Anime & Manga > Haikyu!!
Segui la storia  |       
Autore: Tada Nobukatsu    09/02/2017    2 recensioni
Il colibrì è l'uccello più piccolo del mondo. Ha spiccata aggressività, rapidità nel volo e nelle acrobazie, stupendi colori e per questo le antiche civiltà americane lo consideravano la reincarnazione di valorosi guerrieri caduti in battaglia. Il movimento delle ali può raggiungere la sorprendente velocità di 70-90 battiti al secondo. Nessun altro uccello vivente sul pianeta può battere le ali tanto velocemente. In proporzione, la dimensione del loro cuore, rapportata all’uomo, è più grande di 5,6 volte e la frequenza cardiaca dei battiti può raggiungere 1260 pulsazioni al minuto.
Tutte cose molto belle, ma la vera domanda è... che diavolo ci fa in mezzo ai corvi, ai gatti e ai gufi?
Ma soprattutto... Cosa c'entrano in tutto questo i biscotti di Kageyama?
Genere: Comico, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L'ultimo volo del colibrì tra le grinfie dei gufi





Rientrò in palestra che per poco non strisciava a terra, stremata.

«Direi che Chiyo-chan è arrivata al limite» osservò Sugawara

«No...» ansimò. «Bokuto-san! Devo... battere... Bokuto-san!»

«In queste condizioni non credo che tu possa fare molto» osservò Daichi.

«Se non mi avessi fatto fare doppia penalità!» ringhiò lei.

«Se tu non avessi steso Tanaka!» gli rispose a tono Daichi.

«Comunque penso che ormai siamo un po' tutti quasi al limite» ansimò Asahi, sedendosi a terra poco lontano. Al suo fianco anche Hinata e Kageyama erano a terra, ansimanti, che cercavano ristoro nelle borracce d'acqua.

«E va bene» disse Daichi, facendosi avanti con uno strano sguardo serio: «È una cosa che ho appena sentito di nascosto, quindi non dovrei dirla, ma quando tutti gli incontri d'allenamento saranno finiti...» e fece una pausa per creare suspance, prima di aggiungere: «Gli allenatori offriranno a tutti un barbeque.»

«Eh?!» stridularono in coro Hinata, Nishinoya, Chiyo e Tanaka, che intanto era tornato da loro.

«Un bar...» cominciò a balbettare Chiyo, già con l'acquolina in bocca.

«Barbe...» ci provò anche Hinata.

«Barbeque?!» conclusero Nishinoya e Tanaka in coro.

E tutti e quattro cominciarono a esultare in coro, abbassandosi e alzandosi insieme, tirando su le braccia e urlando entusiasti, attirando l'attenzione di quasi tutta la palestra.

«Carne!» disse poi Hinata allungando un braccio in avanti.

«Carne!» ripetè Chiyo, allungando il braccio al suo fianco e afferrando al sua mano.

«Carne!» disse Nishinoya, facendo altrettanto.

«Carne!» si aggiunse Kageyama.

«Carne!» disse anche Tanaka, unendo tutte le loro mani. Poi insieme cominciarono a saltellare in cerchio, tenendosi per mano, continuando a ripetere: «Carne! Carne! Carne!»

«Bene, gente!» attirò l'attenzione Ukai, avvicinandosi e interrompendo la danza della carne.

«Ora giocheremo contro la Fukurodani. Ve lo ripeto ogni volta, ma non lasciate al numero quattro la possibilità di attaccare con facilità. Le penitenze vi hanno tolto molto tempo in questo ritiro, ma paragonati all'inizio della settimana siete tutti cambiati molto.»

E il pensiero di Chiyo andò inevitabilmente a Kuroo, che le aveva insegnato a volare. Un timido sorriso le si dipinse in volto. Sì, era cambiata molto, tante cose erano cambiate e chissà cosa avrebbero comportato.

«Perciò adesso godiamoci la vittoria e andiamo a mangiare della succulenta carne!» concluse Ukai, con un enorme sorriso in volto.

«Chiyo!» la fulminò poi, facendola tremare. La fissò a lungo, prima di decretare: «Non un solo graffio! Sia chiaro!»

«Sì!» si drizzò Chiyo, portandosi una mano alla fronte in segno di saluto militare.

Le squadre si misero in campo, in formazione, e l'arbitro diede il via.

«Una bomba, Asahi-san!» gridò Chiyo, vedendolo partire per la battuta. La palla andò dall'altro lato con una potenza incredibile, ma Komi, il libero, riuscì a salvarla. Akaashi l'accolse e l'alzò a Bokuto, che si preparò a saltare.

«Blocchiamolo del tutto, se c'è anche solo uno spiraglio ci passa» disse Tsukishima a Kageyama, al suo fianco. E loro due, insieme a Tanaka, saltarono a muro riuscendo a bloccarlo, sorprendendo lo stesso Bokuto. Ma la palla, rimbalzata sul muro, cadde fuori e diede comunque punto alla Fukurodani.

Bokuto lanciò uno sguardo incazzato a Tsukishima, ma subito si tramutò in un sogghigno, deliziato dall'idea di avere di fronte un avversario tanto temibile.

La Fukurodani andò al servizio e battè. Chiyo indietreggiò appena, fissando la palla, ma all'ultimo la schivò gridando: «Fuori!»

La palla cadde effettivamente fuori, regalando così il punto alla Karasuno.

E la partita proseguì, alternando punti tra Fukurodani e Karasuno, un po' come era stato con la Nekoma poco prima.

La palla arrivò dalla parte della Karasuno, quasi a centro campo e Chiyo gli corse incontro ricevendola senza problemi. Aveva lo sguardo assorto, concentrato, non più ebbro di emozione e di eccitazione come lo era stato con la Nekoma. Questo non significava peggiore, solo più concentrato. Forse anche per quanto era appena successo a Tanaka, che in qualche modo l'aveva scossa, anche se non voleva ammetterlo troppo. Aveva imparato a essere migliore, perché ogni tanto ci ricascava?

Kageyama alzò e Hinata saltò, ma la palla risultò troppo alta e il muro davanti a sè troppo preparato. Perciò, anche per quell'occasione, optò per il pallonetto, riuscendo a passare oltre e fare punto.

Chiyo gridò entusiasta e saltò al collo di Hinata. «Che forza! Hai visto le loro facce? Impareggiabile!» E Hinata, travolto da quell'entusiasmo, cominciò a saltellare insieme a lei.

«Per favore, regolatevi» sbuffò Tsukishima che proprio non riusciva a sopportarli quando faceno così.

«È stato Ukai-san a dire "festeggiate per ogni punto"! Non fare lo scorfano brontolone, Tsukki!» ringhiò Chiyo.

«Scorfano?» chiese Hinata, non capendo, ma non ricevendo risposta da nessuno dei presenti.

E ancora la palla prese a volare sopra la rete e Hinata volava con lei, mentre Chiyo volava con altrettanto vigore ma raso terra, tuffandosi su tutte le palle, riuscendo a recuperarne molte ma non arrivando in tempo ad altre.

Batterono, la palla andò alla Fukurodani ma la ricevette male. Akaashi la inseguì e la palleggiò, nonostante si trovasse in pessima posizione, alzando una veloce. Bokuto volò e riuscì a colpirla.

Tsukishima non ebbe tempo di saltare e anche Chiyo provò a lanciarsi su di essa, senza successo. Nessuno era riuscito a prevederlo, visto la pessima posizione in cui si trovava Akaashi, e la palla era stata troppo veloce per essere intercettata.

«Tsk» si lasciò sfuggire Chiyo, alzandosi e cercando di riprendere fiato. Le gambe cominciavano a farle male, da quanto le stava sforzando e ormai la sua velocità non era la stessa di prima, era qualcosa che tutti avevano notato.

«Chiyo-chan sta arrivando al limite» disse Ukai, osservandola.

«Oggi era particolarmente stanca, mi sono meravigliato che sia riuscita a reggere così tanto contro la Nekoma e abbia fatto le due penitenze» rispose Takeda.

«Probabilmente oggi non era nelle condizioni di reggere nessuna delle partite, ma è come se ne avesse avuto bisogno. Come se avesse avuto bisogno di scontrarsi un'ultima volta contro la Nekoma e la Fukurodani. Ha legato molto con i due capitani, in questi giorni. Questo tipo di rivalità mi piacciono, sono quelle che portano a vincere» sogghignò Ukai.

La palla volò in direzione di Asahi che la ricevette senza difficoltà, spedendola a Kageyama. Kageyama lanciò uno sguardo a Hinata che già correva verso la rete, pronto a saltare e schiacciare. Una scintilla nei loro occhi, uno sguardo che era molto più che "sono pronto".

E l'alzò.

La palla volò rapidamente verso Hinata, ma non lo superò. Si fermò qualche istante a mezz'aria e sarebbe caduta lì, esattamente ai suoi piedi, se Hinata non l'avesse colpita e spedita dall'altro lato.

Punto alla Karasuno.

"L'hanno rifatta!" pensò Chiyo spalancando gli occhi. La loro veloce, era da un po' che non riuscivano più a coordinarsi e portarla a termine. Era stata bloccata sempre negli ultimi tempi e questo aveva portato Hinata a convincersi che fosse tempo di cambiare e giocare anche lui, invece di chiudere gli occhie e fidarsi e basta. Però ad occhi aperti era più difficile riceverla perché c'erano molti fattori che lo distrevano. Ma quell'alzata che si fermava era stata la risposta. Quell'istante in cui la palla titubava bastava a dare tempo a Hinata di raggiungerla e colpirla.

I due si guardarono, prima di scoppiare in un urlo colmo di gioia ed emozione.

Ce l'avevano fatta! Dopo settimane, erano riusciti a migliorare la loro veloce.

"Siete cambiati tutti" Chiyo ripensò alle parole dette da Ukai. Quella settimana intensiva li aveva resi migliori, li aveva fatti maturare più rapidamente di quanto fosse possibile immaginare.

«Ehy! Niente giochetti! La prossima volta se vuoi farla dimmelo!» lo rimbeccò Kageyama, fingendosi arrabbiato, ma ancora troppo scosso dall'emozione.

«Però c'era questa sensaizone che potevamo farcela! No? No?!» rispose Hinata.

«Sì, ma era tutto troppo improvviso! Devo prepararmi psicologicamente, insomma!»

E Hinata continuò a urlare, esaltato, su quanto fosse stato incredibile ed emozionante.

Chiyo l'osservò, sorridendo dolcemente. Sentiva dentro sè crescere qualcosa, una forza, un'energia che voleva usare fino all'ultimo spiraglio.

"Averti da questo lato del campo fa tutto un altro effetto. Fai venir voglia di usare fino all'ultimo briciolo di energia" era quello che le aveva detto Kuroo la sera che avevano giocato per la prima volta fianco a fianco.

Non sapeva se fosse vero o meno, ma sapeva cosa significasse perché era la stessa cosa che provava lei quando vedeva Hinata volare. Dalla prima volta che l'aveva visto, la prima volta che aveva provato a ricevere la sua veloce, ma che non era riuscita a muoversi, qualcosa era scattato.

Continuava a sentirla, dentro sè, quella profonda domanda: "Chiyo-chan, secondo te com'è il mondo da lassù?" e anche se ora una risposta l'aveva trovata, continuava a pensare che fosse qualcosa di eccezionale poterlo vedere, il mondo da lassù. Hinata era ciò che lei non era mai riuscita ad essere ma aveva sempre desiderato. Era stato lo schiaffo morale di fronte al suo piagnucolare per essere troppo piccola.

L'aveva sempre ammirato e mai avrebbe smesso, e vederlo volare, tutte le volte, le faceva venir voglia di spingersi sempre oltre... per abbattere il muro. Abbattere i giganti.

«Fantastico!» urlò raggiungendo i due e guardandoli con gli occhi trasognanti. «Ancora! Fatelo ancora! Un'altra! Un'altra!»

«Hai visto, Chiyo-chan?» gridò Hinata, ricambiando lo sguardo luminoso. «La palla si è fermata davanti ai miei occhi! È stato troppo Powa! »

«Powissimo!» gli fece eco Chiyo, prima di voltarsi verso Kageyama: «Sei stato incredibile!» dissero in coro i due.

Kageyama parve pietrificarsi e balbettò: «Che volete... scemi... »

«Incredibile! Incredibile! Incredibile!» continuarono a saltare Chiyo e Hinata.

«La rifate? Vero? Kageyama-san la rifai?» chiese ancora Chiyo, avvicinando il viso al suo per fissarlo negli occhi. «Farai volare ancora Hinata-san?»

Kageyama la guardò un po' sorpreso.

"Far volare Hinata? Io... faccio volare Hinata?" pensò rendendosi in qualche modo conto di quanto fosse collegato a lui.

«Ce l'avete fatta!» gridò Yachi in quel momento, dalla panchina, saltellando. «Ce l'avete fatta!»

«Ehy ehy ehy!» gridò Bokuto dall'altra parte. «Non montatevi la testa!»

Ma in tutta risposta ricevette altre urla entusiaste da parte di Hinata e Chiyo, con Tanaka dietro di loro che incoraggiava e si esaltava.

Ma finalmente, la partita ricominciò.

Battuta, ricezione, schiacciata e ancora e ancora.

Chiyo si lanciò e recuperò una palla schiacciata da Bokuto, mandandola a Kageyama che concentrato la ricevette e l'alzò di nuovo a Hinata con quella sua strana alzata. Hinata saltò, ma non colpì la palla, che si fermò e cadde prima.

"Maledizione!" pensò lui, mentre Chiyo gli disse con un po' di delusione nella voce: «Hai sbagliato.»

«L'ho visto anche io, grazie!» ringhiò lui.

«Che vuoi? Sei stato tu a sbagliare, non arrabbiarti con me!» gli rispose a tono Chiyo.

«Su, su! Non preoccuparti!» gli disse Hinata, poggiandogli una mano sulla spalla e lui si voltò urlandogli contro: «Non farmi incazzare anche tu!»

«Perché? Che altro dovrei dirti, scusa?!»

«Non arrabbiatevi, forza. Non è una cosa che riesce sempre le prime volte» cercò di smorzare Asahi.

«L'attacco da seconda linea mio e di Tanaka-san è riuscita solo una volta per ora» gli si affiancò Chiyo e Tanaka la guardò sbalordito, gridando: «Solo? Non erano molte di più?»

Chiyo negò e disse: «Quella di prima l'ho passata a Asahi-san, quindi non conta.»

«Dannazione! La voglio fare ancora!»

«Allora adesso la rifacciamo!» brillò lei.

«Guardate che gli avversari vi sentono» disse loro Daichi e i due li guardarono impanicati.

«No! Magari no! O... dopo...» balbettarono, cercando di sistemare le cose.

L'arbitro fischiò e la partita riprese. La Fukurodani battè e Chiyo ricevette, mandandola a Kageyama. In quel momento partirono in sincronia Asahi, Tsukishima, Daichi e Tanaka. Il muro avversario li guardò un po' confusi, chiedendosi chi di loro avrebbe schiacciato.

Saltarono, il muro provò a contrastarli, ma senza successo e Tanaka schiacciò, facendo punto.

«Evvai!» gridò al cielo, mentre Chiyo gli saltava al collo, come sempre faceva quando Tanaka si esaltava per qualche punto. Ma poi il suo entusiasmo morì, lasciando traccia solo a una strana sensazione di benessere e malinconia.

«Ho schiacciato... che bello...» piagnucolò, sotto le risate divertite di Chiyo.

«E adesso schiaccerai ancora!» gli disse Chiyo emozionata, cercando di tenere la voce bassa per non farsi sentire. Tanaka gli afferrò le mani e ricambiò lo sguardo: «Lo rifacciamo!»

«Sì!»

«Schiaccerò io!»

«Sì!»

«Alzerai a me!»

«Io, Senpai!» cominciò lei solenne, tenendo alzata la sua mano ben stretta. «Ti porterò sulla cima della montagna della vittoria!» disse lei, parafrasando lo stesso annuncio che lui le aveva fatto la prima volta.

«Governeremo il mondo della pallavolo!» gridò lui, entusiasmandosi ed entrambi presero a ridere e urlare come due invasati.

«Giuro che a volte mi spaventano» mormorò Asahi a Daichi.

«Devo ancora decidere se sia più distruttivo il duo Tanaka-Chiyo o Hinata-Chiyo.»

«Hinata-Chiyo-Nishinoya» rabbrividì Asahi. «Quei tre insieme sono terrificanti.»

E ancora il fischio d'inizio.

La Fukurodani la ricevette e riuscì a fare punto, nonostante le corse di Chiyo per salvare l'impossibile. Ma ormai, nonostante l'entusiasmo e l'energia, le sue gambe erano al limite e non riusciva più a correre come al solito. Senza contare che, comunque, la Fukurodani era una squadra davvero forte.

E finalmente arrivò il momento: la palla era ben alta sopra la testa di Chiyo e lei partì, chiamandola. Tanaka al suo fianco cominciò a correre, pronto a saltare e schiacciare. Dietro di lei era pronto anche Asahi e lei volse gli occhi a lui. "Il tre!" pensò Akaashi, correndo a muro nel tentativo di bloccare Asahi. Ma Chiyo l'alzò a Tanaka, proprio come promesso, e lui la schiacciò, oltrepassando il muro e conquistandosi un altro punto.

«E siamo a due!» gridò Chiyo saltando felice. Tanaka al suo fianco sembrò caricarsi, urlando: «Che forza!»

«Hai visto?! Hai visto Tanaka-san? Ho fatto swooosh e tu hai batto Baaaam e loro pensavano che il pericolo fosse Asahi!»

Tanaka le cinse il collo con un braccio e se la strinse al fianco, puntando un dito contro Bokuto e continuando a ridere: «Hai visto, testa a gufo?! Questo è il potere della complicità! Io e solo io sono la colonna portate di questa piccoletta!»

«Smetti con questa storia, cretino!» gridò Chiyo dimenandosi per liberarsi dalla sua presa, senza risparmiarsi pugni e gomitate sul fianco.

"Prima gli spacca il naso" pensò Kuroo, osservando la scena in un attimo di pausa della sua partita. "Poi gli salta al collo e lo abbraccia, facendogli strane promesse, e subito dopo torna a offenderlo e picchiarlo. Hanno davvero uno strano rapporto, ma in quanto a complicità non c'è davvero partita" e la cosa in qualche modo lo infastidiva più del dovuto. Una parte dentro sè, recondita e che mai avrebbe accettato, gli sussurrava che non avrebbe mai potuto competere con lui.

"È solo fraterno. Solo rapporto fraterno" si sforzò di pensare, accennando un lieve sorriso che tutto sembrava tranne che amichevole.

«Kuroo-san fai paura!» scattò Inuoka al suo fianco, notando la sua espressione.

La partita riprese ancora con la Karasuno in parità con la Fukurodani, che si alternavano il punto.

La palla passò alla Fukurodani, che la salvò e Akaashi l'alzò a Bokuto. Tsukishima e Kageyama saltarono per murarlo. Non riuscirono a bloccarlo, ma comunque deviarono e rallentarono la palla, che ora andava verso la linea del campo.

Chiyo scattò, guardandola volare sopra la sua testa. Era lenta, poteva prenderla senza problemi.

Ma all'improvviso smise di avere il controllo della gamba destra, sentendola improvvisamente molle, e con un: «Che diavolo!» urlato, cadde di faccia a terra.

Il punto andò alla Fukurodani, ma la Karasuno diede poco conto alla cosa.

Tutti gli sguardi dei suoi compagni erano rivolti a lei, stupiti e shockati.

Che diamine era successo?

Chiyo alzò la testa, ridacchiando nervosa, e grattandosi la nuca ammise: «Mi ha ceduto un ginocchio. Forse comincio a essere un po' stanca.»

Ukai tirò un sospiro di sollievo, rendendosi conto che era solo quello il motivo e niente di grave.

«Forza! Forza!» gli si avvicinò Tanaka e gli si inginocchiò davanti, porgendogli la schiena. «Perché non l'hai detto prima invece di farci perdere il punto?»

Chiyo si tirò su e benchè fosse comunque in grado di camminare (in fondo era solo stato un momento, dovuto allo sforzo), accettò le spalle di Tanaka e gli si appese al collo.

«Credevo di farcela!» lamentò lei. «Mi dispiace, non era mia intenzione farvi perdere.»

«Esageri sempre! Sei una ragazza, dovrai accettarlo prima o poi.»

«Non sono debole è solo perché mi sono alzata presto, stupido cetriolo!» stridulò lei, colpendolo in testa.

Dall'altro lato, ancora una volta, Kuroo puntò gli occhi sui due e sforzò nuovamente il viso per mantere la normalità, senza troppo successo.

«Kuroo! Tutto bene?» chiese spaventato Yaku.

"Fratello-fratello-fratello-fratello" continuò a ripetersi lui, non rispondendo alla domanda di Yaku.

«Ora riposa» le disse Tanaka lasciandola alla panchina. «E pensa al barbeque che ci aspetta!»

Chiyo si illuminò al pensiero e lo guardò tornare in campo, gridando: «Forza che questa volta la vittoria è nostra!»

Nishinoya entrò in campo al suo posto e proseguì la partita.

Le due squadre ora erano sulla soglia dei venti.

La Fukurodani schiacciò e Nishinoya si lanciò per prenderla, non riuscendoci per un pelo.

«Fantastico, Noya-san! C'eri quasi!» lo incitò Chiyo dalla panchina.

Bokuto prese la palla, dall'altro lato, e andò a battere. Aveva una strana aura intorno, camminava pestando i piedi per terra e il viso era costantemente corrucciato.

"È nervoso. Per tutta la durata del set Tsukishima gli è stato addosso senza permettergli di respirare una sola volta" pensò Chiyo, sorridendo soddisfatta. Stavano giocando bene, la sua squadra si stava rivelando più forte di quando erano arrivati e questo la riempiva di gioia.

«Bene! Ora li spazzerò via con la mia battuta!» gracchiò Bokuto.

«Bokuto-san, mantieni la calma» cercò di dirgli Akaashi, ma lui rispose impettito: «Sono calmo.»

Il fischio dell'arbitro.

«Bene! Vado!» annunciò lui prima di lanciare in aria la palla, prendere la rincorsa e schiacciare. Ma la palla andò a colpire la rete in pieno, sfiorando addirittura uno dei suoi compagni, regalando il punto alla Karasuno.

«Dannazione! Mi dispiace!» piagnucolò lui, inginocchiandosi.

«Cerca di ritrovare la calma» tentò di soccorrerlo Komi.

«Non preoccuparti» lo aiutò Akaashi, ma lui continuò a piagnucolare «Scusate» disperato.

«Poverino» ridacchiò Chiyo dal suo posto, guardando divertita la reazione nervosa di Bokuto.

Tanaka si mise alla battuta e ancora Chiyo gridò per incoraggiarlo.

«Il quattro può schiacciare da ogni posizione, batti su di lui per limitarlo un po'» gli suggerì Daichi. E così fece, ma Bokuto si alzò subito e corse a rete urlando: «Alzamela! Li rispedisco subito sotto!»

Akaashi assunse un'espressione contrariata ma nonostante tutto gliela alzò comunque. Asahi, Hinata e Daichi lo murarono, rispedendola nel campo avversario ma Komi la recuperò.

«Akaashi, un'altra!» gridò Bokuto, tornando in posizione.

"Si è incaponito" pensò Chiyo, ridacchiando. E nonostante tutto Akaashi gliela alzò comunque, anche se era palese che non avrebbe funzionato visto che tutti si aspettavano la sua schiacciata e avevano trovato un ottimo modo per bloccarlo con un muro a tre.

Bokuto saltò e di fronte a lui si alzò il muro. Schiacciò, la palla non oltrepassò e cadde nella parte di campo della Fukurodani, ma non per mano del muro. Bokuto aveva colpito il nastro della rete con quell'ultima schiacciata, commentendo un grosso errore. La Karasuno entrò nei venti e gridò entusiasta, passando davanti alla Fukurodani per la prima volta in una settimana. Bokuto, fermo di fronte alla rete, restò con lo sguardo abbassato, rattristato, a lungo.

Passò qualche secondo, in silenzio, pensieroso. Poi finalmente parlò.

«Akaashi...» mormorò, prima di alzare una mano verso di lui, urlando melodrammatico: «Per oggi non alzarmela più!»

«Eh?!» chinò la testa di lato Chiyo, perplessa.

«Bokuto è fatto così. Se perde si arrabbia e poi si deprime. Un vero bambino» sospirò Kuroo affiancandosi a Chiyo.

«Oh? Avete finito? Avete fatto presto» chiese lei, lanciando uno sguardo al campo dove avevano giocato fino a quel momento.

«Che vuoi che ti dica? Quando c'è il talento» sghignazzò lui, alzando le spalle.

«Abbassa la cresta, spilungone!» gli gridò Chiyo, contrariata.

«Voi ci state mettendo un sacco, le vostre ultime partite sono molto combattute.»

«Già, siamo migliorati un sacco!» rispose lei entusiasta.

«Ma tu sei andata in panchina a metà set» la canzonò.

«Le mie gambe sono andate in sciopero» ridacchiò lei divertita. L'idea di essere in panchina non l'agitava troppo, in fondo aveva avuto ciò che desiderava ed era contenta così. Aveva bisogno di riposare ora.

«Comunque, ora che Bokuto ha disertato, abbiamo una chance!» disse ancora lei, tornando a guardare la partita di fronte a sè.

«Non sperarci» le disse Kuroo e lei lo guardò curiosa. «La Fukurodani non ha solo Bokuto.»

Chiyo tornò a guardare la squadra avversaria con preoccupazione. Finora l'unico pericolo era stato Bokuto, la squadra gli era stata solo di supporto, la stella era lui. Non aveva visto altre luci brillare tra loro.

Ma successivamente capì che si era sbagliata: erano tutte luci, solo che Bokuto era la più appariscente e attirava lo sguardo su di sè. Ma tutti brillavano con la stessa intensità. Infatti, benchè Bokuto non si mosse più e restò per tutto il resto del tempo con la faccia da pesce lesso a guardare gli altri, la squadra risultava comunque fortissima e si presero altri due punti, pareggiando 22 a 22.

«Caspita, è una sorpresa» disse Chiyo tra sè e sè, prima di urlare un incoraggiamento a Nishinoya, che aveva appena perso una palla.

«Una squadra è forte se tutti i membri sono forti, non credi?» disse Kuroo.

Chiyo ripensò al periodo in cui aveva giocato per la squadra femminile. Al tempo le uniche che ci mettevano veramente anima e corpo erano lei e Yui, il capitano, le altre invece non la prendenvano con lo stesso spirito, spesso saltavano gli allenamenti e infatti poi alle partite perdevano sempre.

Un sorriso le dipinse il volto: la sua era una squadra che ancora non poteva essere definita forte, ma stavano crescendo molto e lo stavano facendo tutti insieme. E questo li avrebbe resi forti in un breve futuro.

Annuì all'affermazione di Kuroo, convinta, e gli occhi le si riempirono di orgoglio mentre guardava i ragazzi della Karasuno giocare. Non aveva mai provato una felicità tanto grande come quel giorno in cui il professore Takeda le aveva offerto di entrare nella squadra maschile. Li aveva visti giocare alle partite, andava sempre a vederli quando poteva e quel giorno che le avevano detto che si sarebbero allenate nella loro palestra si era presentata di proposito mezz'ora prima perché desiderava vederli giocare. Pensava che fossero veramente dei fighi, che avessero una potenza e una capacità inaudita. Li aveva ammirati tanto e finalmente lei era lì con loro.

Non le importava che avessero vinto solo 4 set su più di 60 in una settimana, non le importava se tra le squadre presenti al ritiro fossero le peggiori, loro, ai suoi occhi, brillavano più di chiunque altro e lei avrebbe stretto con orgoglio il numero che portava stampato sulla sua maglietta. Si sarebbe impegnata sempre più per dimostrare che meritava quel posto.

«Maledizione mi sta venendo voglia di tornare in campo!» strilllò all'improvviso agitando i piedi, facendo sussultare Kuroo al suo fianco.

«Vai Asahi-san! Una bomba!» gridò nel momento in cui lo vide schiacciare. Ma la Fukurodani recuperò la palla e la passò ad Akaashi, che saltò, per raggiungerla e alzarla. Il muro della Karasuno si interrogò su chi dovessero coprire, chi avrebbe attaccato? Ma alla fine fu proprio Akaashi a fare punto con un pallonetto, lasciando tutti sbalorditi.

La Fukurodani battè ancora, la Karasuno provò a contrastarla mandando a rete il loro Asso, ma Komi, il libero avversario, riuscì ancora una volta a fermare le sue palle.

«Accidenti!» sibilò Chiyo, battendo i pugni. Aveva i nervi a fior di pelle, aveva sperato che ora che Bokuto era fuori uso per loro ci fosse possibilità e invece il loro abbassare la guardia li aveva fregati. Non sembravano intaccati per niente, ma anzi, ora che non potevano più predirre Bokuto (che era facile da prevedere) sembravano ancora più in difficoltà.

Asahi schiacciò ancora, ma ancora venne intercettato. La Fukurodani tentò un attacco ma Tsukishima e Kageyama saltarono a muro e riuscirono finalmente a bloccare la loro serie di attacchi, conquistandosi un punto.

Chiyo si sporse in avanti, spalancando gli occhi e la bocca in un'espressione colma di gioia e emozione. Il cuore in petto le batteva così forte che temette di sentirlo scoppiare. Era solo un'amichevole, eppure l'aria era così tesa, così colma di tensione.

«L'hai addestrato bene!» sorrise poi lei, voltandosi verso Kuroo. Era stato lui che si era impegnato molto in quella settimana per insegnare a Tsukishima come fare meglio il muro e l'aveva reso più forte con i suoi consigli.

Si sorprese quando, nel voltarsi, si rese conto che Kuroo la stava già osservando con una strana espressione assorta. Quella gioia, quell'entusiasmo, quella luce accecante che le faceva brillare gli occhi, tutte queste cose esplodevano quando Chiyo vedeva giocare qualcuno e l'impatto era davvero travolgente. Kuroo ne restava sopraffatto tutte le volte. Sarebbe rimasto intere ore ad osservare quel luminoso viso, quegli occhi scintillanti e l'espressione eccitata, senza mai stancarsi.

Si chiese che effetto avrebbe fatto essere l'0ggetto di tanta meraviglia, essere guardato con quello sguardo.

Chiyo arrossì lievemente, sentendosi osservata, e gli concesse un amichevole sorriso. Kuroo ricambiò, poi si costrinse a tornare a guardare la partita o sarebbe rimasto a fissarla per il resto della serata e la cosa sarebbe stata imbarazzante.

Asahi si mise in fondo al campo per battere e lei tornò a illuminarsi, gridando allegra: «Asahi-san, una bomba!»

Chissà cosa si provava a essere l'oggetto di tanta meraviglia, a essere guardato con quello sguardo. Quell'Asahi, probabilmente, lo sapeva. E anche Tanaka, e Kageyama, e Hinata, perfino Bokuto se l'era beccata la sua dose di sguardi ammaliati.

"Salti al collo di chiunque ti si pari davanti, lo fai con tutti tranne che con me. Chissà, magari sono un po' geloso" le aveva detto scherzando la sera che l'aveva baciata la prima volta.

Sghignazzò, abbassando lievemente gli occhi.

Non era mai stato così vero, come in quel momento.

Asahi battè, ma non usando il salto, facendo una normale battuta dall'alto. La Fukurodani la ricevette senza problemi e la passò a Akaashi.

Tsukishima e Kageyama si concentrarono sugli altri giocatori della Fukurodani, nessuno ormai teneva più d'occhio Bokuto e ancora una volta fu quello il loro errore. Akaashi l'alzò proprio a lui, che libero dai muri, riuscì a schiacciare e fare punto, regalando così il set alla Fukurodani.

Lo sguardo di Chiyo si affievolì, delusa, ma durò pochissimo perché subito tornò ad essere sorridente: «È stato divertente!» ammise.

Dal campo avversario cominciarono ad alzarsi le voci dei compagni di Bokuto, comprese Kaori e Yukie, che gli gridavano complimenti, palesemente fatti a posta. Ma ciò parve risvegliare lo stesso l'animo di Bokuto che urlò, alzando le braccia: «Ehy ehy ehy! Sono io il migliore alla fine!» e rise a gran voce.

«Si è già ripreso!» scoppiò a ridere Chiyo, guardandolo. «Bokuto-san è proprio una forza!»

Poi si alzò e corse dalla sua squadra, lasciandosi alle spalle Kuroo.

Asahi si piegò leggermente e si affrettò a dire: «Scusate! Con l'ultima battuta sono andato in panico e ne ho fatta una da "vi prego! Attaccateci pure!"»

«Asahi-san!» intervenne Chiyo, gonfiando il petto,alzando il mento e mettendosi le mani ai fianchi, assumendo un'espressione autorevole. «Io avevo detto "una bomba!" e tu non hai fatto la bomba!» Asahi stava per chiedere ancora scusa, quando lei lo interruppe con un: «Perciò ora ti spetta la punizione!»

«Punizione?» si chiese Asahi.

Chiyo allungò il sorriso e indicandosi disse: «Dovrai portarmi in spalla per il resto della giornata!»

«Non sapevo esistesse una punizione del genere!» sghignazzò Tanaka, accostandosi a lei.

«Certo che esiste! Tu l'hai subita quando non volevi studiare!»

«Ah! È vero! Diamine, Asahi-san scappa finchè puoi!» e cominciò a spingerlo via, insieme a Nishinoya, che anche lui conservava il ricordo di quel periodo di studio.

«Fermo! Non scappare! È la tua punizione, devi farla!» gridò Chiyo correndogli dietro, ignorando la stanchezza delle gambe. Una volta vicino spiccò un salto e gli si aggrappò al collo, appendendosi da dietro. Questo sbilanciò Asahi, facendolo cadere di schiena, ma nel cadere si trascinò dietro anche Tanaka e Nishinoya, finendo tutti a terra.

Chiyo li guardò tutti e tre, intorno a lei, con Asahi parzialmente addosso e dopo un primo momento di perplessità scoppiò a ridere divertita.

«Che strike!» osservò Sugawara, stupefatto e questo fece ridere anche il resto della squadra.

«Asahi!» chiamò Ukai, avvicinandosi a loro. «Ti sei reso conto dell'errore da solo, quindi smettila di preoccuparti. In una situazione del genere l'insicurezza può influenzare la possibilità di vittoria. Nessuno vuole che una partita finisca a causa di un suo errore. Però nessuno darebbe la colpa a uno che cerca un servizio vincente. Però, beh, potrebbe essere finita con la nostra disfatta, ma una cosa è chiara: le vostre giocate sono efficaci a livello nazionale.»

«In questo momento, nè le battute nè gli schemi possono competere con le altre squadre» intervenne Takeda. «Questo è ovvio perché avete cominciato in ritardo. Però non dovete fermarvi qui. Non pensate a questo livello come al limite del vostro potenziale. Quando si uniscono i colori si mescolano e si confondono, ma mescolandosi bene insieme formano il nero, il colore che vince su tutti gli altri. Diventate una squadra nera, come il colore dei corvi.»

«Ma non del colibrì» mormorò Tanaka a Chiyo.

«Sono un colibrì tinto!» ringhiò lei in risposta e questo lo fece sghignazzare divertito.

«Grazie mille!» si inchinò per primo Daichi e tutti gli altri gli andarono dietro.

«Bene... questa sarà l'ultima penalità del ritiro. Perciò, un giro di tuffi!»

«Sì!»


   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: Tada Nobukatsu