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Autore: Menade Danzante    08/02/2017    4 recensioni
[ Missing Moment ambientato in "The final problem" ]
Dal testo: "È solo allora che comprendi tutto, che ogni cosa torna al suo posto e ti lascia senza fiato. Ah, Moriarty! Ha concluso il suo show, lo spettacolo è finito, il sipario si sta abbassando e Jim Moriarty sta godendo dell'ultimo incontenibile scrosciante applauso. Se lo gode dietro le quinte di un teatro dell'assurdo che ancora, dopo cinque anni, lo vede regista di attori ignoranti della loro parte.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Eurus Holmes, John Watson, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Holmes killing Holmes




«Jim Moriarty sapeva che avresti fatto questa scelta. Era così eccitato»

Il tono di Eurus è quasi annoiato. Tua sorella è tediata dalla prevedibilità delle tue azioni. Anzi, delle vostre azioni. Vi ha trovati interessanti per poco tempo, soltanto quando avete scelto il vostro egoismo invece di salvare due vite. Da lì è stato tutto molto chiaro per lei, tutto. Ha saputo come manipolarvi, come farvi del male, come lacerarvi e ottenere un effetto senz'altro fuori dal comune per voi, ma ben strutturato per lei.

Ed eccovi lì, tre esseri viventi più umani e soldati che mai, che giocano al tiro al bersaglio dal lato sbagliato, un gioco infame con cui non avreste mai voluto avere a che fare. Tre uomini disperati, incapaci di vedere altro scopo al di fuori del salvataggio estremo di una bambina impaurita su un aereo che precipita inesorabile. Disperati, sì, ma che cercano ancora di salvarsi a vicenda.

Non puoi quasi credere alle parole che Mycroft ti ha vomitato addosso con un disprezzo così poco elaborato da rendere evidente il trucco sin da subito. Non ce l'ha fatta nemmeno il maggiore dei tre Holmes a sopportare il peso del contesto emotivo che la sorellina vi ha gentilmente fornito. Persino l'algida Regina a cui stai puntando una pistola è riuscita a stupirti.

Ah, quanto ti conosce! Quanto profondamente gli hai permesso di scavare dentro di te! Non sai se ridere o commuoverti per la bellezza di quel gesto – tu, inconsapevole della bellezza, hai finalmente colto la magia della sensazione che ne deriva: tuo fratello ha cercato di salvare te salvando John Watson.

Sei orgoglioso e insieme dilaniato da questa verità inconfutabile: sceglierai sempre il tuo migliore amico, anche a costo di sacrificare la famiglia. John è la persona più importante della tua vita. Per lui hai lasciato fuggire Moriarty da una piscina a mezzanotte. Per lui hai recitato la tua morte, hai lasciato un biglietto perché è quello che le persone fanno. Per lui, per salvarlo da una condanna immeritata, hai ucciso Magnussen, da bravo sociopatico iperattivo quale sei. Per lui uccideresti anche tuo fratello.

Ma non oggi.

«Credo che ci sia un cuore da qualche parte dentro di me. Non sarà un bersaglio facile da trovare, ma perché non provarci?»

Ora pensi che non sia poi così difficile colpire il suo centro vitale, soprattutto adesso che hai scoperto che persino tu ne possiedi uno. Non sarebbe complicato se solo tu lo volessi. Ma nemmeno lo scoramento che ti ha assalito nello scoprire che tua sorella ha incontrato Moriarty senza sorveglianza per cinque minuti può farti cambiare idea: non ucciderai tuo fratello.

«Addio, fratello mio. Niente fiori – è la mia preghiera»

Non hai fatto in tempo a sentire il dolore propagarsi dal tuo petto a tutto il corpo, alle dita che tremano mentre sorreggono la pistola, alla tua mente che non riesce a metabolizzare quello che sta accadendo: la voce di Eurus ha invaso il vostro spazio con studiato effetto raggelante. Avevate quasi scordato la sua presenza, ma lei è lì, giudice indegno di una scena matta.

Ed ecco il brivido. Hai rassicurato John nella prima stanza: Moriarty è morto, non può tornare dall'oltretomba così. È morto, siete al sicuro da lui. Ma adesso che il coraggio ha abbandonato ogni fibra di te, senti la morsa dell'angoscia che ti attanaglia le viscere.

Nella luce rossa della stanza la faccia da pazzoide di James parla ancora, monopolizza tutto e non vi abbandona nemmeno nel momento più buio della vostra esistenza.

«Ed eccoci qui, al capolinea» annuncia con eccitazione palpabile nella voce. Per voi è piuttosto ovvio, ma i geni hanno bisogno del loro pubblico, del loro autocompiacimento: non potete farlo smettere.

«Holmes che uccide Holmes»

Il volto di Mycroft si contrae terribilmente, incapace di sopportare oltre l'agonia. L'omuncolo idiota che non ha saputo creare relazioni nella sua vita ha finalmente compreso il peso delle emozioni, ha compreso il concetto di famiglia e paradossalmente non lo può accettare. Avresti quasi preferito che non l'avesse realizzato per niente.

«Io scendo qua» e la voce di Moriarty tace. Il criminale sorride e il video se ne va, facendo ripiombare la stanza nella spettrale luce bianca.

È solo allora che comprendi tutto, che ogni cosa torna al suo posto e ti lascia senza fiato. Ah, Moriarty! Ha concluso il suo show, lo spettacolo è finito, il sipario si sta abbassando e Jim Moriarty sta godendo dell'ultimo incontenibile scrosciante applauso. Se lo gode dietro le quinte di un teatro dell'assurdo che ancora, dopo cinque anni, lo vede regista di attori ignoranti della loro parte.

Hai l'impulso di cedere per un attimo alla malsana euforia che ti sta cogliendo alla sprovvista, che ti fa temporeggiare su quel grilletto in conformità al tuo copione di cui non conoscevi neanche una battuta. Ma ora le sai tutte, ora conosci, ora sei nel pieno delle tue facoltà intellettive: il sipario si alza di nuovo, ma stavolta sei tu a condurre la scena.

«Cinque minuti» ringhi tra i denti, tremante, conscio della verità delle tue parole. «Le sono bastati cinque minuti per farci tutto questo»

Guardi John: ha la stessa espressione perplessa di Mycroft. Loro non hanno capito, sei in vantaggio anche sulla tua squadra. Ma è meglio così: ti dici che entrambi preferirebbero essere incoscienti maschere sotto le tue direttive piuttosto che burattini nelle mani del criminale che ha innegabilmente rovinato le loro – vostre – vite.

«Ma non davanti ai miei occhi» annunci risoluto. Non ucciderai né John né Mycroft. Non si uccide la famiglia, ma questo sconvolge tutti – anche Eurus che si allarma nel dire: «Cosa stai dicendo?»

E la teatralità – la tua teatralità – ha inizio in tutto e per tutto.

«Un attimo fa un uomo coraggioso ha chiesto di essere ricordato» In due brevi secondi di pausa, inquadri lo sguardo ancora più abbacinato di John e quello totalmente sconvolto di Mycroft. Sai in questo modo che stai andando bene. Manca solo il tocco di classe.

«Sto ricordando il direttore», e ti porti la pistola sotto al mento, cominciando a contare ad alta voce. «Dieci»

«No, no, Sherlock...» Eurus è l'unica che ha il coraggio di rompere il silenzio. Vorresti dire tutto ai tuoi amici, ma sai che così rovineresti l'unica possibilità che vi resta. Speri solo che ne rimangano fuori il più a lungo possibile e che tua sorella perda la pazienza prima di arrivare allo zero.

«Nove. Otto»

«Non puoi!» bercia la ragazza in un ultimo tentativo di assoggettarti al suo potere persuasivo e invasivo. Ma non può: tu sei diventato immune ai suoi giochi, come lo è stato Moriarty, ultimo baluardo di una classe di criminali superiore alla media, mente geniale come la tua, che ha sempre conosciuto le tue emozioni meglio di te, e che Eurus non è riuscita a piegare del tutto alla propria volontà.

«Sette»

Ah, Moriarty! Vi ha salvato la vita uscendo di scena. Vi ha dato la via di fuga dal vortice di follia in cui vi ha gettato l'ultima degli Holmes. Aveva previsto tutto, ogni atto, ogni scelta, ogni decisione. Anche questa.

«Non sai ancora niente su Redbeard!» tenta Eurus, nascondendo l'agitazione dietro ad una finta ostentazione di sicumera. Ma non è un argomento valido per te, non adesso, non ora che la profezia di un consulente criminale unico nel suo genere si sta avverando: nel suicidio, un Holmes ucciderà un Holmes.

«Sei»

«Sherlock!»

I tuoi compagni ti guardano e non fanno niente, increduli ma assurdamente fiduciosi verso di te. Sei grato per questa cortesia: sai che la disperazione di tua sorella non potrà reggere ancora per molto: lei vuole te, e ti vuole vivo.

«Cinque»

«Sherlock, smettila subito!»

L'ago ti trafigge la nuca quando stai pronunciando il «Quattro». Non realizzi subito, devi prenderlo in mano e arrivare al «Tre» per sapere che Eurus ha ceduto alla tua bravura e ha deciso di passare all'attacco. Non sai che tipo di attacco sia, ma la convinzione che lei ti voglia vivo lascia la tua mente sgombra dal timore per John, a sua volta colpito, e forse anche tuo fratello lo è, ma non ti dài la pena di controllare.

«Due» biascichi cadendo all'indietro. L'ultimo suono di cui sei consapevole è il cozzare della pistola contro il pavimento, uno schianto rassicurante: su di te non grava più la minaccia dell'omicidio di Mycroft.

Il pensiero è così piacevole che non ti preoccupi di non aver concluso il conto alla rovescia. L'uno resta intrappolato nelle tue corde vocali mentre tu perdi conoscenza: l'oblio è una benedizione.









Angolo dell'autrice: Salve!
Moriarty è stato presente in maniera ossessiva nell'ultimo episodio della stagione e penso che il suo contributo in ogni scena sia stato fondamentale per creare l'atmosfera, ma in questo frangente ho veramente adorato la sua partecipazione, il suo distacco definitivo dalle vicende di tutti loro. La frase “Holmes killing Holmes” fin dal primo momento mi ha dato l'impressione che fosse rivolta esclusivamente a Sherlock e non all'omicidio di Mycroft, come ha inteso Eurus che, infatti, non si agita minimamente quando il minore punta la pistola contro il maggiore. Ma Moriarty ha sempre anticipato tutte le mosse di Holmes, visto che ha collaborato alla realizzazione del piano di Eurus per fargli del male. Eurus, essendo priva di contesto emotivo, non poteva immaginare altro che il razionale assassinio di Mycroft. Ma Sherlock ha dei sentimenti che condizionano il suo agire e che lei non considera. Ovviamente, è solo la mia interpretazione, ma mi premeva particolarmente metterla nero su bianco!
Ringrazio di cuore chiunque si soffermerà a leggere e a lasciarmi un commento: qualsiasi parere è il benvenuto!
Alla prossima!

Menade Danzante

   
 
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