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Autore: Oducchan    03/02/2017    1 recensioni
Ishigaki soffoca un tremito, cercando di convincere la stufetta scalcinata che dovrebbe riscaldare la loro clubroom a soffiare un po’ di aria calda nella stanza, e di smetterla di emettere suoni sinistri.
Midousuji ha voglia di pedalare. Anche sotto la neve che cade.
[Midousuji - Ishigaki - e gente varia della Kyoto Fushimi]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akira Midousuji, Koutarou Ishigaki, Team Kyoto Fushimi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nick autore: Oducchan
Titolo: Prima neve
Fandom: Yowamushi pedal 
Personaggi: Midousuji Akira, Ishigaki Koutarou
Pairing: IshiMidou
Genere: slice of life, introspettiv, fluff
Avvisi: what if
Rating: verde
Conteggio Parole: 1201
Note:
Regalo di Natale (che lui ha ricevuto in orario, ovvio) per l'André XD
(Ci ho infilato un po' di sproloqui tecnici vari, ma la verità è che mi intendo di ciclismo un quinto di quel che lascio ad intendere)

Prima neve
 
 
 
Ishigaki soffoca un tremito, cercando di convincere la stufetta scalcinata che dovrebbe riscaldare la loro clubroom a soffiare un po’ di aria calda nella stanza, e di smetterla di emettere suoni sinistri. Alle sue spalle Mizuta borbotta qualcosa, ma gran parte delle sue parole finiscono confuse nel balbettio convulso della sua mandibola. Qualcun altro starnutisce, e quando si volta Koutarou può vedere gran parte del suo team intento a sfregarsi le mani e a imbacuccarsi in sciarpe e cappelli, più che intenti a provvedere alle loro biciclette.
Sospira. Sono le ultime settimane in cui sarà capitano, prima che la preparazione degli esami finali assorbirà tutta la sua attenzione e le sue energie e dovrà passare la consegne a Mizuta, in modo che possa organizzare un nuovo team da portare alle gare primaverili e poi all’Interhigh. Avrebbe voluto trascorrere a pedalare insieme a tutto il club dimenticandosi la scuola, l’assillo dell’università e gran parte delle sue responsabilità, ma il clima gli aveva fatto da bastian contrario: l’inverno era arrivato a Kyoto un po’ troppo in anticipo, portandosi dietro cieli plumbei e temperature rasenti lo zero che proprio non invogliavano a imbracciare la sua Anchor. Avevano concordato lo stesso di trovarsi tutti nella clubroom, ma nessuno pareva intenzionato molto a restar lì a prendere freddo e a rischiare una broncopolmonite.
Beh, tutti tranne…
-Mi…Midousuji-kun- lo richiama, prendendosi il tempo di deglutire ed impedire alla sua voce di gracchiare sinistra. Midousuji non lo ascolta minimamente. Continua a fissare l’esterno, il volto spiattellato contro l’unica finestrella sudicia dello sguardo, gli occhi spalancati come piattini e l’espressione persa, assente. È anche l’unico ad avere addosso la tenuta di allenamento, pantaloncini troppo corti e maglia mezza aperta, che gli fa venir freddo solo a guardalo. Aggrotta la fronte, contrariato. Finirà per farsi venire un malanno, e poi chi lo sente Midori-sensei*?
-Midousuji-kun- lo richiama, per una seconda volta. Cerca di non suonare troppo brusco, prima di ritrovarsi sbatacchiato da qualche parte e con qualche osso dolorante, ma di essere comunque abbastanza autoritario da farsi ascoltare. Stavolta, Midousuji si volta. Sbatte le palpebre, ruota il collo facendo penzolare la testa su una spalla, e lo guarda.
-Sta nevicando, Ishigaki-kun- lo informa, con voce stridula. Ha un po’ quel tono confuso che ha quando qualcosa non va secondo i suoi gusti e un po’ una vena di stupore. Ishigaki apre la bocca per rispondere, ma l’altro è più rapido –Andiamo- gli dice, alzandosi in piedi e facendo sussultare e voltare tutti gli altri, stupefatti –Voglio pedalare-
-Midousuji, non possiamo! È pericoloso e fa troppo―MIDOUSUJI!- tenta di fermarlo, ma è troppo tardi. Il loro asse si avvia ciondolando alla porta, la spalanca, esce così com’è al freddo e inforca la sua De Rosa che, maledizione, perché è lì già pronta in attesa? Poi la volta verso la strada, e se ne va.
Tutti gli altri ragazzi del team si affollano sulla porta, fissando stupefatto il loro capitano, impietrito a guardare il loro ace che si allontana sotto i fiocchi di neve che hanno iniziato a calare con più intensità. Ishigaki si riscuote, si volta, e li squadra.
-Beh, che state aspettando?- bercia, precipitandosi verso la sua bici –Trovatemi una tuta tecnica invernale. E sellatemi la bici!-
Rassicurati dalla notizia che non dovranno tutti sottoporsi a una sessione invernale di allenamento, il tema della Kyoto Fushimi si disperde subito ad ubbidire agli ordini, mentre il loro capitano impreca tra i denti e si affretta a cercare di cambiarsi.
 
Ishigaki arranca su per una salita, ansimando di fatica. Alla fine gli è toccato salire in sella con i pantaloni della divisa e la giacca scolastica, visto che di tute invernali non ne sono state trovate. Ha perlomeno racimolato un paio di guanti più spesso e un casco parzialmente foderato, in modo da poter stare un poco più caldo, e si è subito lanciato all’inseguimento del suo kohai.
Giunto in cima al pendio, lo trova piantonato in mezzo alla strada. Ancora sulla De Rosa, ma coi piedi a terra, le braccia spalancate e i palmi rivolti al cielo, il capo reclinato indietro e la bocca aperta, con la lingua che sbuca e il fiato che si arriccia in piccole nuvolette nell’aria.
“Non dirmi che si sta mangiando i fiocchi di neve” pensa Ishigaki, dandosi una manata mentale e l’ultima spinta per raggiungerlo.
-MIDOUSUJI!- strilla, abbandonando la bici e correndogli incontro. S’è portato una giacca extra, e si affretta ad avvolgergliela attorno alle spalle, cercando di ignorare lo sguardo vitreo che l’altro gli rivolge.
-Nevica, Ishigaki-kun- gli ripete l’altro, tornando ad ignorarlo. Tende una mano verso i fiocchi di neve che, da quando sono partiti, sono diventati fitti come pioggia.
-Lo so, Midousuji-kun, e non è il clima per pedalare. La neve fa perdere aderenza alle ruote, e potresti cadere- lo informa, compito, mentre gli chiude la lampo e alza lo sguardo verso il suo viso. Subito vede le labbra cianotiche e le guance pallide come un lenzuolo.
-Midousuji, ti stai assiderando!- ansima, angosciato, e armeggia rapido con la propria sciarpa per togliersela e stringergliela attorno al collo –Torniamo subito indietro, forza! Ti prenderai una polmonite o peggio!-
Ed è talmente agitato e spaventato, Ishigaki, che non si accorge del modo in cui Midousuji lo sta guardando. Almeno finché quello non gli posa una mano (gelida) sul mento, avvolgendogli la gola, lo strattona per fargli alzare il volto, e non preme la bocca (gelida, così gelida) contro la sua, forzandolo a schiudere le labbra e ad accogliere la sua lingua (ancor più gelida). Ishigaki annaspa, per un istante sopraffatto dalla confusione e dal terrore, ma poi si rilassa, non riuscendo a nascondere un piccolo, piccolissimo gemito.
Quando si stacca, gli zigomi affilati di Midousuji hanno riacquisito una tinta di colore.
-Non ho freddo, Ishigaki-kun- lo informa, torreggiando su di lui come uno spaventapasseri un po’ sproporzionato –Non ti piace la neve?-
A voler essere sincero, Ishigaki ora si sente andare a fuoco. Gli bruciano le orecchie, le guance, il collo… gli brucia tutto il viso, e non per colpa della neve. Annuisce convulsivamente, prima di trovare il coraggio di alzarsi sulle punte e premere il viso scarno di Midousuji tra le mani e angolarlo per costringerlo a premere la fronte contro la sua.
-Mi piace, sì- gli risponde –Ma se vuoi andare in bici sotto la neve, non possiamo farlo così. Ci servono delle tute tecniche e delle gomme diverse-
Midousuji non pare convinto. I suoi occhi schizzano da un lato all’altro, inseguendo i fiocchi che danzano nell’aria. Ishigaki prende un bel respiro e lo bacia lui, stavolta. Lo sente irrigidirsi, ma poi sciogliersi, piano, e quando riapre gli occhi Ishigaki si accorge che lo sta fissando, lui e lui soltanto.
-Allora torniamo a casa- dice, convinto.
Ishigaki annuisce di nuovo, lasciandolo andare. Mentre si avvia a prendere la propria bici sente le gambe molli come cera.
La prima neve inizia a coprire la campagna attorno a Kyoto, mentre due solitarie figure si rincorrono lungo una discesa che pian piano si tinge di bianco.
 
Il giorno dopo, Koutarou è a letto con quasi quaranta di febbre, ma il ricordo di quei baci scambiati sotto la neve rende tutto più dolce e facile da sopportare.
 
 
 
 
*Mi sono inventata un coach/advisor.  E di solito i pg che mi servono come “menzione d’onore” sono tutti dei Mr/Mrs Verdi XDDDDD
 
   
 
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