Anime & Manga > Yuri on Ice
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Autore: yo_ki_min    08/02/2017    2 recensioni
Katsuki Yuri è un ansioso cronico. Victor Nikiforov non prova più la stessa passione che provava prima nel pattinare. Scoprono di poter risolvere i loro problemi lavorandci su, assieme.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti, Victor Nikiforov, Yuri Plisetsky, Yuuri Katsuki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Premessa: per motivi di studio non ho potuto dedicarmi alla scrittura per molto, troppo tempo. Questo capitolo è parecchio breve per questo motivo, ma spero di avere presto più tempo libero per poterlo completare e andare avanti con questa (e altre) storie. Buona lettura!
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Ok. Ci siamo.
 
Non sono nervoso. Ho pattinato migliaia di volte davanti alle telecamere e al pubblico. Non sono nervoso e non c'è niente di cui preoccuparsi. Rilassato. Rilassato e concentrato. Più rilassati di così si muore. Calmo. Sono calmo. Sono oddio Yurio mi odierà se vinco già mi odia adesso se Victor sceglie di restare con me mi odierà per sempre ma non è giusto non voglio perdere però se vinco non posso pensarci avrò i sensi di colpa a vita ma se non vinco Victor sarà deluso e mi disprezzerà e se ne andrà e la mia famiglia penserà che sono un buono a nulla già l'ho capito da come mi hanno accolto quando sono tornato a casa dopo cinque anni sembravano contenti ma se stessero fingendo per non mettermi in imbarazzo? Con tutti i soldi che hanno speso per me e Minako quante volte ha acconsentito a darmi lezioni in più anche quando tutti gli altri se n'erano andati da un pezzo anche la sera e poi mia sorella che mi ha chiesto quali sono i miei piani per il futuro ha paura che io sia un peso chissà forse erano più felici quando ero a Detroit e Pichit? Oddio non posso deludere neppure lui quindi è meglio che io vinca anche se Yurio preferirebbe che io perdessi e se succedesse almeno nessuno ce l'avrebbe apertamente con me io non-
 
"Yuri"
 
 
Sento la voce come se fosse distante, ma aprendo gli occhi vedo Victor proprio di fronte a me, sorridente. Mi sento morire. Mi tremano le gambe e la mia mente è confusa, e parlo quasi senza accorgermene.
 
Gli prometto che vincerò. Gli chiedo di guardarmi. Non posso tirarmi indietro adesso.
 
Per quanto mi possa dispiacere l'eventuale reazione di Yurio ad una mia vittoria, in questo momento so che se mi trattenessi dal fare del mio meglio e per questo perdessi l'opportunità di avere Victor come allenatore, non me lo perdonerei mai.
 
Per questo motivo, Victor, prometti di guardarmi.
 
Il mio corpo si muove da solo, quasi senza il mio controllo, quasi come se non fossi io.
 
Ma ritrovandomi nell'abbraccio di Victor, ritorno anche a me stesso. Fino a un momento fa tutto sembrava distante, diverso, come se fossi stato fuori di me e fuori dal mondo. Adesso invece sento Victor, il suo profumo, il suo calore, la sua voce calma mentre mi assicura che si, mi guarderà, e che – un commento pensato per essere divertente, ma che mi fa battere il cuore a mille- ama il katsudon.
 
Vorrei poter rimanere rifugiato nell'abbraccio di Victor per sempre, ed è con la ferma intenzione di ritornarci il più presto possibile che mi muovo verso la pista.
 
Arrivato sul ghiaccio, il pubblico non esiste più. Sono lì solo per lui. Per Victor.
 
E penso al katsudon. Si, è vero, non è la metafora migliore per esprimere amore sensuale, perchè ciò che provo per quel piatto delizioso trascende il piano fisico dell'esistenza, è più un'esperienza spirituale, quasi mistica. Ok, sto esagerando ma penso di aver reso l'idea. A ogni nuovo passo mi sento più fiducioso, più sicuro di me, mi sento degno di ricevere l'ammirazione del pubblico e l'interesse del mio – si spera- futuro allenatore.
 
E a poco a poco alle immagini di uova e carne di maiale si affiancano sensazioni nuove, ricordi recenti, pensieri imbarazzanti a cui non avrei mai osato abbandonarmi in un contesto diverso. Ma qui, pervaso da una nuova e assoluta confidenza, mi concedo di immaginare il volto di Victor, a pochi centimetri dal mio, le sue dita sulle mie labbra. La sua mano sulla mia, la veste verde che scivola giù rivelando il suo torso. Il suo corpo umido e lucido dopo un bagno alle terme. E poi penso che voglio vedere di più, di più, molto di più.
 
Salto.
 
E cado.
 
La mia mente inizia a urlare, allarmata. Niente panico. È quello che mi ripeto ogni volta che sento l'agitazione arrivare, come l'onda di uno tsunami. Di solito non riesco a fare niente per bloccarla.
 
Non sarà un errore come questo a farmi perdere la mia attrattiva.
 
Questa non è una cosa che penso spesso invece. Anzi, non la penso mai. Ma oggi la mia danza sembra quasi un gioco di ruolo, il mio costume un travestimento. Non sono Yuri. Sono la donna più attraente della città, quella contro la quale le altre non hanno alcuna speranza di vittoria.  Per questo Victor sceglierà me. Per questo l'ho scelto.
  
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