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Autore: Madame_Padfoot93    25/02/2017    3 recensioni
"La rabbia di Hermione ribolliva sempre più e con sguardo omicida alzò la testa verso il soffitto, come se volesse farvi un buco e osservare da lì cosa stesse facendo quell’imbecille.
Me la pagherà!
A passo di marcia e con l’irrefrenabile voglia di Schiantarlo il più violentemente possibile, Hermione salì e si diresse alla camera padronale, la stessa che condivideva con quel debosciato, inutile, idiota del marito.
Pensa di potermi tradire senza subirne le conseguenze! Bene, staremo a vedere!"
Draco Malfoy commetterà una piccola follia: chissà quale sarà la reazione della sua nuova sposa, Hermione Granger?
Buona lettura!
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Storia di una piccola, imbarazzante follia.

 

 

Ah, finalmente a casa!

Questo fu il primo pensiero di Hermione Granger, una volta Materializzatasi vicino al suo appartamento, dopo una lunga ed estenuante giornata al Dipartimento della Regolazione e Controllo delle Creature magiche. Quel giorno era stato particolarmente pesante: un’orda di Folletti della Cornovaglia aveva inspiegabilmente invaso l’abitazione di una Babbana, che disperata cercava di cacciarli via con lo spray insetticida; la Legge sulla Regolazione del lavoro e delle condizioni degli Elfi Domestici, a cui stava dedicando ormai tanto tempo, era stata nuovamente respinta, oltre ad essere ostacolata da alcuni Elfi tradizionalisti; per concludere ha dovuto fermare il commercio clandestino di Billywig importati illegalmente dall’Australia, evitando di striscio una bella fattura mentre gli Auror arrestavano il mago coinvolto.
Non vedeva l’ora di farsi un bel bagno caldo e rilassante, per poi preparare la cena per lei e il suo neo marito.
Inserì la chiave nella toppa e la girò, accorgendosi però che la porta non era chiusa con le due mandate che aveva dato quella mattina. Roteò gli occhi, sbuffando.
Quell’idiota sarà tornato a casa prima e non mi ha nemmeno avvisato. Un giorno mi farà venire un infarto.
Aprì la porta, aspettandosi di trovare il marito spaparanzato sulla comoda poltrona a leggere La Gazzetta del Profeta o a cercare di far funzionare la televisione, un’impresa che ancora faticava a compiere.
Ma la prima cosa che la donna vide fu il caos più totale. Sul pavimento del grande salone, in direzione della scalinata che portava alle camere da letto, vi erano la giacca e i pantaloni di quel disgraziato e il divano, le sedie e il tavolo erano tutti ammassati lungo le pareti mentre dai quadri magici erano spariti tutti gli abitanti; entrando in cucina le stoviglie si stavano lavando per magia, ma allo stesso tempo si stavano ammucchiando in una lunga pila che sarebbe caduta da un momento all’altro se Hermione non l’avesse bloccata e risistemata immediatamente; il bagno era avvolto da una densa nube di vapore e almeno una decina di asciugamani era sparsa su ogni superficie, dal lavandino alla larga vasca da bagno.
La rabbia di Hermione ribolliva sempre più e con sguardo omicida alzò la testa verso il soffitto, come se volesse farvi un buco e osservare da lì cosa stesse facendo quell’imbecille.
Me la pagherà!
A passo di marcia e con l’irrefrenabile voglia di Schiantarlo il più violentemente possibile, Hermione salì e si diresse alla camera padronale, la stessa che condivideva con quel debosciato, inutile, idiota del marito.
Pensa di potermi tradire senza subirne le conseguenze! Bene, staremo a vedere!
Sfilò dal mantello, che aveva ancora indosso, la sua fidata bacchetta e poggiò la mano sul pomello d’oro della porta. Prese un bel respiro, pronta a non risparmiare nessuno dalla sua collera!
Uno… due… tre!
Spalancò la porta e la musica ad alto volume la travolse: Hermione riconobbe una canzone Babbana rock and roll, ma le sembrò molto strano, finché…
Finchè non vide il proprio maritino, alias L’Imbecille, alias Draco Lucius Malfoy in boxer e camicia bianchi, calzettoni dello stesso colore, occhiali da sole e i biondi capelli spettinati che cantava a squarciagola con la bacchetta in mano usata come microfono.

 

Who wears shorts shorts
We wear shorts shorts
They’re such shorts shorts
We like shorts shorts
Who wears shorts shorts
We wear shorts shorts

 

Draco si muoveva a ritmo di musica, davanti allo specchio, facendo buffe smorfie fin quando non vide la moglie che lo guardava sgomenta e divertita allo stesso tempo.
Con un colpetto spense magicamente lo stereo da cui proveniva la canzone, si tolse gli occhiali da sole e imbarazzatissimo osservò la moglie di sottecchi.
<< Tu…io… - balbettò, per poi riprendersi cercando di darsi un contegno – Tu… tu non hai visto niente! >> e con le guance imporporate e l’andatura impostata si diresse al bagno adiacente alla camera e vi ci si chiuse all’interno. Da lì sentì la risata di Hermione, immaginandosela con le lacrime agli occhi e la mano poggiata all’altezza del diaframma.
Dannazione! Perché mi sono lasciato andare? Ora mi prenderà in giro per tutta la vita! Oh Merino… non vedrà l’ora di dirlo a quegli idioti dei suoi amici. Immagino le risate di San Potter e di quel Weseal… Salazar, che vergogna!
Stava pensando a come potesse sfuggire e quale nuova identità assumere quando sentì bussare alla porta.
<< Dra-Dra-co, dai esci! T-ti pr-pr-prego! >> la voce della moglie era tremante, sconquassata dalle risate.
<< No! Assolutamente! Nemmeno per tutto l’oro della Gringrott! >>
<< P-p-per fav-favore! Apriiihihhihi! >>
<< Ho detto no! No, no, no e poi ancora no! Io non esco più! >>
<< D-Draco… >>
<< Tu ti prendi gioco di me! Stai ridendo di me!>>
<< Ma n-no, Draco! Dai, amore! Av-avanti! Oh Merlino, eri così… così… >>
Draco, rosso di vergogna e rabbia aprì la porta e se la trovò davanti con i capelli ancor più in disordine, le guance rosse e gli occhi lucidi per il troppo ridere che tentava di nascondere il riso tra le dita.
<< Così come? Avanti, Hermione! Così come? Buffo? Stupido? Non vedrai l’ora di dirlo ai tuoi amichetti, eh? >> disse, con gli occhi chiari fuori dalle orbite.
<< Ma che dici, Draco? - rispose lei, sorridendo e cercando di darsi una calmata, vedendo lo sguardo da pazzo del marito – Amore, prometto di non dirlo né a Harry né a Ron! Prometto! >>
<< Non mi basta! Non devi dirlo a nessuno! Capito? Nes-su-no! >> disse lui, scandendo l’ultima parola con lentezza sperando nella lealtà della moglie.
<< Va bene, va bene! Nessuno. Oh Merlino! Draco, com’eri… >>
Lo sguardo di Draco la fulminò e lei sorrise maliziosa.
<< Stavo dicendo che eri davvero sexy… beh… tralasciando quei calzettoni... >> disse, avvicinandosi suadente al marito.
<< Ah, si? >>. Lui finse di rivolgere lo sguardo altrove mentre lei gli sbottonava i pochi bottoni della camicia che lui aveva abbottonato alla rinfusa.
<< Si, si… davvero sensuale. E il modo in cui ti muovevi… >>
<< Non mi prendi in giro? >>
E quando la moglie scosse la testa, in segno di diniego, la sollevò e se la mise in spalla.
<< DRACO! MA SEI IMPAZZITO? >> urlò lei ridendo.
<< No, ti voglio far vedere quanto possa essere… com’è che hai detto? Ah, si… sexy! >> rispose tranquillo, poggiandola poi sul lettone.
<< Ok, va bene! Ma prima… levati quegli orrendi calzettoni! >>

 

* * *

Ah, finalmente a casa!

Questo fu il primo pensiero di Draco quando quella sera arrivò davanti al portone di casa, dopo essersi Materializzato. Era stanchissimo: la giornata al San Mungo era stata estenuante, tra magiche polveri che facevano crescere orecchie sulla schiena di un mago pasticcione, Babbani a cui erano stati rivendute pentole che dicevano parolacce appena si alzava il coperchio e sputacchiavano sugo bollente e un caso di Scrofungulus. Non vedeva l’ora di farsi un bel bagno caldo e gustarsi l’ottima cenetta con la moglie e i due piccolini.
Speriamo che non siano scalmanati come sempre quei due!
Quando entrò in casa vide la moglie seduta sul grande tappeto del salone con accanto i Scorpius e Rose che ridevano come matti.
<<… E quando sono entrata nella camera da letto ho visto papà che si dimenava e ballava a ritmo di musica, con gli occhiali da sole e in mutande…e…cantava… ops! >> si interruppe lei, accorgendosi del suo rientro. Suo marito era lì, sulla soglia, con lo sguardo da pesce lesso e la bocca spalancata.
Draco non ci poteva credere! Lei stava raccontando quella storia ridicola ai loro figli! Lo avrebbero preso in giro per sempre. Già li vedeva farsi beffe di lui e mancargli di rispetto. Li vide voltarsi verso di lui e sorridere allegramente; li vide alzarsi e correre verso di lui; vide Scorpius, il più grande, abbracciargli le gambe e la piccola Rose che alzava le braccine per farsi prendere in braccio da lui.
<< Papà! Papà! Tei tonnato! >> urlava la piccola.
<< Papà! Balla con noi! Ti preeeeeego! >> gli fece eco l’altro.
Draco passò lo sguardo sconvolto da ognuno dei figli alla moglie, che gli sorrideva colpevole.
<< Cos’è questa storia? Avevi promesso che… >> cominciò lui, con voce dura.
Ma i piccolini, spaventati dal tono del padre, si allontanarono e cercarono rifugio dietro le gambe della madre.
<< Dai, Draco! Erano solo curiosi… e loro l’hanno trovata una bella storia! >>
<< Si! Da sganasciarsi! Per Salazar… >>. Draco poggiò con violenza la borsa da Guaritore sul mobile accanto la porta e si precipitò come un razzo in cucina.
<< Amore, dai… >>
<< Hermione, sono molto stanco. Mangiamo. >> il tono risoluto e duro del marito ammutolì sia lei che i bambini, che in silenzio si accomodarono al tavolo e mangiarono.

Il giorno seguente, dopo una lunga serata di mutismo a casa e un fastidiosissimo nervosismo la mattina all’ospedale, Draco rientrò nella sua dimora…

Who wears shorts shorts
We wear shorts shorts
They’re such shorts shorts
We like shorts shorts
Who wears shorts shorts
We wear shorts shorts

 

Riconobbe immediatamente quella canzone, ma non era preparato allo spettacolo che si svolgeva davanti ai suoi occhi.
La moglie, con indosso la sua camicia bianca, che le stava troppo lunga e larga, gli occhiali da sole, i calzettoni bianchi, i capelli raccolti in un cipollotto disordinatissimo e i figli che ballavano e cantavano come scalmanati in salone. La piccolina batteva le manine e rideva con forti gridolini mentre Scorpius si pavoneggiava e faceva buffe smorfie, finché non lo vide sulla soglia della porta, più sconvolto del giorno prima.
<< È tornato papà! Papà, papà… balla con noi! >> urlò il bimbo allegramente.
Draco osservò i figli e poi la moglie che con una mano sorreggeva Rose e con l’altra lo invitava ad unirsi al loro. E lui la vedeva così allegra, divertita, ma allo stesso tempo con uno sguardo implorante…
Accidenti a lei!
Posò la borsa sul pavimento, si tolse la giacca, poggiandola sul bracciolo della poltrona, allentò la cravatta, risvoltò i polsini della camicia… e con un balzo fulmineo prese in braccio il figlio che gridò felice, mettendosi a ballare con il sorriso stampato sul volto.

<< Allora, signor Malfoy? È ancora arrabbiato con me? >> chiese Hermione, sull’uscio della porta. Aveva appena fatto addormentare i bambini, stremati.
Lui l’osservò: aveva i folti capelli sciolti, più sconvolti che mai, la camicia leggermente aperta, le guance rosse e gli occhi lucidi. E pensò che non era mai stata così seducente come in quel momento.
<< Mmm… non saprei. Ora che la vedo così… sexy… signora Malfoy, penso proprio che potrei perdonarla. - e prendendola per la vita la baciò - Però, cara… levati quei calzettoni! >>.

 

Fine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note Padfoottiane:

Oh, ma ciriciao gente!
Avete letto il mio delirio sconclusionato e senza il minimo talento? Ma quanto siete dorci, biscottini! Spero che questa… ehm… boh non saprei se chiamarla storia, ma vabbè….
Spero che questa mia storia vi sia piaciuta e che vi abbia divertito. Anche se è breve e piccolina. Alcune piccole note: la canzone, sulle cui note la mia Famiglia Malfoy balla, è Shorts Shorts dei The Royal Teens. La storia è nata quando mi sono ricordata di un’episodio de I Simpson (mo non mi ricordo quale) in cui Homer, rimasto solo in casa dopo aver disertato la chiesa, balla sulle note di questa canzone ( Chi porta gli slippini-ini / Io porto gli slippini-ini… e via dicendo), parodiando Tom Cruise in Risky Buisness – Fuori i vecchi… i figli ballano, in cui l’attore, invece, ballava sulle note di Old Time Rock and Roll, di Bob Seger.
Si, lo so: il mio Draco non sembra davvero il nostro Draco… l’ho voluto cambiare un pochino (un pochino tanto! ) ma spero che vi sia piaciuto.
Se ho utilizzato qualche cliché delle Dramioni che avevo in precedenza brutalmente denigrato siete autorizzati a sbeffeggiarmi. Davvero!
Infine, come ad ogni mia nota, ringrazio tutti coloro che hanno letto le mie storie, le hanno recensite e/o messe tra preferite/ricordate/seguite o come caspita è l’ordine, a cui mando un grosso, grossissimo bacio: vi lovvo, miei piccoli buccellati ripieni!
Detto ciuò io ho parlato un botto; vi saluto e vi mando un bacino affettuoso e
Ciriciao!

 

Madame_Padfoot

 

  
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