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Autore: AndreMCPro    15/03/2017    4 recensioni
Quando la Luna si ribellerà al Sole e i morti risorgeranno dalla polvere.
Quando le Stelle cadranno e il Sangue tingerà il mare.
Quando il Grande Occhio tornerà ad oscurare il Cielo.
La voce di Yharim dichiarerà guerra al nostro mondo.
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Terraria Heroes – The Wrath of the Tyrant
Cap.1 Il Tempo è Vicino
 
Quando la Luna si ribellerà al Sole e i morti risorgeranno dalla polvere.
Quando le Stelle cadranno e il Sangue tingerà il mare.
Quando il Grande Occhio tornerà ad oscurare il Cielo.
La voce di Yharim dichiarerà guerra al nostro mondo.
 
Il cultista chiuse la pergamena con mani tremanti e tornò lentamente in cerchio. Il Sommo Sacerdote davanti a lui gli dava le spalle, pensieroso. Tutti gli altri cultisti nella larga e spoglia stanza guardavano intensamente il loro capo.
«Sua eccellenza… Siamo abituati ai mostri che bussano ogni notte alle nostre mura, e le Stelle ci aiutano ad ampliare le nostre capacità magiche… Ma… le Lune di Sangue… Ci mettono in enorme pericolo, e oggi…»
«Lo so» Rispose secco il Sommo Sacerdote. «Oggi c’è stata la prima Eclisse…»
«S-se posso permettermi… S-sua eccellenza…» Riprese il cultista. «Forse… forse il tempo ormai è… v-vicino… Un giorno o l’altro… L’Occhio di…»
«NON pronunciare quel nome, per l’amor di Braelor!» Lo richiamò il Sacerdote. «So benissimo cosa vuoi dire… non possiamo permetterci di rimandare oltre. Tuttavia…» Aprì un libro posato su un leggio, unico ornamento della stanza oltre alle lampade alle pareti. «Neppure i semidei sono riusciti a sconfiggerlo… normali senzienti non hanno speranze contro di lui»
«Quindi… non…»
«No. C’è speranza. Dobbiamo solo trovare le persone giuste. I discendenti spirituali degli antichi eroi» Voltò pagina. «Per farlo avremo bisogno però di alcune cose… non facili da ottenere. Sarsha, ricordi che i minatori di Elvetica avevano trovato dei Cristalli della Vita?»
«Si, sua eccellenza» Rispose una donna nel cerchio.
«Dì loro che ce ne serviranno… vediamo… cinque»
«Certo. Con permesso…» E si congedò. Nel frattempo il Sommo Sacerdote riprese a parlare con gli altri presenti.
«Non è detto però che funzioni… Il Rituale del Valore indicherà dove si trovano anime potenti e volenterose di combattere, ma non ci garantisce di trovare chi cerchiamo, dato che non ci indicherà una persona precisa. Per essere certi dovremo mettere alla prova i candidati, e scoprire se sono capaci di badare a sé stessi. Ho già qualche idea in merito…»
«Niente di mortale, spero…» Mormorò un cultista.
«È proprio questo il punto, Nakàrth… se vogliamo essere certi, dovremo essere spietati. Proprio come lo sarà lui»
 
 
 
«Ci siamo!»
I Cristalli della Vita si mossero sulla cartina davanti al Sommo Sacerdote. Uno rimase al centro, dove si trovava la sede dei Cultisti. Gli altri si sparpagliarono sulla mappa indicando quattro villaggi di piccole o medie dimensioni. In quel momento giunse Sarsha, che a quella vista chiese: «Sta già funzionando?»
«Lo scopriremo presto. Contatta i sacerdoti dei villaggi di Elvetica, Garnet e Arkham e il governatore di Gunhold. Gli eroi si trovano nelle loro città»
 
 
 
All’alba di quel giorno la città di Arkham fu svegliata dal suono delle campane. Il sacerdote della città attese che la folla nella piazza si radunasse il più possibile prima di cominciare.
«Cittadini, vi ho radunati qui stamane per darvi una triste notizia. Il Tempo è ormai vicino…»
La folla sgomenta provocò un chiasso incredibile. Il sacerdote alzò le mani al cielo e sparò una sfera di fuoco che esplose in aria, attirando nuovamente l’attenzione di tutti.
«Uno degli eroi si trova qui!» Gridò il sacerdote quando vide che il silenzio non era completamente tornato. «Il Rituale del Valore ha indicato che uno dei quattro successori degli eroi antichi vive in questa città!»
«Eccomi!»
Dalla folla uscì un uomo alto e robusto, sui trent’anni. Nonostante fosse appena l’alba, portava comunque alla cintura una grossa spada d’argento.
«Il mio nome è Valdir. Se davvero Yharim vuole la guerra, io sono pronto a combatterlo!»
Il sacerdote fissò l’uomo con sguardo penetrante, ma quello sostenne il suo sguardo senza battere ciglio. Alla fine decise di sfidarlo lui stesso in combattimento.
«Mostrami che sai fare. Vediamo se sei capace di sconfiggere un Sacerdote della Luna»
Creò una lancia con la magia. Il guerriero estrasse la sua spada e caricò il sacerdote, ma quello brandendo la lancia parò e cercò di trapassare il suo avversario. Quello, tuttavia, riuscì a deviare il bastone e con una agile rotazione tagliò la testa al sacerdote. O meglio, così sembrò a tutti, ma la lama attraversò il suo collo come fosse un fantasma.
«Bene» Disse il sacerdote facendo svanire la sua lancia, così come anche il suo incantesimo dissolvente. Infine congedò la folla e si rivolse al guerriero.
«Vieni con me. Il Sommo Sacerdote deve incontrarti»
 
 
 
Il sacerdote di Elvetica entrò nella biblioteca del suo palazzo, gremita di umani ed elfi che stavano studiando incantesimi e altre proprietà magiche. Batté le mani e i maghi posarono i loro libri.
«Uno dei quattro prescelti si trova qui. Tutti voi verrete messi alla prova per scoprire quale tra tutti è il più forte»
Uno dei maghi sbuffò. Il sacerdote lo fissò in malo modo.
«Non sia tanto insofferente, signor Starflare. Anche lei dovrà prendere parte al test»
«Io devo ancora finire gli studi, come posso essere più forte di qualcun altro?» Fece una donna tra presenti.
«La forza, Kyla, non comprende solo la mera conoscenza. È il modo in cui usi ciò che sai che decide quanto sei capace. Ora venite» E si voltò mormorando: «Oggi sarà una lunga giornata…»
 
 
 
Un’esplosione si levò dalla periferia est di Garnet, ma nessuno prestò troppa attenzione alla cosa. A parte un paio di soldati.
«Oh, per i divini, Stavolta cosa ha combinato Litios?»
«Non lo voglio nemmeno sapere»
«Ehm… Rown… Ti ricordo che in quella zona siamo noi di guardia»
«Lo so… andiamo…»
I due estrassero i loro Minishark e raggiunsero la baracca abbandonata dove abitava l’androide. Quello uscì tossendo dalle macerie in fiamme. La pelle era completamente grigia metallizzata.
«Che diavolo hai combinato, Litios?» Chiese Rown.
«Coff… Ehm.. Io? Cosa vi fa pensare che sia stato io?»
«La baracca è tua»
«Ma non l’esplosivo! Non so chi l’abbia messo ma cercavo di disinnescarlo!»
«Certo, come no»
«Anche se fosse, fatti due domande sul perché» Aggiunse l’altra guardia. «Non passa mese senza che qui tu faccia esplodere qualcosa»
«Si, e secondo voi perché lo faccio qui nel mezzo del nulla?» Ribatté mentre la sua pelle tornava normale. O meglio… aveva braccio destro e gamba sinistra completamente robotici, mentre il resto era tornato ad un colorito roseo.
«E te ne siamo grati ma… ti era stato espressamente chiesto di smetterla»
«Ma visto che non lo vuoi capire…» Aggiunse Rown, per poi puntare la Minishark contro di lui. «Magari una giornata in cella ti farà capire il messaggio»
«Ma non l’ho… uff, va bene…» Mormorò l’androide. Fece per seguirli, ma di colpo afferrò i loro Minishark, glieli strappò di mano e li buttò via. Poi scappò via urlando «NON MI AVRETE MAI» sotto gli sguardi intontiti delle due guardie.
«Ehm… lo fai tu rapporto?»
«No»
«Bene, nemmeno io»
 
Neanche mezz’ora dopo suonarono le campane della città. Fu fatta una riunione simile a quella di Arkham, ma qui nessuno si fece avanti. Il sacerdote dunque chiamò il capo delle guardie e gli chiese di indire una gara di tiro tra i suoi uomini… e vinse Rown.
«Io? Combattere Yharim? Ma siamo impazziti?» Fece spaventato quello. «Mai nella vita! Io sono tra le guardie solo per sfamare la mia famiglia!»
«Abbi un po’ di fiducia in te stesso, amico» Gli fece la guardia che era con lui quella mattina. «Sei il migliore qui. Se c’è un possibile eroe, qui, quello sei tu»
«Io non sono un eroe!»
«Il nostro rituale dice il contrario. Sei il più forte in città. Tu sei il prescelto»
L’uomo si paralizzò. La sola idea di essere destinato ad affrontare un semidio lo terrificava. Ma se doveva essere lui… non poteva tirarsi indietro, giusto?
«O-ok… c-contate su di me…»
«Bene. Ora vieni con me. Il Sommo Sacerdote ti sta aspettando»
 
 
 
Una giovane donna entrò nella bottega di armi di Gunhold. Korgznarch, il Lizhard che la gestisce, la guardò mentre puliva
«Salve, Korg»
«Salve, Natasha. Come mai qui così presto? Problemi con il revolver di ieri?»
«No, volevo chiederti se potresti migliorarmi… questa»
Posò sul tavolo uno Star Cannon. Il Lizhard guardò l’arma per qualche momento, poi le disse: «è un’arma già molto buona. Te ne rendi conto, vero? I costi per migliorarla ancora di più saranno alti»
«Lo so ma voglio fare un tentativo. Se superi le cinquanta monete d’oro lascia stare»
«D’accordo… puoi passare… tra un paio di giorni»
«Molto bene. Grazie»
La ragazza uscì dal negozio e si diresse verso la piazza, trovando davanti a sé cinque uomini messi in semicerchio. Altri due stavano combattendo tra di loro sotto lo sguardo attento del Governatore.
«Ehm… cosa sta succedendo qui?» Chiese la ragazza, confusa, a uno dei presenti.
«Il Governatore ha convocato i guerrieri più abili della città e ha detto che il Tempo è vicino e che un eroe si trova qui a Gunhold»
«E immagino che la sfida sia solo tra uomini…» Fece quella stizzita. Poi guardò i due che lottavano. La battaglia procedeva a ritmo piuttosto lento. «Potrei battervi tutti quanti contemporaneamente»
«Ma davvero?» Fece il tipo. I cinque non in lotta si voltarono. «Perché non lo dimostri, allora?»
«Con piacere» Disse la ragazza sorridendo, per poi saltare all’indietro. Partì alla carica contro i cinque, schivò un pugno di uno di essi scivolandogli sotto le gambe e spiccò subito in piedi, piantandogli una gomitata sulla schiena. Un altro cercò di afferrarla per un braccio, ma lei si liberò con un calcio rotante che lo colpì in pieno volto. Continuando la rotazione si abbassò facendo lo sgambetto ad un terzo e spiccò un salto, ancora, ruotando, e schiantò un pugno sulla guancia di un quarto uomo, sbilanciandolo. L’unico rimasto in piedi si fece indietro, mentre il Governatre guardava interessato la ragazza.
«Niente male… Qual è il tuo nome?»
«Natasha»
«Beh, hai appena atterrato quattro avversari in meno di dieci secondi… Impressionante»
«Grazie, signore»
«Forse potresti essere tu la persona che i Sacerdoti cercano…»
Gli occhi della ragazza brillarono e lei rispose con un ghigno: «Io? Come potrei essere io, una donna, la persona giusta per una battaglia del genere?»
Il Governatore arrossì di rabbia ma si trattené dal ribattere, e piuttosto aggiunse: «Vieni con me… un sacerdote è qui per scortarti fino a Lunaria»
 
 
 
Due giorni dopo, i quattro guerrieri scelti erano al cospetto del Sommo Sacerdote. Valdir e Natasha sostenevano il suo attento sguardo senza battere ciglio. Kyla aveva chinato la testa rispettosamente, mentre Rown teneva lo sguardo basso per imbarazzo misto a paura. Quando però quello sollevò le mani al cielo, i quattro si inchinarono tutti allo stesso modo.
«O potente luna, astro che illumina le tenebre e che oscura la luce, infondi in questi quattro valorosi guerrieri la tua benedizione. Proteggili dai pericoli della notte, e illuminali nella loro missione!»
Una lieve luce bianca avvolse i quattro spiraleggiando attorno a loro, per poi svanire.
«Ora andate. Il vostro campo di battaglia vi attende»
Furono scortati fino ad una piattaforma di teletrasporto, che venne subito attivata portando i quattro eroi in un posto lontano.
«Dove avete deciso di mandarli?» Chiese un cultista lì presente.
«Al confine con le Terre Oscure» Rispose il Sommo Sacerdote. «Cremisi e Corruzione saranno un ottimo primo test»
  
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