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Autore: Moriko_    01/03/2017    4 recensioni
"Non importa quante volte sbagliamo, cadiamo in tentazione e siamo attratti dal male: possiamo sempre ricominciare da zero, riscrivendo il nostro futuro."
I pensieri di Gowasu durante il dialogo con colui che un tempo era il suo discepolo.
[Capitolo 21 del manga di Dragon Ball Super]
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Black Goku, Gowasu
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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A/N: Ed eccoci qua.
Salve a tutti. Questa è la mia prima fanfiction che pubblico su Dragon Ball, in particolar modo su Super.
Non so spiegare il motivo per cui, pur seguendo questa serie dall’inizio, non sono mai riuscita a scrivere qualcosa; tuttavia posso dirvi con certezza che, se ho deciso di mettere nero su bianco le mie impressioni su DB, è stato grazie ai personaggi dell’Universo 10: non chiedetemi il perché, ma li adoro tutti e ormai mi sono affezionata ad ognuno di loro.
Sebbene ve ne sono altri (di quelli “storici”) che adoro alla follia, ho deciso di iniziare proprio dalle divinità di un Universo ancora sconosciuto al 90%. È una bella sfida, considerando che sul fandom italiano c’è davvero poco materiale su di loro.
Dopo questa introduzione, è doveroso da parte mia fare alcune precisazioni.
Avvertimenti: Spoiler!Capitolo 21 del manga di Super. Perciò, se non siete ancora arrivati a leggere l’ultimo capitolo oppure avete visto solo l’anime, il contenuto del seguente testo potrebbe risultarvi “spoiler”. Lo scrivo per chi ancora non sa che, riguardo la saga di “Mirai” Trunks, la storia si sta sviluppando con modalità che differiscono tra anime e manga. A tutti voi, consiglio vivamente di non proseguire nella lettura senza prima aver letto il capitolo.
A tutti coloro che invece hanno deciso di proseguire, la seguente storia nasce per caso. L’ultimo capitolo di Super mi ha trasmesso dei sentimenti molto forti, in particolar modo quando Gowasu, Kaiōshin dell’Universo 10, cerca di convincere Zamasu, colui che un tempo era il suo apprendista e ora nelle vesti di Black, a tornare con lui nel loro Universo… tendendogli la mano.
Se vi devo dire la verità, io mi sono commossa di fronte a quel gesto. Mi ha talmente coinvolto a tal punto che mi sono subito messa al lavoro con questa storia introspettiva, cercando di dare parole ai sentimenti del vegliardo. Dato che si tratta della mia visione dei suoi pensieri (ovviamente molto personale e controvertibile), qui forse sono stata fin troppo smielata, rendendolo OOC. Povero personaggio, in tutti i sensi.

E, dunque, spero che la mia storia sia di vostro gradimento.
Vi invito a segnalarmi cortesemente l’eventuale presenza di errori nel testo. Critiche e suggerimenti sono sempre ben accetti: sarò felice di ascoltare le vostre impressioni, perché saranno molto utili per migliorarmi.
Detto ciò, vi auguro buona lettura.




Take my hand.



L’uno di fronte all’altro.
Entrambi siamo qui, su questo pianeta molto lontano, in un futuro distrutto dal desiderio di creare quella che tutti potrebbero definire un’utopia. Mascherata dall’ambizione di creare un mondo libero dalla perversione e dal peccato, la brama di raggiungere questo effimero sogno si sta nascondendo dietro il crudele sacrificio di molte vite innocenti.
È da diversi secoli che discutiamo del rapporto tra bene e male e del senso della giustizia e dei nostri ruoli di Dei della Creazione. E, ogni volta, ci ritroviamo allo stesso modo: l’uno di fronte all’altro, a parlare e ad esprimere le nostre opinioni su tutto ciò.
Ti volti verso di me, e mi sorridi. Con la differenza che, questa volta, mi rivolgi non più un sorriso quieto e sereno, ma un vero e proprio ghigno malefico.
Nonostante ciò, non mi lascio intimorire dal tuo sguardo carico di odio. Da quando ti ho conosciuto, non ho mai visto i tuoi occhi così colmi di crudeltà e di perfidia.
«Fin dove ti sei spinto per essere arrivato a tanto?» penso, mentre dentro di me una voce grida di fuggire da lì, di andare il più lontano possibile, se voglio continuare a vivere.
Tuttavia, non mi lascio vincere da questo timore e mi faccio coraggio. Non devo arrendermi: non posso gettare la spugna proprio ora, se voglio salvarti.
Anche a costo della mia vita.

«Ti ordino di fermare questa pazzia adesso!»

Perché sei cambiato? Cosa ti ha reso ciò che non volevi essere, e che odiavi con tutto te stesso?
Sei diventato un mostro che non conosce pietà, che si diverte a spezzare vite innocenti provando godimento nel farlo, e che non rispetta niente e nessuno, nemmeno la più piccola forma di vita.
Hai intrapreso un cammino che tanto detestavi, hai assunto le sembianze di una contraddizione che ha perso ciò che era il suo obiettivo iniziale ricco di purezza, sei arrivato a sporcarti le mani di sangue pur di non rinnegare i tuoi ideali ed i tuoi desideri.
«Il tuo modo di ragionare è sbagliato.» urlo nei tuoi confronti, mentre cerco - invano - di farti riflettere.
Forse, sei caduto in un profondo baratro dal quale è difficile uscirne senza che nel frattempo cambi qualcosa. Forse, in un certo senso, sono stato io a spingerti in quel tetro abisso, mostrandoti per tutti questi secoli i vari pianeti che proteggiamo e la malvagità che alberga in essi ogni giorno. O, forse…
Ad un tratto un pensiero balza subito alla mia mente e, immediatamente, lo esprimo subito a parole.

«Vieni con me… Ricominciamo insieme, e poniamo rimedio a tutto ciò.»

Già. Insieme, come è sempre stato.
Sono sincero quando dico che sono pronto a riprenderti con me… Anzi, in questo momento è ciò che desidero più di ogni altra cosa: tornare sul nostro pianeta insieme a te, che sei così puro e innocente a tal punto da non riuscire più a distinguere il bene dal male.
Con me non sei mai giunto a indossare una maschera di consapevole cattiveria, non hai mai varcato la soglia del precipizio che separa noi dal mondo demoniaco. Da sempre gli Shin sono sempre stati esseri pacifici e miti…
«E anche tu lo eri, fino a quel giorno.»
Scuoto la testa a quel pensiero.
No. Anche tu sei sempre stato come il resto del nostro popolo, e l’ho capito dal tè che preparavi con tanto amore e dedizione.
E, adesso, ho finalmente compreso il perché sei arrivato a compiere questo grande genocidio.

«L’unica cosa che mi hai mostrato è stata la verità…»
«Se attraverso i miei insegnamenti non sono stato capace di guidarti sul giusto, virtuoso cammino per diventare un Dio… allora ne sono il responsabile...»

È colpa mia, lo riconosco.
Nonostante la mia lungimiranza, questa volta non sono riuscito a prevedere tutto quello che i miei insegnamenti avrebbero prodotto come risultato. Se tu sei diventato ciò che sei adesso, è solo a causa mia.
Sono stato io a sceglierti come mio successore, rendendoti un’eccezione per le regole del nostro popolo. Sono stato io ad aiutarti a rafforzare le tue abilità fisiche e mentali. Infine, sono stato io a mostrarti, attraverso la nostra sfera di cristallo, gli eventi luttuosi e le guerre nelle quali, come un circolo vizioso, i protagonisti sono sempre stati quei mortali che noi abbiamo il dovere di proteggere.
Perciò, in un certo senso, posso dire che sono stato io ad aver condannato gli abitanti di questo pianeta ad una fine così cruenta e sanguinosa, perché sono stato io ad aver, paradossalmente, creato questa maschera che tu stai indossando con tanto orgoglio e disinteresse per la vita.

Tuttavia, se c’è una cosa che i saggi Shin hanno insegnato, è il perdono. Non importa quante volte sbagliamo, cadiamo in tentazione e siamo attratti dal male: possiamo sempre ricominciare da zero, riscrivendo il nostro futuro.

«Non si può più tornare indietro.»
«Ti stai sbagliando! Chiunque può intraprendere un nuovo cammino per se stessi!»

Da sempre, ci è stato detto che anche il peccatore più incallito può iniziare una nuova vita, lasciandosi alle spalle il passato. Se noi siamo in grado di perdonare coloro che ci fanno del male, perché non dovremmo arrivare a pensare lo stesso con te, che sei uno di noi?
Mi hai appena detto che è troppo tardi per rimediare, per porre fine a quest’ondata di insania, che non puoi fermare il tuo folle piano. Sappi che non è vero: su questo ti stai sbagliando. Insieme troveremo un rimedio a tutto ciò, perché non è mai troppo tardi per tornare indietro.
E comprendo i tuoi sentimenti in questo momento. Hai timore nell’affrontare le altre divinità, perché credi che loro ti puniranno eliminandoti per sempre. È vero, e ormai anche tu ne sei a conoscenza, che uno di loro ti ha assassinato in una linea temporale - quella dalla quale io provengo - dove non ti sei potuto spingere fino a tale spietatezza.
Tuttavia, questa volta ti assicuro che sarà diverso. Siamo entrambi colpevoli di tutto questo, ma possiamo ancora sperare in un futuro migliore per entrambi. Tu sei arrivato ad uccidere colui che un tempo era il tuo maestro; nello stesso momento io ho perso il mio più grande allievo.
Per questo, se tu vorrai, puoi venire con me, per continuare il cammino che avevi bruscamente interrotto e per trascorrere con me il resto della tua vita. Possiamo ancora ridere e scherzare insieme, vivere in serenità sul nostro pianeta, e bere il nostro adorato tè… Come se nulla fosse accaduto.
E se qualcuno ti dirà che non meriti più di vivere a causa di tutto quello che hai fatto finora, sarò dalla tua parte assumendomi le mie responsabilità. Se davvero ci sarà bisogno di un sacrificio, lascerò che prenderanno la mia vita al posto della tua.
Tu meriti una seconda possibilità… e, da quegli occhi neri come la pece che nascondono ogni cosa, ho capito che in realtà tu la desideri tanto, ma sei diventato orgoglioso a tal punto che non vuoi più ammettere di chiedere aiuto.

«Su! Ammetti i tuoi errori e andiamo a chiedere perdono al sommo Zen’ō. Dopodiché ritorneremo insieme nell’Universo 10.»

Sorrido, pensando ad entrambi.
So che puoi farcela. Ho sempre creduto in te e nelle tue capacità: non abbandonare l’ultimo frammento di bontà che è ancora dentro di te. Torna con me e riprendiamo in mano le nostre vite pacifiche e colme di allegria: io ti ho già perdonato.
Perciò, non avere più esitazioni.
Torniamo a casa, insieme.

«Prendi la mia mano… Per favore.»


A/N [Ovvero: angolo di una piccola pinguina nelle vesti di scrittrice.]

Un piccolo appello a tutti voi che siete giunti alla fine di questa storia. Ho notato che su questo sito è in corso un sondaggio relativo all’inserimento di nuovi personaggi in questa sezione: http://www.efpfanfic.net/richieste.php?catid=31
Come potete notare, tutti i nuovi personaggi della saga di “Mirai” Trunks (Black Goku, Mirai!Mai, e così via) sono già in lista: questo è positivo, perché vuol dire che in questo fandom c’è qualche italiano come me che ha seguito questa saga. Perciò vi invito a lasciare un voto anche per questi personaggi, in modo tale che riusciamo ad inserirli sia nella barra di ricerca che nella presentazione delle nostre fanfictions senza selezionare “Altro” o “Nuovo personaggio”.
Spero che la mia storia sia stata di vostro gradimento. Grazie a tutti voi che siete giunti fino a qui, alla prossima!
--- Moriko
   
 
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