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Autore: LorasWeasley    09/03/2017    11 recensioni
AU [solangelo]
"-Nessun ragazzo etero e single rifiuterebbe mai una ragazza del genere, non in una discoteca. Quindi … Mi hai confermato di essere single, ma non mi sembri per niente etero, tu che dici Will?
Quanto poteva essere sexy il suo nome che usciva dalle sue labbra con quel sospiro roco?
Improvvisamente si sentì i jeans decisamente troppo stretti.
Fu alquanto imbarazzante. Lo divenne ancora di più quando se ne rese conto anche il ragazzo.
Una sua mano arrivò con delicatezza e prontezza all’altezza del suo cavallo dei pantaloni, Will sussultò e il ragazzo sghignazzò.
-Se vuoi posso darti una mano per questo tuo problemino, in effetti è un po’ colpa mia se adesso sei in questa condizione, no?
Non aspettò neanche una sua risposta che l’aveva già afferrato per un polso e trascinato in bagno.
-Ah, per quando urlerai il mio nome, mi chiamo Nico."
Genere: Fluff, Generale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Nico/Will, Quasi tutti, Will Solace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Grazie per essere arrivati fino alla fine,
spero che questa storia vi sia piaciuta!
Un bacio, alla prossima, Deh
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Parte5

Will era imbottigliato nel traffico per uscire dal parcheggio dello stadio.
Si sentiva morire dopo quello che aveva visto, voleva solo correre da lui e abbracciarlo, curarlo e magari mormorargli all’infinito che andava tutto bene fino a quando non lo fosse andato veramente.
Cecil al suo fianco stava smanettando con il cellulare per vedere in diretta le interviste che facevano ai giocatori una volta finita la partita. In quel momento stavano intervistano il bastardo che gli aveva fatto male.
-Col cazzo che è stato un incidente e voleva solo togliergli la palla! Era tutto progettato! Ci scommetto quello che vuoi!- Aveva urlato Cecil infuriato.
Poi aveva cercato il video di quello che era successo, ovviamente già caricato sul web.
E così, visto che comunque la macchina era ancora imbottigliata in una fila che non aveva nessuna intenzione di avanzare, Will rivide tutta la scena.
La rivide piena di particolari e ripresa da ogni angolazione.
Vide come Nico avanzava con il suo tipico luccichio negli occhi, quel luccichio felice che Will amava. Un mezzo sorriso in faccia e lo sguardo puntato sulla palla che volava dentro la porta.
Vide come un ragazzo dell’altra squadra si lanciava in una scivolata contro di lui, quando ormai era troppo tardi per rubargli la palla dai piedi.
Rivide benissimo come il suo piede colpiva con violenza lo stinco destro di Nico, di come questo si piegasse in una posizione innaturale e il ragazzo rotolasse a terra.
Gli occhi spenti e pieni di dolore.
L’angoscia attanagliò il petto di Will, doveva vederlo. Subito.
 
-Il signor Di Angelo è in sala operatoria- annunciò un’infermiera svogliata –E in ogni caso lei non lo può vedere. I fan non sono ammessi, solo i parenti e le persone della squadra. Ora vada via che mi sta bloccando la fila.
Will avrebbe voluto urlargli contro tantissime cose, non che fosse nel suo carattere ma si, in quel momento avrebbe anche potuto iniziare a urlare contro una donna. Fortunatamente Cecil lo tirò via prima, lo fece sedere in una di quelle tante sedie scomode e cercò di farlo riprendere –Sta buono okay? Per adesso è in sala operatoria e non puoi comunque fare nulla, dopo troveremo un modo per fartelo vedere, fidati del tuo migliore amico- provò ad abbozzare un sorriso –Ora però sta qui e non muoverti, io vado a prenderti un the, che mi sembra tu abbia già troppa caffeina in corpo.
 
Erano passate 3 ore prima che Nico uscisse dalla sala operatoria.
O almeno, Will lo scoprì dopo tre ore che era li. Ovviamente a lui non dicevano nulla.
-La prego- aveva ormai quasi le lacrime agli occhi, perché nessuno voleva ascoltare le sue suppliche –Non sono un semplice fan, per favore, lei non ha idea… Io lo devo vedere.
-Mi dispiace- le infermiere erano davvero irremovibili –Non è un parente, non potrà vederlo.
L’infermiera scappò letteralmente via, Will avrebbe anche potuta inseguire, ma una voce sconosciuta lo bloccò. Una voce che semplicemente disse il suo nome.
“Will?”
Will si girò a fissarlo, era un ragazzo quasi della sua stessa altezza, biondo ma con i capelli più corti dei suoi. Gli occhi azzurri lo stavano scrutando attentamente.
Will strinse gli occhi e cercò di capire chi fosse, al suo fianco Cecil trattenne il fiato, ma il biondo non ci fece molto caso.
-Scusa- sospirò infine Will –Ma non ho idea di chi tu sia.
Il ragazzo biondo inaspettatamente sorrise –Nico mi aveva detto che non ne sapevi nulla di calcio, ma non ci avevo creduto poi più di tanto. Mi rimangio tutto.
Will non disse nulla, semplicemente rimase  troppo shoccato per dire qualcosa dopo la parola “Nico”.
Il ragazzo biondo gli si avvicinò e gli porse la mano –Sono Jason Grace, anche io faccio parte della squadra.
-Oh.-Fu l’unica risposta del biondo mentre ricambiava la stretta.
Poi Jason si presentò a Cecil –Di nuovo Jason, anche se dalla tua faccia penso che tu mi conosca già.
Cecil annuì velocissimo, Jason rise, poi tornò serio e riprese a rivolgersi a Will.
-Ora ti ci porto io da Nico.
E quelle furono le sette parole più belle che Will avesse mai ascoltato. Sentì il peso nel suo stomaco diminuire e gli venne voglia di piangere e abbracciare quel ragazzo che aveva appena conosciuto. Ma aveva pur sempre una dignità e si trattenne aprendosi semplicemente in un enorme sorriso.
 
-Aspetta qui- disse Jason facendolo fermare a qualche metro dalla porta di quella camera, ormai così vicino.
Will annuì e Jason percorse quei pochi passi che lo dividevano dalla sua porta per poi aprila senza neanche bussare.
Rimase sulla soglia con la porta mezza aperta, ma Will non riusciva comunque a vedere al suo interno.
-Come va?- Domandò il biondo.
Rispose una voce, decisamente non quella di Nico –Non parla da quando è uscito dalla sala operatoria, non ha neanche nessuna reazione. Certo, non che Nico di solito rida ma insomma, ho detto le mie migliori battute! Non può rimanere così impassibile.
Jason sospirò esasperato –Andiamo Percy, lasciamolo un po’ solo, poi io e Annabeth ti spiegheremo di nuovo perché nessuno ride alle tue battute.
Percy borbottò qualcosa di incomprensibile, ma seguì comunque l’amico fuori dalla porta, neanche fece caso a lui e non notò di certo il segno che gli fece Jason per indicargli che poteva tranquillamente entrare.
Will lo ringraziò con lo sguardo, poi prese un bel respiro e infine entrò dentro.
Nico inizialmente non si accorse di lui, era troppo impegnato a stare immobile seduto sul letto candido, lo sguardo vacuo puntato sulla finestra.
-Nico- sussurrò Will chiudendosi la porta alle spalle.
E finalmente il moro sembrò risvegliarsi dal suo tepore, si girò di scatto verso quella voce, sbatté più volte le palpebre mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime.
E nessuno dei due disse più nulla, perché non c’erano bisogno di parole.
Will quasi gli corse incontro, verso la sua mano tesa, sedendosi al suo fianco.
Nico, dal canto suo, non aspettò neanche che fosse del tutto seduto prima di gettargli le braccia al collo e iniziare a piangere sul suo petto.
Pianse per quello che era successo tra di loro.
Per quello che era appena successo, per tutto il dolore e per quello che gli aveva detto il dottore.
Pianse solo in sua presenza, perché era l’unico con cui riusciva ad aprirsi ed essere se stesso. L’unico con il quale non doveva tenere la consueta maschera, l’unico che lo accettava così com’era.
E Will non disse nulla, semplicemente lo strinse al suo petto, lo strinse come se volesse proteggerlo da tutti i mali del mondo.
Dopo tutti quei giorni di lontananza per entrambi fu quasi come tornare a respirare dopo una lunga apnea.
 
Rimasero in silenzio per un tempo lunghissimo e indefinito.
Poi, quando i singhiozzi iniziarono ad attenuarsi, Nico gli parlò delle sue paure, di quello che gli aveva detto il dottore dopo l’intervento fatto di fretta.
“Non è certo che possa continuare a giocare a calcio, signor Di Angelo, deve prima sottoporsi a un’intensa terapia, dopo che vedremo come va questa si vedrà che ne sarà della sua carriera.”
-Non possono togliermi il calcio! Non possono! E’ tutta la mia vita…
-Shss…- Will lo afferrò per le spalle –Andrà tutto bene, sei un ragazzo forte e risoluto, riuscirai benissimo in questa terapia e io sarò al tuo fianco per sostenerti… se solo mi vorrai- l’ultima frase fu meno di un sussurro.
Nico strabuzzò gli occhi incredulo, poi si spinse in avanti e colse l’attimo poggiando le labbra sulle sue.
-Non eri… non sei- si corresse –Solo una valvola di sfogo. Però devi darmi del tempo… Perché io… Non so se riesco a… Dirlo… Non ora che…
Stava per avere un attacco di panico, Will lo bloccò in tempo, lo fece stendere e lo calmò.
-Va bene, mi va più che bene. Non voglio che tu lo dica a tutti, mi dispiace per essere stato così insistente, mi sta bene se non lo dirai mai a nessuno, basta che resti con me.- E fece una leggera risata quasi isterica.
Nico alzò un angolo della bocca –Dispiace anche a me per le cose che ti ho detto.
Poi si addormentò, distrutto dal pianto, dalla partita e dall’operazione.
 
Will mantenne la sua promessa.
Restò al suo fianco ogni singolo giorno, spronandolo sempre di più, tenendo testa alle sue sfuriate dei momenti bui e consolandolo quando si sentiva giù.
E Nico iniziò davvero a innamorarsi di lui, non più una semplice cotta o un’infatuazione. Era diventato il suo punto di riferimento e sapeva, sapeva benissimo che senza di lui non sarebbe mai uscito da quella situazione.
E pian piano iniziò anche a fare coming out, prima con la sua famiglia anche se non fu un grande scandalo, si erano ormai abituati alla presenza di Will in casa loro che non sarebbe cambiato poi così tanto.
Anche con la squadra non fu un grande problema, erano ormai una grande famiglia anche loro e, per quanto i calciatori possano essere stereotipati come persone stupide, avevano la mente abbastanza aperta. Molti di loro semplicemente alzarono le spalle e risposero “finché continui a giocare per me va bene tutto, se poi grazie a lui giochi meglio mi va più che bene”. Certo, per spiegarlo a Percy ci misero molto più tempo, ma la sua ragazza aiutò molto.
Mancava solo di dirlo al mondo e Nico lo fece nel momento più inaspettato, senza una qualsiasi tipo di preparazione e senza avvertire nessuno, perché non sapeva che l’avrebbe fatto fino a quando effettivamente non lo fece.
Era la prima partita che finalmente giocava, a metà del campionato circa. E fece due goal.
I due goal che fecero vincere la sua squadra 2-0.
Dopo i tre fischi finali la squadra e tutti i tifosi esultarono come se avessero vinto il campionato, esultavano non per la vittoria in se, ma perché il loro miglior giocatore era finalmente tornato in ottima forma.
Anche Nico era terribilmente euforico, perché pensava che niente sarebbe stato più come prima, ma la gioia che provò nello scendere in campo e correre, libero, mentre si isolava nel suo mondo fu esattamente come quella di una volta.
Così, senza pensare che era circondato da milioni di persone e che era filmato e trasmesso in diretta, corse da Will, che si trovava in panchina con gli altri perché ormai era diventato il suo “medico”personale, e lo baciò. Di slancio e davanti a tutti.
Will rispose con così tanta enfasi che lo alzò da terra.
Tornarono con i piedi per terra quando la voce divertita di Jason arrivò alle loro orecchie –Trovatevi una stanza! Di solito le partite non sono vietate ai minori.
-Ma sta zitto Grace- rispose Nico facendo ridere il biondo, ma staccandosi in ogni caso dal suo ormai ufficiale ragazzo.
 
Ovviamente finì su tutti i giornali, i video girarono sul web e, anche chi non era interessato al calcio, iniziò a parlare del coming out di uno dei migliori giocatori del mondo.
Alcuni la presero bene, ad altri non importava, alcuni dei commenti erano “Può farsi chi vuole, basta che continua a farci sognare con i suoi goal.” Altri ancora iniziarono ad insultarlo.
Ma era normale, quando sei una persona famosa qualcuno ti odia sempre, chi per un motivo chi per un altro. E’ una delle tante cose che ti fa chiedere di avere una vita normale, dove nessuno ti conosce.
Ma a conti fatti, Nico era felice della sua vita.
Aveva degli amici veri, una famiglia che lo supportava e un ragazzo che lo amava per quello che era realmente.
Aveva anche fatto un’intervista e fu una di quelle interviste che fecero il giro del web.
“Ti dico solo grazie per quello che hai fatto, grazie perché il tuo coraggio mi è stato d’esempio.”
“Non so se mai leggerai questo commento, ma sappi comunque che il tuo coming aut mi ha fatto capire che non bisogna mai nascondersi.”
“Ho sempre pensato che i calciatori fossero degli uomini senza cervello che inseguono una palla, ma tu sei riuscito a rivoluzionare il mio modo di pensare. Mi complimento con te, sono delle parole stupende.”
Questi erano solo alcuni dei commenti sotto uno dei tanti link sul web della sua intervista, Nico li scorreva dal suo pc con un moto di orgoglio.
Pensava che nessuno l’avrebbe accettato e invece il suo gesto aveva aiutato un sacco di persone ed era stato preso come un esempio per chi ancora si nascondeva.
-Hai letteralmente cambiato il mondo.
Nico sorrise impercettibilmente senza farsi vedere, si lasciò andare contro lo schienale della sedia e poggiò la testa contro il petto del ragazzo che si trovava alle sue spalle.
Alzò lo sguardo su di lui e disse una semplice parola –Grazie.
Will sorrise e si chinò per dargli un bacio sulla fronte.
-E comunque, anche se ora siete famosi, io sono stato il primo a shipparvi!- Urlò Cecil dall’altra stanza.
-E io il secondo!- Urlò in risposta Jason da un’altra stanza.
-Perché stiamo parlando di navi?- Domandò infine Percy spuntando dalla porta.
Nico sorrise e si abbandonò completamente contro il corpo di Will.
Si, era davvero felice.
 
“[…] Io penso che ognuno di noi abbia il diritto di essere se stesso ed essere felice per questo. Indipendentemente da quello che pensano gli altri. Perché si vive una vita sola e bisogna viverla per come noi vogliamo viverla e non per come piace agli altri. E’ vero, mi sono sempre nascosto, ma non capivo. Non fino a questo momento.
Basta con i luoghi comuni, lo sport che qualcuno decide di fare non influenza quello che siamo. Non tutti i ballerini di danza classica sono gay e non tutti i calciatori sono etero.
So che non tutti lo accetteranno, ma a me va bene così, perché ho trovato chi mi accetta per quello che sono e ne sono felice. Quindi vorrei solo dire a chi continua a nascondersi di non preoccuparsi, per quanto potranno odiarvi, prima o poi arriverà qualcuno che vi stravolgerà tutta la vita.
E non preoccupatevi per la mia carriera, sono sempre il calciatore che conoscete e ora che sono tornato come prima, se non più determinato dopo l’incidente, vinceremo sicuramente anche questo campionato! […]”

 
Fine
  
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