Videogiochi > Corpse Party
Ricorda la storia  |      
Autore: Hao Sakura    16/03/2017    4 recensioni
(Bonjiro Harada è di proprietà di Kira03) Breve pensiero per la coppia AU KatsuKasu
--
- Bon Bon... - Lo chiamò lei con la voce flebile e sottile, quasi impercettibile.
Il ragazzo voltò il viso verso di lei e la guardò con sguardo interrogativo. Cosa voleva adesso?
Vide le gote dell'altra prendere una sfumatura purpurea e gli occhi inumidirsi di una leggera patina.
Girò di scatto la testa versò di lui, fissandolo negli occhi. Quegli occhi che amava.
Strinse i denti; mentre le parole cercavano di uscire dalle sue labbra.
- I-Io... - Provò a dire, balbettando furiosamente per l'imbarazzo.
--
- Ti amo, Bonji. -
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Wicked Lovers


Bonjiro/Katsumi Harada è un personaggio proprietà di Kira03, tutti i diritti dell'OC vanno a lei.
Io mi sono gentilmente presa la briga, grazie al
suo gentile consenso, di scriverci qualcosa sopra.


Era una giornata meravigliosa, ancor più meravigliosa per Kasumi.
Ma, perché? Vi chiederete. Il motivo è semplice: sarebbe uscita con il ragazzo per cui da tempo aveva una cotta.
Quel ragazzo che portava il nome di Bonjiro Harada.
Non riusciva ancora a crederci! Insomma, era da tanto che sperava di avere un appuntamento con lui. Molti pensieri balenavano nella testa della ragazza, che si stava dirigendo verso il luogo dell'incontro: il parco. Era il giorno di San Valentino e lei gli avrebbe dato i cioccolatini che aveva comprato, ne era certa.


Camminava saltellando; i capelli ametista si alzavano ed abbassavano ad ogni passo, mentre sul suo volto era stampato un sorriso emozionato.
Man mano che si avvicinava al parco, il suo cuore batteva sempre più forte ed il suo respiro si faceva sempre più affaticato. Una volta entrata, venne accolta da un paesaggio bellissimo: tanti ciliegi si susseguivano l'un altro; le loro gemme ancora chiuse per il freddo. A sovrastare la figura dei ciliegi, c'era un imponente fontana, che si ergeva maestosa al centro di quell'area verde. Getti zampillavano come impazziti ed un rombo scrosciante di acqua facevano da sottofondo a quello spettacolo meraviglioso. Kasumi si guardò intorno a sé, estasiata.
Nemmeno si accorse che qualcuno le toccò la spalla con delicatezza. Solo pochi minuti dopo si voltò, ritrovandosi davanti il volto magro di Bonjiro, che in quel momento la guardava con fare apatico; senza nessuna espressione che facesse comprendere il suo stato d'animo. L'unico ciuffo bianco che aveva gli copriva l'occhio destro color topazio. La ragazza lo squadrò da capo a piedi, notando l'abbigliamento scuro. Non sapeva perché, ma quell'individuo le dava anche un enorme sensazione di vuoto. Come se qualcosa in lui mancasse.
Ma... cosa?
- Allora... vogliamo andare? -
Venne distolta bruscamente dai suoi pensieri con quella semplice domanda; scosse energicamente la testa e si limitò a sorridere. L'Harada la guardò con occhi vacui, anche se sembrava di poter scorgere una lieve traccia di tristezza.
- Certo! Faccio strada! - Rispose con allegria, cominciando a camminare per la stradina dove sorgevano tutti i ciliegi, affiancata dall'altro, che manteneva lo sguardo da tutt'altra parte. Nessuno dei due proferì parola, soprattutto Bonjiro, che sembrava chiaramente astio ad aprir bocca.
- Pensavo... i ciliegi sono davvero belli, non trovi? - Domandò Kasumi, con tono sognante. Il parco era come una fiaba: colori, fiori, verde, vita e tanta magia. Tanta possibilità di viaggiare con la mente; di divertirsi; di lasciar andare ogni problema e preoccupazione. Si respirava un'aria pura lì, un'aria che sapeva di libertà; di spensieratezza.
Il moro si limitò a mugugnare in segno di assenso, come se non gli importasse. Come se volesse scappare dal parlare con le persone tramite il silenzio.
Continuarono a camminare per un po', almeno finché non si fermarono ad ammirare le bancarelle, che scaturivano ogni sorta di odore, luce e colore si potesse ammirare. Sembrava che la stessa merce, in tema alla giornata degli innamorati, prendesse vita ed invitasse le persone a comprarle. Passarono così il pomeriggio. Certo, non ci furono molti scambi di parole, ma almeno avevano passato la giornata insieme.


Si sedettero su una panchina, stanchi e sfiniti dalla lunga passeggiata in quell'immenso spazio verde, che avrebbero volentieri definito giungla. Bonjiro stava seduto compostamente, le mani poggiate sulle ginocchia ed il respiro lento e pacato, come lui. Tranne per alcuni particolari, sarebbe sembrato una statua.
Una meravigliosa statua... pensò subito Kasumi.
Il sole stava lentamente tramontando, mentre la sera stava incominciando ad impadronirsi del cielo. La viola balenò molti pensieri, tra il quale quello di dichiararsi completamente. Per troppo tempo gli aveva nascosto i suoi sentimenti, ma ora era venuto il momento di dirgli ciò che provava; di uscire da quel guscio che da troppo tempo l'aveva fatta chiudere in se stessa.
Strinse i pugni talmente forte da farsi sbiancare le nocche; il suo respiro aumentò vertiginosamente e l'ansia si fece strada in lei, occupando ogni singola parte del corpo. Primo tra tutti: il cuore.
Aveva paura di metterlo a disagio, ma anche di venire rifiutata. Conosceva la sua storia e lo stesso lui di lei. Di certo si erano capiti subito ed erano diventati amici. Ma col tempo quel sentimento di amicizia si era tramutato, a poco a poco, in amore sincero.
Inspirò a pieni polmoni: era il momento.
“Ora o mai più.” Si ripeté nella sua testa. Prese tutto il coraggio che aveva; sentiva tutte le sue ossa irrigidirsi; ed attaccò con il discorso.
- Bon Bon... - Lo chiamò lei con la voce flebile e sottile, quasi impercettibile.
Il ragazzo voltò il viso verso di lei e la guardò con sguardo interrogativo. Cosa voleva adesso?
Vide le gote dell'altra prendere una sfumatura purpurea e gli occhi inumidirsi di una leggera patina.
Girò di scatto la testa versò di lui, fissandolo negli occhi. Quegli occhi che amava. Strinse i denti; mentre le parole cercavano di uscire dalle sue labbra.
- I-Io... - Provò a dire, balbettando furiosamente per l'imbarazzo.
Katsumi non capiva cosa volesse dire e perché fosse arrossita: era confuso, molto. Non fece in tempo ad emettere un fiato, che si ritrovò le labbra di lei poggiate sulle sue. Le sue pupille si dilatarono e la sua espressione apatica venne sostituita da una completamente basita. La ragazza chiuse gli occhi e lacrime cristalline cominciarono a bagnare copiosamente il suo volto di porcellana. Le ciocche viola dei suoi capelli cadevano disordinatamente sul suo volto ormai bagnato.
Non riuscì a capire che sensazione lo pervase: era un misto di disagio ed imbarazzo, misto ad un senso di dolcezza e... piacere. Quel vuoto nei suoi occhi gialli sembrava improvvisamente scomparso. Decisero di non approfondire, soprattutto perché entrambi non sembravano né intenzionati a farlo, né capaci. Bonjiro si sentì strano, come se un'altra persona ora albergasse dentro di lui. Non si accorse nemmeno di aver cinto con delicatezza i fianchi di Kasumi e di star ricambiando quel bacio così casto, ed, allo stesso tempo, così pazzo. Come loro due. Mise le dita tra i capelli corti e mori di lui e si mise ad accarezzargli con cura la testa.
Si staccarono solo quando non ebbero più fiato ed entrambi distolsero subito il loro sguardo, visibilmente arrossiti.
- M-Mi dispiace... non volev- Venne interrotta prontamente, trovandosi il suo dito sulle labbra ed il suo Bon Bon che scuoteva la testa, come a dirle di non preoccuparsi. Rimase visibilmente preoccupata quando vide il ragazzo abbassare la testa e farsi scendere una lacrima dal volto ancora color porpora. Si sentì in colpa: sapeva che lui non amava il contatto e molto probabilmente era stata troppo affrettata. Così salì a cavalcioni su di lui, ritrovandosi il suo volto a pochi centimetri di distanza. Ancora non osava alzare la testa, nonostante avesse lo sguardo di lei puntato contro. Sentì il suo indice alzargli con delicatezza la testa, facendo incrociare i loro sguardi. Il moro non capì subito le sue intenzioni, nonostante ciò, non si ritrasse quando sentì le sue mani asciugargli le lacrime dagli occhi.
Lo guardava... lo guardava in quel modo infinitamente dolce... in quel modo così speciale; unico. Gli sorrideva, sorrideva a lui. E questo gli fece battere forte il cuore.
- Ti amo, Bonji. -
Lo disse in modo naturale, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Non sapeva che dire; le emozioni che provava in quel momento si contrastavano continuamente. Si contrastavano le personalità di Bonjiro e di Katsumi. Però era venuto il momento anche per lui di farsi avanti e di prendere la forza di parlare.
- Anche... Anche... Anche io. - Kasumi poggiò il suo naso su quello del ragazzo, che si ritrasse leggermente. E... beh, fu allora che i loro occhi s'incrociarono nuovamente. Un contrasto continuo tra il giallo di lui ed il rosso di lei; tra topazio e rubino; luce ed oscurità; oro e sangue, in quello che si poteva definire: “Mad love”...



Angolo dell'autrice

Salve a tutti! Come state? Ma, domanda cruciale, Vi sono mancata? Spero di sì!
Oggi sbarco sul fandom di Corpse Party con questa nuova storiella!
Premetto subito, come all'inizio, che Bonjiro Harada non mi appartiene, ma ho solo ottenuto il gentile permesso, della mia amica Kira03, di scrivere qualcosa su questo meraviglioso ed intricato personaggio. E, beh, questo pensiero lo dedico al compleanno della mia Kira-chan, tanti auguri! (Spero tu abbia apprezzato. Anche se sono in ritardo di un giorno. ^^”)
Confido nella speranza che vi sia piaciuta e... alla prossima, cari lettori!
One kiss
Hao Sakura
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Corpse Party / Vai alla pagina dell'autore: Hao Sakura