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Autore: Kim WinterNight    21/02/2017    8 recensioni
Ho fatto un sogno, una sorta di incubo.
Ecco, ho deciso di pubblicarlo qui.
E si sa che i sogni non hanno mai senso.
Genere: Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Nonsense | Avvertimenti: Incompiuta
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Nell'Incubo




Sono appoggiata su un basso muretto di cemento insieme alla mia amica Patrizia. Stiamo aspettando il suo ragazzo, Alessandro, però siamo preoccupate.

Alla nostra sinistra c'è una sorta di capanno, e nella veranda di questo c'è la nostra amica Alice con un tipo poco raccomandabile, un certo Leonardo; non so dove l'abbia pescato, ma anche se non riesco a vederla, sento di dovermi preoccupare per lei.

Arriva Alessandro, è alto e molto magro, con i capelli ramati e ricci. È carino, sono contenta per Patrizia. Ho un buon rapporto con lui, ci salutiamo. Gli diciamo di essere preoccupate per Alice, ma nessuno di noi riesce a scorgere né lei né il suo nuovo amico nell'oscurità della veranda. È strano, noi siamo completamente avvolti dal sole.

Poi mi rendo conto che Alice è sparita, mi agito subito; i miei amici cercano di tranquillizzarmi, ma non posso, è una sensazione orribile.

Poi capisco che Leonardo l'ha rapita, sì, dev'essere così. Patrizia e Alessandro mi propongono di andare a cercarla, è l'unica cosa che possiamo fare.

Ci ritroviamo in un ospedale, dobbiamo scoprire che ne è stato di Alice. Arriva un'ambulanza, qualcuno trasporta una barella. Mi sento gridare, quella dev'essere Alice, sì, dev'essere lei.

Poi Leonardo viene arrestato. Viene legato su una sedia, ma lui è forte, molto forte... è un essere sovrannaturale, ci scommetterei qualunque cosa.

Non so che fine abbiamo fatto Alessandro e Patrizia, ora sono sola e fisso con terrore la forza di Leonardo mentre sta per spezzare le funi che lo legano. Qualcuno torna da lui, gli intima di smetterla, gli ripete che è in arresto. Ma l'agente sa di non poterlo lasciare solo, anche lui si accorge che Leonardo è troppo forte. C'è qualcosa di strano in lui, mi ricorda Hulk.

Tremo e all'improvviso mi rendo conto che riuscirà a liberarsi, e poi verrà a cercarmi. Mi vuole prendere, sento la sensazione raschiarmi sulla pelle e farmi male.

Allora scappo. Comincio a correre, mi ritrovo di colpo in una stanza, la mia camera da letto. Come ci sono finita non lo so, ma so che devo entrare nell'armadio e stare lì. Dentro trovo mia madre, anche lei deve aver scoperto che Leonardo ci cerca. È sempre stata una donna perspicace.

Tiene un foglio in mano, quando sente il nostro inseguitore avvicinarsi, lascia scivolare il biglietto fuori dall'armadio.

Di botto mi ritrovo a scappare ancora. Perché non sono rimasta dentro l'armadio? So di non poterci pensare.

Incontro una donna in camice, lei mi dice che conosce un luogo sicuro per me, dentro l'ospedale. Le dico che forse, per destare meno sospetti, dovrei stare un reparto con persone adulte, anziane magari.

Lei mi dà ragione e mi accompagna in una stanza in cui so che non sarò sola. E non sarò neanche con una persona anziana.

Capisco che si tratta di un reparto psichiatrico, e comincio veramente ad avere paura. So che Leonardo mi troverà, ci riuscirà, non ho scampo.

Poi mi rendo conto che sul cellulare ho degli strani messaggi, ma non li leggo.

All'improvviso vengo colta da un senso di disperazione assoluta: non c'è il televisore qui, non c'è il computer, non c'è niente.

E ora come faccio a seguire Bosch su Top Crime? Perderò tutte le puntate! E la web radio che ascolto di solito? Come posso rimanere senza? Oddio...

Comincio a piangere, fin quasi a strapparmi i capelli. È terribile, mi sento male... e, oddio, come faccio ad aggiornare le mie storie su EFP?

Lunedì devo mettere un capitolo di una raccolta... e non posso leggere gli aggiornamenti altrui...

Mi sento davvero male, sul serio, e sento che Leonardo è vicino, sempre più vicino, sempre di più... vicino...

  
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