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Autore: Nao Yoshikawa    04/03/2017    13 recensioni
[Il Grande Gatsby]
"Quel giorno era stato perfetto. Eravamo tre note musicali che risuonavano in modo armonico, tre pezzi di anima che si erano incastonati tra loro.
Daisy era la fanciulla preziosa che si gettava tra le nostre braccia. Ecco, credo che sia stato uno di quei momenti in cui mi sono reso conto di amarvi entrambi: quando stavamo vicini tanto che non ci sarebbe stato più posto per pensieri malevoli"
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
- Questa storia fa parte della serie 'The perfect number'
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Perfect Three

 

Si dice del tre che sia un numero perfetto. E noi, noi ne eravamo la dimostrazione.

Jay, Daisy… mi chiedo troppo spesso perché il destino abbia scelto di separarci in questo modo.

Insieme, avremmo potuto essere felici, forse in modo diverso da come in genere le persone trovano la felicità. Ma qualunque cosa, sarebbe stata meglio di questa misera esistenza, vuota, che adesso conduco.

Daisy… tu era la mia bella cugina, un’anima in pena che fino all'ultimo non ha mai saputo cosa realmente voleva. Eri ciò che entrambi amavano, eri il perno, eri ciò che aveva dato vita a tutto.

Jay… tu eri il mio vicino, misterioso e pieno di segreti, che una sera ho trovato, anzi tu hai trovato me, e che mi ha avvicinato a te.

Avevi bisogno di me, avevi bisogno che fossi l’artefice della tua felicità. Avevi bisogno che ti facessi incontrare lei, Daisy, il tuo amore perduto e che non avevi mai dimenticato.

Io ero il custode, semplicemente. Il custode di tanti segreti, pensavo di non poter essere di più. Non avrei dovuto essere di più. Ma poi l’affetto che nutrivo nei vostri confronti è cambiato, si è trasformato, è mutato come l’inverno muta in primavera.

Ho fatto modo che vi incontraste, e da lontano mi limitavo ad osservare i vostri sguardi.

Era proprio vero, Jay. Tu la guardavi come ogni donna avrebbe voluto essere guardata.

Come ogni persona avrebbe voluto essere guardata.

Era tutto un po’ imbarazzante, dato il fatto che lei fosse già sposata e che non sarebbe finita bene.

Ancora una volta quell’estate, mi stavo ritrovando a custodire dei segreti. Vostri ed anche miei.

Ricordo quando mi dicesti:

“Voglio portare Daisy a casa mia. Vieni anche tu”

Io ti risposi, con fare molto sorpreso:

“Anche… io?”

Tu sorridesti.

“Ma certo, vecchio mio!”

Mi portasti una mano su una spalla e poi via, lì, nella tua casa più simile ad un castello.

Daisy era rimasta incantata. Ricordo le sue risate cristalline mentre attraversava il cancello e la sua immagina traspariva dall'acqua che la fontana spruzzava verso l’alto.

E ricordo te che mi dicevi:

“Lei rende tutto… splendido, non trovi?”

“Sì… tutto splendido” - avevo risposto io, con gli occhi fissi su di lei.

Quel giorno era stato perfetto. Eravamo tre note musicali che risuonavano in modo armonico, tre pezzi di anima che si erano incastonati tra loro.

Daisy era la fanciulla preziosa che si gettava tra le nostre braccia. Ecco, credo che sia stato uno di quei momenti in cui mi sono reso conto di amarvi entrambi: quando stavamo vicini tanto che non ci sarebbe stato più posto per pensieri malevoli.

Poi eravamo corsi sulla tua spiaggia privata. Ricordo prelibato champagne, l’odore di mare, ricordo una foto che vi avevo scattato.

“Non voglio perdermi un solo istante” - avevi detto tu.

Quella foto la conservo ancora. La foto delle due persone che più amavo.

E poi avevamo ballato… tanto, guidati dalla melodia dell’organo. Guardavi me e Daisy con fare adorante mentre ci divertivamo, ed io amavo pensare che ci guardassi entrambi allo stesso modo. Forse era realmente così, chissà.

Lei ti amava, potevo vederlo da come ti guardava. Ti guardava allo stesso modo in cui io guardavo voi, ma non ve ne siete mai accorti.

Quella giornata mi sarebbe rimasta in mente per sempre. Perché per un secondo avevo assaporato ciò che avrei potuto avere, ciò che saremmo potuti essere.

Una relazione è per due persone, questo dicono in molti. Ma io, ancora oggi, sono convinto che solo in tre la nostra relazione sarebbe stata perfetta.

Daisy la bellezza e la dolcezza.

Jay la stravaganza.

Io la ragione. Solo così potevamo essere completi. Ed io mi ero deciso a dichiararmi, a costo di sentirmi dire che ero matto. Però, in fondo sapevo che nessuno dei due mi avrebbe detto una cosa del genere. Perché la nostra alchimia era tanto perfetta che sicuramente dovevamo sentire le stesse cose.

Mi sarei dichiarato, quando Daisy avrebbe lasciato Tom. Ed io ero certo che l’avrebbe fatto, perché rinunciare ad una vita perfetta sarebbe stato sciocco e inutile.

Così speravo, ma poi… in quella calda giornata d’estate, tutto andò in fumo.

Daisy non aveva il coraggio di lasciarlo, di lasciarsi tutto alle spalle. E tu fosti colto da uno scatto d’ira che la spaventò a tal punto da fuggire.

Come dimenticarmi di quel giorno… il giorno dei miei trent’anni, il giorno in cui speravo che tutto cambiasse. E invece… tutto era stato cancellato.

Jay, continuavi a ripetermi che Daisy sarebbe tornata da te, perché ti amava.

Io lo speravo, perché avevo bisogno di entrambi nella vostra completezza.

Ma poi l’estate finì e giunsero le prime foglie secche.

L’ultima volta in cui ti vide mi chiedesti di rimanere con te, per aspettare la telefonata di Daisy. Tu eri più che sicuro che ti avrebbe chiamato. Ma dovetti andare a lavoro.

Se solo avessi saputo, almeno a te, avrei riservato ciò che tanto bramavo di dire ad entrambi.

Poi, la notizia che eri morto. Qualcuno ti aveva sparato. E in seguito le calunnie, i giornali che scrivevano di cose non vere.

Fui io ad organizzare il tuo funerale. Chiamai disperatamente Daisy, volevo che ci fosse.

Ma non mi rispose mai. Andò via con Tom, in un’altra città, mandando in frantumi tutto ciò che avevo sognato. Non solo eri morto, ma adesso avrei dovuto piangerti da solo, perché lei, l’altra persona che tanto amavo, se n’era andata.

Ti stetti accanto, consapevole che era tutto finito, consapevole che quell'attimo di felicità che avevo assaggiato, con voi accanto, non sarebbe più tornato.

Un secondo fugace in mezzo ad un’eternità di solitudine.

Jay e Daisy, vi amavo con tutto me stesso. Insieme saremmo stati perfetti, ma tu, mia dolce e bella ragazza d’oro, hai preferito mandare tutto all’aria, hai preferito scegliere la normalità, l’infelicità.

Forse è a causa di questo vuoto che sono caduto in basso. Forse è per questo che mi sono dato all’alcol, che sono caduto in depressione e il resto.

Tutto era cominciato con la luce verde. Tutto stava per finire con il mio sangue versato sul pavimento del bagno.

Sì perché… l’amore l’avevo conosciuto una sola volta, e adesso non aveva più senso, senza di voi, la vostra presenza, le vostre parole, i vostri cuori vicino al mio.

In tre… saremmo stati perfetti. Ma poiché da solo non posso vivere, preferisco smettere di esistere.

In un’altra vita, purché esista, chissà…

Ma mi chiederò sempre… in questa, come sarebbe potuto essere se...


Angolo della spiegazione:
Salve, ho scritto qesta storia in seguito ad un sogno. Ho scelto il punto di vista di Nick perché praticamente nel sogno io ero Nick... non so se mi spiego.
So che può sembrare strano, ma giuro che ogni volta che leggo, e soprattutto guardo nel film, Jay, Daisy e Nick che si divertono insieme, non posso fare a meno di vederli bene insieme anche .... in quel senso sì, romantico.
Ultimamente sto sperimentando molto le storie in cui ci sono "relazioni a tre". Sono strana, ahimè.
Perdonate la chicca angst, è stato più forte di me!

   
 
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