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Autore: fly90    02/02/2017    4 recensioni
Una ragazza ed un sogno ricorrente...che sia una premonizione?
Genere: Drammatico, Horror, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Incubo al risveglio.


Le palpebre di Helena si mossero irrequiete, il respiro ansante, un rivolo di sudore freddo le scese dalla tempia.

Si rigirò nel letto emettendo un gemito strozzato e scalciò la coperta.

Il cuore le batteva forte martellandole nelle orecchie.


Era distesa sull'erba soffice, il vento le accarezzava la pelle alleviando il calore del sole, mosse i piedi e si rigirò sulla schiena chiudendo gli occhi per la troppa luce.

Adorava guardare le nuvole d'estate.

Hele, guarda quella nuvola. Non sembra una pecora?”

la voce leggermente acuta di Debbie, sua sorella, la fece sobbalzare per la sorpresa.

A volte dimenticava di averla vicino, Debbie non era una di tante parole ed era proprio questo che apprezzava di lei: potevano passare anche ore in silenzio, godendo della vicinanza l'una dell'altra, senza che ci fosse il bisogno di parlare, loro si capivano al primo sguardo.

Guardò nella direzione che le stava indicando e si ritrovò ad osservare una nuvola leggermente tonda e “riccioluta” che faceva effettivamente pensare ad una candida e morbida pecorella.

Che carina!” disse girandosi a guardare gli occhi scuri della ragazza, così differenti ai suoi azzurri ghiaccio.

La sorella stava sorridendo divertita, osservare le nuvole era sempre stato il loro passatempo preferito da bambine.

Helena si rigirò nuovamente a scrutare il cielo, in genere era lei quella con più fantasia.

Si portò una mano al mento picchiettando l'indice contro il labbro finché, soddisfatta indicò una piccola nuvola.

Guarda un po' quella. Cosa ti sembra?”

Debbie guardò a sua volta nella direzione indicata e assunse un aria perplessa.

Cosa sarebbe?” chiese confusa.

Ma dai! È evidente, guardala bene!” brontolò Helena irritata.

La sorella strinse gli occhi e inclinò la testa da un lato.

Rimase in quella posizione per almeno due minuti buoni concentrando tutta la propria attenzione sulla nuvola poi di botto lasciò cadere le braccia lungo i fianchi e si arrese.

A me sembra solo una nuvola sformata.”

Perché non hai abbastanza immaginazione. Io ci vedo un cappello a cilindro, come quello del Cappellaio Matto.” asserì Helena appoggiandosi sui gomiti.

Come pazzia potresti essere la cugina del Cappellaio!” la prese in giro Debbie spintonandole una spalla e facendola scivolare nell'erba.

Di la verità, ti brucia che io sia più fantasiosa di te.” la stuzzicò Helena tirandola giù con sé.

Si misero a fare la lotta ridendo come bambine e facendosi il solletico finché un rumore sordo attirò la loro attenzione.

Sembrava un ruggito in sottofondo, lontano.

Si tirarono su e aguzzarono la vista.

Il rombo si faceva attimo dopo attimo sempre più forte finché un luccichio comparve dietro a una nuvola.

Un aereo!” esclamò Debbie sorpresa.

Non ne passavano molti dalle loro parti.

Mano a mano che si avvicinava sembrava abbassare la quota, il rumore sempre più forte cominciava a diventare quasi fastidioso.

Secondo te che aereo è?” chiese ad un tratto Helena.

La sorella rispose con una scrollata di spalle senza staccare gli occhi dal cielo.

L'aereo stava scendendo lentamente, ma era ancora poco più di un puntino all'orizzonte.

Le due sorelle rimasero a guardarlo mentre si avvicinava fendendo l'aria.

Qualcosa però non andava, più l'aereo si avvicinava e più sembrava abbassarsi.

Helena cominciò a sentire un vago senso di ansia attanagliarle il cuore e istintivamente guardò la sorella di sottecchi.

Sembra anche a te che si stia abbassando?”

Debbie annuì senza riuscire a staccare gli occhi dall'aereo luccicante che ora poteva vedere chiaramente.

D-debbie io non credo sia normale che un aereo voli così basso.” balbettò Helena in preda all'ansia.

Il rombo dei motori era diventato fastidioso e le due ragazze dovevano urlare per sovrastarlo.

L'aereo procedeva inesorabilmente verso il basso e sembrava puntare proprio sulla loro casa.

Si sta avvicinando troppo!” urlò Debbie in preda al panico scattando in piedi imitata dalla sorella.

Ora l'aereo era talmente vicino che poteva leggerne la scritta sulla fiancata.

Oddio! Si schianterà!”

Mamma, papà! Uscite!” urlò Helena mentre correva verso casa.

Che fai? L'aereo ci travolgerà, dobbiamo scappare!” la prese per un braccio la sorella.

ma sono lì dentro, non possiamo lasciarli lì!” le lacrime le rigavano gli occhi e il cuore batteva all'impazzata.

Il ruggito si fece più forte tanto da far male ai timpani delle ragazze.

Ti prego Helena! Vieni via!” la supplicò Debbie cercando di tirarla mentre, lo sguardo fisso, vedeva l'aereo avvicinarsi ulteriormente sfiorando le punte degli alberi.

Helena si girò di scatto.

Era troppo tardi per fare qualunque cosa.

Il boato fu devastante, l'aereo sventrò la casa.


Un cuscino la colpì in piena faccia facendola sobbalzare sul letto.

Si svegliò di soprassalto, il cuore in gola e i capelli appiccicati alla fronte sudata.

Chiuse gli occhi e inspirò a fondo cercando di calmare il tremore.

Hey sorellona! Che succede?” la voce acuta di Debbie la raggiunse prima che lei si sedesse sul letto.

H-ho avuto un incubo...” riuscì solo a dire ancora tremante.

Deve essere stato orribile, hai una faccia!”

Helena annuì e si alzò, le gambe non la ressero e cadde nuovamente sul letto.

Debbie le allungò la mano aiutandola ad alzarsi.

Fatti una bella doccia calda e scendi, a colazione mi racconterai tutto ok? Ora calmati, era solo un incubo.”

S-si, ci vediamo dopo.” rispose la ragazza dirigendosi verso il bagno.


Lasciò scorrere l'acqua calda sui muscoli tesi e piano piano sentì l'ansia abbandonarla.

Si asciugò bene bene e si guardò allo specchio.

Sei proprio una fifona Helena Duglas!” disse al riflesso e si lasciò scappare un sorriso scuotendo la testa.

Prese il phon e cominciò ad asciugarsi i capelli.

Eppure quel senso di inquietudine era ancora annidato nel suo cuore.

Un rumore assordante la colse di sorpresa.

Corse alla finestra e quel che vide le ghiacciò il sangue nelle vene.

Un aereo si stava velocemente dirigendo verso di lei.

Urlò con quanto fiato aveva in gola.

Negli occhi l'immagine del muso dell'aereo, simile a quello di uno squalo, che si avvicinava alla casa.

Fu un attimo...

non ci fu il tempo di scappare, ne di chiamare gli altri, un orribile boato squassò l'aria e la casa venne sventrata, attraversata da parte a parte dal pesante aereo.

In un attimo scese il buio.


FINE


Ciao amici lettori!

Sono tornata dopo un luuungo periodo di assenza.

Nei miei progetti c'è dare un finale alla mia precedente storia Tre anime in un corpo, lasciata lì per così tanto tempo che me ne vergogno. Ogni storia merita una fine.

Ho scritto Incubo al risveglio proprio per riprendere confidenza con la scrittura e gettarmi a capofitto nella scrittura come facevo mesi fa.

Tenetemi d'occhio se volete.

Un bacione da Fly90.



  
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