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Autore: rora02L    14/02/2017    4 recensioni
Eleonora riceve un messaggio dal suo ragazzo il giorno di San Valentino. Ed in quel momento, lui diventa il suo ex ragazzo. Ha un'altra ed Eleonora non può fare altro che accettarlo, lasciandolo andare, perché lui non la ama più ormai.
Fanfiction partecipante al contest Alone in a valentine's day indetto da eleCorti sul forum efp.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Perdere l’Amore.


Sgrano gli occhi davanti a quel messaggio, così lapidario e senza via di scampo o interpretazione diversa. Mi fermo e mi siedo lentamente sul mio letto, reggendo ancora tra le mani il telefonino. Resto ferma, cercando di respirare con calma e di capire bene cosa ho appena letto.
Non riesco a crederci, così rileggo per la terza volta quel messaggino, arrivato quando non lo volevo. In realtà, non avrei mai voluto leggerlo.

“Ciao, sono io. Mi dispiace molto, ma questo San Valentino non lo passerò con te, sono bloccato a Milano. Ti lascio, Eleonora, così non può continuare e mi sto vedendo con un’altra. Mi dispiace, davvero.”

Invece ho capito benissimo: mi ha appena mollata. Antonio mi ha appena mollata. Sento una rabbia selvaggia e fortissima montarmi dentro ed inizio a scrivere insulti vari e richieste per una spiegazione, ma nessuno dei miei messaggi ha risposta. Mi ha solo detto che martedì prossimo mi chiamerà per parlarmi della nostra situazione attuale.
Cosa c’è da dire? Che sei uno stronzo per non avermi detto nulla? No, io l’avevo già capito che ti stavi allontanando da me. Mi scrivevi sempre più raramente, mi chiamavi sempre di meno e, quando lo facevi, sembravi sempre così distante. Lo sapevamo entrambi che una relazione a distanza sarebbe stata difficile, dicevi sempre che io ero fin troppo gelosa e che forse non avremmo retto: ci abbiamo provato lo stesso. Io sono stata gelosa, è vero. Ma avevo ragione ad esserlo. Scommetto che mi diresti che non potevo davvero pretendere di avere una relazione a distanza del genere, che non potevi stare certo a secco per ben due anni e che dovrei anche io cercare qualcun altro.
Affondo la testa sul cuscino, cercando di reprimere quello che è un bisogno fisiologico di piangere di rabbia e urlare di dolore.
Sento i miei capelli corvini e ricci coprirmi il viso paonazzo e rigato di lacrime calde, mentre cerco di ricompormi e sento i denti stridere tra loro. Il respiro si fa sempre più affannato e scoppio in lacrime, cercando di non singhiozzare.
Quel bastardo, doveva mollarmi proprio il giorno di San Valentino? Sento la porta aprirsi lentamente e mia madre esclamare, con un pacchetto regalo in mano: “Buon San Valentino, teso-… Eleonora, che succede? Perché piangi, che cos’hai?”
Scuoto la testa, bagnando ancora un po’ il mio cuscino candido. Tiro su col naso e tengo lo sguardo basso, non voglio che mia madre mi veda in questo stato, e balbetto: “I-io… Antonio mi ha m-mollata. Oggi.”
Il mio labbro trema mentre pronuncia quel nome. Il nome del ragazzo che, in una sera piovosa in cui avevo dimenticato l’ombrello, mi aveva riaccompagnata a casa a piedi, coprendomi con la sua stupida giacca in pelle nera e prendendosi la febbre. Quel ragazzo che mi aveva baciata con impeto durante il nostro primo appuntamento, dicendomi poi che non avrebbe mai più fatto a meno di me. Lo stesso che mi aveva detto “ti amo” abbracciandomi sotto gli alberi di ciliegio del nostro parco preferito, quello in cui ci eravamo conosciuti.
Fuori oggi c’è un cielo cupo, eppure è il giorno di San Valentino. Mia madre allora mi consiglia di farmi una doccia per calmarmi e di vestirmi per uscire: “Potresti andare con Erica a fare una passeggiata in centro, no?”
Sorrido amaramente, asciugando il resto delle lacrime rimaste sul mio viso: “Mamma, lei è col suo ragazzo. Tutte le mie amiche sono col loro ragazzo. E non ho voglia di uscire, specie oggi che è San Valentino.”
Mi rannicchio seduta sul letto, stringendo le ginocchia al viso e chiudendo gli occhi. So che mia mamma vorrebbe dire dell’altro per consolarmi e che, in fondo, è contenta: ha sempre detto che Antonio non era davvero innamorato di me. Per questo litigavamo ogni volta che lui insisteva per fare l’amore ed io gli dicevo che era troppo presto, che non me la sentivo e che non era il momento giusto.
Forse avevano ragione i miei genitori: lui non mi ha mai amata. E allora perché io, nel suo sguardo, ogni volta che mi guardava, vedevo solo amore e adorazione, talmente tanto chiare che arrossivo? Perché quando ci baciavamo e litigava coi miei capelli ribelli li metteva così dolcemente dietro le mie orecchie? Perché mi ripeteva sempre che mi amava? E perché io ancora lo amo?
So che è così. Forse il mio cuore è matto, vuole ancora bene ad uno stronzo del genere.

Perdere l'amore
quando si fa sera rischi di impazzire
può scoppiarti il cuore

Scendo dal letto, con le mani serrate in pugni che fanno un po’ meno male del mio cuore, che ancora– povero sciocco –crede che ci sia un errore, che tu mi ami ancora. E la mia mente lo tortura con immagini di lui che bacia un'altra: tra i suoi corti capelli bruni ci sono le mani smaltate di rosa di un’altra, le sue labbra sottili e rosee così morbide sono contro quelle gonfie di lei e le mani così grandi e forti del mio amore sono ancorate ai fianchi di questa donna sconosciuta, il cui volto è quello della mia gelosia.
Prendo dal comodino le foto di noi due sorridenti per gettarle nel bidone della spazzatura. Poi è la volta del biglietto del cinema, quello del primo film che abbiamo visto insieme durante il nostro secondo appuntamento.
Chissà se te lo ricordi, lo avevo scelto io e tu non eri molto convinto, ma mi hai stretto la mano per tutto il film e, durante i titoli di coda, mi hai baciata sorridendomi felice. Eravamo felici, amore mio.
Cosa è cambiato? La distanza? Vengo a prenderti. Forse sei stanco di aspettare per fare l’amore? Vieni a prendermi, ma non lasciarmi così. Queste sono le cose che vorrei dirgli, ma la rabbia cieca che provo ora sta togliendo di mezzo tutto ciò che mi ricorda te, perché fa troppo male pensarti con un’altra. Pensarti mentre ami una che non sono io.
Diavolo se fa male!

Lasciami gridare
rinnegare il cielo
prendere a sassate tutti i sogni ancora in volo
Li farò cadere ad uno ad uno
spezzerò le ali del destino
e ti avrò vicino

Grido ancora, furiosa con il mondo ed il destino. Cosa ho fatto per meritare una tale punizione? Perché non posso più chiamarti tesoro, accarezzare i tuoi capelli e guardarti sorridere? Perché mi hai fatto questo?

Alla fine esco di casa. Gli occhi sono ancora rossi e ho come la sensazione che qualcuno abbia preso il mio stomaco, il mio fegato e tutte le mie interiora e le abbia strappate in malo modo dal mio corpo.
La città è piena di coppiette felici, vomitevoli adolescenti che si tengono mano nella mano, facendosi promesse che non potranno mai mantenere. Ma se le fanno, è romantico? No, è solo stupido.
L’amore fa schifo, io l’ho sempre sentito che mi avrebbe tradita. Mi ha incantata coi suoi dolci occhi, con le sue labbra piene e con quegli abbracci che sapevano di eterno. Quanto è falso l’amore, quando è solo uno dei due ad essere innamorato davvero.
Forse non mi hanno strappato le interiore, mi hanno tolto la possibilità di amare come facevo con lui, in modo viscerale e quasi incondizionato, neanche fosse stato carne della mia carne e sangue del mio sangue.
Mia madre resta accanto a me, non parla. Si ferma davanti ad un negozio di fiori, uno di quelli costosi in centro dove le rose costano un occhio della testa oggi. Non ho mai ricevuto fiori da lui.
Entriamo quasi in punta di piedi, intimorite da tanto rosso e rosa, da tutti questi Cupido armati e dai tanti cuori che addobbano anche lì ogni cosa. Mia madre prende una rosa dal mucchio, rossa smeraldina e semplice. Me la mostra ed io scoppio a piangere, neanche avessero aperto i rubinetti di una fontana. Ma lei non mi critica per questo, mi sorride e dice calma: “Questa è per te. Oggi ti faccio io un regalo per San Valentino, ma presto sarà qualcun altro a fartelo. Qualcuno che non ti farà mai piangere, tesoro mio.”
La abbraccio, sia perché ne ho bisogno sia per nascondere quelle lacrime, versate per un ragazzo che si definiva uomo. Ma un uomo non dovrebbe spezzare il cuore alla donna che ama, dovrebbe proteggerla.
Tiro su col naso e mi scosto, iniziando a pulirmi il viso come posso con la manica della camicetta bianca a fiori gialli che indosso. Mia madre mi sorride, va alla cassa ed io giro per il centro con una rosa, donatami da una persona che, ne sono certa, non mi spezzerà mai il cuore.

E vorresti urlare
soffocare il cielo
sbattere la testa mille volte contro il muro
respirare forte il suo cuscino
Dire è tutta colpa del destino se non ti ho vicino

Me ne sto seduta ancora sul mio letto, guardando il mio cellulare spoglio di ogni sua traccia e giocando con la rosa rossa. Ripenso all’ultimo San Valentino passato con lui. Avevo già capito che non mi amava più da molto, perché ero stata così testarda e masochista da voler continuare? Un ragazzo che, il giorno degli innamorati, si chiede come sarebbe se al posto della sua lei ci fosse la sua ex… è ovvio che non prova nulla per la ragazza che ha di fronte. Ho lasciato correre, ho tralasciato ogni suo errore e mancanza, ne abbiamo tutti. Ma lui non ha fatto altro che prendermi in giro.
Ricordo che mi aveva promesso che sarebbe tornato per me, che mi avrebbe sposata e che avremmo avuto due figli. Avevamo addirittura scelto i nomi, come si può essere così stupidi? Come si può pensare che davvero sarà per sempre? Non è colpa della distanza. Non è colpa di nessuno. Soltanto di Cupido, che ha pensato bene di farmi questo scherzo di cattivo gusto.
So che sono solo io a piangere per averlo perso, lui è felice con la sua nuova ragazza, il suo nuovo tesoro. Mi chiamava sempre così.
Almeno ho imparato la lezione: io davvero non sono nata per essere amata. Come potrei, se il ragazzo a cui ho dato il mio cuore, ha preferito quello di un’altra? Dovrò solo togliere lui come mio punto fermo e metterci me ed il mio bene. Io devo essere la mia priorità e devo amarmi come merito. Quindi via queste lacrime, via questa faccia da funerale: vado a farmi una doccia.

Perdere l'amore
maledetta sera
che raccoglie i cocci di una vita immaginaria
pensi che domani è un nuovo giorno
ma ripeti non me l'aspettavo
non me l'aspettavo


Oggi è il giorno degli innamorati. Io non sono più la ragazza del mio Antonio. Mi sembra di aver appena perso un pezzo di me che non tornerà mai indietro. La vita è imprevedibile. Mia madre continua ad elencarmi i suoi molteplici difetti, tra un piatto sporco e l’altro da lavare. Per cena ha cucinato il mio piatto preferito, il coniglio al forno con patate. Voleva fare una cosa carina per tirarmi su di morale, come sta facendo adesso mentre ridacchia e scherza con me e mi ripete più volte: “Troverai qualcuno che ti apprezzerà davvero, tesoro mio.”
Io volevo solo qualcuno che mi amasse davvero, come nelle favole. Forse desidero qualcosa che non esiste. Ma guardando i ragazzi, quelli davvero innamorati, quelli che si sposano, quelli che si tengono per mano e si stringono quando fa freddo, quelli che si coprono dalla pioggia sotto una giacca… io credo che sia stato amore. Solo non è durato.
Forse tornerà. Forse non succederà e non mi innamorerò mai di nuovo. Forse resterò sola. Ma la vita va avanti. Mi alzo allora dalla sedia e mi dirigo in soggiorno, accendo il televisore e prendo in mano il telecomando: “Mamma, che film vogliamo vedere stasera?”
Lei mi guarda dalla cucina, con uno sguardo sorpreso e preoccupato: “Ma lo sai che giorno è oggi? Faranno vedere solo film romantici, sei sicura di volerne vedere uno?”
Le sorrido incoraggiante, per farle capire che sono più forte di quanto crede e che apprezzo i suoi sforzi: “E allora ci guardiamo il nostro cartone preferito, mamma!”
Lei mi sorride e approva, mentre io inserisco il dvd. Non è il San Valentino perfetto, ma ne ho ancora tanti da passare. L’importante è farlo con le persone giuste, con le persone che ami e che ti amano.

“Ho capito. Spero che lei ti renda felice come non posso più fare io, ma tu impegnati a renderla felice come non hai fatto con me. Questo San Valentino, falle una sorpresa: invitala a casa tua, prepara una cena romantica con tanto di candele e dille che la ami. Io avevo optato per delle linguine agli scampi e candele color avorio.”

  
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