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Autore: _Mercury_Venus_    06/02/2017    1 recensioni
AU/students
"Love is never wrong and so it never dies"
Questa è la storia di come due anime, provenienti da mondi diversi, ma alla ricerca della stessa felicità, si sono incontrate e riunite. Tutto è cominciato quando ancora nessuno dei due sapeva di appartenersi.
I giovani Kovu e Kiara affronteranno le tipiche difficoltà adolescenziali finendo per scontrarsi con il sentimento più grande: l'Amore. Una storia di emozioni, difficoltà, ma anche tante risate!
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kiara, Kovu, Pumbaa, Timon, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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KovueKiara

Kovu non rimase stupito quando uscendo dalla mensa un brivido lo percorse lungo tutta la schiena. Sapeva che le notti al Sunflower sarebbero state fresche, ma adesso capiva perché sua madre aveva insistito per fargli mettere in valigia alcune maglie a maniche lunghe e una coperta. Le temperature erano più basse di quelle che immaginava. Il vento soffiava forte passando tra gli alberi e gli edifici, accapponandogli la pelle. L'erba dei prati era già ricoperta da un sottile strato di brina.
Stringendosi ancora di più la felpa sulle spalle, Kovu si affrettò a raggiungere il dormitorio. Tutto intorno a lui era immerso in un piacevole silenzio, gli unici rumori erano quelli dei sassolini del viottolo, che scricchiolavano sotto i suoi passi sicuri, e del vento che muoveva le foglie. Il dormitorio non era molto lontano dalla mensa, già dopo qualche metro si riuscivano a vedere le luci accese che trapelavano dalle finestre dell'edificio.
“Devono essere ancora svegli” pensò Kovu che, finita la cena, aveva appositamente aspettato che tutti i suoi compagni andassero a dormire per rimanere un po' da solo. Per fortuna non aveva dovuto attendere molto prima che la mensa iniziasse a svuotarsi, sembrava che i ragazzi fossero letteralmente stremati dall'aver seguito tutti i corsi del campus. L'unico vero problema fu riuscire ad allontanare Dominic, una vera impresa! Per quanto Kovu si fosse impegnato a convincerlo che non voleva restare da solo perchè stava male a causa dei broccoli mangiati a cena, che non soffriva di un acuto attacco di malinconia verso sua mamma e che non stava architettando qualche piano segreto per sgattaiolare via di nascosto quella notte, Dominic non gli aveva creduto pienamente. Alla fine lo lasciò da solo, ma non prima di averlo squadrato da capo a piedi un paio volte in cerca di non si sa bene cosa. Ottenuta la tanto agognata solitudine, Kovu si era rilassato sulla sedia. Aveva iniziato ad elencare nella propria mente i pro e i contro di quella giornata e si era stupito quando la valutazione finale era risultata pressochè positiva, anche se era ben consapevole che quella sensazione di benessere non sarebbe durata a lungo. Andava sempre così: appena abbassava la guardia aprendosi agli altri, rimaneva ferito, era già successo e sarebbe accaduto di nuovo.
Solo dopo essere inciampato nel gradino del portico, Kovu si rese conto di essere arrivato al dormitorio. Fece appena in tempo ad aggrapparsi ad uno dei pali che reggevano la tettoia evitando di cadere rumorosamente e di far aggiungere alla lista di Marcus un altra cosa su cui prenderlo in giro a vita. Velocemente si ricompose dandosi dello stupido per essersi lasciato prendere così dai propri pensieri. Entrando notò che quasi tutti i suoi compagni stavano dormendo, solo una piccola lampada era rimasta accesa in un angolo in fondo alla stanza. Improvvisamente anche Kovu si sentì stanco, tutto lo stress e l'ansia della giornata iniziavano a pesare. L'unica cosa che voleva in quel momento era stendersi nel letto e sprofondare in un sonno profondo. Lentamente, cercando di non fare troppo rumore, recuperò le sue cose da sotto al letto e andò a cambiarsi nei bagni del dormitorio.
Passando davanti ad uno degli ultimi letti in fondo alla stanza, riconobbe Josh. Il ragazzo era illuminato dalla luce di una piccola torcia che teneva stretta tra i denti, mentre con le mani reggeva un gigantesco libro dall'aspetto antico intitolato “Storia della pesca: ami, esche e pasture..”. Josh si accorse dell' amico che si era fermato a fissarlo, gli rivolse un sorriso biascicando un “buona notte” e si ri-immerse nella lettura.
La zona dei bagni era enorme All'ingresso si trovava lo spogliatoio con diversi armadietti, panche e lavandini con grandi specchi, più avanti sulla destra i gabinetti e a sinistra una serie di docce. Senza pensarci due volte Kovu si avviò verso le docce a grandi falcate, contando ad ogni passo i metri che lo separavano dalla sua meta, e arrivando alla conclusione che già solo quella parte del dormitorio era grande quanto casa sua.
Venti minuti dopo era già sotto le coperte. Le ultime luci della stanza erano spente, ma anche brancolando nel buio il ragazzo era riuscito ad arrivare alla sua postazione, come se la stanchezza fosse diventata una specie di bussola che puntava verso una direzione sola...il letto.
Il suo ultimo pensiero prima di addormentarsi non andò al cuscino morbido in cui era sprofondato, né alla cena di quella sera, o ai ragazzi che aveva conosciuto. In realtà non capì bene cosa la sua mente stesse elaborando in quel momento. Una figura indistinta, una figura che correva tra i boschi, una figura con una lunga coda bionda.


La foresta sembrava viva, si muoveva e cambiava aspetto intorno a lei che in quel momento si sentiva libera come un uccello. Kiara stava correndo lungo un sentiero che si inoltrava nel cuore del bosco, non ricordava da quanto tempo stesse andando a quella velocità senza fermarsi. Le piante le sferzavano il corpo, il cuore le batteva forte e i muscoli le facevano male, ma non importava. Niente aveva più importanza, a parte quella sensazione inebriante. Ad un certo punto le si parò davanti un ostacolo, un grosso tronco caduto bloccava il sentiero, ma Kiara non si sarebbe fermata, non ne aveva alcuna intenzione. Così accelerò, costringendo il suo corpo ad uno sforzo immane, e con un balzo si librò in aria. Per un secondo qualcosa cambiò, il tempo si era fermato e l'eccitazione che fino a quel momento l'aveva pervasa scomparve, lasciando il posto ad una serenità avvolgente. Kiara credette per un momento di aver colmato quel vuoto che da sempre sentiva nel profondo....poi toccò di nuovo terra. Stavolta però non erano le sue gambe a correre, bensì due paia di zampe agili e forti. Ovviamente non poteva vedersi, ma era come se sapesse esattamente cosa fosse diventata: una bellissima e giovane leonessa. L'adrenalina saliva ad ogni falcata, i battiti acceleravano e solo dopo alcuni metri si accorse di non essere più sola. Al suo fianco un leone dalla criniera nera stava correndo guardando dritto davanti a sè, non era una gara, non stava cercando di superarla o fermarla, semplicemente correvano insieme. Correvano con lo stesso ritmo, i loro battiti e il loro respiro andavano all'unisono, lo sguardo proteso verso una luce che li stava aspettando. Poi il leone si girò a guardarla negli occhi cogliendola alla sprovvista e... Kiara si svegliò di soprassalto spaventando a morte la sua vicina di letto che da più di due minuti stava provando a svegliarla.
 “Kiara accidenti! Mi hai spaventata! Credevo che fossi svenuta, non riuscivo a svegliarti” Kiara guardò la ragazza, ma era ancora scombussolata dal sogno appena fatto.  Aveva come la sensazione che se si fosse alzata dal letto in quel momento le gambe le avrebbero ceduto. “Scusami Jess, io...io stavo sognando ecco, non volevo farti agitare” l'amica la squadrò per un secondo, un po' preoccupata dall'aspetto scombinato della ragazza  “Si lo so, non preoccuparti. Senti io mi avvio alla mensa per la colazione, le altre se ne sono già andate da mezz'ora, vedi di sbrigarti”. Detto questo Jess si infilò velocemente gli scarponcini e lasciò il dormitorio. Kiara si mise a sedere sul bordo del letto fissando il pavimento. Quel sogno, in qualche modo, le aveva lasciato un senso di malinconia. Non capiva bene quale fosse la causa di quella sensazione, ma di una cosa era sicura, l'ultima cosa che aveva visto prima di svegliarsi: un paio di occhi verdi che la fissavano, occhi verdi limpidi e puri che nascondevano un velo di tristezza. Occhi che lei sapeva perfettamente dove trovare...











Ciao a tuttiiii e ben ritrovati!
Ragazzi/e non sapete quanto è stata dura riuscire a pubblicare questo seguito, ci dispiace un sacco aver fatto passare tutto questo tempo dall'ultimo capitolo T-T Purtroppo gli impegni quotidiani sono sempre più numerosi e anche con tutta la buona volontà è comunque difficile trovare spazio per scrivere, revisionare, mettere d'accordo le nostre due testoline...
MA
grazie alle vostre visualizzazioni e recensioni ci siamo sentite spronate,apprezzate e capite nel nostro delirio mentale (insomma, fangirlare di brutto su due leoni umanizzati non è roba da tutti u_u) e quindi un grazie immenso va a voi prima di tutto! Non possiamo dire con certezza quando arriverà un prossimo capitolo, ma state certi che ci teniamo davvero troppo a questo progetto per abbandonarlo completamente :') Quindiiii come sempre aspettiamo consigli, critiche, recensioni e spunti per scenette in cui vedreste bene i nostri due teneri Kiara e Kovu (e ovviamente tutto il resto della ciurma!) NOI VI ASPETTIAMOOO E VI ABBRACCIAMO FORTE!

Le vostre autrici, Mercury e Venus <3
   
 
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