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Autore: Cromatic Angel    07/03/2017    1 recensioni
Tre colpi.
Non aspettò nemmeno il permesso. Quello bastava per sapere che stava entrando, e poi era noto che quello fosse il suo modo per far capire che era lei che stava facendo la sua trionfale entrata.
Genere: Erotico, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Un profumo di aromi invase il suo olfatto non appena aprì la porta di casa.

Posò il suo cappotto dentro l’armadio dell’ingresso e con un sorriso entrò in cucina << Da quando in qua ti diletti in cucina? >> si accovacciò ad uno degli sgabelli della penisola prendendo uno dei calici di vino rosso già pronto per lei in attesa del suo arrivo << ogni tanto bisogna coccolare chi si ama, no?! >> disse dolcemente mentre continuava a mescolare una strana salsa color ocra << Si festeggia qualcosa di particolare ? >> disse tra un sorso e un altro << No… solo che mi annoiavo e sapevo che saresti stata stanca, così invece di condannarti in una lotta senza vincere ho preferito immolarmi io >> ebbe il tempo di schivare il tappo della bottiglia di vino per poi tornare alla veste di chef << Come siamo spiritosi! E dimmi : quale magico piatto staresti creando? >> chiese curiosa guardandolo con malizia << Pollo alla Jay, piccante e dolce…un po' come me >> le fece l’occhiolino << Ah, si? >> rise << speriamo non deluda come te >> Alzò lo sguardo verso sua moglie smettendo di mescolare << Io >> fece il giro della penisola e si mise davanti a lei prendendole il viso tra le mani << non ti deluderò mai più, fosse l’ultima cosa che farò >> la baciò con una lentezza che sapeva di amore e dolcezza. Una promessa silenziosa.

 

 

 

Picchiettava con le perfette unghia curate sulla scrivania.

Era nervosa, non era mai stata così nervosa in vita sua. 

Ma l’ansia che provava in quel momento era così coinvolgente da farle bloccare quasi il respiro.

I camerieri sfrecciavano vicino a lei con vassoi colmi di calici di vino e stuzzichini vari, cercava di concentrarsi su quel ritmo frenetico quasi calmante per lei, doveva distrarsi altrimenti non sarebbe sopravvissuta un attimo di più.

<< Perdona il ritardo >> una voce all’improvviso la riportò nella realtà.

Deglutì a stento << Ehi >> strabuzzò gli occhi quasi a non crederci << No no, sono qui da qualche minuto >> mentì, erano circa due ore che era seduta lì, arrivò in anticipo per iniziare a bere qualcosa per conto suo, per darsi una calmata, così da essere pronta all’incontro. Ma alla fine quel gin tonic non fece altro che metterle in testa altri pensieri tutt'altro che positivi.

<< Come stai? >> chiese in modo del tutto sincero << è da un bel pò che non ci si vede… >> sorrise flebilmente.

<< Sto bene, ma credo che tu mi abbia cercata per altro… non penso che ti sia fatta tutti questi chilometri solo per chiedermi come io stia, o sbaglio? >> la scrutò con una sguardo gelido.

<< Hai ragione, non sono venuta a Los Angeles per un colloquio di lavoro. Sono venuta di proposito proprio per parlare con te, questa situazione che si è creata mi sta facendo soffrire e tu hai i tuoi buoni motivi per continuare ad odiarmi, ma devo provarci…>> si morse il labbro inferiore con gli incisivi << voglio provare a riconquistare la tua fiducia >> gli occhi pieni di lacrime e la voce tremante fecero sussultare Alex, non l’aveva mai vista in questa condizione, ma non crollò davanti a quello spettacolo. Stava ancora cercando di riprendersi dall’accaduto nonostante fossero passati mesi ormai. Ma certe delusioni sono difficili a risanarsi << Non so, hai spezzato il mio cuore a metà Lexi >> la fissò senza far trasparire nessuna emozione << Ma adesso non ho tempo per te >> raccolse la sua borsa dalla sedia che divideva le due amiche << devo tornare a lavoro >> si alzò e la fissò dall’alto; l’altra con aria sgomenta non riuscì a proferire parola e annuì soltanto seguendo con lo sguardo i movimenti di Alex.

<< A presto allora >> le voltò le spalle e si incamminò verso l’uscita del ristorante, sorprendendosi del suo sangue freddo e di come non fosse rimasta scossa o perplessa da quell’incontro imprevisto.

 

 

Alex passò il pomeriggio sommersa dalle scartoffie, non curante del cellulare che continuava a vibrare accanto a lei.

Voleva non sapere chi fosse a cercarla, suo marito sapeva dove trovarla e i suoi genitori li aveva sentiti qualche ora prima. Aveva altro a cui pensare.

Mentre continuava a visionare i documenti dell’azienda, la porta del suo ufficio si aprì improvvisamente << Alex >> urlò Jared.

La donna rossa alzò lo sguardo e scruta l’uomo, che aveva gli occhi schizzati e stringeva ancora con la mano la maglia della porta.

<< Ehi… >> si alzò dalla poltrona e si avvicinò preoccupata al marito toccandogli la spalla con affetto << che succede? >> lo fissò negli occhi e lesse paura e ansia in quell’oceano di ghiaccio.

<< Lexi >> deglutì << ha tentato il suicidio >> sussurrò.

Sentì le ginocchia cedere e le lacrime le scorrevano senza controllo.

Un vortice di pensieri le inondò la mente e mentre tutto correva intorno a lei si ritrovò a terra con le mani in viso e urlando senza capire davvero cosa stesse accadendo.

  
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