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Autore: julierebel17    20/02/2017    0 recensioni
“CC, arrivo”
Corse ad aprire, ma nel preciso istante in cui la porta si spalancò, l’istinto quasi le disse di richiuderla.
“T-tu!”
“Senti Christy, fammi spiegare, io…”
“Vattene!”
“Ti prego, non volevo…” “Ashley vai via”.
Chiuse la porta e, poggiandole contro le spalle, scivolò fin sul pavimento.
Sentì fare la stessa cosa dal lato opposto.
Rifletté per qualche secondo: aveva ventidue anni, poteva ancora comportarsi come una bambina?
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Andy Biersack, Ashley Purdy, Cristian Coma, Jake Pitts, Jinxx
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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I ragazzi tornarono in sala prove.

“Dunque?” chiese inviperita Veronika Brooke squadrando Purdy da capo a piedi;

“Abbiamo deciso che…” il bassista fece per parlare, ma il resto della band gli impedì di finire la frase:

“Che i Black Veil Brides non faranno un album senza il proprio bassista di fiducia.”

 

Ashley li guardò commosso prima che potessero uscire a testa alta dalla stanza.

“Signorina Brooke! Sa cosa si sta lasciando sfuggire? Quei cinque valgono tanto oro quanto pesano!” gridò il collaboratore Thomas Portmout indicando i musicisti.

 

La giornata volse al termine senza che Christina avesse notizie di Purdy, ma non si sconvolse più di tanto, sapeva essere molto paziente quando voleva.

 

Nonostante tutto, gli telefonò al mattino seguente.

“Ehi, come va?” disse ascoltando la risposta di un bassista ancora sonnolento; “Bene, ma è successo un casino ieri. Abbiamo deciso di cambiare casa discografica o meglio, la casa discografica ha deciso di cambiare musicisti”.

 

“Ohw, mi dispiace. Beh…ci vedremo oggi?” chiese infine la ragazza con fare curioso e dolce allo stesso tempo.

“Non saprei Chri, voglio dire, sono stanco. Sai, le prove e il nuovo album e il basso, uno stress.”

La sua risposta apparve strana, di solito Ash era per il “carpe diem”, ma Christina non volle badarci; “Va bene, comunque ho da lavorare, magari ci sentiamo per la buonanotte.”

 

La conversazione sembrò quasi priva d’emozioni.

 

*Al lavoro*

 

“Salve, vorrei una chicken salad ed una coca zero, per favore” affermò molto docilmente un ragazzo dai capelli piuttosto lunghi e uno sguardo a dir poco mozzafiato.

Christina non badò neanche al suo aspetto, intenta a pensare a cosa avrebbe dovuto dire ad Ash quella sera e poggiò sul vassoio una coca cola semplice.

 

“Ehm, la coca dovrebbe essere zero, non posso berne di normale” la riprese il moro sorridendo, quasi facendola arrossire.

“Ohw, mi dispiace, ero distratta, ecco a te” gli disse cambiando la lattina.

 

“Beh, da una cameriera carina come te accetterei anche una coca normale” affermò scherzoso.

Christy sorrise chiedendogli come si chiamasse, “Luke” rispose senza troppi giri di parole.

 

I due presero a parlare bloccando l’intera fila finché il ragazzo non si decise a chiederle di seguirlo ad un party dopo il lavoro.

 

“Non credo sia il caso, non mi piace questo genere di feste, sai l’alcool non mi fa impazzire”

“Ma la musica ti piace! Potremmo ascoltare qualche canzone e fare un giro, giuro che sono un bravo ragazzo.”

 

Christina si chiese perché rifiutare, dopotutto Ashley le aveva chiaramente detto di non volerla vedere quella sera.

Accettò, sebbene fosse titubante, e si diresse in camerino qualche minuto prima per togliere la divisa e sistemare il trucco alla meno peggio;

“Scusa se ti ho fatto aspettare” sussurrò correndo con in mano il borsone verso Luke.

“Tranquilla, immagino tu sia stanca”

“Abbastanza, ma ho bisogno di prendere un po’ d’aria”

“Comunque ci tenevo a dirti che sei veramente carina”

 

Christina non badò al complimento e si limitò a sorridere; si diressero in un appartamento poco distante dal locale in cui lavorava e si diede il caso conoscesse l’organizzatore della festa. Si trattava di un amico di suo cugino e si sentì rassicurata nell’incontrarlo.

 

“Come conosci Ricky?” le sussurrò Luke all’orecchio sperando potesse sentirlo.

“E’ un amico d’infanzia di mio cugino!” gridò lei cercando di sovrastare la musica con la sua voce.

 

I due ballarono per un po’ finché non uscirono fuori, in giardino, con in mano un bicchiere di birra a testa; si sedettero su un muretto per chiacchierare con calma.

 

“Quindi ti piace il rock, eh?”

“Si, abbastanza. Ma la mia band preferita restano i Queen”

“Anch’io li amo! La voce di Freddie è spettacolare”

“Hai ragione!”

 

Scoprirono di avere molte cose in comune e Christy dimenticò ogni suo problema per qualche ora. Luke, sebbene lo avesse conosciuto poco prima, era capace di farla ridere in modo spontaneo e non aveva ancora tirato in ballo battute squallide riguardo al sesso.

 

“Come mai quel colore di capelli?”

“Sono empatica e fissata con la natura. Basta come risposta?”

“In effetti sembri avere un cespuglio in testa, in senso positivo però…”

“Che stupido!”

 

Il ragazzo le rivelò che aveva ventisette anni ed era laureato da due; appena presa la laurea in economia aveva cominciato a lavorare per un’azienda.

 

“Tu invece? Studi?”

“Ohw, no, ecco…ho rinunciato agli studi per fare la musicista”

“Ti si addice come ruolo. Cosa suoni?”

“Chitarra e un po’ il basso, sai il mio ra…”

Le parole le morirono in gola e non si sa per quale motivo non terminò la sua frase come previsto:

“Il mio raro modo d’essere mi ha aiutata tanto ad imparare” disse infine.

 

Non volle dirgli di avere un ragazzo, negò praticamente l’esistenza di Ashley, consapevole di star commettendo un errore.

 

“La tua ragazza dev’esser contenta! Hai la testa sulle spalle, sei carino e lavori. Meglio di così?”

Luke rise impacciato alle parole di Christy:”Sono un ragazzo come tanti e sono single”

“Ed io una ragazza come tante.”

Rimasero a parlare fino all’una circa, poi tornarono entrambi a casa.

“Ehi, Christy, ascolta…ho trascorso una serata bellissima, non è che mi lasceresti il tuo numero?”

E Christina, non si sa per quale motivo, glielo lasciò senza porsi problemi.

 

Fece per salutarlo con un bacio sulla guancia, ma Luke si voltò di scatto e le lasciò un bacio a stampo che la fece fremere come una ragazzina al primo appuntamento.

“Ohw, io…buonanotte Luke” disse infine rientrando.

 

Si accorse che Ashley le aveva telefonato due, tre volte, ma non volle richiamarlo, forse presa dai sensi di colpa. Si stese sul letto, stanca e pensierosa e senza neanche struccarsi decise di dormirci su.

 

Si svegliò il mattino seguente pensando a Luke come a uno strano ricordo, un ricordo lontano, quasi come se non fossero mai usciti insieme. Fece colazione con un cappuccino e svogliata com’era si sedette sul divano a leggere un libro e strimpellare un po’.

D’improvviso sentì bussare alla porta, andò ad aprire con ancora indosso i vestiti della sera precedente:

“A-ash, cosa…?”

“Perché mi eviti?” chiese a bruciapelo il bassista.

“Io…non…non ti evito. Se mai sei stato tu a farlo, dicendomi chiaramente di non volermi vedere”

“Scusa, era solo una giornata no. Sai, quando siamo andati in sala prove…” le raccontò tutto ciò che era successo con la Brooke.

 

Si ritrovarono abbracciati a bere il cappuccino e decisero di trascorrere l’intera giornata insieme.

“Cosa vuoi per pranzo?”

“Un panino?” chiese lui perplesso mentre Christy lo squadrava in malo modo;

“Vieni a casa mia e chiedi un panino? Dimentichi che so cucinare?” rispose scherzando.

Mentre preparava del riso alla cantonese prese a squillarle il cellulare: LUKE.

Corse in bagno per parlargli mentre Ash armeggiava con le pentole.

 

“Stasera? Si, certo, ma…ecco, adesso sono con la mia migliore amica, riesco a liberarmi solo per le nove.”

 

Luke l’aveva invitata ad uscire ed aveva accettato. Si sentì una stupida ad osservare Ash con un sorriso sulle labbra, poggiata allo stipite della porta.

Se avesse saputo qualcosa si sarebbe infuriato e ciò che la terrorizzava maggiormente era il fatto che avrebbe avuto tutte le ragioni del mondo per farlo.

 

Mangiarono sereni, facendo qualche battuta squallida di tanto in tanto. Decisero poi di vedere un film sdolcinato e Christy si accoccolò tra le braccia di Ash, quasi ipnotizzata da un quadro che aveva appeso all’entrata dell’appartamento.

 

“Sai, so di averti…trascurata” disse il bassista carezzandole una spalla, fino a giocherellare con i capelli che le ricadevano sul collo, ribelli.

“Dovrei farmi perdonare in qualche modo”, prese a massaggiarle le spalle e a sussurrarle frasi smielate all’orecchio che la fecero arrossire.

 

Christy capì dove il suo ragazzo volesse andare a parare e, prima che potesse sfiorarla nuovamente, lo bloccò; “Ash, non oggi, per favore…ieri mi sono venute”, mentì.

 

Il resto del pomeriggio volò senza che ci fosse chissà quanto entusiasmo da ambo le parti. Dopo ciò che era successo in spiaggia, la relazione sembrava starsi rivelando un fuoco di paglia.

Eppure Ashley si era professato come il suo salvatore e lei gli si era praticamente stretta al cuore.

Nonostante tutto non riusciva a smettere di pensare allo sguardo di Luke.

 

“Stasera devo vedermi con Katie” gli disse verso le sette e mezzo mentre si preparava

“Ah si? Cosa farete di bello?”

“Mah, non saprei. Serata tra donne, ha detto. Che noia, preferirei stare con te” affermò infine, mentendo spudoratamente.

Ashley capì che era il momento di smontare le tende ed andò via dopo averle lasciato un casto bacio sulle labbra.

 

Christina aspettò che Luke andasse a prenderla con l’auto e lo salutò con un abbraccio caloroso.

“Quindi per cena si va fuori città?” annunciò sorridente. Era un fuori programma, ma non le sarebbe affatto dispiaciuto.

 

Cenarono in un ristorante italiano, ma Christy mangiò poco e nulla; appena usciti dal locale sentì una ventata gelida cingerle le spalle. I brividi le risalirono lungo la colonna vertebrale, prima che Luke potesse elegantemente posarle il suo cappotto indosso.

 

La ragazza arrossì e lo ringraziò con un filo di voce, lui di rimando le prese una mano tenendola saldamente.

“Mi sembra di conoscerti da una vita, Chri. Ho sempre sognato una ragazza come te. Sei perfetta!”

 

Christy si fissò la punta dei piedi. “Aspetta a dirlo” pensò tra sé e sé. Se avesse saputo di Ash non l’avrebbe di certo considerata tale.

 

Trascorsero due mesi da quel fatidico appuntamento e il bassista non si accorse praticamente di nulla, se non del fatto che Christina si concedeva mooolto raramente.

 

Venne il giorno in cui si decise a fare quello che riteneva più giusto. Lo invitò a casa sua e dopo qualche bicchiere di vino vuotò il sacco, senza giri di parole.

“Non possiamo più stare insieme, Ash”

“So che mi ami, so quanto hai fatto e fai per me continuamente, ma non me la sento di mentirti. Sono…innamorata di un altro” disse infine.

 

Le parole si inflissero sul cuore di Purdy come una lama tagliente.

“Chri, sei impazzita? Hai la febbre per caso?”

“No, sono seria. Neanche CC sapeva nulla, ho tenuto tutto per me, ma non meriti menzogne. Sei un amante perfetto, un compagno leale, un bassista meravigl…”

“Te li puoi risparmiare i complimenti. Me ne vado e…dimenticati di me” rispose amareggiato.

 

Christy si abbandonò contro la porta dopo averla chiusa vedendolo di spalle che si allontanava.

Chiuse gli occhi e pianse, disperatamente, dandosi della stupida per ciò che aveva fatto.

Ashley l’aveva amata e l’amava, ma era questo il motivo per cui non meritava bugie; chiamò Luke chiedendogli di correre da lei; il ragazzo si presentò in poco meno di mezz’ora.

 

“Piccola, cos’hai? Perché hai gli occhi lucidi?”

Gli raccontò tutto, dalla prima all’ultima esperienza che aveva vissuto e vide sul suo volto dipingersi un’espressione di amarezza.

 

“Luke, lo so, sono una stupida, una falsa. Ti ho mentito per così tanto, ma avevo bisogno di capire”

 

“Capire cosa? Chi fosse il migliore tra i due? Chi ti offriva di più?”

“L’ho lasciato perché ti amo!!” gridò disperata.

“Ma ci sei stata insieme. Ti ha avuta, no? Mentre ti negavi a me, ti concedevi a lui. Poteva abbracciarti, accarezzarti, toccarti, baciarti.”

“No! Non è così, noi non…non siamo più stati insieme, non in quel senso. Da quando ho capito di amarti”

 

Le lacrime di Christina fecero sciogliere la rabbia di Luke in pochi minuti. Le cinse le spalle in modo caloroso e la baciò con quanta più passione possibile.

 

“Mi dispiace…io…sono pessima, lo so, ma…ho capito di amarti, finalmente”

“Basta così, non m’importa di quello che è stato. Baciami e dimentichiamo tutto, da domani cominceremo una nuova vita.”

Fecero l’amore per tutta la notte, fino ad addormentarsi sfiniti.

 

Fu così che le vite di Ash e Christy si separarono per sempre; col passare del tempo divennero due estranei ed il bassista accettò a malapena la fine della loro storia.

 

Christina si confidò con CC, angosciato da ciò che era successo, ma consapevole del fatto che la sua migliore amica era sincera. Aveva lasciato Ashley per non farlo soffrire e quel modo di fare le ricordò la Christy schiva, ma vera che aveva condiviso con lui gran parte della propria adolescenza.

 

Semplicemente, a volte, la vita di una persona non può o non deve necessariamente combaciare con quella di un’altra.

Solo il tempo e il destino sapevano se i loro cammini si sarebbero mai incrociati di nuovo, anche solo per condividere un battito di cuore.


*Angolo Autrice*
Signore e signori, eccoci giunti al termine della storia! THE END!

Purtroppo, l'ho lasciata in sospeso per tanto (troppo!) tempo, quasi due anni, e ho deciso di chiuderla (forse nel peggiore dei modi, chissà) solo perchè è stata una parte della mia adolescenza e non mi andava di cancellarla. Magari mi starete odiando per questo finale, non saprei dirvi cosa ne penso a riguardo. Spero solo di avervi tenuto un po' di compagnia, senza annoiarvi troppo. E' stato un piacere scrivere per voi, alla prossima!
xoxo, Julie

 

  
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