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Autore: gigio_animato00    18/02/2017    0 recensioni
Avete presente l'era dei draghi no? Bene, tutti sapete la storia. Nasce la prima fiamma, i draghi vengono sterminati e vissero felici e contenti fino alla Non Morte. Beh, ma come è nata la fiamma? Si è generata dal nulla o qualcosa la ha fatta sgorgare ... ma soprattutto, chi è l'artefice di questo fatto. Chi è che dovrebbe essere incoronato come re, Gwyn oppure ...
Sappiate però che non sono speculazioni, ma idee campate per aria e che se leggerete, vi consiglio di farlo solo per il gusto della letture, non per approfondire la conoscenza di questo argomento.
Genere: Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il nuovo mondo, il suo nuovo mondo, stava nascendo. Da quel cadavere fuoriuscirono enormi figure arancioni, che si muovevano, come vive, ma in maniera casuale. Non avevano testa o corpo, ma pulsavano e emanavo quell’incredibile onda, carica di dolore. Ma cos’era veramente quel dolore? Cosa era in grado di fare?
Man mano che quelle strane figure aumentavano, il corpo da cui erano nate si distruggeva, fino a quando non ne restò solo un mucchietto di polvere grigia e ossa annerite, in cui era piantata la spada.
Poi scrutò qualcosa che si muoveva nell’ombra, e che si avvicinava piano. Era una di quelle creature che osservavano, ed era seguita da molte altre. Volevano tutti il suo tesoro, il suo nuovo mondo. Avrebbe voluto avvicinarsi per cacciarle, ma non riusciva a muoversi. Era come confinato nell’oscurità. 
Ora vedeva come erano fatte veramente quelle creature. Erano bianche e sottili, e camminavano su due zampe. Una di loro stava tendendo la mano sulla sua spada.
“No”
Ma non lo sentivano, e lui non poteva muoversi, non poté fare nulla nel vedere quella creatura tendere le mani e afferrare parte di quelle figure. E trasformarsi. Immediatamente divenne più corposo, acquisì un colore roseo e fu coperto da abiti d’oro.
“No”
Un’altra ne approfittò, coprendosi di abiti blu e generando altre piccole sfere arancioni intorno a sé.
“No” 
Una dopo l’altra, quelle creature attingevano al potere, al suo potere, e divenivano forti, più forti di quanto fosse lui. 
Poi qualcun altro si avvicinò. Era suo fratello, Frampt, che stava andando verso il suo potere. Ma era diverso. Era viscido, e il suo lungo corpo privo di arti spuntava dall’oscurità senza iniziare veramente da nessuna parte.  Ma, colto da un orrore atroce, si rese conto di essere anch’egli così. Anche lui era un mostro.
Frampt, come il fratello, non riusciva ad avvicinarsi, o almeno non poteva, fino a quando la prima delle creature rinate lo chiamò a sé, dandogli il merito per quella meraviglia e nominandolo suo servitore.
La sua meraviglia.
Alla fine se ne andarono tutti, portando con sé una parte di quella luce, che ormai era affievolita e non più viva come quando lui la aveva conquistata.
Ma arrivò un’altre di quelle ombre, più piccola delle altre. Il potere era diminuito, così che quando ne prese una piccola parte, quest’ultima diventò nera, trasformandolo a sua volta, ma in modo diverso rispetto agli altri. Ma qualcosa di diverso c’era in quella che capì essere un’anima. Le altre erano più grandi e potenti, ma in qualche modo … limitate. Ma la sua no. La sua era infinita, debole ma infinita, e frazionabile a piacimento. Quell’essere non era stato avido. Ne aveva presa una più piccola, più debole, ma in qualche modo, sembrava essere stato premiato.
Kaathe, che lo guardava da lontano, sapeva che quell’essere, ancora più mostruoso di prima, era vivo. E che era la vera arma che lo avrebbe condotto alla distruzione del mondo che gli era stato rubato, e alla sconfitta di quelle creature e di suo fratello. Gli bastava aspettare. Gli bastava nutrire quel potere, mantenerlo vivo e instabile.
Perché “Quello che è nuovo, un giorno sarà antico “
Nota dell’autore
DOVETE STARE  CALMISSIMI!
Questo mio sparare cazzate è finalmente finito, e quella che doveva essere una storia, per poi diventare una One-Shot, per poi tornare storia si è conclusa.
Per chi non lo avesse capito, cosa normale dato che so creare metafore quanto il mio gatto, il “dolore” che caratterizza la storia è il calore, cosa sconosciuta nel mondo dei draghi. La “figure arancioni” sono le lingue di fiamma e l’ultimo personaggio è, ovviamente, la Dark Soul (mannaggia non mi viene come si chiami veramente).
I falò so che in teoria sono stati creati dopo, ma mi piaceva pensare che quello della Fornace della Prima Fiamma si fosse creato insieme a quest’ultima. 
Ma alla fine, che cos’è il mostro carbonizzato nella prigione? È un’idea che mi è venuta durante la boss fight finale di DS3 (spoiler leggeri circa il suo significato), cioè un’incarnazione di tutto ciò che è stato prima, e che, come la spada, resta al suo posto ogni volta che ricomincia il ciclo. Vuole un po’ rappresentare tutti coloro che si sono immolati, ma anche qualcos’altro. Vuole significare che prima dei draghi qualcosa c’è stato, qualcosa che ha portato alla creazione della spada e di quella creature, che sono immortali di fronte al tempo e allo spazio, che è il fulcro della conversione in un unico punto di tutti gli universi.
Perché quel mostro è l’Essenza della Prima Fiamma, è la fiamma stessa, è colui che muore per dar vita al regno, e che nel momento in cui torna in vita alla fine dell’universo, viene rinchiuso al centro della terra per evitare che il suo potere venga utilizzato, ma allo stesso tempo che si spenga. È ciò che, secondo me, rappresenta meglio la Prima Fiamma, qualcosa che muore e torna in vita ogni volta, che sancisce la durata di un ciclo. È Gwyn, ma allo stesso tempo è l’Undead immolatosi, oltre che alla memoria dell’errore commesso dall’ Undead che ha fatto spegnere la fiamma.
Spero che si sia capito qualcosa, e vi aspetto alla prossima storia.
Saluti, Gigio.
P.s: scusate l’assenza negli ultimi mesi, riprenderò a pubblicare più frequentemente.

 

Il nuovo mondo, il suo nuovo mondo, stava nascendo. Da quel cadavere fuoriuscirono enormi figure arancioni, che si muovevano, come vive, ma in maniera casuale. Non avevano testa o corpo, ma pulsavano e emanavo quell’incredibile onda, carica di dolore. Ma cos’era veramente quel dolore? Cosa era in grado di fare?

 

Man mano che quelle strane figure aumentavano, il corpo da cui erano nate si distruggeva, fino a quando non ne restò solo un mucchietto di polvere grigia e ossa annerite, in cui era piantata la spada.

Poi scrutò qualcosa che si muoveva nell’ombra, e che si avvicinava piano. Era una di quelle creature che osservavano, ed era seguita da molte altre. Volevano tutti il suo tesoro, il suo nuovo mondo. Avrebbe voluto avvicinarsi per cacciarle, ma non riusciva a muoversi. Era come confinato nell’oscurità.

Ora vedeva come erano fatte veramente quelle creature. Erano bianche e sottili, e camminavano su due zampe. Una di loro stava tendendo la mano sulla sua spada.

“No”

Ma non lo sentivano, e lui non poteva muoversi, non poté fare nulla nel vedere quella creatura tendere le mani e afferrare parte di quelle figure. E trasformarsi. Immediatamente divenne più corposo, acquisì un colore roseo e fu coperto da abiti d’oro.

“No”

Un’altra ne approfittò, coprendosi di abiti blu e generando altre piccole sfere arancioni intorno a sé.

“No”

Una dopo l’altra, quelle creature attingevano al potere, al suo potere, e divenivano forti, più forti di quanto fosse lui.

Poi qualcun altro si avvicinò. Era suo fratello, Frampt, che stava andando verso il suo potere. Ma era diverso. Era viscido, e il suo lungo corpo privo di arti spuntava dall’oscurità senza iniziare veramente da nessuna parte.  Ma, colto da un orrore atroce, si rese conto di essere anch’egli così. Anche lui era un mostro.

Frampt, come il fratello, non riusciva ad avvicinarsi, o almeno non poteva, fino a quando la prima delle creature rinate lo chiamò a sé, dandogli il merito per quella meraviglia e nominandolo suo servitore.

La sua meraviglia.

Alla fine se ne andarono tutti, portando con sé una parte di quella luce, che ormai era affievolita e non più viva come quando lui la aveva conquistata.

Ma arrivò un’altre di quelle ombre, più piccola delle altre. Il potere era diminuito, così che quando ne prese una piccola parte, quest’ultima diventò nera, trasformandolo a sua volta, ma in modo diverso rispetto agli altri. Ma qualcosa di diverso c’era in quella che capì essere un’anima. Le altre erano più grandi e potenti, ma in qualche modo … limitate. Ma la sua no. La sua era infinita, debole ma infinita, e frazionabile a piacimento. Quell’essere non era stato avido. Ne aveva presa una più piccola, più debole, ma in qualche modo, sembrava essere stato premiato.

Kaathe, che lo guardava da lontano, sapeva che quell’essere, ancora più mostruoso di prima, era vivo. E che era la vera arma che lo avrebbe condotto alla distruzione del mondo che gli era stato rubato, e alla sconfitta di quelle creature e di suo fratello. Gli bastava aspettare. Gli bastava nutrire quel potere, mantenerlo vivo e instabile.

Perché “Quello che è nuovo, un giorno sarà antico “

 

 

 

Nota dell’autore

DOVETE STARE  CALMISSIMI!

Questo mio sparare cazzate è finalmente finito, e quella che doveva essere una storia, per poi diventare una One-Shot, per poi tornare storia si è conclusa.

Per chi non lo avesse capito, cosa normale dato che so creare metafore quanto il mio gatto, il “dolore” che caratterizza la storia è il calore, cosa sconosciuta nel mondo dei draghi. La “figure arancioni” sono le lingue di fiamma e l’ultimo personaggio è, ovviamente, la Dark Soul (mannaggia non mi viene come si chiami veramente).

I falò so che in teoria sono stati creati dopo, ma mi piaceva pensare che quello della Fornace della Prima Fiamma si fosse creato insieme a quest’ultima.

Ma alla fine, che cos’è il mostro carbonizzato nella prigione? È un’idea che mi è venuta durante la boss fight finale di DS3 (spoiler leggeri circa il suo significato), cioè un’incarnazione di tutto ciò che è stato prima, e che, come la spada, resta al suo posto ogni volta che ricomincia il ciclo. Vuole un po’ rappresentare tutti coloro che si sono immolati, ma anche qualcos’altro. Vuole significare che prima dei draghi qualcosa c’è stato, qualcosa che ha portato alla creazione della spada e di quella creature, che sono immortali di fronte al tempo e allo spazio, che è il fulcro della conversione in un unico punto di tutti gli universi.

Perché quel mostro è l’Essenza della Prima Fiamma, è la fiamma stessa, è colui che muore per dar vita al regno, e che nel momento in cui torna in vita alla fine dell’universo, viene rinchiuso al centro della terra per evitare che il suo potere venga utilizzato, ma allo stesso tempo che si spenga. È ciò che, secondo me, rappresenta meglio la Prima Fiamma, qualcosa che muore e torna in vita ogni volta, che sancisce la durata di un ciclo. È Gwyn, ma allo stesso tempo è l’Undead immolatosi, oltre che alla memoria dell’errore commesso dall’ Undead che ha fatto spegnere la fiamma.

Spero che si sia capito qualcosa, e vi aspetto alla prossima storia.

Saluti, Gigio.

 

 

P.s: scusate l’assenza negli ultimi mesi, riprenderò a pubblicare più frequentemente.

 

   
 
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