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Autore: catto    28/02/2017    0 recensioni
La storia narra le vicende di una ragazza di nome misaki ayuzawa, una ragazza dai capelli bianchi, fredda e totalmente disinteressata all'amore a causa di una maledizione. Ma l'incontro con un ragazzo cambierà tutto a partire dalle emozioni che lei aveva soffocato per non far del male a chi amava.
È la mia prima storia all'inizio può sembrare noiosa ma migliora ve lo garantisco. Accetto critiche e consigli.
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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So che non potrò mai essere perdonata per il lungo periodo di tempo in cui non ho pubblicato ma sono tornata proponendovi un nuovo capitolo. Mi dispiace per non aver continuato e per avervi lasciato così. Comunque sia ho ripreso il racconto e spero di terminarlo e di aggiornare i seguenti capitoli in breve tempo. So che all'inizio potrebbero risultare noiosi o un pochino distaccati dai precedenti ma spero vivamente che vi piaceranno.
Baci Cat.



Dopo essersi scambiati la promessa Usui se la fece scivolare sul petto, appoggiando la schiena al bordo della vasca.
Lei mise l'orecchio sopra il suo cuore e  sentendolo battere veloce fece un sorrisetto sadico. Si rilassò Il suo ritmo la calmava. Come era arrivata a sentirsi così per lui? 
Usui le accarezzò la testa. 
Si sentiva così felice, era una gioia immensa sentirsela addosso. 
Le prese il mento e la baciò. Un bacio intenso e dolce. Dio, il suo sapore lo faceva impazzire. Così come aveva fatto la sera precedente la prese in braccio portandola sul letto. Questa volta non si sarebbe addormentato.
Le baciò delicatamente il collo scendendo sempre di più.
Si baciarono di nuovo, ancora e ancora. Non potevano farne a meno.
Le tolse il costume molto lentamente baciandole il petto e la pancia.
Si mise sopra di lei e fissandola dall'alto disse: «Che bello spettacolo.»
Le guance rossissime di Misaki lo fecero sorridere. 
Si piegò su di lei baciandola intensamente.
Le mani di Usui le attraversavano il corpo, come per assicurarsi che lei fosse vera e non solo un sogno. Le unghie di Misaki si stringevano sulla sua schiena, graffiandolo. 
Gli toccò i capelli biondi per poi baciarlo ancora. 
Un fuoco divampò tra di loro bruciandoli e ustionandoli. Sensazioni mai provate li inondarono facendoli affogare l'uno dentro l'altra senza lasciargli vie di fuga.
Quei due Pur di stare insieme, sarebbero affogati in qualunque fiamma.

Il sole sorse presto, Usui si svegliò trovandosi sul petto la bianca. 
Sorrise inconsciamente spostandole una ciocca di capelli dal volto. 
Quella aprì subito gli occhi, tirandosi su. 
«Buongiorno.» disse sorridendo. 
«Buongiorno Tesoro.» 
Lei arrossì leggermente. Usui l'abbracciò di slancio facendola arrossire ancora di più.
«Eii che fai? Spostati Idiota di un Usui.» 
«Se non vuoi che ti tocchi puoi sempre scappare Misaki, sappi solo che se lo facessi non andresti lontano.» un sorriso sadico, che fece arrossire ancora di più Misaki, gli comparve sul volto.
Rimasero sdraiati sul letto ancora per un po, poi andarono a pregare le valige. 
Le dispiaceva andare via da quel posto e sperava che prima o poi ci sarebbero tornati. 
Saliti sulla macchina Usui le afferrò una mano stringendosela addosso.
Il viaggio trascorse nel silenzio totale. 
«Che ne dici di venire a vivere da me?» propose lui poco prima che lei scendesse dalla sua macchina, arrivati fuori casa sua.
«Sarebbe una bella idea, potremmo ritornare a casa insieme e stare più tempo da soli.» Msaki sembrò pensarci un po'. 
«E stare sempre a contatto con un maniaco come te? Non lo so Usui. Fammici pensare.» fece per entrare dentro casa sua quando lui l'afferrò per un braccio baciandola velocemente.
«Ci vediamo domani a scuola Amore. Pensaci.» detto quello partí a tutta velocità lasciandola sola con le guance rosse. 
Ma che diamine diceva quel maniaco? Entrò nella sua stanza completamente vuota.
Sarebbe stato un male andare a vivere con lui? E se fosse accaduto qualcosa? 
Ma non voleva rinunciare a tutto, per una volta si sarebbe potuta fare un regalo.
Non aveva mai vissuto con qualcuno, tranne quando era stata con Tora anche se non si poteva parlare di 'vivere' in quel caso ma più di sopravvivenza. 
Usui rientrò dentro casa sua e il suo viso assunse un colorito viola.
Non poteva crederci, finalmente lei gli aveva dimostrato affetto, puro affetto. 
Ne era così felice da non poterci credere.
Finalmente aveva trovato una donna che amava e perfetta per lui. 
Ormai ne era completamente innamorato e avrebbe protetto il suo amore, a qualunque costo.


Tora camminava avanti e indietro per la stanza. 
Un suo servitore gli aveva appena riferito quello che era accaduto quella notte tra quei due e lui non poteva fare a meno di provare odio. 
Perché era ceduta a quell'inutile uomo? Non poteva crederci. 
Continuava a camminare avanti e indietro e a sbraitare al povero Maki.
«Ma cosa diamine fa quella ragazza?» 
«Si è innamorata. Era questo il suo obbiettivo, perché è così arrabbiato?» 
«Mi stai chiedendo perché sono arrabbiato? Fammici pensare ... FORSE PERCHÈ È ANDATA A LETTO CON QUELL'UOMO?!» 
«Signore, scusi se mi permetto ma doveva aspettarsi azioni del genere. Non si arrabbi, questo significa che la maledizione farà effetto. Lei sta iniziando ad amarlo, forse già  lo ama e quando dirà le famose parole lui morirà.»
Tora si fermò. «Hai ragione Maki. Non devo farmi sopraffare dall'odio, lui morirà.»
Si mise a guardare fuori dalla finestra iniziando a ridere a squarciagola.
«Esatto. Lui morirà e nel peggiore dei modi.»

La mattina seguente quando Misaki uscì di casa per andare a scuola trovò un extraterrestre ad aspettarla fuori. 
«Cosa ci fai tu qui?»
«Che cattiva. Sono venuto a prenderti, andiamo a scuola insieme.»
Lei lo superò ignorandolo. 
«Che cattivamente Misaki, sono venuto per te.»
«Se se.» rispose lei muovendo la mano come quando si scacciano le mosche. 
«Hai pensato a quello che ti ho proposto ieri?» 
«Si.»
«Quindi vieni?» chiese con i brillantini negli occhi.
«Verrò.» 
Il cuore di Usui aumentò il ritmo.
«Misaki.» la chiamò.
Lei si girò e lui la baciò facendola arrossire di prima mattina. 
Cacciò un gridolino. 
«Ma che diamine fai? Siamo davanti scuola.» 
«E allora?» domandò ricevendo una gomitata sul petto. 
«Allora? Non sono cose da fare in strada meno che mai fuori la nostra scuola.»
«Perché no?»
«Perché tutti lo sapranno poi.»
«Non capisco quale sia il problema Misaki.» 
Lei si girò fissandolo con le mani sui fianchi.
«Non voglio scocciature.» spiegò. 
Il sorrisetto che gli comparve sul volto non gli piacque per niente. 
Entrarono all'interno dell'aula e si sedettero uno accanto all'altra.
«Ma perché devo stare vicino a te?» si lamentò.
«Così mi offendi Misaki. Il destino ci ha voluti insieme.» si avvicinò per baciarla ma lei lo scansò. 
La mattinata fu lunga. Misaki dovette controllare in ogni istante quell'idiota del biondo che non faceva altro che cavolate.
«Ma la vuoi piantare?» disse dandogli un pugno sulla testa.
«Io voglio che lo sappiano tutti.» chiarì.
«PERCHÈ?»
«Perché voglio vantarmi con tutto il Seika della mia ragazza.» lei sbruffò e alla fine lo lasciò solo al bar.
«Hai visto quanto si è fatta bella la ragazza con i capelli bianchi?» disse un ragazzino del primo anno.
«Vero? Lo hai notato anche tu allora. Non trasmetti più quell'aura omicida ora, è molto più bella.» 
«Ha un viso divino e un corpo veramente invidiabile. Potrebbe fare la modella.» 
Usui strinse la bottiglietta energetica che aveva in mano distruggendola.
«WAA Usui ma che fai?» sbottò Yukimura che venne sporcato da quella sostanza appiccicosa. 
Il biondo lo ignorò e andò dietro la SUA ragazza. Lasciando Kano e Yukimura a pulire la camicia del piccolo e a chiedersi cosa fosse accaduto al biondo.
Rimase con il broncio per tutte le lezioni. 
Gli dava così fastidio che gli altri la guardassero pensando che non avesse nessun ragazzo quando invece il suo fidanzato era lui. Distrusse anche la matita a mine.
Alla fine delle lezioni si mise la giacca e seguì Misaki fuori dall'aula.
Scesero le scale e uscirono nel cortile diretti al cancello. 
La bianca camminava lentamente e con eleganza. I capelli bianchi i muovevano per il leggero vento e tutti si voltarono a guardarla anche se lei sembrò non farci caso. 
Era così irritato che alla fine seguì l'istinto. Afferrò la bianca per un braccio se la tirò addosso e la baciò davanti a tutta la scuola.
«Ascoltate tutti.» urlò Usui. 
«Io e Misaki ayuzawa usciamo insieme.» 
L'affermazione venne accolta da 'wow' e 'non ci posso credere' alcune ragazze scoppiarono a piangere mentre alcuni ragazzi persero ogni speranza di chiederle di uscire. Con lui non si poteva competere.
Usui le prese la mano e insieme uscirono.
Lei aveva lo sguardo basso e non proferiva parola.
«Io...» iniziò. «TU SEI UN EMERITO IDIOTA.» urlò dandogli un altro pugno.
«Ma cosa ti viene in mente di fare?» era viola sul viso, aveva appena assunto un colore mai visto. «Ho fatto vedere a tutti che tu sei solo mia. Sai Misaki, io sono un tipo estremamente possessivo, non mi piace che gli altri tocchino o guardino con speranza le mie cose.» le diede un buffetto leggero sulla testa per poi abbracciarla. 
«Andiamo a casa tua a prendere le tue cose?» 
Nonostante tutto annuì e insieme si diressero verso la casa a cui Misaki avrebbe presto detto addio per andare in un'altra più calda e accogliente.
   
 
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