Anime & Manga > Mermaid Melody Pichi Pichi Pitch
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Autore: Crazy Chick Kelly_chan    24/02/2017    6 recensioni
[Storia ad OC scritta a quattro mani con Elsira: iscrizioni chiuse]
Una nuova generazione di sirene.
Nuovi nemici crudeli e spietati, nuovi poteri straordinari e viaggi per il mondo alla ricerca di oggetti magici, strani segreti e misteri da svelare.
Un’antica e minacciosa profezia che incombe e rischia di avverarsi con terribili conseguenze per gli Oceani e per il Mondo.
Tutto questo e molto altro ancora aspetta le nostre ragazze, come andrà a finire?
{ATTENZIONE: Questa non è una storia stile Mermaid Melody. Vi sono tematiche delicate, violenze fisiche e mentali al suo interno.}
Genere: Angst, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovi personaggi
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Eccoci qua! Pronti a visitare il castello della regina?
Si parte!


 
The royal palace

 

Dedicato a Tigretta ~

Da qualche parte negli Oceani

«Ah ah… Il ramoscello è tornato. Hai fallito, non è vero?» Sorrise sarcastico Pyro, non appena vide apparire Tsuchi alla base.
«Bada a come parli, tu.» Ringhiò in risposta l’altro, non degnandolo di altra parola e guardandosi attorno per vedere se fossero tutti presenti. Vide Eiji, ma l’unica donna tra gli Elementali non era ancora rientrata. Tsuchi torse le labbra e decise che non c’era tempo da perdere, perciò si rivolse frettoloso al capo: «Abbiamo un problema. Un grosso problema.»
La donna si voltò verso di lui, scostando la mano dalla fronte del tritone dell’Oceano Artico, facendo svanire di conseguenza l’alone di oscurità con il quale stava ricaricando la gemma che il ragazzo portava sulla fronte e osservò l’Elementale della terra, sorpresa dalla tensione che ne riscontrava nella voce. «Parla.» Disse, in modo secco, facendosi subito attenta.
Tsuchi raccontò brevemente ciò che era accaduto durante lo scontro, parlando dell’arrivo imprevisto di Hikari. A sentire che la Custode degli Elementi si era schierata dalla parte delle sirene, Ao e Pyro si scambiarono un’occhiata nervosa, rimembrandosi dello scontro avuto con la predecessora della creatura e della loro successiva prigionia.
«Non mi aspettavo che la Custode degli Elementi si schierasse dalla parte delle principessine…» Sussurrò il capo, meditabonda.
«Questo complica le cose.» Rifletté a voce alta Ao.
«Per una volta, siamo d’accordo.» Affermò Pyro, altrettanto nervoso.
«Che cosa facciamo?» Chiese Tsuchi, rivolto alla donna seduta sul trono. Lei rimase in silenzio per qualche secondo, dopodiché i suoi occhi caddero sulla lama del pugnale che aveva preparato per un evento molto speciale e un sorriso andò a delinearsi dietro la maschera. «Non c’è nulla di cui preoccuparsi. Accelereremo i piani.» Si voltò verso i suoi sottoposti e li squadrò uno per uno, per poi stringere il manico del coltello nella mano, alzarsi e proclamare entusiasta: «Domani attaccheremo il castello, sarà la fine della regina e di tutti coloro che oseranno intralciarci!»
 

Niijima, Giappone

L’esibizione si era conclusa con un successo strepitoso, la folla urlante era in delirio totale: era una sensazione inebriante.
«Grazie mille ragazzi, siete fantastici!» Esclamò Harmony, inchinandosi e mandando baci al pubblico.
Una deliziosa bambina dai grandi occhi dorati salì timidamente sul palco in cerca di un autografo, che la rossa firmò immediatamente. «Grazie, Moni! Ti voglio bene! Questo è per te!» Disse abbracciandola e consegnandole un pacchetto. La ragazza lo aprì con un sorriso, ma il suo viso assunse un’espressione stupita nel vederne il contenuto: un campanello tondo con un pulsante, simile a quello che si trovava alla reception del Pearl Piari.
Incuriosita, lo prese in mano e quello iniziò a suonare, sempre più forte…
...Il campanello che suonava incessantemente svegliò da quel bellissimo, quanto strano, sogno la ragazza dai capelli rossi, che mugolò rigirandosi nel letto. «Mmmmhhhh… Nonna, perché non vai tu?» Biascicò con voce impastata, ricordando che in casa c’erano solo loro perché il padre era a una convention fuori città. Ma Letty non si decideva ad aprire.
Preoccupata che le fosse successo qualcosa, si alzò di scatto precipitandosi in corridoio e, passando davanti alla finestra che dava nel giardino sul retro, vide sua nonna chinata nell’orto, intenta a piantare dei bulbi, con le cuffie dell'i-pod nelle orecchie.
Harmony sorrise: nonostante l’arzilla vecchietta la criticasse per il suo attaccamento alla tecnologia, a suo dire eccessivo, anche lei ogni tanto ne usufruiva. Il che era un controsenso e la nipote si divertiva a prenderla in giro.
Il campanello continuava a trillare animatamente e quindi la custode della perla rosa andò alla porta. Come la aprì, si trovò davanti il viso stravolto della sua migliore amica. «Renée!» Esclamò stupita, vedendo la ragazza irriconoscibile: aria sconvolta, occhiaie, respiro affannoso e viso pallido.
«Oh Moni!» Proferì la mora, gettandosi tra le braccia dell’amica. «È terribile, è terribile!» Gemeva, abbracciandola sempre più stretta. Moni ricambiò l’abbraccio, invitandola in casa e preparando due tisane: alla malva per l’amica, all’infuso di corallo per lei.
«Va meglio adesso?» Chiese la rossa, posando la tazza, preoccupata per l’amica, perché non era davvero da lei perdere il controllo delle proprie azioni. La mora annuì, finendo di bere l’ultimo sorso, per poi vedere le mani di Harmony afferrare le sue e stringerle con calore. «Dimmi tutto, cosa succede? Litigato con i tuoi?» Chiese dolcemente.
«No, magari!» Renée scosse la testa, prendendo un respiro: in confronto una lite con i suoi sarebbe stata uno scherzo. «È… Successo tutto ieri sera… Mentre rincasavo… Una donna misteriosa, fatta di sangue… Mi ha immobilizzata e minacciata… Mi ha detto che se non le consegnavo te e la tua perla mi… Mi avrebbe uccisa… Io mi sono rifiutata, sai che non potrei mai tradirti e allora lei mi ha puntato contro un coltello insanguinato, fatto spuntare dal suo corpo… Io ho urlato e sono svenuta… Mi sono risvegliata nel mio letto, Irin mi ha raccontato che come hanno sentito l’urlo sono usciti e mi hanno trovata svenuta… Di sicuro la donna misteriosa come ha visto il personale uscire è scappata! Irin era nel panico più totale, piangeva come non mai… Per calmarla le ho detto che un tizio voleva aggredirmi e per fortuna mi ha creduta e la cosa è finita lì… Per adesso! Io ho paura che possa attaccare ancora… Sei nei guai Moni, devi stare attenta! Capito?» Il viso di Renée era il ritratto dell’ansia e della paura più nera. Quello di Moni il ritratto della serietà: ecco a cosa era dovuta la strana sensazione che l’aveva assalita la sera precedente.
«Dobbiamo avvertire le altre! La situazione inizia a farsi critica e…» Ma prima che potesse aggiungere altro, Letty rientrò, interrompendo le ragazze e notando subito l’espressione dell’amica della nipote. Moni le raccontò dell’aggressione, ovviamente la versione falsa che Renée aveva sbolognato alla sua tata e al resto del personale di servizio.
«Povero tesoro...» Disse con affetto la vecchia, accarezzando la guancia della mora, che sorrise: Letty era davvero dolcissima. Gli occhi dell’anziana donna, colmi di gentilezza nei confronti di Renée, si fecero severi incontrando quelli della nipote. «Prima di venire in cucina sono passata dalla tua stanza: è un pasticcio informe!» Enunciò aggrottando le sottili sopracciglia grigie e mettendosi le mani, ancora infilate nei guanti di gomma, sui fianchi. «Prima di andare in quell’hotel, esigo che tu la metta a posto! Renée, per favore dalle una mano!» Esclamò, vedendo la nipote che sbuffava alzando gli occhi al cielo. La mora sorrise, prese per mano l’amica e la portò nella stanza, sotto lo sguardo serio di Letty. Le due avrebbero finito di parlare in privato.
 
«Ecco… Questo è il vostro, dovete andare.» Disse Julia, senza trovare il coraggio di mollare la mano del suo fidanzato: dopo la conferma avuta la sera prima, quello che fino a poco prima riusciva a fare facilmente, ossia salutarlo con la promessa di rivedersi presto, era diventata un’impresa.
«Si può sapere cos’è questo tono sbrigativo?» Gridò isterica Minikitty, un fazzoletto stretto nel pugno, mentre piangeva disperata. Aveva iniziato appena arrivati in aeroporto, visto che le dispiaceva lasciare le ragazze a cui si era affezionata terribilmente e nessuno, nemmeno il gemello, avrebbe saputo stabilire quando avrebbe smesso.
«Si direbbe che tu voglia liquidare il mio fratellino! Cosa c’è, non lo vuoi più? Perché se è così devi dirlo subito! Così mentre tu ti godi la vacanza studio qui, lui potrà rifarsi una vita in America! Con una fidanzata che non si possa definire… Quitter!» Strillò con la voce ormai arrochita e l’indice puntato contro la cognata, alla quale comparve un enorme gocciolone sulla testa: sapeva che le parole della piccoletta erano solo dovute all’isteria e che a breve le sarebbe passato tutto, ma sentirsele dire non era decisamente piacevole.
«Tu non hai idea di quanto il mio povero e dolce fratellino stia soffrendo! Lui fa tutto l’orgoglioso ma dentro si strugge! E ti pare che il mio adorato fratellino meriti tutte queste angosce?» Continuò a voce alta, indicando il gemello che era al colmo della vergogna. «Minikitty adesso basta, datti una calmata: stiamo andando a sistemare dei documenti, nel giro di poco torneremo e staremo qui fino alla fine della vacanza studio, non mi sembra il caso di fare tutte queste tragedie greche!» Disse il ragazzo esasperato, afferrandola per un braccio e costringendola a guardarlo: sua sorella stava esagerando con tutte quelle accuse, aggiungendo deciso: «Calmati ok? E scordati che possa scegliere un’altra ragazza!»
Minikitty tirò su col naso, annuendo e rimproverandosi perché non riusciva a controllarsi. Dopo le dovute scuse, abbracciò la cognata e salì a bordo per permettere ai due di salutarsi.
«Spero che quella strega in giallo non ti segua sino in Florida…» Disse in tono vago, cercando di nascondere un sorriso.
«Eh già… Sennò chi ti sente poi!» Commentò lui con un sorrisetto allegro. «Dammi un bacio piuttosto!» Pretese, avvicinandosi alla fidanzata.
«Fratellinoooooooooooo! Fratellinoooooooooooooooooooo!» Minikitty era tornata indietro sbracciandosi. «Questo!» Disse con tono secco sbattendogli sotto il naso un il biglietto. «È il tuo! C’è il tuo nome sopra! Cosa penserebbero tutte quelle deliziose hostess in gonnellino e camicetta se mi vedessero con un nome maschile sul biglietto?»
«Che sarà meglio che stiano alla larga da lui!» Disse Julia, indicando il fidanzato, che sospirò di nuovo, rassegnato.
«Tranquilla! Ci penso io a tenerle lontane dal mio fratellino!» La rassicurò Minikitty, tutta impettita e indicandosi con espressione orgogliosa. Quelle due erano pazze, mentre Robert era sgomento.
I due fidanzati si salutarono come si doveva, mentre Minikitty mordeva il fazzoletto per non esplodere di nuovo.
Una volta rimasta sola, la bionda si accinse a tornare all’albergo.
 
«Buongiorno Meru! Buongiorno ragazze!» Una preoccupata Moni e una stravolta Renée fecero la loro comparsa all’albergo. Tutte le ragazze tranne Julia che non era ancora tornata si accerchiarono intorno alle due ragazze, non le avevano mai viste così.
«Cosa vi è successo? Sedetevi, soprattutto tu Renée! Avete una faccia…» Disse Robin, che come le altre non aveva mai visto Harmony così seria e Renée così smarrita, prendendo la mora per un braccio e aiutandola a sistemarsi su una poltrona.
Confortata dalla premura delle amiche nei loro confronti la ragazza si sistemò meglio gli occhiali sul naso e iniziò il suo racconto.
«E questo è quanto. Ho quasi rischiato la vita… E non voglio che accada a voi...» Concluse, prendendo la mano della sua migliore amica, alzando lo sguardo verso le principesse che la guardarono con terrore e apprensione: se il nemico si comportava così, arrivando a minacciare pesantemente una persona decisamente estranea alla faccenda, la situazione era grave.
Tutte le ragazze, a turno si avvicinarono per abbracciare Renée e darle sostegno. Harmony fissava la scena con le braccia incrociate e un sorriso mesto sul volto, che non era dovuto alla situazione appena capitata, ma ad un sentimento strano, che non aveva mai provato prima e riguardava proprio la sua facoltosa amica: “Sono felice che lei e le altre si intendano bene, mi fa piacere ma… Ecco… Se dovesse legarsi a un’altra delle ragazze? Renée è la mia migliore amica, non sopporterei dovesse allontanarsi da me… Non voglio perderla, non voglio che la nostra amicizia cambi! Ci conosciamo da anni, abbiamo resistito alla distanza…” Il campanello che annunciava l’arrivo della custode della perla gialla la distrasse. Scrollò la testa, vergognandosi dei suoi pensieri. “Da quando in qua sono così gelosa e possessiva? Ovvio che non mi abbandonerà mai, siamo migliori amiche!” Si autoconvinse la rossa, preoccupata per se stessa, mentre aggiornava Julia sull’accaduto.
«Ragazze, oggi dovrete partire per il castello della Regina…» Si intromise Meru, riportando l’attenzione generale al motivo del raduno.
«Meru… Se non ti spiace, Renée può rimanere qui? Mi sentirei più tranquilla a saperla in tua compagnia. Non ti spiace, vero?» Chiese all’amica, che sorrise, felice della proiettività della rossa. Per Meru non c’erano problemi, anzi l’avrebbe fatta lavorare un pochino.
«Non riesco a credere che verrò anch’io!» Disse eccitata Robin, gli occhi blu che le brillavano.
«Sì, sarà fantastico!» Si esaltò Reana, afferrando la sportiva per il braccio e iniziando a saltellare.
Meru sorrise, dolcemente.
 

Castello della Regina dei Mari

 «Le nuove principesse verranno qui?» Chiese con gli occhi sbarrati Takeshi, dimenticandosi di tutte le regole che richiedeva il suo ruolo e rivolgendosi direttamente a Hanon, informata da poco da Meru mediante la sfera di Madame Taki. La guardia personale della Consigliera dell'Atlantico del Sud fece per riprendere il collega all'ordine, ma la sirena si lasciò andare in un sorriso e fermò il tritone del proprio Oceano, per poi rivolgersi al maggiore dei fratelli Corr: «Sì, esatto. Arriveranno a breve, giusto il tempo di riprendersi dallo scontro.»
“Quindi... Rivedrò Tadashi...” Pensò il tritone, il cuore che gli batteva a mille per l'emozione di rivedere il fratellino dopo tanti anni. Era talmente perso nei propri pensieri, che non si accorse nemmeno della regina che proclamava il termine della riunione.
«Takeshi? Dobbiamo andare.» Lo riscosse la voce di Seira, dolce come sempre, quando tutti stavano lasciando la sala. Lui sbatté velocemente gli occhi, in modo da tornare al presente, chiuse scusa e la scortò fuori.
Mentre nuotavano tranquillamente per i corridoi, Seira guardava serena l'espressione colma di gioia che il tritone al suo fianco aveva in viso. Non ricordava di averlo mai visto così entusiasta e quei lineamenti rilassati la rasserenarono incredibilmente, facendole distendere un dolce sorriso sul volto, mentre chiedeva, ormai giunta con lui nel giardino del castello: «Ti manca tanto tuo fratello. Vero?»
Takeshi si riscosse dopo qualche secondo, tempo che le parole della Consigliera dell'Oceano Indiano formassero un senso compiuto nella sua mente. Dopodiché guardò verso la superficie dell'acqua, sussurrando: «Sì...» Si voltò verso la sirena e il suo tono divenne malinconico: «Da quando sono diventato una guardia reale, non sono più riuscito a vederlo. All'epoca aveva appena 9 anni, adesso ne avrà ventitré... Chissà com'è diventato... Com'è cresciuto... Non l'ho mai protetto… Deve odiarmi, per non essergli mai stato accanto… Sono un pessimo fratello maggiore...»
«Questo non è assolutamente vero.» Si affrettò a correggerlo la sirena: «Sei un angelo di fratello, tu sei diventato una guardia per proteggere il tuo regno, dunque la tua famiglia e in primis Tadashi. Io non credo proprio che tuo fratello sia arrabbiato con te, anzi. Sinceramente, penso sia molto orgoglioso di te.»
Un sorriso prese il possesso delle sottili labbra del giovane, mentre gli occhi chiari riflettevano per intero le sue emozioni. «Io lo sono certamente di lui. È diventato la guardia delle sette principesse, ha rischiato la sua vita per loro e ha dimostrato di essere un vero uomo. Certo, magari deve imparare a ragionare prima di andare incontro al nemico, ma il suo atteggiamento è dovuto all'inesperienza.»
«In fondo, lui non ha mai seguito un addestramento da guardia come te. Ci sono alcune cose che non può saper fare già da subito.» Gli diede ragione lei, sorridendogli non solo con le labbra ma anche con gli occhi. «Ma sono certa che le imparerà con il tempo! Migliorerà in fretta, lo sta già facendo. E sarà la migliore delle guardie per le ragazze.» Seira abbassò lo sguardo, arrossendo lievemente a ciò che stava per dire ma comunque bisognosa di esternare il proprio pensiero alla guardia: «Proprio come tu lo sei per me...»
«Grazie per le vostre parole…» Sussurrò lui, guardandola intensamente. Si ritrovò di colpo a pensare come fosse cresciuta: quando gli era stata presentata, era una piccola sirena infantile il cui principale desiderio sembrava essere giocare e scoprire ciò che la circondava. Solo con il tempo, aveva compreso l’enorme sofferenza e peso che portava su quelle sue gracili spalle, troppo fragili per le responsabilità che vi gravavano. Ciononostante, era riuscita a portare a un nuovo splendore il regno dell’Oceano Indiano, completamente distrutto da Gaito, ricostituendo ordine e una splendida pace. E lui le era enormemente grato per questo.
«Sentite Seira... Io è da molto che... Vorrei dirvi una cosa... Molto importante...» Le parole gli erano uscite dalle labbra senza che ne avesse davvero il controllo, ma quando si rese conto di ciò che stava dicendo, era ormai troppo tardi per rimangiarsi il discorso. Anche perché Seira si era voltata verso di lui, catturandone lo sguardo e dicendo con uno dei suoi sorrisi dolcissimi: «Dimmi tutto.»
«Io...» Takeshi serrò convulsamente i pugni, mordendosi le labbra, per poi farsi coraggio e iniziare a dire tutto d’un fiato: «È da tempo che, anche a costo di sembrare inappropriato, io voglio dirvi che…» Non fece in tempo a terminare la frase, perché entrambi vennero richiamati all’interno del castello. Prima di rientrare, la guardia si voltò un’ultima volta verso la superficie, pensando con un sorriso: “Fratellino... Non vedo l'ora di riabbracciarti...”
 

Niijima, Giappone

«Come sarebbe a dire che non hai intenzione di venire con noi?» Esclamò indignata Resha, rivolta al ragazzo di fronte a lei, il quale si stava dondolando annoiato sulla gambe posteriori della sedia nel salone. Tadashi socchiuse un occhio per guardarla appena, riabbassando la palpebra subito dopo e dire con tono pacato, come se l'argomento non lo interessasse minimamente: «Beh? Che c'è di strano? Non ho mai avuto intenzione di tornare nei regni sottomarini, io ho chiuso con quella società. Ergo, non verrò alla vostra gita subacquea. Se mi viene voglia di nuotare, lo faccio per conto mio, non certo per andare a qualche stupida riunione da regnanti. Oltretutto, questa è una cosa che riguarda voi principesse, io sono la vostra guardia, non il vostro babysitter. Chiedete a quel tetide di accompagnarvi.»
«Lui si è già autoinvitato...» Bofonchiò Julia, per nulla entusiasta all'idea di trascorrere del tempo con quel soggetto: ogni giorno che passava, le ispirava sempre meno simpatia. In più, il fatto che Robert e Minikitty fossero partiti quella stessa mattina, la metteva ancora più a disagio. Sperava il tempo volasse.
«Ma che razza di guardia del corpo sei? E se ci attaccassero? Non ci hai pensato?» Si intromise Reana alla quale, così come la custode della perla gialla, non andava a genio che fosse Raito soltanto ad accompagnarle.
A quel punto Tadashi sospirò esausto, si alzò dalla sedia e guardò le ragazze una a una. «Anche dovesse esserci un attacco, il castello è il posto più sicuro che c'è. Al suo interno si trovano le guardie migliori di tutti e sette i regni, in confronto a loro io sono un poppante in quanto a capacità protettiva.» Non lasciò a nessuna il tempo di replicare, che si intrecciò le mani dietro la testa e si diresse fuori, concludendo con aria annoiata: «E poi ho troppo da fare qui, sulla terra ferma. Quindi non vengo, mettetevi l'anima in pace e partite.»
«Sono l’unica a cui è sembrato esserci dell’altro sotto?» Chiese dopo qualche secondo di silenzio Hazelle, con gli occhi scuri ancora puntati sulla porta del salone, chiusa.
«Anche fosse, non mi pare possiamo farci granché. Se c’è una cosa che sono riuscita a capire di Tadashi, è che è un gran testardo.» Rispose Resha, scuotendo la testa con le mani a pugno sui fianchi.
«Questo è certo.» Concordò Yumi, stiracchiandosi, ancora indolenzita per le strane posizioni in cui doveva aver dormito quella notte. “Chissà cosa stavo sognando…”
Moni sospirò, dicendo poi dopo: «A ogni modo, io dico che ormai per questa volta è andata. Proveremo a convincerlo per la prossima gita.» Un largo sorriso le attraversò il volto da parte a parte, mentre si voltava verso le amiche ed esclamava con il suo solito tono pieno di entusiasmo: «Adesso muoviamoci ad andare! Non vedo l’ora di arrivare e vedere il castello della Regina dei Mari, voi no?»
Tutte risposero vivaci, alzando il pugno in aria e lasciandosi andare in un allegro: «Sì!»
Il richiamo all’ordine di Meru arrivò prontamente, facendo tappare a ognuna le labbra, tutte distese in un sorriso divertito che sussurravano delle flebili scuse rivolte alla più grande.
Il telefono di Resha suonò, interrompendo le risate sommesse delle sette custodi delle perle: era Raito, che avvertiva tutte di andare su una specifica spiaggetta di Niijima, dove lui e Karen le stavano aspettando per utilizzare la gemma del teletrasporto in modo da arrivare al palazzo reale in pochi secondi. Le otto ragazze salutarono dunque Meru, la quale sarebbe rimasta all’hotel assieme a Renée, proprio come richiesto da Harmony, dopodiché uscirono e si avviarono in fretta verso il punto di incontro, fantasticando tutte assieme sulla struttura e la magnificenza dell’edificio cui si sarebbero presto trovate all’interno.
 

Castello della Regina dei Mari

 “Wow…”
Questa era il pensiero comune delle otto giovani sirene, appena attraversato il portale assieme a Raito e Karen, giungendo direttamente nel gran salone del palazzo della Regina dei Mari.
«Benvenute.»
Una voce maschile, a loro sconosciuta, fece tornare le ragazze al presente e le fece voltare verso il Re dei Mari, il quale stava sorridendo loro, scortato da due guardie armate di tutto punto. Distolsero così i loro sguardi curiosi dall’esterno, perfettamente visibile grazie alle immense vetrate; fuori dal palazzo, oltre l’enorme e curato giardino di coralli, la luce creata dalle meduse fluorescenti creava un’atmosfera decisamente suggestiva.
Robin notò l’occhiata omicida di Raito nei confronti del Re, non appena questi apparve, ma fece finta di nulla perché, qualsiasi cosa fosse mai successa tra i due, non erano affari suoi.
«È un piacere vedervi tutte assieme, ragazze.» Disse Nikora, arrivata in quel momento con le altre precedenti custodi delle perle e le rispettive guardie.
Harmony nuotò veloce ad abbracciare la propria predecessora, saltandole letteralmente al collo, ignorando completamente chi le era al seguito e le regole di etichetta sottomarina. Ma prima che Nikora potesse riprendere bonariamente la propria erede, questa fu richiamata da una voce alle sue spalle: «Beh… E me non mi guardi neanche?»
A parlare era stata una sirena dai capelli lunghi, mossi e castani, che guardava la principessa dell’Oceano Pacifico del nord con una finta espressione scocciata dipinta sul volto dai bei lineamenti. Moni non ebbe bisogno nemmeno di guardarla per riconoscerla: non attese un secondo di più, staccandosi da Nikora e andando veloce dalla nuova arrivata, trillando entusiasta: «Mamma!»
«Mamma?» Gridarono all’unisono le altre ragazze, assai sorprese dall’apparizione così improvvisa della madre della loro amica. Harmony si voltò verso le amiche con un sorriso che le attraversava il volto da parte a parte: era evidente la sua immensa gioia di ritrovarsi nel mondo dov’era nata e cresciuta, nonché rivedere il proprio genitore. «Scusate, scusate! Ragazze, vi presento mia madre: Philomena Honopura! Mamma, queste sono le mie nuove amiche!»
«Piacere di conoscervi, Altezze.» La sirena, dopo un breve inchino, rivolse un sorriso speciale dal sapore materno a ognuna di loro; d’altra parte, quelle sirene avevano tutte l’età della sua bambina e, visto il rapporto che avevano con Moni, per lei era più che naturale pensare a loro un poco come a delle figlie. Poggiò una mano sulla chioma indomabile della custode della perla rosa, sorridendo scherzosa: «Spero che la mia diavoletta rossa non vi abbia creato troppi guai.»
«Mamma, ma che dici!» La riprese Harmony, le mani a pugno davanti al volto, il quale stava prendendo un colorito simile a quello dei suoi ricci.
«È la verità, tu hai una naturale predisposizione per cacciarti nei guai. Ricordi quando sei scappata di casa per andare a vivere da tuo padre?»
«Ma quella è una vecchia storia…» Mugolò imbarazzata la giovane, ancora più rossa in volto, provocando le risate delle sue colleghe.
Hazelle stava ancora ridendo per la scena, quando si ritrovò spinta con la schiena sul pavimento di madreperla. Non fece in tempo a realizzare la situazione, che percepì dei baffi farle il solletico sul collo, mentre Virgola le faceva entusiasto le feste, felice di rivederla. «Anche te mi sei mancato tanto! Ma quanto sei cresciuto! Sei ancora più bello!» Esclamò la sirena, una volta ripresasi, stringendo forte a sé la non ormai così piccola foca.
In breve tempo, anche gli altri animali marini arrivarono e ogni ragazza ebbe la possibilità di riabbracciare la propria mascotte. Pochi secondi e pure le vecchie custodi si avvicinarono alle loro eredi, chiacchierando del più e del meno, nel tentativo di smorzare un poco il nervosismo, nonostante tutto palpabile, delle giovani per la chiamata improvvisa al palazzo della Regina dei Mari.
Mentre le altre chiacchieravano allegramente, Noel concesse una leggera carezza sul volto della propria erede, la quale stava facendo dei piccoli buffetti alla foca artica. «Come ti senti?»
Aisu puntò i propri occhi in quelli della maggiore, scoprendoci nuovamente un che di materno e colmo di una dolcezza infinita. Tirò un sospiro, dopodiché si sforzò di sorridere e dire: «Abbastanza bene… Nonostante tutto…»
Il cuore di Noel si strinse, mentre osservava la bionda cercare conforto negli occhi di Hoshi, la quale aveva preso ad accarezzarle affettuosamente il volto con il naso, facendola quantomeno sorridere.
La sirena maggiore le si avvicinò ulteriormente, avvolgendole il collo in un dolce abbraccio. Attese qualche secondo poi, con tono pacato, nel tentativo di infondere un poco di calma in quel cuore che sapeva a pezzi, sussurrò: «Mi dispiace molto… È tutta colpa mia, se soli fossi stata più cauta, Eiji adesso sarebbe al tuo fianco e nulla di tutto ciò…»
«Noel.» La interruppe Aisu, con voce ferma. Con il volto sulla spalla della più grande, fece un sorriso sincero e chiuse gli occhi, prima di avvolgere a sua volta la schiena della Consigliera dell’Artico e dire: «Non hai niente da rimproverarti. Diventerò più forte, io e le ragazze riusciremo a sconfiggere questi nemici, chiunque essi siano. E io potrò riabbracciare presto Eiji. Non ho dubbi sulla riuscita della nostra missione. Puoi stare tranquilla, io non ti incolpo di nulla perciò, ti prego, anche tu non incolparti di niente e sii serena.»
L’abbraccio si sciolse e le due generazioni di custodi della perla dell’estremo Nord si guardarono dritte negli occhi. «Ti dimostrerò che hai fatto la scelta giusta, affidando a me la perla indaco e il trono dell’Artico.» Asserì con fermezza Aisu. Noel rimase sinceramente colpita da quelle parole, ma ancor di più, rimase colpita dalla forza che trasmettevano quegli occhi, nonostante il loro visibile tremore.
Sorrise, sentendosi fiera come si trattasse della sua stessa figlia. La strinse a sé ancora una volta, con più energia, sussurrandole orgogliosa: «Non mi sono mai pentita di aver affidato a te la mia perla e il nostro regno. Grazie, di essere così forte.»
Dall’altra parte del salone, Seira stava scrutando attentamente il gruppo ormai diviso delle seconde generazioni di Principesse Sirene, impegnate a chiacchierare con gli appartenenti al proprio Oceano.
«Resha… Siete solo voi?» Chiese alla fine la giovane, ricevendo uno sguardo interrogativo da parte della sua erede, costringendola a spiegarsi meglio: «La vostra guardia… Tadashi Corr… Dov’è?»
«Quel testardo non è voluto venire!» Si intromise Reana, al loro fianco, guardando la vecchia custode della perla arancione con un broncio infantile che fece sorridere divertita Hanon.
Resha strinse gli occhi e incrociò le braccia al petto, ancora frustrata: «Abbiamo provato a convincerlo, ma è stato irremovibile.»
«Ha detto cose assurde, come che il mondo marino non ha più nulla a che fare con lui e roba così.» Aggiunse Yumi, poco distante, ripensando allo strano comportamento del giovane.
«Oh… Capisco…» Sussurrò Seira, sinceramente dispiaciuta, mentre lanciava un’occhiata veloce a Takeshi che, sempre sull’attenti al suo fianco, era rimasto immutevole. Ma sotto quell’atteggiamento dettato dal protocollo reale, Seira riuscì a vedere il velo di tristezza che si era posato sui suoi occhi di smeraldo e la mascella serrata fino allo spasmo. “Mi dispiace molto… Avevi desiderato così tanto poterlo rivedere oggi…” Avrebbe voluto potergli prendergli la mano e stringergliela, abbracciarlo, fare qualcosa per rincuorarlo, ma si dovette trattenere per via dell’ambiente in cui si trovava e si costrinse a riportare la propria attenzione sulle ospiti di quel giorno. “Parleremo appena saremo soli…”
«Ragazze, seguiteci da questa parte. È arrivato il momento di incontrare la Regina.» Disse Kaito, dopo essere stato avvertito dalla propria guardia che tutto era finalmente pronto, interrompendo le chiacchiere e dirigendosi verso la Sala del Trono, per venir poi seguito da tutte quante.
 
«Ancora poco… Ancora poco e la mia vendetta potrà finalmente compiersi…» La donna mascherata si sfiorò il fianco, ove si trovava il pugnale preparato appositamente per quell’evento, mentre ogni fibra del suo corpo fremeva per l’adrenalina. «Undici, interminabili, anni… Quasi non posso credere di aver avuto tutta questa pazienza…» Si sistemò meglio la maschera sul volto, gesto che ormai le era diventato abituale e che faceva anche quando non ce n’era veramente bisogno. «Ma adesso, finalmente, riesco a vedere con chiarezza assoluta il momento della tua morte, maledetta…»
Un sorriso andò a delinearsi dietro la copertura rigida posta sul suo viso, mentre avvertiva i propri sottoposti di tenersi pronti a entrare in scena non appena avesse dato il segnale.


 


Angolo delle autrici:

Siamo tornate siamo tornate siamo tornate! Dopo lunghi mesi di assenza per i quali ci scusiamo sentitamente le due pazzoidi sono di nuovo tra voi!
Bene… Nel precedente capitolo avevamo avuto un combattimento crudo e abbiamo scoperto chi ha vinto il concorso ma il ‘touch of class’ è stato illustrato finale… Chiarito in questo capitolo di passaggio.
Per sommo sgomento di molti Minikitty è partita ma tranquilli/e tornerà più pazza di prima… Anche perché sennò… Davvero… Tadashi come farebbe senza i suoi ricatti e deliri?
Poi vediamo come le sirene sono giunte al palazzo e la reunion madre-figlia tra Moni e Philomena… Deliziose vero? E poi come avrete visto… Ci sono molti drammi in arrivo… Che intenzioni avranno i nemici e la donna mascherata? Restate sintonizzati!
 
Ringraziamo di cuore:
Shiori Lily Chiara
Sarika Cantabile
 
Per essersi unite alla nostra crew, per le deliziose recensioni per il sostegno e per TUTTO!
Cogliamo anche l’occasione per ricordare ai creatori di OC che se non si fanno vivi per la prossima serie vedranno i loro personaggi liquidati… Ormai qui li teniamo ma per la prossima non saremo così clementi! Ci spiace sembrare brusche ma diamine abbiamo le nostre ragioni! Come possiamo gestire personaggi di altri se i creatori spariscono? Facendo fare la stessa fine al personaggio?non volevamo fare nomi ma a questo punto siamo costrette a farlo, così da rendere bene l’idea: il personaggio a rischio è la bellissima protagonista della fanart di oggi, ossia Reana la principessa della perla blu in forma idol: M a d A l i H a t t e r...Noi amiamo il tuo pg e vorremmo tenerlo...Non vogliamo liquidarla, ci spiacerebbe moltissimo e con lei anche tutti gli altri OC...Ha un bel background che se non riuscissimo ad approfondire qui vorremmo farlo nella prossima serie...Non costringerci a liquidare questa bellezza per favore...Capiamo gli impegni, pure noi ne abbiamo da vendere, credici...Ma almeno farci sapere qualcosa, per favore?Te ne saremmo grate e ci piacerebbe continuare la seconda serie con Reana!
Detto questo, ammiratela in tutta la sua bellezza e aiutateci a salvarla!Passiamo alle note in singolo

 

L’angolo di Kelly:



Bene...Capitolo che segna il nostro ritorno, dedicato alla mia gattina Tigretta che quel dannato 3 dicembre ha deciso di raggiungere la sua sorellina Bimba nel paradiso dei gatti, in cui era volata a giugno...In sei mesi sono rimasta senza gatte...Sadness!Ti voglio bene Tigretta, mi manchi tantissimo <3 Guardate come era bella!
E ora torniamo a noi...Beh che dire, il capitolo tranquillo che rischia di sfociare in tragedia...o no?Come andrà?Boh!
Speriamo possiate scoprirlo presto, ancora non garantiamo il quando ma ce la faremo!saprete anche più di quello che volete sapere, farete scoperte alcune sensazionali altre invece amare, amarissime!E come abbiamo già detto in coppia, Minikitty tornerà!Eccome!
Passo il testimone a Sirio ricordandovi che per qualsiasi domanda noi siamo a vostra disposizione ma NON chiedeteci spoiler!

Tofa Soifua, che in samoano vuol dire ‘A Presto!’
 


Sirio: Eccomiiiii!Un saluto speciale alla mia sorellona Tigretta =’(
Per me questo è stato un capitolo deprimente U_U io non ci sono stato, il mio papà è partito...Che perdita di tempo...Ma non preoccupatevi miei fan, tornerò con la mia faccina da fragolo!
 

L’angolo di Elsira:

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Eccoci tornate! Contenti? Ma certo che siete contenti, che domande u.u

Tadashi non è voluto andareeee T-T Povero Takeshi… Tada’ è cattivo. La deve pagare: Minikitty!!!
Ah, già… È andata via… No, non mi piace questo capitolo T-T
Questo chappy è un po’ così ma i prossimi vedrete che belli! Pian piano tutte le ragazze avranno sempre più il proprio spazio, è questo ciò che stiamo cercando di fare nei prossimi capitoli. All’inizio non credevamo sarebbe stato così complicato gestire tutti questi pg, ma adesso inizia la vera sfida perché succederanno un sacco di cose e per noi sarà una bella sfida far finalmente vedere il carattere delle ragazze e degli altri pg!

Io dico solo una cosa: a un certo punto, ho pianto.
Detto ciò, si torna felici e contenti e ci si rivede alla prossima! Bye bye!!
 




 

Ed ecco a voi Reana idol(aiutateci a salvarla!) e Tigretta <3 =’(!

 

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Reana idol by Kelly
Kelly & Elsira chibi by Ziggyssia @FARBERS
Thanks for the support to

   
 
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