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Autore: Liry_chan    12/02/2017    0 recensioni
Cosa accade quando tutto sembra ormai risolto e il destino ci pone davanti a nuovi bivi, nuove scelte e nuovi incontri che potrebbero cambiare la nostra vita?...Sanzo e compagni stanno per scoprirlo nel viaggio di ritorno verso casa, a est...
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cho Hakkai, Genjo Sanzo Hoshi, Nuovo Personaggio, Sha Gojyo, Son Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO DUE
A new beginnig…?

Erano passati alcuni mesi. Il viaggio proseguiva tranquillo. Il legame tra Sanzo e Xiao-mei era  cresciuto di giorno in giorno e anche il rapporto col resto del gruppo si andava consolidando. La ragazza ormai era parte integrante di quella strampalata combriccola. Dopo molti anni di solitudine sentiva di avere trovato una nuova famiglia.
Tuttavia la città dove sorgeva il tempio di Keiun era ormai prossima e questa consapevolezza accresceva l’apprensione in ognuno.
Xiao-mei «E se non dicessimo niente? Potremmo tenere segreta la nostra relazione… se stiamo attenti nessuno, all’infuori di noi, lo verrà mai a sapere»
Hakkay «Un amore clandestino! Che cosa romantica!»
Gojyo «Ma certo, vivrebbe con me e Hakkay e voi due potreste vedervi in segreto… mmmh, torbido!!!»
Sanzo «Vaneggi se pensi che la lasci sotto lo stesso tetto con te, pervertito di un kappa! E poi che vita sarebbe, passata sempre a nascondersi»
Xiao-mei «Tranquillo biondo, saprei tenere a bada questo rosso libertino… in ogni caso non è che abbiamo molte alternative»
Sospirarono.
Goku «E se facessimo passare Xiao-mei per la tua discepola? Il sutra di Ukoku ha bisogno di un nuovo custode e tu hai già la responsabilità del Maten e del Seiten. E poi c’è già Sharaku come Sanzo donna quindi, sotto questo aspetto, non dovrebbero esserci problemi. Così starete sempre assieme senza che nessuno abbia sospetti»
Gli sguardi attoniti di tutti si posarono su Goku.
Hakkay «È semplicemente geniale… sono piacevolmente stupito!»
Gojyo «Quando hai queste sparate mi fai davvero paura, scimmia!» di rimando al complimento Goku  fece una linguaccia.
Hakkay «Che ne pensi Sanzo?»
Sanzo stava valutando mentalmente i pro e i contro. «Potrebbe funzionare» concluse infine «almeno per il momento. Sempre che per te vada bene fare vita da monastero», disse rivolgendosi a Xiao-mei.
Xiao-mei «Se potrò starti tra i piedi tutto il giorno, va benissimo! Ma ti avverto: niente pelata, o raperò a zero anche quella tua testolina bionda».


Di lì a qualche giorno, Sanzo fu chiamato al cospetto dei Sanboutsushin e presentò Xiao-mei come sua discepola, destinata a sostituire Ukoku nella custodia del Muten.
Sanboutsushin 1 «Non per dubitare del tuo giudizio Genjo Sanzo ma sei sicuro che questa giovane donna sia la scelta giusta? Il Muten Kyomon è molto potente e, come abbiamo visto, nelle mani sbagliate potrebbe diventare un'arma pericolosa»
Sanzo «Ho piena fiducia in Xiao-mei e sono convinto che sarà la custode più adatta per il sutra» mentre pronunciava queste parole ebbe piena consapevolezza delle conseguenze alle quali andava  incontro la donna che amava; l’egoistica voglia di averla accanto lo aveva portato a una decisione affrettata e ora non sapeva come tirarsi indietro. Sentì una stretta allo stomaco.
Sanboutsushin 2 «E sia allora. È deciso. Sii un buon maestro per lei, come il tuo predecessore lo è stato per te»
Questo pensiero aumentò a dismisura il suo senso di colpa. Aveva voglia di vomitare.
Ormai era fatta, per il momento si trovava costretto a reggere il gioco.
Tornati al tempio a Xiao-mei venne assegnato un alloggio speciale, con bagno privato, vicino agli appartamenti del Venerabile Sanzo.
Era contenta del fatto che i Sanboutsushin non avessero fatto troppe storie, tuttavia aveva notato il turbamento del ragazzo «Va tutto bene? Sembri preoccupato»
Sanzo «Stai tranquilla, è tutto ok, sono solo un po’ stanco…»
Xiao-mei annuì e gli accarezzò dolcemente il viso «Non sei migliorato affatto come baro… non per me almeno»
Sanzo la tirò a sé e la strinse «Scusa. Mi sono reso conto di quanto è complicata la situazione in cui ti ho cacciata e non voglio che tu corra alcun rischio»
Xiao-mei «Non mi hai cacciata proprio in un bel niente: semmai ci siamo infilati insieme in questa storia… e comunque che rischi poteri mai correre? Annoiarmi a morte facendo la clausura? Dover sopportare la tua saccente guida spirituale? O, non sia mai, diventare davvero un Sanzo!» rise «In quel caso saresti tu a correre dei veri rischi, tesoruccio».
Si tolse la tunica da monaco e si abbandonò al tenero abbraccio del suo amato.

Nelle settimane seguenti la vita aveva ripreso i ritmi tranquilli di prima che partissero alla volta del Tougenkyo. I monaci del tempio erano abituati alle stravaganze del Sanzo reggente e quando questi era tornato con un apprendista donna non avevano fatto troppe domande, trattando la nuova arrivata con rispetto e gentilezza. Dal canto suo, la ragazza si era ben adattata alla vita al monastero e agli occhi degli altri appariva come una discepola diligente: si applicava nell’esercizio delle arti marziali, per le quali era molto portata,  studiava con attenzione le antiche scritture e svolgeva con disciplina le mansioni che le venivano affidate. Ma in privato con Sanzo erano liberi di esprimere i loro veri sentimenti.
Una notte di inizio inverno, quando il freddo cominciava a farsi più intenso, i due amanti si tenevano stretti, avvolti in pesanti coperte al tepore del braciere.
Xiao-mei «Comincio a pensare che potrei essere realmente un buon Sanzo»
Sanzo  la strinse più forte a sé. Gli doleva ammetterlo ma i suoi progressi erano sorprendenti e forse c’era del vero nelle parole di Xiao-mei.
Sanzo «Credevo che fosse una messa in scena per stare giorno e notte col tuo innamorato!»
Xiao-mei «Lo era… cioè, lo è! Parlavo ipoteticamente… in circostanze diverse sarei stata un buon Sanzo, ecco»
Sanzo «Ma senti che presunzione… non dovresti essere tu a decidere una cosa del genere»
Xiao-mei «Lo dico solo perché ho un ottimo maestro… il migliore dei maestri!»
Sanzo «Guarda che con me le lusinghe non attaccano!»
Xiao-mei «Di la verità, hai paura della concorrenza?» ridacchiò e lo baciò con dolcezza.


*******************

Xiao-mei era stata al villaggio per svolgere alcune commissioni, tra cui comprare dell’ananas sciroppato per Goku, e si era attardata passando a trovare Gojyo e Hakkay. Quando fece ritorno al tempio apprese, con sorpresa, che la venerabile Sharaku era venuta in vista. Vide Sanzo e Sharaku parlare, a passo lento, nel portico del cortile centrale mentre stava cominciando a cadere una neve leggera; li raggiunse e con discrezione aspettò che fosse il monaco a presentarla.
Sanzo «Questa è la discepola, di cui ti parlavo, che ho scelto per subentrare a Ukoku»
Xiao-mei capì che la donna non era stata messa al corrente della loro relazione quindi si comportò di conseguenza. Fece un profondo inchino «Venerabile Sanzo sono onorata di fare la vostra conoscenza. Spero che abbiate viaggiato bene e che il vostro soggiorno in questo tempio risulti piacevole»
Sharaku «Accidenti… discreta, disciplinata ed anche bene educata! Sicura che questo bamboccio sia il tuo maestro?» scoppiò in una risata decisa.
Sanzo non si scompose. Teneva gli occhi fissi sulle due donne: sapeva quanto fosse perspicace Sharaku e quanto a volte potesse essere impulsiva Xiao-mei.
Xiao-mei «So che il mio giudizio è ben misera cosa ma ritengo che il Venerabile Genjo Sanzo sia un eccellente maestro» inchinandosi di nuovo aggiunse «Compatibilmente con i miei doveri, ritenetemi a completa disposizione per qualsiasi vostra necessità. Con il vostro permesso ora dovrei andare». Detto questo si allontanò.
Sharaku «Santi numi, da dove l’hai tirata fuori quella? È un po’ bacchettona per i miei gusti… e se ti conosco bene, anche per i tuoi! Credi davvero che sia adatta per il Muten?»
In tutta risposta Sanzo si limitò a un sorriso enigmatico.

*******************

Xiao-mei stava riordinando una serie di vecchie pergamene sugli scaffali polverosi della biblioteca. Non riusciva a togliersi dalla mente la donna Sanzo e si accorse che era, al tempo stesso, incuriosita e indispettita da quella figura. I due bonzi dovevano aver condiviso momenti intensi durante la lotta per riportare la pace nel Tougenkyio ma lui ne aveva parlato solo superficialmente. In effetti... Sanzo non le raccontava mai niente in modo approfondito, specie per ciò che riguardava il suo passato o i suoi sentimenti più profondi. Ormai Xiao-mei aveva imparato a leggere ogni sfumatura del suo umore ma certe volte avrebbe preferito che fosse lui a confidarsi apertamente.
Persa in questi pensieri, si accorse solo all’ultimo momento del monaco alle sue spalle che era venuto a riportarle il desiderio di Sharaku di farsi un bagno caldo. “Accidenti a me e a quando le ho dato la mia disponibilità” pensò Xiao-mei.

Sharaku si stava infilando nell’acqua bollente; alla novizia, che era già sulla porta in procinto di andarsene, chiese di restare a farle compagnia.
Sharaku «Non scappare ragazzina… rimani qui con me; fa piacere ogni tanto scambiare quattro chiacchiere con qualcuno del tuo stesso sesso»
Xiao-mei «Se vi compiace, resterò»
Sharaku «Se mi compiace?» rise fragorosamente «Si, mi compiace. Approfittane e mettiti in ammollo anche tu» Vedendo l’espressione interrogativa e un po’ preoccupata di Xiao-mei aggiunse «tranquilla non ho quel genere di tendenza»
Quando furono entrambe nella vasca, Sharaku poté osservare più da vicino la giovane donna «Non riesco a inquadrarti ragazzina… soprattutto non capisco cosa ci veda Genjo in te»
Il fatto che lo chiamasse per nome lasciava presumere che tra i due Sanzo c’era più confidenza di quanta Xiao-mei fosse disposta ad accettare; rispose a denti stretti ma senza scomporsi «Qualcosa di buono deve averlo visto se ha deciso di prendermi come apprendista»
Sharaku  «Diamine, rilassati ragazzina! Quando siamo sole non c’è bisogno che ti comporti come se ti avessero infilato un manico di scopa su per il…»
Xiao-mei «Adesso basta! Si può sapere che problema hai? Non fai altro che prenderti gioco di me e lanciarmi frecciatine! E non sopporto che mi chiami ragazzina… sono una donna fatta, nel caso non te ne fossi accorta, vecchiaccia!»
Ok. Il danno era fatto. Xiao-mei maledisse il suo caratteraccio. Ma in fondo la colpa era anche di Sharaku che aveva continuato a provocarla.
Sharaku «Finalmente! Piacere di conoscerti Xiao-mei» quest’ultima rimase un attimo interdetta. «Ero curiosa di sapere chi si nascondesse in realtà dietro quella facciata da brava scolaretta. Devo ammettere che non sei male come attrice ma io, carina, ho un certo fiuto per le menzogne. Soprattutto la storia della discepola devota» sbuffò «ma per piacere! Allora… da quant’è che te la fai con quel bamboccio?»
Xiao-mei sgranò gli occhi, tuttavia fu quasi sollevata di aver perso le staffe; adesso perlomeno non doveva più nascondersi allo sguardo, troppo attento, della donna Sanzo. «Di solito anch’io capisco le persone al volo» sorrise «ma devo ammettere che con te faccio un po’ fatica… “Non riesco a inquadrati”» le fece il verso.
Sharaku «Credo che il tuo giudizio sia offuscato da un pizzico di gelosia… ma stai tranquilla, il bamboccio non mi interessa in quel senso»
L’atmosfera si era fatta più rilassata e le due donne trascorsero le ore successive a raccontarsi l’una all’altra.

Sanzo, nel suo studio, era chino su alcuni documenti. Continuava a rileggere sempre la stessa riga. Ogni volta finiva col non capirne il senso e doveva ricominciare daccapo.
Goku lo fissava perplesso mentre mangiava a gran bocconi l’ananas comprato da Xiao-mei «Ti vedo distratto» disse.
Sanzo «Mmmh? Si …no… cioè, sai dove si trova Xiao-mei? È da un po’ che non la vedo in giro. E non riesco a trovare neanche Sharaku…»
Goku «Tranquillo, probabilmente sono insieme a fare chiacchiere da donne»
Sanzo «È proprio questo che mi preoccupa. Quelle due… che fanno chiacchiere da donne?»
Goku cercò di focalizzare la scena. Rabbrividì.
In quell’istante la porta si spalancò e Xiao-mei apparve sulla soglia. «Buonasera maestro! Ciao adorabile piccola scimmietta» e schioccò un bacio in fronte a Goku.
I ragazzi si scambiarono un’occhiata interrogativa e alquanto sospettosa mentre lei trotterellava in direzione di Sanzo.
Xiao-mei «Sono stata con Sharaku. Abbiamo fatto un bagno e chiacchierato per conoscerci un po’ meglio… sai cose da donne»
A Sanzo corse un brivido lungo la schiena. Goku, trattenendo una risata, si dileguò prontamente.
Xiao-mei «Che gli prende a Goku? Ho detto qualcosa di strano?»
Sanzo «Di che avete parlato?» chiese cercando di sembrare disinteressato.
Xiao-mei «Vuoi sapere se le ho detto di noi? Non ce n’è stato bisogno; mi ha detto che aveva già capito tutto al primo sguardo, quando ci ha visto insieme… Però ha voluto sapere del nostro primo incontro» il ricordo fece affiorare un sorriso sulle labbra di Sanzo, «poi mi ha raccontato di come vi siete conosciuti e delle vostre avventure... e io che credevo che la vita del monaco fosse una palla colossale di meditazione, lavoro e preghiera!» ridacchiò.
Sanzo non disse nulla e riprese la lettura dei suoi documenti, continuando però a sorridere impercettibilmente.
Xiao-mei rimase un istante a fissare il bonzo, aspettando da lui qualche altra reazione. Quando capì che la conversazione non avrebbe avuto un seguito riprese le sue mansioni e non proferì più una parola per il resto della serata.

Più tardi, quella notte si alzò cercando di non fare rumore. In piedi davanti alla finestra guardava la luna nascondersi dietro scure nuvole che promettevano tempesta. Come spesso le piaceva fare, si era infilata la tunica di Sanzo, lasciandosi avvolgere dal suo odore. Percepì il movimento nel letto alle sue spalle.
Sanzo «Cos’è che ti tiene sveglia?»
Xiao-mei «Tempo fa hai detto che un giorno mi avresti raccontato la tua storia... mi chiedo se quel giorno arriverà mai»
Sanzo «Se non ricordo male avevo detto forse… e poi sei talmente brava a capire le persone che quasi non ho bisogno di parlare»
Xiao-mei «Stupido! Sai cosa intendo. Qualche volta mi piacerebbe sentirlo dalla tua bocca ciò che provi»
Sanzo «È forse un rimprovero perché non dico abbastanza che ti amo?»
Xiao-mei stava per perdere la pazienza «Sei… sei proprio impossibile a volte! Dici di amarmi… allora perché ti è così difficile aprire fino in fondo il tuo cuore?»
Aspettava una risposta che Sanzo, in quel momento, non era in grado di darle.
Xiao-mei stava per esplodere. Con uno sforzo si trattenne finché non uscì dalla stanza sbattendo la porta.
Rimasto solo, il monaco si trovò a fissare un soffitto di tenebra. “Già, perché non riesco ad aprire il mio cuore?” Sanzo cercava la ragione della sua stitichezza emotiva “Eppure lo so, lo sento, che il mio amore per lei è profondo e sincero… possibile che i fantasmi del passato abbiano ancora tanta influenza sul mio comportamento verso le persone a cui tengo?”. Gli venne in mente Goku… ultimamente aveva cominciato ad allontanarsi anche da lui. Si ripeteva che il motivo era il poco tempo che aveva da dedicargli per via di Xiao-mei ma nel profondo sapeva che era solo una scusa: le parole della ragazza avevano reso palese il suo trincerarsi dalle emozioni.
Pensava di essere cambiato. Ci aveva creduto veramente e nonostante tutto si trovava al punto di partenza.
Un moto di rabbia gli fece scaraventare contro il muro la prima cosa che gli capitò in mano: il Muten era srotolato in modo scomposto sul pavimento. Sanzo lo osservò con stizza, al chiarore alterno della luce lunare. Indossò una tunica qualsiasi e si mise a vagare per i corridoi deserti.
Giunto alla biblioteca vi trovò Sharaku, al buio, seduta per terra a gambe incrociate.
Sanzo «Stai meditando o semplicemente dormi in posizioni scomode?»
Sharaku «E tu bamboccio, che problema hai? Litigio con la fidanzatina?» Sanzo fece una smorfia e la donna continuò «Questo pomeriggio ho avuto modo di conoscerla meglio… ora mi è chiaro perché ti sei innamorato di lei ma non il contrario… a parte l’aspetto fascinoso, se una ragazza scopre il tuo adorabile carattere dovrebbe scappare a gambe levate»
Sanzo «Ma bene, ti ci metti anche tu adesso!»
Sharaku «Non è facile stringere legami affettivi…» il tono era diventato più dolce «per un monaco del nostro rango intendo»
Sanzo «Non è solo questo. Abbiamo messo in piedi questa farsa del discepolo per stare insieme ma più passa il tempo e più mi rendo conto che Xiao-mei sarebbe effettivamente un eccellente Sanzo… e se ne rende conto anche lei.» A questo punto stava parlando con sé stesso quasi dimentico della presenza  di Sharaku «Questo mi fa paura… perché... potrei perderla. Così, invece di incoraggiarla e sostenerla, mi proteggo isolandomi in una corazza di freddezza. Faccio lo stesso con Goku… anche se ufficialmente ho la custodia del demone, non potrò impedire all’uomo che è diventato di farsi una vita»
Sharaku «Quindi temi che tutti coloro che ami prima o poi ti abbandoneranno?» Sanzo si riscosse e la guardò come se la vedesse veramente solo in quel momento. «Sei ubriaco» proseguì la donna indicando la fiasca di sakè che il bonzo teneva in mano.
Sanzo «Non così tanto da sperare che domattina avrò dimenticato questo patetico sfogo davanti a te»
Sharaku «Perché sei qui?»
Sanzo «Pensavo di trovarci Xiao-mei»
Sharaku «A quanto pare non c’è… in compenso io posso aiutarti a renderti talmente sbronzo da non ricordare nemmeno il tuo nome» diede due colpetti sul pavimento accanto a sé «Porta qui il culo, il sakè e anche qualche candela così posso guardarti in faccia mentre ti riduci uno straccio!».

*******************

Una volta calmatasi, Xiao-mei tornò nella stanza decisa a riprendere la discussione. Sanzo non c’era e lei indossava ancora il suo abito. Trovandola vuota cambiò idea all’istante: ora voleva solo stringersi a lui e per il resto della notte non pensare più a niente. Raccolse il sutra dal pavimento e lo riavvolse con cura. Per un attimo ebbe l’impressione che vibrasse al suo tocco. Senza troppa attenzione, con gesto naturale, lo mise sulle spalle proprio come lo portavano i monaci Sanzo. Vide il Maten e Seiten ben riposti accanto al letto. Si sdraiò e chiuse gli occhi per un istante che le parve infinito.
Li riaprì di soprassalto con un'angosciante sensazione: era sudata fradicia, le mancava il respiro e il suo corpo scottava. Eppure non stava male. Guardò la stanza attorno a sé ma era tutto normale.
Ebbe la certezza che qualcosa di terribile stava accadendo nel tempio.
Correva per i corridoi sperando di trovarvi i monaci già svegli e all’erta ma finora non aveva incontrato nessuno. Buttò Goku giù dal letto.
Xiao-mei «Corri dal priore, sveglialo. Sveglia tutti quanti!»
Goku «Che succede?»
Xiao-mei «Un incendio. Il tempio sta andando a fuoco»
Goku saltò giù dal letto, si guardò intorno e poi fuori dalla finestra. Sembrava tutto tranquillo «Sei sicura di non avere avuto un incubo? Io non vedo nessun incendio»
Xiao-mei gridò «Non discutere! Fa come ho detto!», vedendo lo sgomento del ragazzo aggiunse più calma «Ti prego fidati di me»
Goku annuì «Tu dove stai andando?»
Xiao-mei «A cercare Sanzo» e si precipitò fuori dalla camera.

La campana suonava senza interruzione. Intorno al fuoco ogni monaco si dava da fare come poteva per domare le fiamme.
Xiao-mei si accostò senza fiato a Goku «Non lo trovo da nessuna parte!» disse piena d’ansia. I loro sguardi si posarono simultaneamente sull'immenso rogo che era diventata la biblioteca. In quel momento videro venire verso di loro una figura barcollante e annerita che si reggeva in piedi grazie all’aiuto di un giovane monaco. «Sanzo!» urlarono a una voce, ma quando furono più vicini si accorsero con angoscia che si trattava solo di Sharaku.
Xiao-mei «Lui dov’è?»
Sharaku era visibilmente sconvolta, con lievi ustioni su tutto il corpo «…una stupida, stupida! distrazione… c’erano delle candele… tutta quella carta rinsecchita… abbiamo bevuto, non ci siamo neanche accorti che stava cominciando l’incendio…»
Xiao-mei le ringhiò contro «Dov’è?»
Sharaku riprese come se non avesse mai smesso di parlare «abbiamo cercato una via d’uscita ma le fiamme erano già alte. Il fumo ci soffocava, il calore era insopportabile… poi finalmente uno spiraglio di salvezza. Ci siamo precipitati in quella direzione ma il soffitto è crollato… ho sentito una forte spinta e mi sono ritrovata per terra nel cortile…»
La voce di Xiao-mei ora era ridotta a un filo «Sanzo è…»
Sharaku «Mi ha salvato la vita»
Xiao-mei senza pensarci un istante corse verso quell’inferno. Una vampata improvvisa l'arrestò sulla soglia. Realizzò solo allora che Goku era sparito già a metà del racconto di Sharaku. «Sanzooo… Gokuuu!» il suo grido di disperazione si perse nel fuoco, che ruggiva come una belva famelica. Si accasciò in ginocchio, la visita offuscata dalle lacrime.
D'un tratto fu pervasa da un strana calma. Non si spiegava come ma ebbe la certezza che Sanzo e Goku erano vivi. Sentì dentro di sé il battito dei loro cuori, il primo debole e lento, il secondo forte e pulsante.
Lo sguardo scivolò sugli abiti del suo amore e sul sutra che aveva ancora sulle spalle. Sapeva cosa fare.
Mentre recitava il mantra, lo spazio attorno sembrò dilatarsi e poi contrarsi su sé stesso fino ad inghiottirla in un specie di nulla. Lì era come se il tempo non avesse alcun significato, un respiro poteva durare un secondo o tutta l’eternità. Riaprì gli occhi in mezzo alle fiamme; appoggiò la mano sulla spalla di Goku che stringeva tra le braccia Sanzo, privo di sensi. Di nuovo lo spazio si dilatò e si contrasse; poco dopo erano tutti e tre nel cortile, circondati dai monaci che accorrevano a prestare soccorso. Xiao-mei incrociò gli occhi di Sharaku.

*******************

Hakkay e Gojyo si erano precipitati al tempio non appena saputa la notizia.
Gojyo «Come stanno? Quali sono le loro condizioni?»
Sharaku «Goku sta bene… almeno fisicamente. Ha riportato qualche bruciatura ma il potere del Seiten Taisei ha accelerato la guarigione»
Hakkay «E Sanzo?»
Sharaku prese un profondo respiro «È in condizioni critiche… ha ustioni gravissime su gran parte del corpo. I polmoni sono stati esposti al fumo e al calore per troppo tempo, respira a malapena…»
Hakkay «Con il mio potere potrei curare le ferite»
Sharaku «Hakkay non so…» la voce le si strozzò in gola.
Hakkay «Capisco. Ma devo tentare comunque». Corse via, Gojyo appresso.

La camera era avvolta nella penombra. Goku disteso hai piedi del letto, aveva gli occhi chiusi anche se era chiaro che non stava dormendo. Xiao-mei sedeva accanto al monaco esangue, gli occhi fissi su di lui e un'espressione indecifrabile. Indossava la veste dei Sanzo e sulle spalle portava un sutra, probabilmente il Muten, pensò Hakkay. In fronte però le mancava il segno tipico dell'investitura. I due non parvero neanche accorgersi della presenza degli amici.
Gojyo chiese sottovoce ad Hakkay «Sopravviverà?»
Questi si avvicinò un poco e quando vide le condizioni di Sanzo fu preso dallo sconforto. «Ha la parte sinistra del corpo, dalla caviglia al collo, completamente ustionata. Non so quanto potrò essergli d’aiuto...»
Goku si alzò. Toccò lievemente il braccio sano del bonzo, la voce ridotta a poco più di un sussurro «Sanzo resisti. Hakkay è qui; vedrai, lui ti rimetterà in sesto...». Guardò l'amico pieno di fiducia e questi rispose «Farò quello che posso» ma l'espressione che gli restituì non lasciava spazio alla speranza.

Sharaku entrò nella stanza, Hakkay usava il Chi per cercare di sanare le piaghe di Sanzo. Il resto era immutato dall'ultima volta che era stata lì.
Xiao-mei disse con voce gelida «Non dovresti essere qui. Devi riposare, anche tu sei ferita»
Sharaku «Sto bene. Volevo vedere come sta Genjo...»
A sentirlo pronunciare Xiao-mei si alzò di scatto, prese Sharaku per un braccio e la trascinò fuori sbattendo la porta alle sue spalle «Non devi dire il suo nome! Non ne hai alcun diritto! E soprattutto non ti voglio più vedere lì dentro!»
Sharaku sostenne lo sguardo della ragazza «So che dai a me la colpa di quello che è successo... e sia, se può farti stare meglio! Ma non servirà a riportarlo in vita»
Xiao-mei sibilò «Non è ancora morto»
Sharaku «Svegliati bambina, lo sarà tra poco! Non credere che anch'io non stia soffrendo maledettamente» aveva la voce spezzata ma cercò di ricomporsi. Fece una breve pausa e riprese «Capisco quello che provi. Ma il Muten Kyomon ha scelto il suo nuovo custode e risponde a te soltanto. Adesso sei anche tu un Sanzo; dobbiamo solo completare la nomina e assegnarti il tuo nome buddista.»
Xiao-mei guardò la donna con sgomento «Non starai parlando sul serio spero! Pensi che in questo momento me ne importi qualcosa della tua stupida nomina o di questo stupido sutra?»
Sharaku «È grazie a questo stupido sutra che sei riuscita a tirare fuori Sanzo e Goku dall’inferno»
Xiao-mei era furente «Che dovrei fare secondo te? Comportarmi come se nulla fosse e andare avanti per la mia strada?» sentiva lo stomaco contorcersi per il dolore e stava per scoppiare in lacrime...  all’ultimo momento trovò la forza di trattenersi: lasciarsi andare ora sarebbe stato come piangere qualcuno già defunto e questo non era tollerabile. Sanzo era lì a pochi passi, ancora vivo.
Sharaku le mise una mano sulla spalla.
Xiao-mei «Sono arrivata troppo tardi! Se fossi diventata un Sanzo prima, avrei potuto salvarlo. Ora… niente ha più importanza»
Sharaku «Lui vorrebbe vederti reagire… sono sicura che se completassi l’investitura sarebbe orgoglioso di te»
Xiao-mei «Tu non sai un accidente.» Si voltò e tornò nella camera.

Hakkay crollò a terra privo di sensi, Gojyo corse a sostenerlo «È senza forze ormai, ha esaurito tutto il suo Chi. Ha bisogno di riposare»
Xiao-mei annuì «Pensaci tu per favore e assicurati che stia bene. Gojyo… grazie, di tutto, a entrambi»
Gojyo la guardò con tenerezza «Non sei l’unica a volergli bene…» sorrise e se ne andò portando Hakkay a spalla.
Le ferite di Sanzo erano lievemente migliorate ma le sue condizioni generali restavano gravissime.
Xiao-mei sedette sul letto affianco a Goku, che aveva vegliato l’amico ogni secondo. Lo abbracciò stretto.
Goku «Dopo tutto quello che abbiamo passato… non vorrai mica morirmi nel tuo letto, in questo modo banale…». Aveva cominciato a singhiozzare. «Ti prego stupido bonzo, svegliati! Svegliati e picchiami in testa con l’harisen… ti prego… ti prego, non morire!»
Sanzo emise una specie di rantolo. Aveva cominciato la sua agonia.

*******************

I capelli di Xiao-mei erano diventati color argento. Quando si presentò ai Sanboutsushin per fare rapporto, aveva le idee ancora confuse.
Sanboutsushin 1 «Parla Xiao-mei Sanzo, dicci cosa è accaduto»
Xiao-mei cominciò a raccontare. «Sanzo stava morendo. Dopo l’incidente non aveva ripreso conoscenza nemmeno un istante, nessuno di noi aveva potuto dirgli addio. Ero fuori di me dalla disperazione e allo stesso tempo come pietrificata: non riuscivo a muovere un solo muscolo, quasi non respiravo…
«Goku lo stringeva tra le braccia, piangeva e gridava… Poi... È come se il suo dolore fosse diventato incontenibile ed è allora che la tiara a cominciato ad andare in frantumi. Sanzo mi aveva parlato del demone che albergava in Goku ma… non credevo potesse avere una simile potenza. Il cielo si è oscurato e hanno cominciato a piovere fulmini. L'aura del Seiten Taisei era immensa e per un attimo ho avuto il terrore che avrebbe distrutto ogni cosa.
«Così d’istinto ho fatto quello che sapevo andava fatto. Ho premuto la mano sulla fronte di Goku cercando di ristabilire il dispositivo di controllo, solo che... per una frazione di secondo ho esitato…  e desiderato profondamente che quell’energia spazzasse via tutto, anche il dolore. Solo così avrei smesso di soffrire.
«Tanto è bastato… non so bene cosa sia accaduto a quel punto; credo che si siano attivati contemporaneamente i poteri del Muten, del Seiten e del Maten combinati all’energia primordiale scaturita da Goku.
«Quando ho riaperto gli occhi la stanza non esisteva più, esplosa in milioni di schegge… poi l’ho visto: in piedi là in mezzo c’era… ecco… lui, ma non era lui. Era come se Goku e la sua essenza si fossero fusi con Sanzo, riportandolo a nuova vita.»
Sanboutsushin 3 «Ora sappiamo come sono andate le cose. Resta il fatto che quella creatura dovrebbe essere rinchiusa come, un tempo, è stato per il Seiten Taisei. L’unione dei poteri del cielo sacro e del cielo demoniaco in un unico essere non è cosa da sottovalutare»
Xiao-mei «Goku però era sotto la custodia del mio predecessore… non è possibile che lui sia sotto la mia? È comunque di Sanzo che stiamo parlando… io credo che la sua coscienza sia ancora presente e mantenga il controllo sulla parte demoniaca»
Sanboutsushin 2 «Spiegati meglio»
Xiao-mei «È più facile che lo vediate con i vostri occhi»
Le porte si spalancarono ed egli entrò. Il suo aspetto era totalmente umano e le sembianze quelle di Genjo Sanzo, a parte una lunga treccia che dal biondo dorato diventava castana. Indossava una tunica che lo copriva interamente e non aveva traccia di alcun dispositivo di controllo.
Xiao-mei «Mostraglielo»
Sanzo lasciò cadere la tunica a terra. Sulla parte sinistra del corpo dalla caviglia al collo, dove un tempo c’erano le ustioni, era apparso un tatuaggio: un miscuglio di segni demoniaci e sacre scritture dei sutra.
Sanboutsushin 1 «Impressionante. Non si è mai vista una cosa simile; un corpo non può contenere quel tipo di energia senza disfarsi… non uno umano almeno»
Sanboutsushin 2 «Eppure, a parte quei simboli, non mostra alcuna fattezza tipica dei demoni»
Sanboutsushin 3 «Sai dirmi come ti chiami?»
Sanzo lanciò un’occhiata furtiva a Xiao-mei e quando lei annuì rispose «Non lo ricordo… tutti mi chiamano Sanzo ma questo nome non mi dice nulla»
Sanboutsushin 2 «Hai consapevolezza del tuo potere?»
Sanzo «Credo di si… non saprei spiegarlo, però…» rifletté un istante e aggiunse «non voglio fare del male a nessuno»
Xiao-mei «Visto? Non ricorda nulla di quanto è accaduto e riesce a dominare i suoi istinti»
Sanzo «Non è esatto dire che ho dimenticato ogni cosa… una la ricordo chiaramente: devo proteggere questa donna» disse indicando Xiao-mei. Lei lo guardò stupefatta, il cuore batteva talmente forte che sembrava volerle uscire dal petto.
Sanboutsushin 3 «Non dubitiamo delle tue intenzioni e dei tuoi sentimenti, purtroppo visto come stanno le cose non abbiamo l’autorità per decidere della tua sorte»
Xiao-mei «Chi allora?»
Sanboutsushin 1«Aspettate qui, tra poco avrete una risposta»

Dopo che i Sanboutsushin si furono ritirati, Sanzo e Xiao-mei rimasero soli. Lei lo guardò rivestirsi e quando ebbe finito si avvicinò. Con la punta delle dita sfiorò il suo viso, gli occhi fissi in quelli di lui. Sanzo le prese con dolcezza la mano.
Xiao-mei «Davvero ti ricordavi ciò che hai affermato poco fa?»
Sanzo «È la verità… quando mi sono risvegliato in mezzo alle macerie non sapevo chi fossi né cosa ci facevo lì; avevo solo la consapevolezza che il motivo della mia esistenza era di proteggere qualcuno. E quando ti ho vista è stato subito chiaro che quella persona eri tu.»
Xiao-mei non seppe trattenersi e gli gettò le braccia al collo.
Kanzeon Bosatsu «Ma che quadretto romantico!»
Xiao-mei fu colta di sorpresa da quella presenza inaspettata; Sanzo istintivamente si mise davanti a lei per farle scudo «Chi sei?» chiese alla strana donna.
Questa, in tutta risposta, si avvicinò; prese tra le mani la lunga treccia che ricadeva sulle spalle di quello che un tempo era stato il monaco che conosceva «Sei coriaceo eh? Mi chiedo che dovrei farne di te ora… anzi, mi correggo, che dovrei farne di voi… a quanto pare lì dentro c’è un po’ di affollamento ultimamente» disse puntandogli un dito sul petto.
Xiao-mei si fece avanti «Sei una divinità?», indicò il segno che aveva sulla fronte, proprio come quello dei Sanzo.
Kanzeon Bosatsu «Bellina sei al cospetto della qui presente Kanzeon Bosatsu, dea dell’amore e della misericordia!»
I due giovani si scambiarono uno sguardo e risposero all’unisono «Mai sentita!», facendo precipitare per un attimo l’autostima della dea.
Kanzeon Bosatsu «Beh… non importa! Vi serve sapere solo che sono colei che ha l’autorità per decidere della sorte di questo… di questo… cielo, dovremo trovarti un nuovo nome!»
Xiao-mei «Quindi potrà restare?» chiese speranzosa «Sotto la mia custodia, si intende»
Kanzeon Bosatsu «Vi concedo un periodo di prova per vedere come va la cosa. Ma al primo problema lo spedisco nella prigione più solitaria e remota che c’è su questa terra» Poi rivolgendosi direttamente a Sanzo «Fai il bravo mi raccomando! Ti tengo d’occhio…» mentre diceva queste parole svanì in un bagliore accecante.
Sanzo «A quanto pare rimarrò con te ancora per un po’» sorrise, in un modo che non aveva mai fatto prima. Xiao-mei si illuminò nel vedere quel sorriso, in cui ritrovava la solarità di Goku.
Xiao-mei «Che ne pensi di Komio? Mi hanno raccontato che è stato un grande monaco Sanzo; ti piacerebbe portare il suo nome?»
Sanzo ripetè «Komio… suona bene! E non so perché ma mi è venuta una gran fame: ho voglia di ananas sciroppato»
Si incamminarono sulla strada di ritorno al tempio, Xiao-mei si mise a ridere.
Komio la prese per mano e rise assieme a lei.

Fine
   
 
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