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Autore: paoletta76    20/02/2017    0 recensioni
Mark Reynolds partiva per una lunga e difficile missione, e salutava la sua bella con un bacio, senza più paura di nascondersi da nessuno.
A lui non restava che voltare le spalle e continuare a starci male, senza nessuna spiegazione logica.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Maddy Shannon, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Otto click, signore. Ancora nessuna traccia di Maddy Shannon.
 
La sua voce cercava di apparire decisa, labbra quasi contro la trasmittente e mano stretta al volante. Poi, un rumore. Improvviso, alla sua sinistra. Il mezzo che vacillava e dopo una botta in avanti si bloccava in una specie di pantano.
- Maledizione..- scese, sfoderando la bussola e guardandosi intorno. Di nuovo quel rumore, come lo spezzarsi di rami sotto il peso di qualcosa. E non era stato lui, questo poco ma sicuro.
Una manciata di passi, fucile puntato e torcia stretta fra lo zigomo e la spalla, e lo vide chiaramente: c’era qualcuno, non troppo distante.
- Ehi!! – alzò la voce, senza preoccuparsi di poter attirare l’attenzione di uno dei sixers o di qualche predatore notturno. La risposta fu un lamento, fioco e minuscolo.
- Maddy..- avanzò con cautela, puntando la torcia avanti – Maddy sei tu?
- Chi.. chi sei? – rispose quella voce, seminascosta fra i cespugli.
- Curran. Sono qui per riportarti a casa.
- Ti.. ti hanno-?
- Mi sono offerto volontario, ad essere sincero. Vieni. Riesci ad alzarti da lì? Sei ferita?
- No; solo.. solo un po’..- la ragazza ora tendeva le mani, cercando di aggrapparsi a quel poco di rocce che affioravano dal terreno. E scivolava fuori dal nascondiglio mostrando al soldato un viso sporco ed impaurito.
- Erano tutti preoccupati per te, alla colonia.- lui tese le mani a raccogliere le sue, attirandola a sé e trattenendola per un attimo col viso contro il petto. I battiti di Maddy si stavano pian piano calmando, mentre ricambiava la stretta circondandogli il busto con le braccia – avverto che ti ho trovato, così possono-
Un altro rumore, uno schianto più forte, a pochi passi dalle sue spalle, lo congelò con la trasmittente fra le dita. Quello non era il passo di un essere umano.
- Ora voglio che tu ti butti a terra, il più veloce possibile.- le disse, un soffio contro la guancia – che ti sporchi più che puoi col fango. Non siamo soli.
 
Alle sue spalle, un urlo animale squarciò il buio.
- A bordo.- una mano sulla schiena della ragazza, a spingerla verso l’autoblindo.
- Scusa?
- A bordo! Svelta! Sali!
- Che- che cosa-?
- E’ un komodo. Sali, mettiti al riparo; io provo a-
La lasciò eseguire gli ordini, e cominciò a spingere con entrambe le mani sul cofano del mezzo, con fatica e senza alcun successo.
- Ti aiuto.- un altro urlo, più forte e più vicini, la convinse a scivolare di nuovo a terra e ad affiancarlo, a testa bassa.
- No. No! Torna a bordo!
- Neanche per sogno.- lei si fece scura, quasi rabbiosa, meritando uno sguardo quasi impaurito – scusa.. non.. io non intendevo ringhiarti addosso così, è che-
- Sono qui per proteggerti e riportarti a casa; ho già avuto a che fare con una bestia del genere. Stà attenta a non lasciarti toccare, il morso è velenoso.
- Ok. Va bene.. liberiamo questa cosa.
Uno scambio di cenni d’assenso, le mani affiancate sul cofano e una, due spinte con tutta la forza che avevano a disposizione. E le ruote del mezzo uscirono dal pantano.
Maddy sorrideva, adesso. Leggera, a metà. Ma sorrideva, e tendeva una mano a cercare il suo abbraccio.
Neppure il tempo per poter condividere quel minuscolo successo.
 
Le foglie si muovevano, con più violenza. E dalla vegetazione spuntò una di quelle enormi bestie coperte di squame, testa bassa e fauci spalancare.
- A bordo! A bordo, presto! – il giovane spinse Maddy verso l’autoblindo, tendendo le mani in cerca del fucile. La bestia fu più veloce di lui.
Il primo morso lo raggiunse ad una gamba. La carne strappata, il sangue. Il suo urlo che si faceva più lancinante di quello del komodo. Maddy si piegò di scatto in avanti, a trattenergli le braccia, rispondendo al suo grido di dolore:
- Curran!!
Il giovane la fissava con gli occhi sgranati, mentre la bestia si spostava indietro, come pronta per un altro attacco. Sembrava aver perso anche il respiro, fra quelle labbra socchiuse.
- Sali.. presto! Andiamo via! – Maddy cercò di tirarlo a bordo, e lo vide scivolare schiena al metallo – andiamo via!
 
Lui annuiva, tremava. Le mani a cercare polvere e radici pestandole sulla ferita:
- Avvia il motore; non ci lascerà molto tempo, prima di tornare.. il.. il komodo morde, aspetta che il veleno
faccia effetto e poi attacca di nuovo per-
Una mano sulla ferita, l’altra alla maniglia del mezzo, pronto a darsi lo slancio e salire.
 
La bestia non gli concesse un istante di più.
 
Un battito d’ali, un dolore immenso a divorargli la schiena.
E poi, il buio.
  
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