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Autore: OlicityAllTheWay    11/02/2017    6 recensioni
Se continuo così mi verranno scleri ad ogni puntata! ahaha
Ho deciso di scrivere questa storia di getto, prendendo spunto dalla 5x12 che è uscita stamattina per cui ATTENZIONE SPOILER!!!
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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WHAT HAPPENS IN RUSSIA STAYS IN RUSSIA, OR NOT

 

Ieri sera siamo arrivati a Star City e io Oliver ci siamo separati come ci siamo abituati a fare negli ultimi mesi in cui non siamo stati insieme, se non per un piccolo bacio a timbro che mi ha dato quando se n’è andato dal covo.

Credo che lui, come me, avesse bisogno di elaborare quello che è successo, ma soprattutto quello che ci siamo detti perché è stato importante.

 

Ormai sono le 11 del mattino e ho riposato abbastanza. Decido di farmi una doccia e di andare al municipio per incontrarlo e cercare di capire cosa sia successo ieri: se è stato uno sbaglio o se siamo pronti a riiniziare. Spero vivamente che per lui sia la seconda opzione perché è esattamente quello che sento io.

Quando arrivo al municipio mi avvicino alla ricezione per farmi annunciare.

<< Signorina Smoak, salve. Per vedere il Sindaco Queen deve aspettare qualche minuto, in questo momento non è solo >> mi dice il ragazzo di turno.

Annuisco senza dare troppo peso alle sue parole. Si sta davvero impegnando questa volta.

Il mondo mi cade addosso, però, quando dalla vetrata vedo che dentro il suo ufficio c’è Susan Williams.

Eh già, non è per niente solo.

Vedo lei che cerca di allacciargli le mani dietro la nuca. Lui che fa un passo indietro, staccandosi da lei. Ma non finisce lì: lei ci riprova e si sporge per baciarlo. Non voglio vedere se lui risponda o meno, preferisco andarmene: ho visto abbastanza.

Ma prima di girare su me stessa i nostri sguardi si incrociano per un momento, solo un vetro a separarci

Spalanca gli occhi e fa per venire nella mia direzione ma io sto camminando svelta verso l’uscita. La coda che oscilla, il respiro affannato e il petto pesante.

Questo è esattamente quello di cui stavo parlando ieri: lui che si rende conto di poter avere di più, lui che si rende conto che sono stata uno sbaglio. Come diceva mio padre a mia madre parlando di me.

 

Lo sento che mi chiama in lontananza ma non mi fermo. Sono costretta a farlo solo quando mi prende un polso e mi gira verso di sé.

<< Non è come sembra. Posso spiegare >> inizia lui.

<< Sì come no. Che clichè Oliver. E’ quello che dicono tutti quando sono colti in flagrante e vogliono prendere tempo per inventare una spiegazione >>

<< No, non è il mio caso. Sai anche tu che è così. >>.

Si guarda intorno, le persone iniziano a osservarci incuriosite. Mi prende delicatamente per mano e mi spinge dentro una stanza chiudendo la porta alle sue spalle.

Decido di agire come faccio sempre: anticipo le persone prima che possano ferirmi.

<< Senti lo capisco benissimo. Ieri eravamo brilli ed eravamo presi dalla situazione della “moglie”. Quello che succede in Russia rimane in Russia, ricordi? >> dico. E solo pronunciando quelle parole mi ricordo di avere ancora l’anello che mi ha dato ieri: non solo ce l’ho ancora, lo porto ancora sul dito.

In quel momento decido di sfilarmelo e di lanciarglielo. Lui lo acchiappa al volo.

Maledetti i suoi riflessi, avrei voluto colpirlo almeno con l’anello visto che non lo posso fare in nessun altro modo.

<< Smettila di essere impulsiva e ascoltami >> dice avvicinandosi a me.

Incrocio le braccia al petto.

<< Avevo chiamato Susan nel mio ufficio per dirle che non la volevo più vedere. Non dopo quello che è successo tra me e te ieri. E lo sai benissimo che non c’entra niente con la farsa che abbiamo messo sù per proteggerti da quegli uomini così come non c’entra niente con quello che abbiamo bevuto. E’ successo perché lo volevamo entrambi, perché ci mancavamo. >> sembra quasi che me lo stia chiedendo.

<< L’ultima volta che mi hai detto questa frase volevo davvero che quello che era successo rimanesse in Russia perché non aveva significato nulla. Ma questa volta è diverso, perché è successo con te. E io non voglio che resti in Russia, voglio che succeda a Star City e ovunque ci troviamo. Non ho mai smesso di amarti Felicity, e lo sai.>>

Mi porto le mani davanti agli occhi, nascondendomi per un attimo: << Quando ti ho visto lì dentro con lei è stato come se tutte le mie paure che ti ho confessato ieri si fossero materializzate davanti ai miei occhi >>.

<< Lo so. Ma credimi quando ti dico che non è così. Voglio solo te e ti prometto che non vado da nessuna parte, non senza di te. Io non sono lui Felicity >> me lo dice ponderando le parole, sapendo quanto l’abbandono da parte di mio padre mi abbia cambiata, mi abbia rovinata.

 

Ho sempre cercato di essere una donna forte ed indipendente e ci sono riuscita, ma quando si tratta di Oliver mi sento la ragazzina vulnerabile di tanto tempo fa. Ho paura di riprovare lo stesso dolore.

Ma queste parole sono balsamo per quella ferita che non vuole ricucirsi. Non mi aveva mai detto una cosa del genere e so che la sente davvero. Mi ha sempre fatto tante promesse ma questa era quella giusta, quella mancante.

 

Mi avvicino a lui e lo abbraccio forte: << Grazie >>

<< Non mi devi ringraziare >>

Sollevo lo sguardo su di lui e gli do un bacio, per niente casto. Lo guardo intensamente prima di confessargli quello che ho tenuto dentro tutti questi mesi: << Nemmeno io ho mai smesso di amarti… >> Lui sorride e si china a bacarmi di nuovo.

Ci stacchiamo solo quando siamo senza fiato. Poi mi guarda negli occhi e sorride: << Senti, so che non siamo pronti e che dobbiamo fare le cose con calma ma vorrei che tenessi tu l’anello. Non come proposta di matrimonio ma come promessa che io ci sarò sempre e per sempre. >>

I miei occhi si riempiono di lacrime, questa volta di gioia e annuisco semplicemente. 

   
 
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