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Autore: OshiOshiOshi    15/02/2017    7 recensioni
Cadono i battiti mentre osservo.
L’orologio ticchetta e il cuore traccheggia.
Tu ti toglierai la tua uniforme da studente modello mentre io indosserò la maschera.
Sono davvero il tuo migliore amico?
Questo è un gioco di segreti.
Io so com’è andata veramente con tua sorella Bonnie.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ciao, la storia che state per leggere è amara.

E’ un tentativo di un’introspezione, che a differenza dei miei soliti racconti, non ha esattamente una parte romantica. State per entrare in un mondo devastato, dove ho cercato di risolvere il tema, restando sotto le 2000 parole.

Fatemi sapere che cosa ne pensate.

Oshi-chan

 

Il melo degli Hamilton

 

 

Cadono i battiti mentre osservo.

L’orologio ticchetta e il cuore traccheggia.

Tu ti toglierai la tua uniforme da studente modello mentre io indosserò la maschera.

Sono davvero il tuo migliore amico?

Questo è un gioco di segreti.

Io so com’è andata veramente con tua sorella Bonnie.

 

C’è un posto, nel bosco qui vicino, dove cresce una pianta di lavanda.

Ti ricordi che gli occhi di Bonnie Hamilton erano di un celeste che a tratti pareva viola?

Ti bacio il palmo della mano. E’ ruvido. Sulla linea della vita si intarsia una cicatrice non dissimile da quella che hanno lasciato sull’albero vicino alla lavanda.

Chi ha ferito l’albero?

Chi ha ucciso Bonnie?

   Un fulmine ha colpito l’albero prima che la pianta di lavanda attecchisse, mettendo radici.

La rabbia ha incendiato il tuo giovane busto, prima che il buon senso imparasse a proteggerti.

Ho conosciuto te, Ricky, prima che tua madre iniziasse a seminare le gerbere in giardino.

Le gerbere, diceva, erano fiori belli e fragili come sua figlia Bonnie.

Ho visto il posto della lavanda prima che la stessa fiorisse; prima che il fulmine colpisse il tronco del cedro.

   Bonnie era infetta.

Il veleno che scorreva in corpo a Bonnie la rendeva crudele come le bugie delle quali si riempiva la bocca.

La terra bagnata, là, tutt’intorno alla lavanda, prolifera di funghi e non s’asciuga mai.

Sono davvero il tuo migliore amico?

Ho imparato a mentire da Bonnie; Bonnie che amava stirare le camicie di vostro padre.

Tu facevi i compiti in religioso silenzio, nella veranda della vostra villetta, mentre le sue labbra piccole e rosse si piegavano in ghigni, dietro la boccia del tea freddo, mentre giocherellava con una lunga cravatta da uomo.

Lei aveva capito a che cosa stavo mirando, mentre danzava nella sua naturale bellezza.

   L’aconito è un fiore bellissimo che cresce sulle alpi. Ha il fusto eretto e i petali violetti. Il suo veleno è mortale.

Ho sempre pensato che Bonnie fosse il male, eppure, questo non mi ha impedito di scansarla.

Ci sono malattie che si combattano iniettando i virus di altre malattie.

 

 

Bonnie ha gli stessi capelli biondi di Ricky.

   Nel giardino della famiglia Hamilton cresce un melo che ogni anno sembra sforzarsi solo per due unici frutti dalla buccia scarlatta e la polpa zuccherina. Tutto il resto è verde e amaro.

   Degli Hamilton non parla male nessuno.

 

Cadono i battiti mentre osservo.

L’orologio ticchetta e il cuore traccheggia.

Tu ti toglierai i pantaloni mentre io passerò la lingua sul tuo inguine.

Sono davvero il tuo migliore amico?

Questo è un gioco di segreti.

Io so com’è andata veramente con Bonnie.

 

Mi dici di sbrigarmi, ma so che menti. Tu sei cattivo in maniera diversa.

   Io e Bonnie non ci siamo mai pentiti delle nostre scelleratezze. Le tue prepotenze somigliano più a sentimentali rimostranze. Ti vanti di aver spaccato il naso a Bill, ma io so che lo hai fatto per difendere Noha. Ti fai grosso con i secchioni, ma ormai l’ho capito, li bistratti solo per evitare che qualcun altro faccia peggio. Tu non sei cattivo, Ricky.

Tu non sei come me e Bonnie.

   C’erano tre gattini randagi in fondo alla strada. Tutti e tre accettavano il cibo dalla vecchia del 3217, ma solo uno, il grigiastro, le si strusciava ai polpacci raggrinziti. Solo uno è stato preso, portato dal veterinario, e dunque castrato.

Sei preoccupato che tua madre ci scopra, fissi l’ora, ma sotto il cuscino hai già sistemato il preservativo e il lubrificante.

Sai chi ti ha fatto rompere con Kelly?

Sai chi mi ha detto che una volta, al mare, avevi pomiciato con un canadese, sulla spiaggia, facendomi intendere che eri bisessuale, nonostante le riviste porno sotto il letto e le battute volgari di spogliatoio?

   Il grigiastro non si vede da qualche tempo. Lo scorso anno, camminava dritto e fiero sul muretto dei Gilmore, e si diceva che il grigiastro vincesse su tutti.

La vecchia lo ha fregato, togliendogli le palle.

Bonnie ti ha venduto per un compito in classe e le chiavi della mia macchina.

 

Cadono i battiti mentre osservo.

L’orologio ticchetta e il cuore traccheggia.

Tu ti toglierai ogni cosa mentre io entrerò dentro di te come fosse la cosa più giusta del mondo.

Sono davvero il tuo migliore amico?

Questo è un gioco di segreti.

Io so com’è andata veramente con Bonnie.

 

 

-Pensi che ritroveranno mai, la mia Bonnie?-

-Non lo so. -

-Era bella, forse, l’ha rapita qualche squilibrato. Se si metteva i tacchi, la fissavano tutti. -

-Sì, Bonnie era dannatamente bella.-

 

Anche tu sei il mio migliore amico ma hai dei segreti con me.

Tu non sai che io ho visto ogni cosa. Tu ignori perfino che io so perché l’hai uccisa.

Non sai nemmeno che cosa penso delle tue mani assassine o dei tuoi grandi occhi blu. Ignori quanto le mie labbra amino accarezzare il tuo corpo da super atleta liceale.

Tu hai chiuso gli occhi su molte cose, in questi anni.

Tu non hai visto né il dolore né la crudeltà di Bonnie.

Tu potevi facilmente risolvere i tuoi casini con Kelly ed evitare di finire nelle mie grinfie, ma non lo hai fatto. Un po’, fare la vittima ed essere sempre nel giusto, ti piace.

Non hai mai preso posizione.

Lo hai fatto tutto insieme, in una sola volta.

Omicidio intenzionale.

Un colpo di pala alla testa di Bonnie e una cicatrice a segnare per sempre il palmo.

Ci sono fiumi che dormono per anni, poi si scatenano e si lasciano dietro solo desolazione.

 

-Oggi, potresti farmi quella cosa con la lingua?-

-Se vuoi, posso legarti le braccia sopra la testa come l’altra volta.-

-Sì, adoro quando giochiamo in questo modo. -

 

Sorridi.

Lo ammetto: un sorriso che mi entra dentro.

Sono i tuoi denti bianchissimi a farmi tremare il cuore.

Lo so che sono una persona cattiva.

Ticchettio dopo ticchettio, le lancette dell’orologio fanno il giro.

Il tempo passa e la mia coscienza perde un pezzo.

   L’acqua erode la roccia assai lentamente.

L’occhio umano quantifica i danni solo dopo molto tempo.

Mi sono reso conto di essere cambiato quando ho abbandonato la salopette per un paio di jeans e un chiodo. Dal 32 sono passato al 44 e le Converse sporche di fango sono diventate New Ballance alla moda.

Ho i capelli neri, rasati sulla nuca e un folto ciuffo mi cade sulla fronte. I miei genitori non sanno che mi sono fatto il buco al sopracciglio e che sono omosessuale.

   Bonnie mi insegnò a mentire anche su cose che apparentemente sembrano impossibili da nascondere.

 

-Sai che cosa mi sorprende?-

-Cosa?-

-Mamma ha pianto solo un giorno. A volte mi domando se Bonnie le manchi veramente.-

-Le persone hanno modi diversi per manifestare il proprio dolore.-

-Forse. Forse non piange davanti a me. Vuole farsi vedere forte, anche se non dovrebbe.-

-Chissà. Magari sa dov’è andata Bonnie. Tuo padre non è forse scomparso allo stesso modo?-

-Forse, Bonnie è andata da mio padre.-

 

 

Molto probabile, considerando che hai ucciso Bonnie perché hai scoperto che esattamente un anno fa, Bonnie ha accoltellato il tuo eroe dalle mani lunghe e i gusti malati. Sì, tua madre aveva iniziato a piantare semi di gerbera perché quell’uomo aveva la malsana abitudine si spargere il suo seme in campi non troppo maturi.

   Un professore universitario che dava trenta alle belle ragazze.

E Bonnie sapeva. Bonnie aveva fatto amicizia con una ragazza più grande dai capelli rossi e due labbra da attrice.

Ma tu non hai potuto accettarlo.

Tu hai commesso un omicidio pensando di compiere un atto di giustizia.

Tu non sei davvero cattivo ed ora che Bonnie non c’è più è solo me che devi temere, me che credi il tuo alleato più prezioso, e che lo sarò, finché anche l’ultimo pezzo della mia coscienza non cadrà.

   Fra qualche mese, sono sicuro che confesserai ogni cosa alla polizia.

Di Bonnie.

   Fra qualche mese, io ti impedirò di rovinare la tua vita, e allora, tu perderai il tuo meraviglioso sorriso, e forse, diventerai come me.

O forse perderai te stesso per sempre.

   Fra qualche mese, io dovrò decidere se lasciarti andare o tenerti con me per sempre.

Bonnie mi ha insegnato bene come rendere qualcosa tuo per sempre.

Perché Bonnie non ha ucciso suo padre per disgusto, piuttosto, per morbosa gelosia.

 

Due mesi dopo

 

   Nel giardino della famiglia Hamilton cresceva un melo che ogni anno sembrava sforzarsi solo per due unici frutti dalla buccia scarlatta e la polpa zuccherina. Tutto il resto era verde e amaro.

Nel giardino della famiglia Hamilton, adesso, vi sono solo gerbere.

 

 

Fine

   
 
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