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Autore: pi8f    19/02/2017    1 recensioni
Il vento. Un foglio. Una poesia. Una canzone. E due ragazzi che si rincorrono.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Carta canta cap.2

Carta canta

Shootout at the university (book) fair

"Ripetimi qual è il piano" disse George. Matty avrebbe potuto giurare che fosse la settima volta in mezz'ora che sentiva quella frase, pronunciata ora dal suo migliore amico, ora da Ross.
"Va bene, mi arrendo. Non abbiamo un vero e proprio piano: vedremo cosa ci riserverà la sorte una volta arrivati là". Là designava il campus universitario della città, che Matty non sapeva bene con che nome indicare, e dunque, dopo averlo menzionato una sola volta, ometteva di riferirvisi esplicitamente, nascondendolo dietro il generico avverbio di luogo.  
Il quadretto che vi si sarebbe potuto parare davanti quella mattina per le strade della città è il seguente : tre ragazzi camminavano col passo lento e incerto di chi si guarda intorno per controllare dove stia andando; uno di loro, biondino, coi capelli in perenne disordine, prestava particolare attenzione a non sbattere la testa a ogni passo, visto che con la sua altezza mastodontica sembrava fuori misura nel paesaggio urbano; problema che in parte riguardava un altro dei tre, che sembrava il più pacato e rassicurante, coi suoi profondi occhi, scuri come i capelli portati insieme a una folta barba da filosofo; al loro fianco, il terzo ricordava terribilmente uno shampoo in formato da viaggio, e il groviglio che sovrastava la sua testa rifletteva la scena all'interno di essa e al contempo sembrava un tentativo in extremis del suo corpo di guadagnare qualche centimetro di altezza. La gente si girava a guardarli, incuriosita, e alcuni si chiedevano se i due maciste non fossero le guardie del corpo del più piccolo; certo è che il loro abbigliamento non sembrava affatto suggerire questo scenario: il loro stile era alquanto bislacco, sembrava che pagassero volutamente i loro abiti una fortuna per poi sembrare scappati di casa. A questo garbuglio generale, seguiva la loro camminata fuori sincrono: paradossalmente, i due giganti arrancavano dietro l'amico, che sembrava determinato a raggiungere un preciso obiettivo pur non sapendo come; questo, unito alla statura e al colore scarlatto del suo cappotto, lo facevano assomigliare a un soldatino a molla: scattava, camminava speditissimo per un po', poi senza preavviso si arrestava a pensare sul da farsi, col rischio di essere travolto più di una volta dai suoi amici. La sua carica era un calore strano che si sentiva addosso, che sembrava essere sprigionato dal foglio che da due giorni non abbandonava mai la sua tasca, come una sorta di talismano.
E a ogni passo che sentiva portarlo un po' più vcino alla meta, il cuore di Matty prendeva a battere di un ritmo nuovo.

La sorte aveva in serbo un'opportunità per il trio quella mattina: il bel giardino dell'ateneo, immerso nell'aurea luce delle foglie autunnali, era reso ancora più suggestivo da alcune piccole, polverose, romantiche bancarelle di libri, riempendo l'aria di quel profumo di carta stampata che Adam se avesse potuto avrebbe imbottigliato e usato come colonia. Grazie al cielo la vista dei libri evocò nella mente di Matty l'assennato amico, suggerendogli un'idea ben meno sconsiderata di quella dai contorni vaghi che aveva in mente quando qualche giorno prima lasciava l'appartamento di quest'ultimo. Se fosse stato necessario, avrebbe tentato in seguito di intrufolarsi in segreteria per avere accesso alla lista degli studenti iscritti al corso di laurea di Lingue e Letterature straniere con la complicità dei due amici; per il momento, fece loro cenno di seguirlo tra i banchi dell'esposizione, e iniziò a cercare quello di cui aveva bisogno.
Di che cosa aveva bisogno? Di preciso, non lo sapeva neppure lui, ma quella mattina sentiva di avere la buona stella dalla sua parte. Mentre camminava nelle strettoie del mercatino, faceva scorrere una mano sui libri esposti, sfiorandoli coi polpastrelli, come a cercare di capire quale fosse la sezione giusta non leggendo i titoli ma cercando di percepire una vibrazione particolare in quel mare di carta stampata. Si fidava da sempre dei suoni e delle vibrazioni più che dell'aspetto delle cose, perché poche persone erano in grado di coglierli. E Matty era sicuro che la ragazza del mistero era una di quegli eletti.



"Libby, ti ho già detto che mi dispiace per quello che è successo vero?" Lexie proprio non riusciva a darsi pace per quella pagina che era volata via. I suoi grandi occhi erano sinceramente mortificati sotto la cuffia di lana gialla che le incorniciava il viso. Approfittando della svendita di libri di quella mattina, aveva accompagnato l'amica a perlustrare i banchi, fermamente decisa a trovare un'edizione in buone condizioni dell'antologia incriminata, e a ricomprarla per lei. La sua amica, che la precedeva col solito cipiglio battagliero, si fermò di scatto e si voltò a guardarla. "Per quanto mi piacerebbe continuare ancora a lungo a tormentarti con questa storia, sono tua amica e detesto vederti con quello sguardo. Tranquilla, Lex, mi hai chiesto scusa diecimila volte e il fatto che tu continui a preoccuparti è più che sufficiente, okay?" Sorrise con fare rassicurante all'amica. "E poi, hai perso una sola pagina di un INTERO libro, è un risultato di molto migliore di quanto mi sarei mai aspettata da te, sai?" Lexie rise, rassicurata, e prendendo a braccetto l'amica la condusse verso la sezione delle antologie in lingua straniera, schivando pile di libri e angoli di tavoli. Mentre camminava, pensava che l'amicizia, almeno la loro, era proprio quello, farsi un po' più strette quando si rischiava di sbattere contro un ostacolo.

"Giù le mani!" A Lexie servì qualche minuto per realizzare quello che stava succedendo. D'impulso, la sua amica si era all'improvviso staccata da lei e si era diretta di corsa verso un ragazzo che toccava distrattamente i libri in vendita. Quest'ultimo la guardava ora confuso e un po' spaventato, e si era immobilizzato. Lexie si avvicinò in fretta ai due, mentre la sua amica urlava addosso al malcapitato. "Giù le mani, ho detto! Non so per quale motivo tu sia interessato a questa antologia, ma io e la mia amica giriamo questo posto da ore per scovarla e questa sembra l'unica copia in vendita! Sono sicura che serva più a me che a te, di certo un tipo come te non studia all'università, perciò gira al largo perché non ho intenzione di concedertela!".  
Lexie afferrò il braccio della sua sanguigna amica, cercando di farla ragionare "Libby, andiamo, non puoi aggredirlo così, non sta facendo nulla di male! Scusala tanto" aggiunse rivolta ora al ragazzo che le stava di fronte "ma effettivamente per lei sarebbe davvero importante comprare questa antologia, per cui a meno che non ti sia assolutamente indispensabile, ti spiacerebbe se la comprassimo noi? Saresti davvero gentilissimo". Il riccio intanto si era riavuto da quella aggressione inaspettata, e sorrideva alla stravagante coppia di ragazze.
"Nessun problema, non avevo neanche fatto caso a che libro stessi toccando. Ve lo 'cedo' senza problemi. Però..." - un lampo malizioso attraversò il suo sguardo- " mi sembra di capire che per te questo libro sia piuttosto importante, giusto piccola hooligan? Penso di meritare di sapere perché, vista questa aggressione che non meritavo, no?".
Le due ragazze a questo punto erano entrambe paonazze, Lexie per l'imbarazzo, Libby per la rabbia. Stavolta però la prima ebbe i riflessi abbastanza pronti da aprire bocca prima dell'amica, che già era pronta a riempire di insulti quel tipo così bizzarro.
"Ecco vedi lei tiene un sacco ai suoi libri, e la sua copia di questa antologia ha perso una pagina, quindi siamo venuti qui sperando di trovarne un'altra in buone condizioni e completa. Davvero, ci terrebbe molto, e io con lei, ad acquistare questo libro, se per te non è un problema":
Il cuore di Matty aveva perso un colpo. Non aveva dovuto cercare la sua ragazza del mistero, perché era stata lei a trovarlo. Ora ne era certo: le vibrazioni nell'aria e in tutto quello che lo circondava la avevano portata da lui. Mentre formulava questi pensieri, rapida la sua assalitrice gli aveva sfilato il libro da sotto il palmo.
"Problema o non problema per te, non è un problema mio di sicuro! Andiamo, Lexie".
Matty guardò le due allontanarsi, mentre la gentile accompagnatrice del suo enigma si voltava un'ultima volta, il fondo dei suoi occhi limpidissimi che sussurava timidamente l'ennesimo "Scusa", ignara che per lui quell'incontro era stato tutt'altro che spiacevole.



F's spot

Ebbene si... chi non muore si rivede! Non aggiorno da più di un mese, lo so, sono imperdonabile... se casomai ci fosse qualcuno che ancora segue questa storia, o lo abbia mai fatto, GRAZIE e spero che questo capitolo vi piaccia! Se vi va, fatemi sapere che ne pensate, anche solo due parole. A presto, o almeno al prima possibile! F.

   
 
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