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Autore: Sim__1230    18/02/2017    0 recensioni
Inverno. Una vita piena, ricca, allegra e spensierata.
E' il giorno perfetto per una gita in montagna, lì, dove un tempo andammo in vacanza, e proprio in quella vacanza accadde l'inevitabile.
Una macchina, una strada innevata, l'asfalto ghiacciato.
Di lì a poco la nostra vita sarebbe cambiata, ma sarebbe potuto andare diversamente?
Cosa è un uomo se non un istante? Un istante rispetto al tempo infinito e imperituro, un istante più o meno lungo ma pur sempre paragonabile al nulla assoluto.
Cosa è la vita se non dolore? Dio ci diede la vita, allontanandoci dal quel paradiso e da quelle gioie eterne come il tempo per vivere, ma la vita umana non è altro che una punizione.
Genere: Horror, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Prologo
 
Inverno. Una vita piena, ricca, allegra e spensierata.
E' il giorno perfetto per una gita in montagna, lì, dove un tempo andammo in vacanza, e proprio in quella vacanza accadde l'inevitabile.
Una macchina, una strada innevata, l'asfalto ghiacciato.
Di lì a poco la nostra vita sarebbe cambiata, ma sarebbe potuto andare diversamente?
 
Una musica. Una dolce melodia.
Una canzona riecheggiava nella mia mente… un motivetto incalzante che attira subito la mia attenzione…
La radio ancora funzionava nonostante la caduta; il parabrezza ormai frantumato, i finestrini disintegrati.
 
Che senso ha ormai pensare alla scuola, alla famiglia, agli amici, alla vita… ormai siamo al termine, non vi è più un senso, non vi è più ragione alcuna.
Il sangue copioso sulle vesti della mia mamma, il volto lacerato dai frammenti di vetro del mio papà, il corpo riverso di mia sorella… sono solo in questa terra, non c'è più nessuno.
Voltai lo sguardo verso quella che un tempo fu la portiera, allungai la mano verso quella maniglia ma nulla. Non restava altro che uscire dal finestrino. Strisciai verso l'esterno e verso quella intemperie, verso quel gelo che trapanava all'interno del mio esile corpo di bimbo; tentai di sollevarmi con quelle poche forze che ancora possedevo e vidi il macabro scenario: una strada in alto, direi a 100 metri di altezza, uno squarcio in quello che un tempo costituiva il guardrail, alberi e cespugli abbattuti, una slavina che sommerge parzialmente la nostra macchina, specchietti e fanali disintegrati, sangue ovunque.
Ora alzai lo sguardo verso il cielo, ancora ricoperto dalle nubi. Non nevicava più ma ciò non voleva dire che non avrebbe ricominciato a nevicare. Mi sentii abbandonare le mie forze; caddi col volto riverso in quel soffice manto di neve. Mi rialzai, o almeno fu quello che provai a fare; mi misi in ginocchio, mi rivoltai verso quel cielo tetro, aprii la bocca ed emisi un gemito. Né urlo né lamento. Un suono tetro.
 
Cosa è un uomo se non un istante? Un istante rispetto al tempo infinito e imperituro, un istante più o meno lungo ma pur sempre paragonabile al nulla assoluto.
Cosa è la vita se non dolore? Dio ci diede la vita, allontanandoci dal quel paradiso e da quelle gioie eterne come il tempo per vivere, ma la vita umana non è altro che una punizione.
 
Ma perché allora Dio scelse proprio noi per popolare questo infimo globo terrestre? Perché noi siamo speciali, siamo qui per svolgere un esame, una prova per capire ciò che è bene e ciò che è male e decidere da che parte schierarsi.
 
Cosa sono io? Perché non sono ora lì, con la mia famiglia, con coloro che mi amano e che mi hanno amato per ciò che sono? E' questo un dono o una punizione? Nessuno lo sa, e nessuno lo potrà mai scoprire.
  
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