Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: apollo41    09/03/2017    5 recensioni
Prompt: Originale, Genere a piacere, Slash, Rating arancione. "Il medico mi ha ordinato di fumare."
Dal testo:
«Mi sento trascurato. Non si suppone che tu ti preoccupi per me se sparisco per quattro giorni?» chiese Stanislav frugando nella tasca della giacca che aveva rubato a uno dei militari che probabilmente aveva ucciso solo poche ore prima. Ne estrasse un accendino e un pacchetto di sigarette parecchio malconcio. [...]
«Mi preoccuperei per te se non continuassi a tornare in vita ogni volta che qualcuno ti uccide. E lo sai che non voglio che fumi qui dentro.»
Stan lo ignorò, portò una sigaretta alle labbra e l’accese prima di prendere una boccata. «Il medico mi ha ordinato di fumare. Non posso non seguire i suoi consigli quando è grazie a lui se non posso crepare,» ribatté infine con un ghigno.
Damian sospirò. «Ti darei quasi del bugiardo, ma McDuff sarebbe tranquillamente in grado di fare una cosa simile. L’ultima volta che sono andato per farmi dare qualcosa per il mal di gola l’ho trovato svenuto sulla scrivania con i pantaloni calati e la stanza che puzzava di whiskey.»
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa one shot è stata scritta per la seconda edizione della sfida A box full of prompts sul gruppo EFP famiglia: recensioni, consigli e discussioni (link: https://www.facebook.com/groups/751269538242732/ ).
Ho anche avuto il tempo di rileggere e correggere, ma potrebbero esserci cavolate varie perché sono scema; al massimo segnalatele in un commento.
Vi lascio alla lettura! Baci, Elisa.

PS: come al solito per questo genere di cose non sono previsti seguiti. (Ma se avete dei prompt da proporre anche per vecchie drabble/flash/one-shot, lasciateli nelle recensioni che potrei prendere in considerazione di scriverci altre sciocchezzuole brevi. Però non chiedete solo di continuare, lasciate un vero e proprio prompt se volete che provi a scriverci qualcosa, please.)
 



Prompt n° 15 di Scarlet von Rouge: Originale, Genere a piacere, Slash, Rating arancione. "Il medico mi ha ordinato di fumare."

Note: trovate le note alla fine.
 

Behind Closed Doors


Damian stava ripulendo il bancone del bar quando qualcuno entrò dalla porta che si supponeva fosse chiusa a chiave. Non che fosse una novità, Mila doveva aver dimenticato di chiuderla di nuovo. Si riprometteva di licenziarla almeno una volta alla settimana, ma poi si ricordava che i suoi migliori clienti tornavano quasi tutti i week end solo per vederla, quindi lasciava perdere.

E poi era solo Stanislav. Era quasi un bene che la porta fosse stata aperta o quel cretino del suo uomo avrebbe trovato un modo per sfondarla.

«Beh, bentornato tesoro,» borbottò con sarcasmo. «Pensavo ci avessi rimesso le penne stavolta. Non ti avevano colpito in pieno con una granata?» domandò recuperando una bottiglia di birra e facendo il giro del bancone per portarla al tavolo a cui Stan sedeva sempre.

«In realtà quando mi sono rialzato dopo la granata hanno provato a ficcarmene una nel di dietro, ma non è servito a molto. In compenso pensavano fosse divertente perché sono un finocchio, quindi per me è stato ancora più esilarante far esplodere le loro facce di merda quando mi sono rialzato,» rispose con uno dei suoi ghigni a metà tra l’inquietante e il divertito, mentre si sedeva di peso, abbandonando le gambe sul tavolo.

Damian gli passò la bottiglia di birra gelata nella mano che aveva teso e gli si mise accanto abbassandosi abbastanza per stampare un bacio sulla sua bocca, prima di mordergli appena il labbro. Stan grugnì fissandolo con i suoi intensi occhi quasi neri. «Giù i piedi dal tavolo,» sussurrò spingendo appena il polpaccio del suo uomo, che ubbidì con un sospiro, carezzandogli la schiena e il sedere con fare suggestivo. «Non pensarci neppure, dolcezza. Devo ancora sistemare questo posto. E tu hai bisogno di una doccia,» aggiunse dandogli una pacca sulla spalla, prima di tornare verso il bancone.

Era abituato a ignorare di preciso di cosa Stan fosse ricoperto molto spesso quando tornava a casa, ma questo non significava che non fosse nauseante l’idea di fare sesso con lui mentre era ricoperto di quelle che probabilmente erano le cervella dello stronzo di turno che aveva provato a ucciderlo.

«Mi sento trascurato. Non si suppone che tu ti preoccupi per me se sparisco per quattro giorni?» chiese Stanislav frugando nella tasca della giacca che aveva rubato a uno dei militari che probabilmente aveva ucciso solo poche ore prima. Ne estrasse un accendino e un pacchetto di sigarette parecchio malconcio. Non erano quelle che di solito fumava il suo uomo, quindi immaginava le avesse rubate a qualcuno che non aveva più bisogno.

«Mi preoccuperei per te se non continuassi a tornare in vita ogni volta che qualcuno ti uccide. E lo sai che non voglio che fumi qui dentro.»

Stan lo ignorò, portò una sigaretta alle labbra e l’accese prima di prendere una boccata. «Il medico mi ha ordinato di fumare. Non posso non seguire i suoi consigli quando è grazie a lui se non posso crepare,» ribatté infine con un ghigno.

Damian sospirò. «Ti darei quasi del bugiardo, ma McDuff sarebbe tranquillamente in grado di fare una cosa simile. L’ultima volta che sono andato per farmi dare qualcosa per il mal di gola l’ho trovato svenuto sulla scrivania con i pantaloni calati e la stanza che puzzava di whiskey.»

Il suo uomo lo fissò serio per un istante, spegnendo la sigaretta contro la superficie già rovinata del tavolo. «Lo sai che non è quel genere di dottore, Damian. Non puoi fidarti di quello che ti dà quel pazzo. Guarda come ha ridotto me.»

Per un momento rimasero in silenzio, fissandosi, prima che Damian sospirasse ancora una volta e gli si avvicinasse. «Al tempo ubbidiva agli ordini di qualche squilibrato che lo minacciava di ucciderlo. È cambiato ora, non farebbe mai nulla di simile, anche se credo che continui a mancargli qualche rotella.»

«Non mi fido di lui, non quando si parla di te e della tua salute,» commentò Stanislav passandogli le braccia attorno ai fianchi e affondandogli la faccia contro lo stomaco. La sua barba gli faceva il solletico anche attraverso il tessuto, ma Damian si sforzò di ignorarlo mentre passava le dita tra i suoi capelli scuri ancora ricoperti di sporcizia; per sua fortuna sembravano perlopiù detriti di cemento per una volta.

«Ero preoccupato per te, giusto perché tu lo sappia,» mormorò con enfasi chinandosi appena, quasi volesse proteggere Stan dal mondo esterno. Non che il suo uomo ne avesse davvero bisogno...

Stanislav grugnì, strofinando il viso contro il suo stomaco per un istante, prima di raddrizzarsi e stampare un bacio all’altezza del suo cuore. «Prima o poi mi trasformerò in una teenager innamorata per colpa tua.»

«Nah, non credo. Ho un metodo infallibile per farti tornare in te quando stai per perdere il controllo sul tuo lato femminile,» rispose Damian spostando una gamba oltre quelle di Stan e sedendogli in grembo.

«Davvero? E quale sarebbe?» domandò con voce roca il suo uomo mettendo le mani nelle tasche posteriori dei jeans del barman, che spinse i loro inguini l’uno contro l’altro. Dalle labbra di Stan sfuggì un basso ringhio eccitato.

«Credo che tu lo sappia bene,» ribatté Damian con una finta espressione d’innocenza, circondando con le braccia il suo collo e sfiorandogli il naso con il proprio.

«Oh, lo so perfettamente. Ma amo sentirti dire quel genere di cose. Quasi quanto amo entrare nel bar quando c’è qualche cretino che vuole attaccar briga e tu inizi a bestemmiare peggio di quanto farei io stesso.»

Damian si morse il labbro per evitare di scoppiare a ridere. «Dì la verità, ti sei eccitato almeno un pochino quando ti hanno messo quella bomba a mano in culo.»

La bocca di Stanislav si contorse di nuovo nel suo solito sogghigno, mentre nei suoi occhi già bruciava la passione. «Conosco un paio di cose che mi ecciterebbero molto di più, se me le ficcassi in culo tu,» rispose stringendogli con forza le natiche nelle mani.

Damian si abbassò, respirando a bocca aperta contro le sue labbra senza mai sfiorarle davvero con le proprie. «Ma davvero?»

«Sì,» mormorò Stan con voce roca, spingendo di nuovo i loro inguini a scontrarsi.

Per un solo istante Damian premette le labbra contro quelle del suo uomo, prima di alzarsi così all’improvviso che Stan quasi cadde all’indietro insieme alla sedia. «È un tale peccato che tu non abbia ancora fatto quella doccia, allora,» esclamò sospirando, mentre gli dava le spalle per chiudere a chiave la porta del locale.

Quando si voltò, si ritrovò Stanislav di fronte. Non oppose la minima resistenza quando il suo uomo lo caricò sulla propria spalla, prima di fare il giro del bancone e varcare la soglia nascosta nella penombra che portava alle scale che conducevano al piano di sopra, dove si trovava il loro appartamento.

Era piuttosto sicuro che ci avrebbero messo parecchio prima di uscire dalla doccia e che di certo non sarebbe sceso a riordinare il locale per quella sera, ma si disse che per una volta il bar avrebbe potuto aspettare. Magari avrebbe obbligato Mila ad aiutarlo prima di aprire la mattina dopo; forse farle fare un po’ di lavoro sporco per una volta le avrebbe fatto ricordare di chiudere la maledetta porta del locale prima di uscire a fine turno.

 


Note: non ci sono elementi che lo rendono chiaro, ma questa cosa dovrebbe essere ambientata in una specie di distopia in cui la Russia e gli Stati Uniti sono in guerra tra loro e si stanno scontrando a suon di esperimenti sugli umani; la Russia sta più o meno vincendo. Non è chiaro neppure a me quale delle due fazioni considerare “cattiva”, soprattutto perché immagino una società in generale molto impoverita dallo scontro. Sempre non menzionato, ma Stan è un esperimento americano fatto in suolo russo andato male che fa parte di una ribellione composta da altri esperimenti come lui che uccide sia americani che russi che continuano a incitare alla guerra.

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: apollo41