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Autore: elichan_    21/02/2017    0 recensioni
Personaggi: Jon Kent, Damian Wayne, Clark Kent (menzionato), Bruce Wayne (menzionato), Diana Prince (manzionata).
Puppy!Jon non vede l'ora che Kitty!Damian venga a trovarlo per giocare con lui.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Jon, ha messo in ordine la camera?” disse Clark. Jon lo guardò dalla potrona in cui era seduto, mentre appoggiava sul tavolo del soggiorno dei bicchieri, poi, quando tornò in cucina, alzò gli occhi al cielo.
 
“Perché dovrei? Non è che la Justice League fa le riunioni in camera mia” rispose annoiato.
 
Clark tornò in soggiorno con una caraffa di succo d’arancia e una d’acqua in una mano e un vassoio di biscotti nell’altra. “La Justice League no, ma Damian si”.
 
Jon al solo sentire pronunciare il nome di Damian scattò sulla potrona, orecchie ritte e coda scodinzolante. “Damian?” chiese pieno di entusiasmo. “Davvero papà? Ci sarà anche lui?”
 
Clark fece appena in tempo ad annuire che Jon corse subito in camera sua a mettere in ordine. Non poteva credere che finalmente l’altro sarebbe venuto a trovarlo. Era da un sacco di tempo che non si vedevano e Jon stava già pensando a un modo per fargli fare le fusa. Forse se gli accarezzo le orecchie pensò, raccogliendo i vestiti sparsi sul pavimento.
 
Aveva appena buttato l’ultimo calzino nel cesto della biancheria sporca quando il campanello suonò. Le orecchie di Jon si alzarono di nuovo e lui corse verso la porta pronto a dare il benvenuto al suo amico. Quando vide che a persona appena arrivata era Diana, però, le orecchie e la coda gli si abbassarono.
 
“Jon! Sei cosi triste di vedermi?” chiese Diana, accarezzandogli la testa.
 
Jon scosse la testa e si lasciò accarezzare contento di ricevere quelle attenzioni. Gli piaceva sempre quando qualcuno gli accarezzava la testa, specialmente dietro le orecchie.
 
“Se stavi aspettando Damian dovrebbe essere qui tra qualche minuto, li ho visti per strada” lo consolò la donna. Jon sorrise, un po’ più contento, presto avrebbero potuto giocare insieme.
 
Come se avesse aspettato che Diana finisse di parlare il campanello suonò di nuovo e Jon guardò speranzoso la porta. Clark andò ad aprire e lasciò entrare i nuovi arrivati.
 
Gli occhi di Jon si illuminarono di gioia non appena vide il suo amico dietro Bruce. Senza dire una sola parola corse incontro a Damian, quasi facendo cadere Bruce quando lo urtò per sbaglio.
 
Quando Damina lo vide correre verso di se, aspetto fino all’ultimo e poi si spostò di scatto. Jon aveva ormai le braccia aperte pronto a stritolare l’altro in un abbraccio e quando si accorse che Damian si era spostato era troppo tardi per lui per fermarsi e finì per terra con un grande tonfo. Damian, in parte a lui, lo osservò cadere ridendo.
 
Gli adulti osservarono i ragazzi per qualche istante con un sorriso affettuoso, finchè Diana ricordò a tutti il motivo per cui si erano ritrovati. Dopo che Bruce ebbe lanciato uno sguardo severo a Damian ricordandogli di comportarsi bene, Clark mandò i due ragazzi nella stanza di Jon.
 
Una volta arrivati in camera, la prima cosa che fece Jon fu di aprire la scatola coi giochi che teneva dietro la porta e chiedere a Damian a cosa voleva giocare. Quando non ricevette risposta, lasciò perdere i giochi e si voltò verso l’interno della stanza per vedere cosa stava facendo.
 
Ovviamente Damian si era disteso sul suo letto con gli occhi chiusi. L’unico segno che indicava che era sveglio erano i piccoli movimenti della sua coda. Jon decise che quello era il momento migliore per fargli uno scherzo.
 
Cercando di fare meno rumore possibile si avvicinò al letto pronto per saltargli addosso. La sua coda ora non scodinzolava più, ma era ferma e dritta. Tutto intorno a loro era fermo e in silenzio in attesa.
 
Jon si mosse leggermente in avanti pronto a scattare quando Damian lo tirò in avanti, perdendo l’equilibrio. Cadde sopra di lui, ma non fece neanche in tempo a respirare che Damian li girò bloccando il più giovane sotto di lui.
 
“Cosa avevi intenzione di fare, cucciolo?” chiese Damian con un soppracciglio alzato. Un evidente tono di superiorità nella sua voce, tono che Jon ammirava quando rivolto ad altri, ma odiava quando rivolto a se stesso.
 
Anche se Damian era più grande di lui di un anno non significava che era migliore, tutto quello che sapeva fare era dormire e scappare di casa. Ogni tanto uccideva qualche preda e la portava a Bruce, per ricevere qualche complimento, ma Jon lo sapeva che a Bruce non piaceva quando Damian se ne andava in giro da solo, glielo aveva detto suo padre.
 
Jon lasciò uscire un ringhio minaccioso e provò con tutta la forza che aveva a liberarsi, ma Damian aveva una presa salda su di lui e non lo lasciò scappare. Dopo diversi tentativi vani, e orecchie di Jon si abbassarono e lui emise un gemito di lamento.
 
Soddisfatto Damian lo lasciò andare e si distese nello spazio che c’era tra Jon e il muro. “Non voglio giocare, lasciami dormire”. Detto questo chiuse gli occhi e tornò nella posizione iniziale.
 
Jon osservò la sua coda che ogni tanto si muoveva. Non è finita qui pensò con un ghigno. Jon sapeva che la cosa che Damian odiava di più erano le fusa, e sapeva anche come fargliele fare. Ora è tempo di vendetta!
 
Piano piano portò una delle sue mani sulla testa di Damian e iniziò a grattare leggermente dietro le sue orecchie. Come Jon aveva previsto Damian cominciò a lasciare un lieve prrr. Un sorriso apparve sul volto di Jon.
 
“Smettila” disse Damian aprendo un occhio, cercando di trattenere le fusa, senza riuscirci.
 
“Tanto lo so che ti piacciono” ribattè Jon, accarezzandolo con più vigore, e le fusa si fecero più intense.
 
“Non è vero. Smettila” rispose tornando a chiudere gli occhi.
 
“Non ti preoccupare, non lo dico a nessuno” lo tranquillizzò Jon.
   
 
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