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Autore: Axel Knaves    08/03/2017    0 recensioni
Tanto tempo fa Clara venne respinta e il suo cuore fu rotto dal famoso Sirius Black.
Ora è il tempo di una seconda possibilità.
»Situato all'inizio del quinto libro; OCxSirius Black.
Precedentemente intitolato "I Kissed A Boy"
EDIT ✔
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Pubblicato anche su Wattpad
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Sirius Black
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Contesto generale/vago
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A Second Chance || A Sirius Black's Fan Fiction


«Ti odio!» Urlò lei, scendendo svelta le scale di casa Black. Com'era possibile che quell'uomo la irritasse ogni qualvolta aprisse bocca?

«Sei così acida la mattina!» Esclamò lui trottandole dietro con un sorriso sbruffone sul volto. Adorava stuzzicarla: le guance le diventavano color pesca, gli occhi marroni si riempivano di lampi oro e le labbra si arricciavano in modo particolare che attirava molto l'attenzione degli occhi di Sirius. «Dovresti rilassarti un po'!»

Clara alzò gli occhi al cielo e scese gli ultimi gradini.

«E con chi?» Gli chiese lei voltandosi verso di lui. «Con te?» Chiese alzando un sopracciglio, guardandolo fisso negli occhi. Clara, in realtà, amava guardare quell'uomo.

Aveva i capelli neri, ondulati, lunghi fino alle spalle e degli occhi grigi che le toglievano il fiato. La mascella era pronunciata e alla donna non sarebbe dispiaciuto essere tagliata da essa. Inoltre, l'uomo portava una leggera barba, un elemento essenziale per un uomo agli occhi di lei.

Il fisico era asciutto, dopo Azkaban, ma Clara sapeva bene che aveva i muscoli al posto giusto. Quando poi si faceva una crocchia con i capelli, Clara non riusciva a staccargli gli occhi di dosso.

Aveva un unico difetto, quell'uomo così perfetto: sapeva parlare.

«Magari dovresti». Le rispose appoggiandosi al corrimano e allungandosi verso le labbra di lei. Clara divenne un peperone mentre il volto dell'uomo si avvicinava pericolosamente al suo. E seppe immediatamente la verità: se lui l'avesse baciata, lei non si sarebbe ritirata affatto.

«Oh per il grande Merlino!» Esclamò una terza voce alla sinistra della donna dai capelli corvini. Lei saltò in dietro per la paura e guardò George sull'uscio della sala da pranzo.

«Allarme ormoni! Ai più piccoli è vietato uscire dalla stanza!» Urlò Fred, che era appena dietro al gemello, mentre copriva gli occhi di Ginny, accanto a lui. La giovane Weasley gli diede una gomitata prima di mormorare qualcosa sulla linea di: "È solo un bacio Fred!”

«Ragazzi una camera!» Esclamò Ron orripilanti, sbirciando da sotto il braccio di Fred. «Non è difficile entrarci dentro!»

Clara era rossa, per poco le orecchie non fumavano. Voleva ribattere che non era affatto così che stavano le cose, quando sentì un braccio cingerle la vita da dietro. Alzò lo sguardo e i suoi occhi castani finirono in un paio grigio, profondissimi. Cosa..? Quando si era avvicinato tanto? Come aveva fatto?!

«Ron», disse Sirius, «prenderò alla lettera il tuo consiglio!»

E senza altre parole spronò la donna dentro la prima porta a portata di mano. Fu solo un caso che fosse la stanza in cui era preservato l'obero genealogico dei Black.

«Ma che diavolo fai?» Chiese lei irritata all'inverosimile appena lui ebbe chiuso la porta. «Adesso crederanno che stiamo facendo un bambino in questa stanza, coglione!»

«Insomma Clara!» Esclamò lui, cercando di trattenere le risate per l'imbarazzo della donna e prendendola per le spalle. «Rilassati, ti ho spinta dentro esattamente per fargli pensare male! Divertiti!»

«Ma divertiti te e lasciami fuori la prossima volta, non sono Remus!» Esclamò lei furibonda staccandosi da lui e tornando verso la porta chiusa.

Lui non sapeva che cosa le sarebbe capitato adesso! Un intero terzo grado! Un terzo grado da parte di Ginny ed Hermione! Neanche Voldemort sarebbe riuscito a sopravviverci! E il peggio era che nella mente delle due ragazzine si era già insinuato il pensiero che a lei piacesse Sirius; questo non avrebbe di certo aiutato. Stupido Sirius! Sempre a pensare a fare scherzi!

«Te l'ho già detto prima...», disse Sirius abbracciandola da dietro e in questo modo fermandola a pochi passi dalla porta, «ti dovresti rilassare». Sussurrò respirandole sul collo per poi baciarlo dolcemente.

Il corpo di Clara venne percosso da una scarica di brividi che partivano dal collo per poi ritrovarsi nel basso ventre, facendola diventare un casino.

Fu quando sentì le guance in fiamme che ritornò in se: ma cosa stava facendo? Era Sirius Black! L'uomo che l'aveva respinta tanto tempo prima! L'uomo che da quando tornato da Azkaban non faceva altro che punzecchiarla e prenderla in giro; non poteva lasciarsi usare così!

Come aveva potuto essere così idiota da abbassare la guardia vicino all'uomo conosciuto per il carismatico carattere, durante Hogwarts?

Con uno strattone si liberò da quell'abbraccio. Si voltò con il braccio carico ma il suo palmo non toccò mai la guancia di Sirius: l'uomo, veloce come un fulmine, le aveva fermato il colpo a mezz'aria.

Era rimasto a fissare la donna con un sorriso in volto. Era troppo carina quando si arrabbiava.

«Lasciami». Ordinò lei. Non che la presa di Sirius le facesse male, il problema erano i brividi causati dalla sua stretta i quali stavano creando uno tsunami nel suo corpo, nella sua mente, nel suo cuore. Non poteva lasciarlo vincere.

«Così che tu mi possa dare uno schiaffo?» Chiese sarcastico lui facendo un passo verso di lei. Clara sentì le guance in fiamme. Maledizione a quel uomo e al suo volto perfetto! Maledizioni a quei sentimenti che dopo anni erano rimasti immutati! Perché non poteva odiarlo, al posto di amarlo? Sarebbe stato tutto così dannatamente semplice!

«Sai una cosa», disse lui con voce rauca chinandosi verso di lei, «sei sempre più carina quando ti arrabbi».

E poi le sue labbra si incrociarono con quelle di lei.

Le ginocchia di Clara divennero all'improvviso molli, ma le braccia forti di Sirius la sostennero per la vita. Fu il bacio più intenso che Clara ebbe mai dato, pieno di passione e sentimenti così grandi da farle pensare che stesse per scoppiare.

Si aggrappò con le braccia al collo dell'uomo e le sue mani trovarono da sole la strada per i capelli corvini di lui. Come risposta alla presa salda di lei nei suoi capelli, Sirius fece un verso molto canino e poi attaccò il collo di lei con morsi e baci rudi, creando una sinfonia purpurea.

La donna mugugnò di piacere, oh per la barba di Merlino!

«AH! Scusate!» Urlò la voce di Harry e poi la porta sbatté chiudendosi.

Sirius interruppe la sua opera d'arte e si mise a ridere appoggiandosi con la fronte sulla spalla di Clara.

«Quel dannato ragazzo», disse tra le risate mentre la donna stava lentamente morendo tra le sue braccia, comprendendo quello che era appena successo: Harry li aveva visti baciarsi. Baciarsi in un modo molto spinto....

«Forse è meglio se usciamo». Disse lei imbarazzata, cercando di non pensare a quando gente li attendesse dall'alta parte della porta; aspettando una loro spiegazione.

«Si, forse si». Convenne anche lui, ma nessuno mosse un muscolo. Sirius aveva sognato per così tanto tempo quel momento e solo in quel momento si rese conto di quanto era stato stupido a farsi scappare dalle mani quella donna bellissima.

«Ti amo». Le confessò. Doveva essere sincero, almeno a lei, a quella splendida luce che l'aveva salvato così tante volte da perderne il conto.

Il corpo di Clara si irrigidì un attimo. Aveva davvero sentito quelle due parole uscire dalla bocca di Sirius Black? Era da quando lo aveva notato per la prima volta in una fredda domenica mattina, quella della prima partita di Quidditch di Sirius (1) per la squadra dei Griffondoro, che aveva immaginato quel momento.

Da quella mattina lei si era fatta coraggio e pur di conoscere quel ragazzo, che sembrava nascondere molto sotto a quel sorriso sfuggente, si era avvicinata così tanto ai Malandrini fino a divenirne un membro onorario.

Aveva aspettato la fine del settimo anno di Hogwarts prima di confessargli i suoi sentimenti ma la risposta non era stata quella aspettata: il giovane ed esuberante Sirius l'aveva totalmente respinta dicendole che per lui era solo un'amica.

Clara ci mise un intero anno ad accettare la risposta di lui e a tornare a comportarsi come se nulla fosse in sua presenza.

Sentendo come si era irrigidito il corpo di lei, Sirius divenne arrabbiato con se stesso. Aveva compreso quanto quella donna in realtà contasse per lei mentre era rinchiuso ad Azkaban: si era accorto di come lei c'era sempre stata, di come lei fosse sempre stata sempre al suo fianco e di come, a volte, riusciva a comprenderlo più di James.

Si rese conto di come la risata della donna fosse la cosa che più gli mancava; quella risata e il suo potere di consolarlo anche nei giorni peggiori.

Fu solo una notte alcuni mesi dopo la sua incarcerazione, mentre osservava il soffitto e pensava, che  finalmente comprese: lui si era innamorato di lei molti anni prima. Eppure era stato uno stupido ed aveva eluso quei sentimenti, spaventato di poterla ferire con il suo passato.

Quando, infine, l'aveva rivista a Hogwarts, dopo l'evasione, aveva deciso che non gli importava più nulla: voleva lei e l'avrebbe protetta con tutto ciò che disponeva.

«Ti amo anch'io, stupido di un cane». Sussurrò lei, dolcemente, al suo orecchio.

Clara non si era scordata del dolore provato a causa di lui, seppur ora diceva di amarla. Ma una seconda guerra magica si stava avvicinando; se la vita aveva deciso di darle un'altra possibilità per essere felice, non le importava per quanto, l'avrebbe presa al volo; non le importavano le conseguenze.

Strinse Sirius in un abbraccio. Di una cosa era certa: non avrebbe permesso a nessuno di ferire ancora di più quell'uomo che ora stava stringendo tra le braccia, sarebbero dovuti passare sul suo cadavere.

E proprio quei voti, implicitamente fatti per proteggere l'un l'altra, li avrebbero portati, mesi più tardi, a sacrificarsi per salvare quei ragazzi che avevano accettato come figli loro; morendo abbracciati l'uno all'altra.

NOTE

(1) Non so se è canon, head canon o fanon il fatto che Sirius fosse nella squadra di Quidditch dei Griffondoro negli anni dei Malandrini.

   
 
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