se stessa di volere prima di quella sera.
Lei lo amava, non riusciva ancora a credere che potesse associare una parola tanto importante a lui, non perché non lo meritasse ma semplicemente perché non se lo sarebbe mai aspettato.
Lei, Lydia Martin era irrimediabilmente innamorata di Stiles Stilinski.
Già il solo pensarlo nella sua mente le faceva sempre spuntare un sorriso sul viso eppure era una sensazione bellissima, poter finalmente dare un nome e un volto a quel sentimento che era rimasto celato dentro di se per troppo tempo, poter finalmente ammettere a se stessa che Lydia Martin, lei che era sempre bastata a se stessa, aveva bisogno di lui.
Lo sentiva come una necessità impellente, come qualcosa senza la quale non si può vivere, come l’aria per respirare. Stiles era la sua boccata di ossigeno puro dopo aver trascorso tanto, troppo tempo a respirare aria stantia.
Urlò con tutta la forza che aveva in corpo cercando di indirizzare la potenza e le onde del proprio urlo verso il Ghost Rider che stava per colpire Stiles. In un istante quello fu a terra e Lydia si precipitò nello spogliatoio immobilizzandosi davanti a Stiles.
Era reale.
Lui era lì davanti a lei, non era un ricordo, non era una voce tramite una radio.
Era vero.
Per un secondo le mancò il respiro, incontrò gli occhi di Stiles e niente ebbe più importanza, solo i suoi occhi e senza fiato esclamò:
- Non te l’ho mai detto anche io!  
Non seppe dove fosse riuscita a trovare il coraggio di parlare, le faceva male il cuore e ogni fibra del suo corpo voleva toccarlo, voleva avere la certezza che quello che i suoi occhi vedevano fosse davvero reale, aveva bisogno di sentirlo sulla sua pelle.
- Non devi. 
La sua voce era esattamente come la ricordava.
Gli corse incontro e senza pensare un secondo in più gli prese il viso tra le mani e lo baciò.
Sentì le labbra di lui, così carnose e dal sapore dolce incontrare le proprie e fu davvero come tornare a respirare dopo tanto tempo.
Lo strinse forte a se e assaporò quel bacio, sentiva le labbra di lui muoversi in sintonia con le proprie e qualcosa dentro di lei scattò. Quel filo che stringeva il suo cuore sembrò rafforzarsi, come se avesse finalmente trovato la sua parte perduta, quella che aveva sempre cercato, quella che era stata così vicina per tutto il tempo ma che lei stessa aveva ingenuamente ignorato.
Aveva bisogno d’aria e d’istinto schiuse le labbra per accogliere meglio quel bacio e sentire Stiles respirare su di lei, gli passò la mano tra i capelli indugiando al tocco, cercando di percepire ogni cosa, anche la più insignificante che però potesse provare che tutto quello era reale. Stiles era reale e all’ improvviso seppe che era tutto vero, non perché lo stringeva tra la proprie mani, non perché sentendo le sue labbra sulle proprie aveva ricordato com’era meraviglioso baciarlo e quanto maledettamente buono fosse il suo sapore, no; lo sapeva perché finalmente dopo tanto tempo il suo cuore le diceva che era tutto apposto, che tutto andava bene, perché finalmente aveva trovato il suo gemello che aveva perso tanto tempo prima.
Si staccò da Stiles e lo guardò negli occhi, in quegli occhi lesse tutto l’amore che aveva per lei e vide se stessa riflessa, vide la sorpresa, il sollievo e lo stupore scaturito dal quel bacio tanto desiderato da entrambe. Senza dire una parola lo strinse forte a se, sentì il tessuto della sua camicia a quadri premere sulla propria guancia e ispirò il suo profumo.
Stiles era realtà ed era il suo Stiles.

 

 



Era suonata la campanella dell’ultimo giorno di scuola e da quel momento erano ufficialmente diplomati. Stiles era rimasto piuttosto deluso dalla fugacità del momento, Lydia non aveva idea di cosa lui si aspettasse, in fondo scolasticamente era un giorno come un altro.  Sicuramente non per loro, quello era un giorno importante perché da quel momento  in poi avrebbero costruito il loro futuro, avrebbero iniziato a percorrere la strada che li avrebbe condotti alla futura versione di loro stessi, stavano crescendo e tutto sarebbe cambiato.
Stava chiudendo l’armadietto mentre era assorta in questi pensieri quando all’improvviso si sentì osservata, sentiva lo sguardo di qualcuno posato su di lei.
Uno sguardo così delicato e così dolce che avrebbe saputo riconoscere tra mille.
Alzò gli occhi e lo trovò a guardala.
Occhi dentro occhi, verde dentro marrone, quasi a fondersi seppur lontani.
Per un secondo le tornarono in mente le parole di Allison: 
Remember what it feels like. All of those times in school when you see him standing down the hall and you cannot breathe until you're with him. Don't you remember what that's like?” 
Prima non riusciva a capire cosa volessero dire quelle parole e come fosse possibile dipendere così tanto da una persona. Non aveva saputo spiegarsi come poteva la sola vista di un ragazzo toglierle il fiato e stringerle il cuore in una morsa talmente forte da far male, come poteva anche solo il suo tocco farle provare dei brividi così forti o il suo profumo destabilizzarla così tanto.
Aveva riso di Allison che si era innamorata pazzamente di Scott mentre per lei tutto questo era incomprensibile. Eppure eccola lì, tre anni dopo, in mezzo al corridoio davanti al proprio armadietto a fissare lui con uno sguardo che sapeva di non aver mai avuto prima dipinto sul volto.  
Le mancò davvero il respiro e il cuore iniziò a batterle all’impazzata nel petto nel momento esatto in cui incontrò i suoi occhi, voleva solo corrergli incontro e gettargli le bracci al collo, affondare il proprio viso nell’incavo della sua spalla, sentire la sensazione di familiarità  e di calore che la sua pelle e il contatto tra i loro corpi generava in lei.
Qualcosa che non avrebbe mai potuto immaginare di provare, qualcosa di cui non avrebbe mai potuto credere di aver bisogno.
​Strinse le labbra immaginando di assaporare, un’ altra volta quelle di lui, di sentirle fondersi con le proprie. La stava guardando come solo lui sapeva fare, con un misto di dolcezza e riverenza, come se fosse  qualcosa di fragile e prezioso allo stesso tempo, qualcosa da proteggere ad ogni costo.
Le tornò in mente una frase di un famoso scrittore russo, Lev Tolstoj.
Nel suo Anna Karenina aveva descritto esattamente lo sguardo che Stiles le aveva rivolto molte volte:
“Scese, evitando di guardarla a lungo, come si fa col sole, ma vedeva lei, come si vede il sole, anche senza guardare.”
Sentiva i suoi occhi su di lei come una calamita, i brividi scorrerle lungo la spina dorsale e quasi avvampò al pensiero di essere il suo sole, quella luce così potente da accecare chiunque, incluso lui. Nonostante questo però era sicura che lui avrebbe sempre rivolto il suo sguardo verso di lei, avrebbe sempre cercato di incontrare i suoi occhi, anche a costo di rimanerne accecato.
In quel momento riuscì a capire Allison  e immaginò di averla lì vicino a se, come in un normale giorno di scuola. Immaginò entrambe ad incontrare gli sguardi di Scott e Stiles e sorridere loro come stava facendo lei in quel momento:
- Sì Allison, adesso me lo ricordo cosa si prova. Adesso lo so, ed la sensazione più bella del mondo. 






Angolo Autrice:
Ciao a tutti! :) 
Dopo la visione della 6x10, finalmente abbiamo avuto una gioia per Stiles e Lydia e questi due momenti mi hanno colpito ed emozionato tantissimo, così ho cercato di carpire cosa provasse Lydia e ho provato a dare vita ai suoi pensieri.
Spero vi piaccia.
Buona lettura e grazie a tutti anche solo a chi leggerà.
EffeI

  
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