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Autore: LuxKatoUlisse    03/03/2017    2 recensioni
La vita è veramente una grande rottura di palle:
risolvi un problema e subito, puntualmente, se ne presenta un altro, come un testimone di Geova in calore che va a bussare alla tua porta (ahò, ma che sto dicendo???)
Se qualcuno mi dovesse domandare come è la mia vita, io, in sole 2 parole, gli risponderei: "una barzelletta".
Rido per non piangere, rido perché è la mia arma migliore che dispongo nell'affrontare la vita con un sorriso smagliante alla Mentadent, o alla Colgate.
Una canzone mi suona continuamente in mente:
"mi girano le palle... mi girano.
mi girano le palle... mi girano.
mi girano le palle... mi girano.
mi girano le palle... mi girano".
Genere: Commedia, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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LA MIA VITA È UNA BARZELLETTA


 

CAPITOLO 3
Il coglione solitario


Se state sentendo una musica di Bach "Aria sulla quarta corda", usata spesso in "Superquark", vi racconto una storia molto particolare, con protagonista un soggetto interessante di nome Jack (no "Jack, lo squartatore", ma bensì "Jack, l'attacca palle"), chiamato tale perché, ovunque lui andasse, rompeva sempre le palle a tutti.  
Era il 31 di ottobre dell'anno 1990 e quel giorno a New York pioveva a dirotto; quello fu il giorno in cui nacque Jack. 

- Questa pioggia sta rompendo le palle a tutti. - disse seccata sua madre con Jack ancora nel suo utero, pronto per essere espulso come una palla di cannone - Proprio oggi che volevo farmi una bella passeggiata.. 
- Che palle questa gravidanza. - disse seccato suo padre - Proprio oggi che c'è la partita di football. 
- Che palle questa urgenza di portare la donna in ospedale. - si lamentò persino l'autista dell'ambulanza - Proprio oggi che stavo facendo sesso con mia moglie. 

E già: 
quel giorno piovoso di pieno Autunno fu proprio una grande rottura di coglioni per tutti. 
Una volta arrivati all'ospedale, il dott. Santobono (per gli amici "Santo" e "Bono", ma non molto) aveva affrontato una giornata piena tra interventi e commissioni, dopo di che stava entrando nel suo studio per riposarsi, fino a quando una sua collega lo chiamò dal lontano, dicendogli:

- DOTTORE, C'
È BISOGNO ANCORA UNA VOLTA DEL SUO AIUTO; UNA DONNA INCINTA DEVE PARTORIRE PROPRIO ADESSO!!!
- MA CHE PALLE!!! - gridò furioso il medico - Proprio ora che ero intento nel fumarmi una sigaretta. 

Arrivati in sala parto, la donna, una volta spinto fuori il bebè, felice lo abbracciò molto forte al petto. 

- Che amore che è questo bambino. - affermò con affetto la donna, guardando con affetto il suo bimbo appena nato. 
- Adesso gli dobbiamo dare un nome, cara. - le suggerì il marito. 
- MA CHE PALLE, PROPRIO ORA???
- Chiamatelo... Jack. - suggerì loro il dottore. 
- Si e aggiungiamo anche "l'attacca palle". - aggiunse la donna. 

Detto fatto, il bambino si chiamò "Jack, l'attacca palle" e da allora egli cominciò a rompere le palle a tutti, partendo dalle prime nottate in bianco che faceva fare ai suoi genitori. 

- Mammamia, che palle per farlo riaddormentare. - si lamentò suo padre con la madre. 

A soli 5 anni, Jack assillava i suoi genitori, chiedendo loro: 

- Mamma, mi hai comprato Batman? Mamma, mi hai comprato il nuovo modulo di Action Man? Mamma, mi hai comprato la Playstation? Mamma, mi hai comprato il megazord dei Power Rangers? Mamma, mi porti al MC Donalds? Mamma, mi compri il gelato? Mamma, mi porti al luna park? 
- BASTA, MA CHE PALLE!!! - gli gridò furiosa la madre. 

A 6 anni Jack rompeva le palle anche a scuola; un giorno il suo maestro di matematica spiegò in classe tutte le tabelline e dopo un'ora piena di lezione, Jack alzò la mano e chiese: 

- Maestro, non ho capito le tabelline, me li può rispiegare di nuovo? 
- MA CHE PALLE, JACK!!! - gli gridò furioso il maestro - STO DA UN'ORA A SPIEGARLO ALLA CLASSE!!!

A 10 anni Jack ebbe la sua prima cotta con una sua compagna di scuola, di nome "Angelica", ma dopo un solo giorno la piccola coppia subito si lasciò. 

- SEI TROPPO ASSILLANTE PER I MIEI GUSTI!!! - si lamentò Angelica con lui - DA QUANDO CI SIAMO MESSI SOLO IERI, MI PERSEGUITI CON LE TELEFONATE NOTTURNE, BASTA!!!
SEI PROPRIO UNA GRANDE ROTTURA DI PALLE!!!
- Ma io ti amo, Angelica. - si giustificò Jack. 
- BASTA, MI HAI ROTTO LE PALLE!!!

A soli 12 anni, durante la sua prima media, Jack cominciò a diventare vittima di bullismo da parte del suo compagno di classe, di nome "Bob" (pluriripetente), alto, enorme e grasso, considerato da tutti il terrore dell'istituto. 
Mai dire di "no" a Bob (re dei bulli, 10 candidature alle nomination e 8 premi oscar al "Bully Awards", con gli slogan "No Bob, no life", oppure "Bob ti rompe il muso", "Bob ti fa il culo", "Bob regna!!!", "Bob sa tutto", "Bob vede tutto", "Bob for president" e "Bob, il creatore dell'istituto, secondo il vangelo scolastico del povero martire, Marcus Abbusca Tutto"), mai contraddirlo, sennò le conseguenze per tutti sarebbero devastanti, fino a quando egli non incontrò per la sua strada Jack e da lì a poco per il bullo le cose cominciarono a cambiare drasticamente in peggio. 
Jack non gli diceva mai di "no", ma comunque lo assillava parecchie volte con le sue domande, tipo:  

- Ma quando dici di attaccare Christian, intendi di farlo mettere con la testa in giù per il water, o di sfotterlo soltanto?
- La testa giù per il water. - replica seccato Bob. 
- Ma dobbiamo mantenerlo per i piedi in su, o semplicemente fargli calare la testa e basta?  
- Mantenerlo per i piedi in su. 
- Ma tu sarai presente all'evento, o lo dobbiamo fare da soli? 
- Sarò presente all'evento. 
- Ma poi dobbiamo tirargli anche lo sciacquone in faccia, o no? 
- Gli tiriamo lo sciacquone in faccia. 
- Gli rubiamo anche le merendine, oppure gli fottiamo i soldi per il pranzo? ... O tutte e due? 
- BASTA!!! MI HAI ROTTO LE PALLE!!! FALLO, ALTRIMENTI IMMERGEREMO TE PER IL WATER!
- Va bene. Lo attacchiamo ora, o più tardi? 
- NON TI SOPPORTO PIÙ, BASTA!!!

Come andò a finire? Il giorno dopo fu proprio il bullo ad andarsene dalla scuola... disperato nel stare alla presenza di Jack; per giunta, Bob andò anche dallo psichiatra in seguito ai suoi primi attacchi depressivi.  
Dai 14 ai 19 anni, periodo d'età dei suoi cinque anni di liceo, Jack ebbe molte relazioni sentimentali, tutte, però, durate solo un giorno. 
La più breve della storia fu a 15 anni, durata all'incirca un'ora. Per tale motivo, venne chiamato "il pistolero più veloce del west". 
A 18 anni Jack perse la verginità con la sua nuova ragazza Monique, ma quella sera l'atto sessuale durò addirittura 24 ore, poiché il ragazzo aveva un ritardo nel raggiungere... insomma, ci siamo capiti. 
Avvilita e stremata, Monique disse al letto: 

- BASTA, NON CE LA FACCIO PI
Ù, CHE PALLE!!!

A soli 24 anni Jack si laureò in letteratura, presentando, però, alla commissione di laurea una tesi lunga 500 pagine, dal titolo inquietante: 

"Poeti e letterati dell'Ermetismo moderno italiano, a confronto tra la generazione baby boom degli anni '50 con quella digitale della bit generation 2.0, attraverso le testimonianze inter generazionali locali e mondiali". 


Ci avete capito qualcosa? 
Il tempo previsto per la tesi era di 30 minuti per ciascuno, invece Jack la discusse per circa 4 interminabili ore, facendo innervosire tutti i presenti. 

- BASTA, CI HAI ROTTO GLI ZIBIDEI!!! - gli gridò un insegnante, stufo nel continuare a sentire il candidato.

All'età di 26 anni Jack trovò vari lavori, il primo fu il call center:

- Pronto... - disse Jack al primo abbonato della compagnia telefonica -... le interesserebbe una speciale offerta telefonica?
- NO! - rispose il signore dall'altra cornetta, per poi posarla subito giù. 

- Pronto... - disse Jack richiamando lo stesso abbonato -... sicuro che non le interesserebbe una speciale offerta telefonica?
- Ancora??? No!!!

- Pronto... 
- BASTA!!! LEI MI HA ROTTO LE PALLE! 

Seguirono, poi, altri lavori come:
postino, consulente d'azienda, segretario, fattorino, per poi finire addirittura tra i testimoni di Geova. 

- Salve. - salutò lui alla porta dell'abbonato telefonico di prima - Le vogliamo parlare di Geova.
- Dalla sua voce, lei mi sembra proprio quel call center che mi ha chiamato l'altra volta, vero? - gli domanda con sospetto il signore. 
- Esatto e, visto che ci sono, le interesserebbe anche un'offerta telefonica conveniente? 
- BASTAAAAAAAAAAAAAA!!! LEI MI HA ROTTO LE PALLEEEEEEE!!! 

Con il passare degli anni, tra il suo matrimonio, i suoi figli e una vita intera di lavoro, l'ormai 100enne Jack si trovò su un letto d'ospedale insieme al suo nipote William. 

- Ho vissuto tutta la vita... facendo uso di tutte le mie forze... per farmi piacere dagli altri... - disse il morente e anziano Jack -... ma nessuno è riuscito a capirmi... tranne tu, William, mia spuntata fotocopia. 
- Nonno... - disse il nipote -... ci sono delle cose che vorrei chiederti. 
- Avanti, dimmi pure, figliolo. 
- Ma tu stai morendo veramente, oppure potrai riprenderti e tornare in sesto? 
- Cosa vuoi che ti dica?... Ho 100 anni e sto morendo. 
- Ma stai morendo perché hai 100 anni, oppure perché sei gravemente malato? 
- Perché sono gravemente malato, figliolo. 
- Ma ora hai paura della morte, oppure per te è una liberazione? 
- Un po' tutte e due, figliolo. 
- Ma per te è più paura, o più una liberazione? 
- WILLIAM, VAI A QUEL PAESE!!! MI HAI ROTTO LE PALLE!!! - detto questo Jack si staccò da solo la spina che lo teneva in vita e morì, lasciando il testimonial al nipote.   

A quel punto William chiese al nonno, ormai appena deceduto:

- Nonno, se mi senti ancora, vorrei chiederti un'ultima cosa:  
ti mettiamo direttamente nella bara, oppure ti cremiamo prima?

Per la prima volta in quel momento Jack capì cosa avevano provato al suo cospetto tutte le persone che avevano avuto a che fare con lui.
Se ne andò così il più grande attacca palle di tutti i tempi... Ammazza, che rompi scatole che era.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).
   
 
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