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Autore: Birdcage D Swan    27/02/2017    4 recensioni
[452 parole] [Nessuna presenza di OC]
Erano troppi. Troppi. Troppi, quei corpi alimentati dall’ira – un peccato la cui origine non poteva esser condotta a nulla di preciso. Erano burattini e null’altro. Erano succubi dell’influenza di ciò che il mondo soffriva e sognava di liberarsi, tramite lo sfruttamento di tutti loro. [...] Ma lui masticava tranquillo, deglutiva calmo. Il silenzio regnava tutt’attorno, imprecazioni balbettate che incespicavano sulle labbra di tutti i presenti.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio
Note: Nonsense, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Den Den Fire
E se Sabo non avesse mangiato il Mera Mera?
 
 
 


Gli occhi erano fissi su di loro; quegli eroi, pronti a tutto, pur di restare in vita. Le spade sguainate, le ferite sanguinanti, come marchi sulle membra stanche. Il dolore alle giunture e le ossa che per miracolo restavano intatte.
Percepivano lo sguardo dei Pesci Combattenti, percepivano la sete di sangue nei propri confronti; poi la folla che, nutrita dalla loro sofferenza, urlava la follia.
A tutto quel quadro di violenza, si aggiungeva timida, flebile e delicata l’incomprensione di chi fosse realmente il loro avversario.
Erano troppi. Troppi. Troppi, quei corpi alimentati dall’ira – un peccato la cui origine non poteva esser condotta a nulla di preciso. Erano burattini e null’altro. Erano succubi dell’influenza di ciò che il mondo soffriva e sognava di liberarsi, tramite lo sfruttamento di tutti loro.
Le urla nell’arena proseguivano, migliaia di pupille, dilatate e ferme su quella zona circondata dall’acqua, che per nessun motivo avrebbero distolto lo sguardo.
D’altronde, però, chi combatteva non era troppo diverso dal pubblico: certo, c'era chi costretto a soffrire per volere del folle qual era il loro Re; anime senza salvezza e se fosse stata anche la morte stessa a salvarli, a loro sarebbe comunque bastato. C’era chi, invece, con invidiabile sicurezza, sfidava i propri avversari e alla Signora che tutti accoglie non ci pensava; l’idea di quel premio era sufficiente a trucidare chiunque li circondasse, chi per orgoglio personale, chi per la propria salvezza, chi per sanguinosa vendetta.
 
Solo l’arena. Esisteva solo e unicamente l’arena.
 
A nessuno importava di Gatz, il presentatore, fintanto che fosse possibile udirne la voce esasperante ma coinvolgente.
A nessuno interessava la posizione del Mera Mera, fintanto che il frutto fosse rimasto lì, fermo, proprio accanto a Gatz, distante da chi non era ancora vincitore.
E a nessuno interessava del lumacofono tramite cui Gatz informava il pubblico, il quale scopo consisteva nell’ampliare la voce del suddetto commentatore.
Chi poteva mai lontanamente immaginare che quel lumacofono avesse fame? Sì, fame. Tanta fame. Tanta da avvicinarsi alla teca protettiva del frutto e colpirla più volte con la conchiglia, fino a rompere il vetro – le urla tutte intorno a occultarne il suono.
Strisciava, il lumacofono, col peso della conchiglia e della fame a gravargli sul corpo invertebrato.
Avanzava, la noncuranza nei suoi confronti a circondarlo.
Avanzava e dava un morso.
Avanzava e ne dava un altro.
Un altro.
Un altro.
Avanzava…e non rimase nulla.
E finalmente, la fame si placò.
 
Furono poi sguardi collegati da lui stesso, catene che guidavano l’attenzione sia del pubblico, sia dei gladiatori; l’attenzione di tutta Dressrosa.
Ma lui masticava tranquillo, deglutiva calmo. Il silenzio regnava tutt’attorno, imprecazioni balbettate che incespicavano sulle labbra di tutti i presenti.
Non capiva, il lumacofono, che osservava tutti loro con aria interrogativa. Ma poi, gli occhi si spalancarono, e un inquietante fumo nero scaturì dal corpo viscido.
Un istante, e fu fuoco.
E furono solo urla iraconde.
 
 



 
Nella gabbia…
Questo è ciò che succede quando si ha un fidanzato che propone strane ipotesi su One Piece.
Prima storia totalmente demenziale…e credo anche l’ultima. Meglio che mi dedichi all’angst a vita, voi che dite? Tuttavia, con l’atmosfera tipica del Carnevale, mi sembrava carino pubblicare questa cosa. E sono contenta di essere riuscita a proporvi anche la fic di febbraio! ^^
Il tono tragico, violento ed “epico”, ovviamente, aveva lo scopo di rendere il tutto più comico e nonsense.
Comunque, non lo faccio più! D’ora in poi, solo tanta drammaticità e tante lacrime, ù.ù
Se vi va di ricordami quanto sono stata idiota solamente a pensare una roba del genere, vi vorrò comunque bene (sempre meglio del silenzio).
Alla prossima!
Swan
 



 
  
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