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Autore: Kuruccha    28/02/2017    3 recensioni
«Giuro che non lo saprà nessuno» le dice, ma il suo è un lavoro di omissione perché si scorda l’altra metà della frase: nessuno a parte me.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mimi Tachikawa, Taichi Yagami/Tai Kamiya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La forma sconosciuta



È agosto e fa dannatamente caldo ed è la prima volta nella sua intera esistenza che a Taichi passa per la testa l’idea di marinare l’allenamento di calcio del mattino.
Il Gari Gari Kun che ha preso al conbini per colazione gli si sta già sciogliendo in mano. Una pessima scelta a livello di gusto (e a livello di calorie da immagazzinare, nonché per innumerevoli altre motivazioni che non sta nemmeno ad elencarsi), ma in tasca aveva precisamente cinquanta yen e la sola alternativa al Gari Gari Kun era un misero uovo sodo prossimo alla scadenza. Non era comunque stata una scelta semplice.
Al campetto non è ancora arrivato nessuno. Lo vede bene anche da lì, seduto sul bordo dell’aiuola all’ombra dei ginkgo, dove si ferma ad aspettare nelle rare volte in cui gli capita di non essere lui quello che fa aspettare qualcuno.
Un pezzo del Gari Gari Kun si stacca dal bastoncino e cade sulla terra secca con un plof. Si scioglie così velocemente che presto rimane solo una piccola pozzanghera più scura, e Taichi si rende conto che dev’essere proprio annoiato, annoiato sul serio, per non avere niente di meglio da fare che guardare le pozze che scompaiono.
«Ma qui c’è da impazzire
Mimi salta fuori dal nulla con la sua voce acuta e familiare e Taichi, ancora curvo nelle spalle, alza appena lo sguardo per squadrarla. La crede un miraggio del caldo.
«Ma tu non eri a New York?»
«Bella accoglienza!» fa lei, col tono di una che mai avrebbe pensato di dover sopportare un’offesa di quel genere. «Si dà il caso che abbia deciso di fare un’improvvisata, ecco tutto.»
«Volo low cost?»
«Non ci sono mai voli low cost. Siete degli ingrati!»
«Dai, scherzavo.»
Mimi molla lì vicino la sua enorme borsa a tracolla, stipata di chissà quali vestiti all’ultima moda (americana o giapponese, dipende solo dall’umore), si sventola con la mano, raccoglie i capelli con un elastico gigantesco, si siede all’ombra vicino a lui, non trova tregua. «Certo che il caldo di Tokyo è proprio assurdo.»
«Te n’eri già scordata?»
«Ci sono cose che si preferisce dimenticare, no?» risponde lei, ma suona come una frase ben studiata. Chissà in quante altre situazioni l’ha già sapientemente usata. «Comunque questo caldo rimane intollerabile.»
Mimi scatta in piedi, si stiracchia, allunga le braccia sopra la testa, poi le abbassa e cattura tra le dita il bordo della maglietta. La tira all’insù in un movimento fluido e Taichi si ritrova a fissare la sua schiena nuda e abbronzata, i capelli impigliati nel risvolto della T-shirt, la forma sconosciuta del suo corpo, ed è come se tutto si muovesse al rallentatore, e solo quando vede anche la striscia rosa del reggiseno gli ritorna il buon senso e si decide ad avvertirla.
«Perché fai uno striptease nel bel mezzo del cortile della scuola?»
Mimi si guarda intorno, guarda all’ingiù, si rende conto della situazione e arrossisce perfino coi piedi, battendoli per terra come una forsennata. E ovviamente urla, e poi parla con un tono ancora più acuto del solito.
«Dai, stupido, aiutami!» dice, o meglio ordina, indietreggiando verso di lui senza nemmeno voltarsi, liberando le mani dalla trappola che è diventata la sua maglietta. «Tieni ferma la canottiera!» continua lei, e un secondo dopo Taichi ha le mani sui fianchi di Mimi e il suo sedere davanti agli occhi, ed è come se d’improvviso si rendesse conto che Mimi è una femmina, è una ragazza, e che è forse l’unica ragazza che conosce davvero perché Hikari è sua sorella, e Sora è Sora, perciò è un po’ come se Mimi fosse l’unica ragazza del mondo. Le mani cominciano a sudargli e tornano subito appiccicose per via dello sciroppo del Gari Gari Kun che gli si è sciolto addosso poco prima, e si chiede se lei se ne accorgerà, se sentirà qualcosa in quella piccola striscia di pelle scoperta tra il bordo della canottiera e la cintura della gonna, lì dove sono posati i suoi pollici.
Dura a malapena un secondo, il tempo che Mimi impiega a sfilarsi la maglietta da sopra la testa e gettarla verso il borsone; Taichi solleva le dita e qualcosa continua a palpitare, là da qualche parte, e lui è così allibito che nemmeno arrossisce.
«Non provare nemmeno a pensare che l’abbia fatto per te!» si difende Mimi, e di nuovo diventa paonazza e batte i piedi. «E non provare a raccontarlo in giro!»
Gli piacerebbe avere una risposta pronta, ma non sa davvero come ribattere. Il caldo gli sta decisamente dando troppo alla testa, e nel cortile non c’è ancora nessuno e Taichi inizia a pensare che neppure uno dei suoi compagni di squadra si farà vivo, e che forse è meglio così, anche se non sa spiegarsene il perché.
Fissa Mimi, ancora ferma lì in attesa di una risposta. «Giuro che non lo saprà nessuno» le dice, ma il suo è un lavoro di omissione perché si scorda l’altra metà della frase: nessuno a parte me. Il palpito ricomincia, laggiù da qualche parte.
«In cambio offrimi la colazione» conclude, e Mimi sbuffa e pesta i piedi e poi s’arrende. Taichi si carica sulle spalle il proprio zaino e il suo borsone.
«Va bene anche una roba del conbini» dice.
«Starai scherzando» replica lei. «Intendo mangiare qualcosa di decente
Taichi si arrende alzando le mani e la guarda procedere spedita, i capelli che sobbalzano stretti nella coda, le pieghe della gonna che saltano all’insù ad ogni suo passo.
Non riesce più a staccare lo sguardo dalla sua schiena.
 


28.02.2017
Poche cose da dire a mia discolpa:
 - Non mi picchiate;
 - Giuro che io una volta questi due mai e poi mai li avrei presi in considerazione, ma poi sono arrivate le fanfiction e quindi ciao;
 - L'ambientazione è più 02 che Tri ma non mi è ben chiaro se sia comprensibile o se è tutto solo nella mia testa;
 - Non mi picchiate, sono innocua, lo giuro!
Questa storia partecipa al COW-T #7 di Maridichallenge con il prompt Estate. Anche se tutto è nato da un'altra traccia, ovvero Mimi Tachikawa/Taichi Yagami: Striptease, nata nel p0rnfest ma vi pare che io sarei mai in grado di scrivere del p0rn? E così l'ho girata a modo mio. Anonimo prompter, perdonami!
Un'altra cosa a mia discolpa: ora ne vorrei scrivere altre mille. URGE UN REWATCH /o/
Grazie per aver letto <3
Kuruccha
   
 
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