San Valentino e Mr. Mxyzptlk
Lena, pensierosa, tamburellò sulla
scrivania: San Valentino era alle porte e lei non aveva ancora deciso cosa
offrire a Kara. Aveva pensato di riservare per loro
due un intero ristorante, ma le era sembrato sciocco, poi aveva riflettuto
sull’idea di prendere il jet privato dei Luthor e
portare Kara a Parigi, per quanto non amasse volare,
tranne tra le braccia di Kara, poteva fare quello
sforzo per la donna che amava, ma poi si era resa conto che Kara
poteva andare a Parigi in pochi minuti e che quindi portarcela con ore di volo
non era di certo un regalo. Certo avrebbe potuto riempirle la casa di fiori,
comprarle tutti i dolci che amava e, magari, un gioiello… ma no, le sembrava
troppo banale, era il loro primo San Valentino assieme e doveva essere
speciale.
Un tonfo alle sue spalle la distolse
da quei pensieri, un sorriso nacque spontaneo sulle sue labbra mentre lei si
voltava e incrociava gli occhi sorridenti di Kara.
“Lavori ancora?” Le chiese la ragazza
piegandosi su di lei e baciandola con la tranquilla sicurezza di chi sa di
essere amato.
“Mmm.”
Borbottò lei alzandosi dalla scrivania, attirandola di nuovo a sé e prendendosi
un bacio più intenso. “Mi sei mancata…” Le disse come diceva sempre quando si
rivedevano dopo una lunga giornata di lavoro.
“E tu sei mancata a me.” Le assicurò Kara, specchiandosi nei suoi magnetici occhi chiari. “Mi
chiedevo…” Iniziò la donna, ma un brillio nell’aria attirò l’attenzione di
entrambe, Kara si spostò immediatamente, mettendosi
davanti a Lena in un gesto di protezione spontaneo. Il brillio si condensò e
divenne una persona: un uomo elegante dal sorriso sicuro.
“Io sono Mr
Mxyzptlk e, Kara Zor-El, ti amo!” Kara aprì la
bocca stupita poi si voltò verso Lena sul cui volto scomparve la sorpresa e si
aprì un sogghigno.
“Hai dimenticato di dirmi qualcosa?”
Le chiese guardandola con occhi pieni di divertimento incrociando le braccia.
“Cosa? No, no!”
“Non mi sembravi il tipo di alieno
che ha un amante in ogni pianeta, ma…” Kara arrossì,
scuotendo la testa fermamente.
“Non ho la più pallida idea di chi
sia questa persona e…”
“Ehm… stavo cercando di fare
un’entrata ad effetto.” Le interruppe l’intruso. Lena ruotò la testa e fissò lo
sguardo su di lui.
“Perdonami, continua pure… Mr. Mxyzptlk.” Disse, poi ruotò attorno alla scrivania e andò a
sedersi sulla sua poltrona.
“Grazie.” Rispose, sorpreso, l’uomo,
facendole un sorriso compiaciuto, probabilmente succedeva raramente che
qualcuno ricordasse e pronunciasse il suo nome senza difficoltà.
“Ehi!” Protestò Kara,
guardando Lena.
“Kara Zor-El, come dicevo: io ti amo. Creiamo l’atmosfera!”
Affermò, ritrovando la sua verve. “Candele.” Le luci nell’ufficio di Lena si
abbassarono e su ogni superficie libera comparvero delle candele. “Musica” Un
quartetto di archi apparì in un angolo della stanza iniziando a suonare.
“Fiori.” Kara seguiva con occhi sbalorditi le magie,
senza riuscire a capire cosa stesse succedendo. “Ora, la pièce de résistance.” Nella mano dell’uomo comparve un anello,
mentre lui si inginocchiava ai piedi di Kara. “Mio
dolce tesoro, bocciolo delicato, luce dei miei occhi: vuoi sposarmi?”
“No!” Sbottò Kara,
scioccata.
“Davvero?” Chiese Lena e la ragazza
si voltò a guardarla incrociando occhi divertiti e un sopracciglio inarcato.
“Ci vuole l’abito giusto, forse?”
Chiese il misterioso intruso agitando la mano e cercando di riottenere
l’attenzione di Kara che fu avvolta in un elegante
abito da sposa.
“Ottima scelta.” Commentò Lena godendosi,
chiaramente, lo spettacolo.
“Smettila!” Intervenne Kara iniziando ad averne abbastanza, puntando il dito verso
l’essere.
“Un solo sì e sarò ai tuoi ordini per
sempre!” Le disse, allora, Mxyzptlk con uno
smagliante sorriso.
“Non so neppure chi sei!” Protestò Kara.
“Io sono un essere inter-dimensionale
e ti ho osservato a lungo, ma non hanno importanza i dettagli, quello che conta
è che io ti sposerò.”
“Non succederà mai.” Ritorse la kryptoniana agitando le mani in un secco diniego.
“Bel tentativo.” Commentò Lena.
“Succederà, mio dolce fiore.” Affermò
sicuro l’intruso, un enorme sorriso sulle labbra.
“Ma io non ti amo!” Dichiarò Kara ormai completamente esasperata.
“Forse, non adesso, ma saprò
conquistarti.”
“Sarà divertente.” All’ennesimo
commento di Lena l’uomo la fissò.
“Immagino tu sia il mio rivale in
amore.” Lena a quelle parole si sistemò meglio sulla sedia, gli occhi che si
fissavano sull’essere, un sorriso appena accennato sulle labbra.
“Se così vogliamo…”
“Ti spedirei da qualche parte… ma sei
stata educata e gentile, quindi ti risparmierò. Rubarti il cuore di Kara Zor-El mi sarà sufficiente.
Ora…” Si voltò verso Kara che osservava i due con
aria preoccupata e si inchinò. “Le presentazioni sono state fatte, le
dichiarazioni anche. Al nostro prossimo incontro, leggiadra creatura.” Schioccò
le dita e sparì.
“Non ho la più pallida idea di chi
fosse!” Affermò subito Kara mentre attorno a lei
sparivano le magie create dall’uomo e lei tornava ad indossare il suo abiti.
“Nel momento stesso il cui ho
accettato di amarti e viverti accanto, anche se eri Supergirl,
ho capito che la mia vita non sarebbe stata priva di… sorprese.” Sorrise nel
vedere lo sguardo preoccupato di Kara, si alzò dalla
sedia e le si avvicinò. “Kara, sono sicura che saprai
gestire questo bizzarro folletto dimensionale, come sai gestire ogni minaccia
che affronti.” A quelle parole di Lena, la ragazza fece un piccolo sospiro
mentre un sorriso faceva capolino sulle sue labbra.
“Quindi non sei gelosa o arrabbiata?”
Lena le prese le mani portandosele alle labbra.
“Credi davvero che abbia così poca
fiducia in te da essere gelosa del primo sconosciuto che ti dichiara il suo
amore?” Le depose un bacio sulle nocche mentre i suoi penetranti occhi azzurri
assumevano sfumature verdi. “Io ti amo e credo in te. So che sistemerai ogni
cosa.” La donna annuì arrossendo un poco per il piacere che quelle parole le
provocavano.
“Allora vado ad aggiornare il DEO,
chissà che non abbiano delle informazioni che ci aiutino a fermarlo.”
“Va bene.” Kara
si piegò su di lei baciandole le labbra poi con un sorriso raggiunse il
bancone. “Kara?” La richiamò Lena.
“Sì?” Le chiese lei, voltandosi.
“Fai attenzione e, se ti serve aiuto,
sai dove trovarmi.” Kara annuì sorridendole, poi
spiccò il volo sparendo nella notte.
***
“Non ne posso più!” Kara atterrò nel suo ufficio con aria frustrata. Lena
chiuse il computer guardando la compagna che andò a sdraiarsi sul divano. “Mi
ha tormentato tutto il giorno! Prima ha quasi ucciso dei rapinatori e poi ha
evocato il Parassita. Mon-El si è messo in mezzo,
anche se gli avevo detto di non farlo, e si è quasi fatto uccidere così ho
dovuto salvare anche lui, poi Mxy è intervenuto
indossando il costume di mio cugino e mi ha praticamente minacciato: o lo sposo
o la città avrà serie ripercussioni! Sta diventando violento e io non so cosa
fare.” Lena si alzò dalla scrivania e andò a sedersi accanto a Kara che appoggiò prontamente la testa sulle sue gambe.
“Mi dispiace che tu abbia avuto una
giornata pesante. Non c’è modo di sconfiggere questo essere?”
“Un modo c’è, bisogna fargli dire il
suo nome al contrario.”
“Davvero? Beh, è qualcosa su cui puoi
lavorare.” La incoraggiò. Kara alzò gli occhi,
osservando la donna che giocava con i suoi capelli, e sorrise.
“Grazie, non so cosa farei senza di
te.” Lena le accarezzò il viso e sorrise.
“Troveresti la forza dentro di te, tu
puoi affrontare e sconfiggere qualsiasi minaccia, Kara,
ma mi fa piacere poterti essere d’aiuto.” Si piegò su di lei fino a sfiorarle
le labbra con un bacio. “Sai, credo che su una cosa non posso che essere
d’accordo con Mxyzptlk…” Kara
corrugò la fronte perplessa e Lena sorrise. “Ti amo Kara
Zor-El.” Lo disse cercando di imitare l’intonazione
dell’essere inter-dimensionale e fece ridere Kara che
la attirò di nuovo verso la sua bocca baciandola, questa volta con più
trasporto.
“Ti amo anche io, Lena Luthor.” Mormorò sulle sue labbra, poi con un sospiro si
separò da lei, alzandosi.
“Devo andare, hai ragione, ho
qualcosa su cui lavorare per sconfiggerlo, devo solo capire come usarlo.”
“Ce la farai.” Affermò sicura Lena
trattenendo le sue dita per qualche istante ancora. Poi la lasciò andare, Kara le sorrise e scomparve dal suo ufficio facendo
sollevare qualche carta che aveva sulla scrivania.
“Dunque eccoci qua.” Lena si voltò sorpresa
trovandosi davanti Mxyzptlk.
“Mxyzptlk,
hai mancato Kara di pochi istanti.” Disse,
riprendendo la sua solita espressione tranquilla.
“Non volevo parlare con lei, ma con
te.”
“Interessante: dimmi?” L’uomo corrugò
la fronte, perplesso, probabilmente, dalla mancanza di ostilità nel suo tono.
“Siamo rivali, io dico: sfidiamoci.
Se vincerai tu io sparirò, se vincerò io…” Lena alzò la mano fermandolo, un
sorriso ironico sulle labbra.
“Forse è meglio se ti chiarisco un
punto: Kara non è un premio, un oggetto, qualcosa che
si può vincere o perdere in una sfida. Lei è una persona, con sentimenti e
pensieri proprio. Per questo motivo non mi batterei mai per lei.”
“Ma sei la mia rivale in amore, devi
batterti per l’onore di Kara!”
“Ma davvero? Credi che lei abbia
bisogno di un paladino che la difenda? Hai detto di averla osservata, forse, però,
non sei stato attento. Kara è una donna forte e
indipendente capace di lottare per quello che crede. Non è una donzella in
difficoltà e non lo sarà mai.”
“Quindi non possiamo batterci?”
“Oh, se vuoi non mi nego mai una
partita a scacchi, ma il risultato non influenzerebbe in nessun modo la tua
situazione con Kara.” Lena si sedette alla sua
scrivania e riaprì il computer ricominciando a lavorare.
“Ehm…” Sorpresa alzò la testa. Mxyzptlk la fissava come si fisserebbe un puzzle difficile
da interpretare.
“Sei ancora qui?” Chiese, Lena.
“Posso fare altro per te?”
“Potrei ucciderti.” Affermò allora
lui, colto dall’improvvisa idea.
“Potresti. Kara
di certo ti odierebbe per il resto della sua vita, ma… sì, potresti, sei
chiaramente un essere dai poteri straordinari e io sono solo un’umana…” Mxyzptlk fece una smorfia, poi si strinse nelle spalle.
“Troverò un altro modo. Kara Zor-El sarà mia.”
“Certo, come vuoi.” Affermò Lena
beffarda e lui scioccò le dita infastidito, sparendo.
Lena tornò al suo computer. Una settimana
in qualche isola tropicale? Ma poi Kara probabilmente
sarebbe stata in tensione per tutta la vacanza perché non avrebbe potuto sapere
cosa succedeva a National City. Scartò anche quell’opzione.
***
“Buongiorno.” Kara
indossava ancora il costume di Supergirl, segno che
non aveva dormito affatto, probabilmente era venuta solo per esserci al suo
risveglio. “Hai dormito bene?” Le chiese la kryptoniana
accarezzandole il volto, mentre lei si svegliava lentamente.
“Sì…” Mugugnò Lena, stiracchiandosi tra
le lenzuola. “Però non mi piace dormire da sola in questo grande letto…” La
attirò contro di sé affondando il volto nel collo di Kara,
ispirando il suo profumo e assaporando la sue morbida pelle.
“Lena…” La richiamò lei, quando sentì
le mani della donna scendere ad accarezzarle il fianco.
“Sì?” Chiese lei, mordicchiandole il
lobo dell’orecchio.
“Per quanto tutto questo mi piaccia
da morire sono venuta solo a portarti la colazione e…” Kara
prese un profondo respiro. “Ho un piano.”
“Davvero?” Chiese allora Lena
separandosi da lei e osservandola.
“Sì…”
“Non è quasi mai successo che tu
riuscissi a portarmi la colazione senza mangiarla tutta per strada!” Il viso
stupito di Lena si trasformò in divertito a mano a mano che parlava e Kara rise scuotendo la testa.
“È successo solo una volta! E poi sono
volata a prenderti dei croissant a Parigi per farmi perdonare!”
“Una volta, come, no!” La prese in
giro Lena per poi baciarla. Kara chiuse gli occhi
assaporando le labbra morbide della giovane.
Quando si separarono Lena sorrideva
ancora.
“Allora hai un piano.”
“Sì.” Il viso di Kara
si fece subito serio. “Lo sposerò.” Lena sbatté gli occhi sorpresa. “Lo so che
non era quello che ti aspettavi, ma ha minacciato di farti del male e ha
minacciato l’intera città se non l’intero pianeta… devo accontentarlo.”
“Ma…” Kara
le accarezzò il viso, gli occhi grandi che la fissavano. “E, noi?” Mormorò
Lena.
“È un essere inter-dimensionale dai
poteri enormi che mi osserva e ascolta in ogni istante, non posso sfuggirgli e
non posso fermarlo. L’unico modo è accontentarlo.” Rispose Kara.
Lena rimase un lungo istante in silenzio osservando il suo viso, poi annuì.
“Hai sempre messo gli altri prima di
te stessa, anche per questo ti amo. Se credi che sia l’unico modo, io ti
credo.” Quando Kara si piegò su di lei per baciarla,
però, Lena si allontanò privandola delle sue labbra.
“Lena io…”
“Questo è un addio, non credo sia il
caso di renderlo più doloroso di quanto non lo sia già.” Kara
si alzò dal letto fece un passo verso di lei e poi si fermò.
“Mi dispiace.” Mormorò piano, Lena
non le rispose e Kara abbassò il volto, poi si spinse
verso la finestra e sparì.
***
“È mezzogiorno! Dove sei mia dolce
sposa?” Mxyzptlk, in un smoking nero, si guardava
attorno all’interno della Fortezza della Solitudine. “Avevi detto mezzogiorno…”
Ricordò, perplesso.
“Sono qui.” Kara
sbucò da dietro le imponenti statue e Mxyzptlk la
fissò stupito.
“Perché non indossi il vestito di tua
madre?”
“Ho di meglio.” Kara
mostrò cosa nascondeva nel pugno e il gioiello alieno brillò. Mxyzptlk scioccò le dita e capì di aver perso i poteri.
“Oh… mossa interessante!” Disse, gli
occhi che brillavano. “Lo sai che non durerà per sempre… credevo che tenessi di
più all’elegante miss Luthor!”
“Ma è proprio questo il punto.” Kara gli indicò di sedersi mentre lei stessa si sistemava
su di una sporgenza di ghiaccio. “Non capisci? L’amore non può essere preso con
la forza, non può essere vincolato, non può essere ordinato. L’amore nasce in
te e poi cresce perché la persona che ami lo cura e lo nutre.”
“Non capisco dove vuoi giungere: io
ti amo!”
“No. Tu ti senti solo. Sei un uomo
affascinante e simpatico, sono sicura che da qualche parte c’è la donna giusta
per te, quella che ti sogna e che sarà pronta a darti ciò che desideri, ma solo
se la smetterai di pretendere e inizierai ad ascoltare.”
“Io sono un ottimo ascoltatore!”
Ribatté Mxyzptlk, ma era chiaro che le parole di Supergirl stavano cogliendo il segno.
“Potrei batterti ora, sei senza
poteri, inerme, invece ho deciso che non sei uno dei soliti cattivi con cui mi scontro,
posso parlare con te, non hai ancora fatto del male a nessuno, puoi ancora
cambiare, essere migliore.”
“Sarò migliore per te, se mi sposi.”
Insistette lui.
“Non per me, Mxy,
per te stesso. Hai una vita lunghissima davanti, non so neppure se invecchi,
davvero vuoi passarla accanto a qualcuno che non ti ama? Che ti disprezza e che
al massimo potrebbe stare con te perché obbligata?” Per una volta l’essere non
trovò una risposta, aprì la bocca e la richiuse, poi sospirò.
“Sono stanco di essere solo.”
“Lo so… la solitudine stava per
spingermi nelle braccia della persona più sbagliata per me. Succede a tutti di
avere un momento di debolezza e di decidere che, forse, ci si può accontentare.
Ma non è così! Io ho incontrato Lena e, ogni giorno, capisco quanto io sia
fortunata ad averla, fortunata per il semplice fatto che lei mi ami. Trova
qualcuno che ti faccia provare questo sentimento e che lo condivida con te e
allora capirai quello di cui parlo.”
“E se non ci fosse per me quella
persona? Se non esistesse?”
“Se non la cerchi non potrai mai
saperlo.” Kara spinse la spalla contro l’uomo e lo
colpì con dolcezza. “Vedrei che esiste.” Mxyzptlk
fece un piccolo sorriso poi guardò Kara con occhi
dispiaciuti.
“Mi dispiace di essermi comportato
così male con te…”
“Non importa.” Kara
si strinse nelle spalle e poi si alzò e ripose il medaglione nella sua valigia.
Mxyzptlk schioccò le dita e tra le sue mani comparve
una rosa rossa. Kara fece una smorfia.
“Credevo che…”
“Non è per te. Ma per miss Luthor.” Kara corrugò la fronte,
improvvisamente preoccupata.
“Aspetta un attimo, non è che adesso
proverai a conquistare lei?!” L’uomo fece un ghigno divertito, riprendendo la
sua abituale attitudine.
“Non sono così pazzo! Questo è un
dono che tu potrai farle per il giorno che chiamate di San Valentino. Una rosa
rossa che appassirà solo se il vostro amore smetterà di nutrirla.” Kara prese la rosa osservandone la bellezza e sorrise,
conscia che sarebbe stata una rosa eterna.
“Grazie per questa lezione, Kara Zor-El.” Mxyzptlk
fece un svolazzante inchino e poi sparì lasciandola sola.
***
Kara entrò nell’appartamento di Lena con
una certa apprensione. La donna non aveva detto niente quando aveva suonato al
suo ascensore privato, l’aveva semplicemente aperto e lei era salita. Temeva
che fosse arrabbiata dopo le parole di addio che le aveva rivolto.
La sua sorpresa fu tanta quando entrò
e trovò la stanza illuminata solo da una serie di candele, mentre una scia di
petali di rosa creava una strada sul pavimento.
Stringendo la rosa di Mxyzptlk, Kara seguì quel
sentiero profumato fino ad arrivare al bagno. Con il cuore che le batteva nel
petto aprì la porta e, come prima cosa, incrociò lo sguardo più bello e
luminoso che avesse mai visto.
“Buonasera…” Mormorò la donna,
immersa nella vasca idromassaggio e ricoperta di schiuma. Attorno a lei vi
erano petali di rose e candele sparsi un po’ ovunque.
“Ehm… ciao…” Riuscì a dire lei,
mentre si sistemava gli occhiali, le guance rosse per l’emozione.
“Credi di riuscire a tirare fuori
l’eroina che è in te e raggiungermi in questo bagno di bollicine o devo uscire
e venirti a prendere?” Le chiese Lena gli occhi sempre puntati su di lei, le
labbra arricciate in un sorriso malizioso, il tono basso che accendeva sempre
il desiderio di Kara.
“Arrivo.” Disse solo la kryptoniana, ruotò su se stessa a super velocità e rimase
nuda. Quando guardò Lena ebbe il piacere di vedere le sue pupille dilatate e di
sentire il cuore della donna accelerare. Si avvicinò piano lasciando che Lena
la guardasse, poi si lasciò scivolare nell’acqua calda.
“Ciao…” Mormorò sulle labbra di Lena.
“Ciao…” Rispose la donna in un soffio,
per poi annullare le distanze e baciarla.
“Credevo che fossi arrabbiata con
me…” Ammise Kara. Erano stese sul letto, nude, i
corpi ancora bagnati dopo aver fatto l’amore nell’acqua.
“Perché?” Lena si girò su di un
fianco, guardandola.
“Beh… per quello che ti ho detto… per
averti mentito…”
“Mi avevi detto che avevi un piano,
il fatto che tu abbia detto che era un essere sempre all’ascolto mi sembrava un
riferimento ovvio al fatto che stavi bluffando.” Kara
annuì e sorrise.
“Sono felice di avere una fidanzata
così intelligente.” Lena scoppiò a ridere e Kara le
baciò lo zigomo, osservando con gioia la donna che amava.
I loro occhi si incontrarono e le due
donne si sorrisero.
“Buon San Valentino, amore mio.”
Mormorò Lena e Kara arrossì, felice come mai avrebbe
creduto di poter essere.
Note: Non ho resistito e ho dovuto
dare una piccola aggiustatina all’episodio appena uscito (2x13). Cosa ne
pensate? L’ho scritta in poche ore quindi perdonatemi se non è profonda quanto
potrebbe essere. L’ho scritta sull’onda dell’indignazione causatami dall’episodio,
un piccolo spunto di riflessione su ciò che dovrebbe essere una relazione sana
e su quello che, invece, ci mostrano con la Karamel,
oltre che un omaggio alle SuperCorp (ovviamente!).
Potete considerarla una OneShot che segue gli eventi della mia storia: “Essere il
suo punto debole”. Per ora la chiudo qui, ma, chissà, magari ci saranno altri
episodi che mi ispireranno rivisitazioni in chiave SuperCorp
e allora ci saranno altri capitoli a seguire questo. Ma attenzione è un: “magari”
bello grosso! ;-) Sapete già cosa potrebbe incentivarmi… commentante e fatemi
sapere!
Ciao ciao.