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Autore: Perla Bane    05/02/2017    2 recensioni
Ff ambientata dopo "La Signora di Mezzanotte". Spoiler 😉
EMMA
“Emma.” le labbra che pronunciano il mio nome mi fanno rabbrividire più dell'aria fredda che mi soffia addosso.
“Mi hai mentito Emma, tu mi ami.” una stilettata al cuore avrebbe fatto meno male.
Mi accarezzo le spalle e mi volto verso di lui.
Julian, il ragazzo che amo erge statuario davanti a me.
Faccio fatica, ma porto gli occhi nei suoi e il cuore mi si stringe. Non è arrabbiato o deluso, solo infinitamente triste.
Ha tolto la maschera che indossa, è nudo davanti a me. Quello che prova traspare in ogni sua espressione.
“Lo so.” dico solamente e prendo un grosso respiro mentre la tempesta si fa sempre più vicina.
“Dove andrai tu...” inizia, ma lo blocco esplodendo, abbattendo gli argini che tenevano insieme quei piccoli pezzi traballanti che contenevano l'amore infinito che provo per lui.
“Ti amo Julian!” grido sovrastando il rumore di un tuono che echeggia alle mie spalle “Il giuramento tra parabatai non ci appartiene più, io ti amo!” mi sposto i capelli dal viso, la tempesta ci sta raggiungendo e le raffiche di vento hanno alimentato il mare, ormai è prossimo ad una burrasca.
Genere: Drammatico, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Emma Carstairs, Julian Blackthorn, Mark Blackthorn, Nuovo personaggio, Tiberius Blackthorn
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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“Sai qual è l'unico modo per misurare

quanto ami una persona?”

Perderla.”

 

 

JAMES
 

Devo davvero riprendere fiato.

Non si ricorda più nulla dell'ultimo anno. Per l'Angelo. Jonathan è distrutto.

Io sono sempre stato con lei, noi siamo indipendentemente dal momento della nostra vita, ma loro...

Finito il corridoio che porta all'infermeria, scendo la seconda rampa di scale e mi dirigo in cucina.

Sento un vociare allegro dall'area dell'istituto riservato alle stanze da letto. La risata di Octavian mi rallegra all'istante, è un bravo bambino.

Salto gli ultimi tre scalini e mi dirigo velocemente verso la cucina, devo mangiare qualcosa, poi preparerò qualcosa anche per Perla, avrà sicuramente fame.

Appena varco l'arco che separa la sala da pranzo dalla cucina, mi pietrifico.

Davanti al lavello bianco della cucina una ragazza canticchia tra sé ondeggiando i fianchi. Una meravigliosa cascata di capelli castani si muove a ritmo.

Livs. Wow.

È stata una giornata orribile, ho proprio bisogno di passare del tempo con lei. In questi tre giorni mi è stata incredibilmente vicina.

Non mi sono mosso dall'infermeria e lei, gentilmente, mi ha preparato quattro pasti al giorno.

Fantastica.

Premurosa e dolce, oltre che bellissima e divertente. La ragazza perfetta.

Prendo un grande respiro ed entro in cucina.

Mi infilo nervosamente le mani in tasca, -io nervoso?! Da quando?!- scaccio lo stupido pensiero e mi avvicino a lei.

“Ciao.” le dico dolcemente.

È diversa dalle altre, è speciale.

Sta affettando della frutta fresca con incredibile destrezza.

Fragole, kiwi, papaja, banane. Dev'essere il mio spuntino. Wow.

Si volta preoccupata “Perla sta bene?” chiede nervosa appoggiando il coltello.

Mi sono accorto che quando è preoccupata le si crea una piccola ruga tra le sopracciglia. È deliziosa.

“Si è svegliata.” dico con un sospiro liberatorio. Non sono pronto a dirle che ha perso la memoria, sembra impossibile anche a me e ora ho proprio bisogno di rilassarmi un attimo.

Lei spalanca gli occhi meravigliata e mi butta le braccia al collo dalla felicità. Subito l'avvolgo tra le mie e la stringo.

“Sono così felice!” dice gioiosa. “Sapevo che sarebbe andato tutto bene!”

Inspiro il suo dolce profumo e assaporo ogni millimetro della sua schiena con le dita.

Si allontana di pochi centimetri e mi sorride gaia.

“Grazie per essermi stata vicina.” le mormoro.

Ha gli occhi di un colore meraviglioso, un mix di verde e azzurro. Il colore degli alberi di Alicante e l'acqua cristallina dell'oceano.

Qualche lentiggine le decora il naso e i capelli le incorniciano magnificamente il viso.

Gli occhi mi cadono sulle labbra. Rosse e carnose. Senza neanche avere il tempo di pensarci, per puro istinto, appoggio la mia bocca sulla sua.

Oh per l'Angelo.

Beatitudine pura.

“Livs.” sussurro sulle sue labbra dolci come lo zucchero, sa di fragola.

La cacciatrice davanti a me si ritrae lasciandomi desideroso di averne ancora.

Mi appoggia le mani sulle spalle e sospira mordendosi un labbro.

Dio quanto è bella.

Alza gli occhi nei miei arrossendo leggermente “Perchè l'hai fatto?” chiede con voce ferma.

Sospiro e abbasso le mani appoggiandole sui suoi fianchi.

Mi sento nervoso quando sono con lei. In questi giorni abbiamo parlato tanto, mi ha fatto compagnia ogni volta che poteva.

Mi ha raccontato di suo fratello, del desiderio d'averlo come suo parabatai. Della riluttanza di Tiberius nel diventarlo.

Della sua passione per la matematica e di com'è fantastica la vita con tanti fratelli.

Si è lasciata leggere come il più bello dei libri, un libro senza fine. Un libro che ti ammalia ad ogni parola.

Anche nei momenti in cui temevo di perdere Perla, lei riusciva a strapparmi un sorriso.

Emetto un sospiro e decido di dirle la verità, è l'unica cosa che mi viene in mente ora “Sono stati giorni terribili, ho sentito morire la mia parabatai proprio qui,” mi sfioro la runa parabatai posando una mano sul petto “e avevo davvero bisogno di baciarti per sentirmi meglio.”

In un battito di ciglia Livvy è ancora sulle mie labbra, ma stavolta mi assapora con desiderio, con una necessità mai provata prima, affondo le mani nei suoi riccioli castani e mi dimentico di tutto il resto.

Per l'Angelo.

Un boato ci fa sobbalzare, Livs corre fuori dalla cucina precedendomi.

“Aspetta Ty!” la voce di Emma mi fa rabbrividire. Non ci siamo più parlati dalla sera dell'incidente.

Il gemello di Livs la vede e le corre incontro saltandole tra le braccia. Non l'ho mai visto comportarsi così.

Sta diluviando ed è zuppo dalla testa ai piedi.

Emma e Jullian gli corrono dietro.

Livs cerca di tranquillizzare il gemello e subito capisco che c'è qualcosa che non va. Ty balbetta e apre e chiude le mani in ripetizione.

“Tranquillo Ty, stai bene?”

Appena vedo Emma avvicinarsi, d'istinto, mi metto davanti a Livs “Abbassa le mani!” la intimo con tono autoritario “E calmati. Sai bene cos'è successo l'ultima volta...” dico lasciando intendere il seguito.

Jullian è guarito completamente in questi giorni.

Sono entrambi inzuppati e hanno le gambe ricoperte di sabbia fino al ginocchio.

Il cacciatore mi guarda stringendo i pugni “Siamo tranquilli.”

Cazzate “Non puoi mentire ad un bugiardo, Jullian. Non voglio che la storia si ripeta, dovete risolvere questa cosa.” gli rispondo con tono di sfida.

Hanno rischiato di uccidere la mia parabatai, non sono ancora pronto a perdonarli, soprattutto perchè potrebbero fare del male a qualcun altro.

Jullian sbuffa dal naso e si fa avanti, se vuole fare a botte, ha trovato pane per i suoi denti.

Non mi tiro di certo indietro, mi faccio avanti alzando il mento e stringendo i pugni “Vuoi sfogarti?” gli urlo sfidandolo. “Fallo, ne ho bisogno anch'io.”

Emma si fa avanti e in quel mentre un urlo disperato mi percuote l'anima.

“James!” la voce di Perla mi fa dimenticare tutto il resto.

La coppia di parabatai spalanca gli occhi nella mia direzione “Si è svegliata!?” chiedono all'unisono.

Mi avvicino velocemente alle scale e vedo Perla in cima alla rampa guardarsi attorno spaesata.

“Sono qui.” le dico con affetto.

Appena mi vede mi corre incontro rischiando di cadere. Non era con Jonathan?!

Zoppica e quando arriva a tre scalini di distanza, mi si lancia letteralmente tra le braccia.

“Dov'eri?! E dove siamo?” uggia tra le lacrime “Mi sento... smarrita.” conclude affondando il viso nel mio collo.

La stringo forte infondendole coraggio ed affetto. “Sono qui tesoro,” le mormoro all'orecchio “sono sempre qui per te.” le dico.

Per l'Angelo, sento il suo dolore come se fosse mio...

Nel frattempo i fratelli Brlackthorn si sono riuniti a semicerchio attorno a noi. Mi volto senza lasciar andare Perla e sospiro “La botta le ha fatto perdere la memoria. Non ricorda l'ultimo anno...” dico sconvolto stringendo le labbra.

Sento la sua sofferenza come se fosse mia.

Dei passi decisi e pesanti preannunciano l'arrivo di Jonathan. Posa subito lo sguardo nel mio e scuote la testa. Non dev'essere andata bene la chiaccherata con Perla, è disperata. Non alza neanche il viso dalla mia spalla quando lo sente arrivare. Aumenta la stretta sulle mie spalle e fa dei respiri profondi.

Jhon è devastato. Temeva di perderla, ha avuto paura. Non me l'ha mai confessato, ma sono sicuro che abbia visto la fine della sua vita, nel corpo esanime di Perla.

La coppia di gemelli sale le scale velocemente senza salutare nessuno. Ty sembra sconvolto.

L'istruttore fa capolino nell'atrio e guarda serio la coppia di parabatai “Emma, Jullian, vi devo parlare immediatamente. Diana arriverà tornerà tra qualche ora, mi permette di usare il suo studio.” andate, vi raggiungo.

I due proibiti amanti si lanciano un occhiata carica di preoccupazione e subito si incamminano verso lo studio.

Jonathan guarda Perla con occhi pieni d'amore e stringe le labbra “Portala nella tua stanza, magari stare sola con te e fare un bagno caldo, la farà rilassare un po'.”

Annuisco.

Io sono il suo unico costante pilastro. E lui lo sa.

 

 

JULLIAN
 

Mi passo le mani sugli occhi, sono stanco. Decisamente ed infinitamente stanco.

Emma mi ama, l'ha confessato.

Cosa succede ai parabatai che varcano la porta dell'amore?

Non lo so.

Sono seduto su una delle poltrone poste davanti alla scrivania di Diana, nel suo studio.

La pelle che le riveste, a contatto con i miei vestiti umidi, è diventata appiccicosa.

Volgo lo sguardo verso la mia parabatai, la ragazza che amo, la ragazza che mi ha salvato la vita con una runa, la ragazza che si è salvata la vita con un iratze inciso da me, la ragazza che ha quasi ucciso una cacciatrice con la magia.

Il problema è che i nephlim non padroneggiano la magia.

La sento sospirare, ma ancora non mi degna di uno sguardo.

I capelli del colore del grano le si sono appiccicati alle spalle, l'abito beige che indossa è inzuppato d'acqua, ma non potrebbe essere più bella di così.

La stanza è illuminata solo dalle stregaluci e dai lampi che imperterriti precedono i tuoni della tempesta che si sta scatenando fuori dall'istituto.

“Emma” la chiamo con un soffio in attesa di un suo cenno, ma non arriva.

Ci siamo baciati, un bacio disperato, un bacio colmo dell'amore che provo per lei.

Lei è semplicemente tutto.

Senza di lei c'è il nulla.

Il suo sguardo si perde sull'oceano in burrasca davanti a noi, all'improvviso si asciuga una lacrima e stringe le labbra in preda alla disperazione “Ty...” mormora lasciando che il resto della frase le muoia in gola.

Socchiudo gli occhi.

Ty, il suo sguardo sconvolto quando ci ha visti mentre ci baciavamo, il puro terrore impadronirsi del suo viso quando ha capito che eravamo davvero noi... e poi la fuga disperata verso il suo punto fermo.

Livvy.

“Potremmo dire che si è sbagliato...” inizio, ma subito mi blocco.

Emma sbatta violentemente il pugno sul bracciolo della poltrona, è arrivata al limite “Basta...”

Jonathan entra nella stanza zittendo Emma all'istante, l'istruttore si chiude la porta alle spalle. Ci incide una runa del silenzio e si accomoda velocemente sulla poltrona davanti a noi.

È evidente che non vuole che nessuno ci senta.

Fa un respiro profondo e si strofina il viso con le mani, probabilmente in cerca delle parole giuste da dire.

Cosa può dire in queste circostanze? Quando ci siamo incontrati appena dopo l'incidente di Perla, ci ha liquidati con un -Rimarrà tra noi, non sono neanche sicuro di quello che ho visto...-

Delle profonde occhiaie nere gli circondano gli occhi e sembra addirittura dimagrito.

La sua ragazza prima ha rischiato di morire ed ora ha perso la memoria. Da come si è buttata tra le braccia di James, non deve stare bene.

Forse hanno litigato...

Jonathan indossa la stessa felpa da tre giorni, aveva altro a cui pensare.

“Mi dispiace per quello che è successo...” Emma inizia a parlare, ma con un cenno della mano, l'istruttore la interrompe.

Cerco inutilmente lo sguardo di Emma, me lo nega senza riserve.

“Tutto quello che direte, resterà in questa stanza.” inizia il cacciatore con tono deciso “Quindi pretendo la verità.” esordisce. “Cosa accade ai parabathai quando si innamorano?

Emetto un sospiro profondo e mi salta subito alla mente quando Emma mi ha salvato la vita. Della runa che mi ha inciso per fermare l'emorragia e purificarmi il sangue dal veleno che mi stava uccidendo.

Dell'amore che ha reso quella runa, invincibile.

Penso a quando ho vomitato la stessa acqua che stava annegando Emma...

Cosa accade ai parabatai innamorati?!

Non ne ho idea, ma sicuramente ci lega in un modo incomprensibile.

Siamo diventati una persona sola.

Lei si fa male ed io soffro.

Ci guarda serio saltando da uno all'altra con lo sguardo.

“Non siamo innamorati.” dice sicura di sé Emma “Il sesso non è sempre amore.”

Jonathan la guarda severo “Non raccontiamoci delle storie Emma, ti ho chiesto la verità. Sono sveglio da tre giorni e la mia fidanzata non si ricorda più della nostra relazione. Sono stravolto, sconvolto e incazzato con il mondo intero. Però sono qui per voi, perchè voglio aiutarvi a sistemare le cose, non per peggiorarle. Quindi facciamoci un piacere reciproco. Tu inizia fare l'adulta ed assumerti le responsabilità delle tue azioni ed io posso diventare un punto di riferimento per questa famiglia...”

“Tu non sei nessuno per questa famiglia, io lo sono.” dico secco. Non deve permettersi di rimproverare Emma.

“Avete quasi ucciso la mia di famiglia Jullian!” l'istruttore alza la voce battendo il pugno sul tavolo “Quindi le cose sono due. O me ne lavo le mani e denuncio questo amore clandestino al Conclave e le conseguenze non toccheranno solo voi, ma anche tutta la tua famiglia. O mi porti rispetto, collaborate e cerchiamo una soluzione assieme.” risponde secco. “Ora riformulo la domanda per l'ultima volta. Cosa accade ai parabatai quando si innamorano?”

Guardo Emma, sta tremando leggermente. Non so se per il freddo o per quello che sta per dire.

“Si distruggono.” mormora, spiazzandomi “Non solo loro, ma tutti quelli che li circondano.” dice con un soffio “La magia scaturita dalle rune diventa incontrollabile e il piacere d'usarle porta alla rovina.” conclude portandosi una mano sulla fronte.

La voce mi esce senza volerlo “Morte!?”

Finalmente Emma mi guarda.

Bella e letale come una dea greca, mi guarda come se potesse leggermi l'anima. Gli occhi del blu dell'oceano rischiano di tramutarmi in pietra come se davanti a me ci fosse Medusa in persona.

Ha il viso teso in una morsa di disperazione “Si Juls, con il nostro amore stiamo portando tutti alla morte.”

Come fa una cosa così bella ad essere proibita?

Non voglio crederci.

 

 

.,.,.,

Gentili lettrici, grazie per le letture e le recensioni.

Spero che il capitolo vi piaccia, fatemi sapere.

A presto

Pi

   
 
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