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Autore: Niaile    17/03/2017    1 recensioni
Draco ripercorre la sua storia con Harry. E quando Harry parte e poi ritorna, capisce che forse l'apatia è la miglior risposta!
"-Non sono l'uomo della tua vita, Draco!"
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Buona lettura:


“Se leggerai queste parole è perchè mi son fatto coraggio e ti ho baciato, se non le leggerai è perchè sono un coglione.”

Draco era in camera con lo scatolone verde, pieno di ricordi, davanti. Quei ricordi lo avevano accompagnato durante tutta la sua vita e adesso sembravano farsi beffe di lui. In realtà tutto sembrava farsi beffe di lui. Lui stesso se ne faceva!

Era bravo, Draco, ad immaginarsi la vita, a chiudere gli occhi e a muoversi in spazi belli e fortunati, a sentirsi diverso. Sentirsi un altro. Viveva la sua vita a distanza, come se lui fosse un semplice occupante del suo corpo e non il conducente, come se il suo spirito fosse mille miglia lontano dalla terra. Viveva la sua vita in terza persona... e non se n'era mai lamentato. Fino a quando non apparve Harry! Harry era sempre stato presente nella sua vita, prima suo padre che ne parlava in continuazione come la peggiore delle maledizioni, poi a scuola tra un litigio e un altro, tra una presa in giro ed un'altra col finire poi all'estate dopo la guerra, quando Harry decise che l'odio doveva finire, quando Draco guardò quegli occhi verdi forse per la prima volta veramente.

Parlarono molto quell'estate, del passato, del presente, del futuro: Harry non vedeva l'ora di partire per l'addestramento Auror, in un'altra città, per un anno!

Non affezionarsi ad Harry era praticamente impossibile, specialmente per uno emotivamente instabile come Draco, che per anni ha cercato la metà mancante di sé alternando a questo bisogno il bisogno estremamente importante di annullare l'asfissiante contatto umano. Ed eccoli lì quindi, ad uscire insieme, a mangiare insieme, a parlare in continuazione delle loro vite, a scambiarsi pezzetti dell'uno per ricoprire le paranoie dell'altro. E Draco doveva dirglielo. Doveva essere chiaro.

-Harry, tu mi piaci.

-Lo avevo notato, Draco. Sei trasparente in questi casi.

Draco abbassò lo sguardo e ghignò.

-Ma io provo per te una grandissima amicizia e non vorrei rovinarla. Lo capisci vero, Draco? Voglio abbracciarti e stringerti quando mi va, voglio chiamarti ed uscire se ho voglia di vederti. Non voglio perderti.

E Draco lo capiva, ovviamente. Harry non era il primo e non sarebbe stato neanche l'ultimo. Ma come tutte le volte, e forse quella un po' di più perchè c'era dentro più di ogni altra volta, ne uscì un po' ammaccato.

-No Harry, non te l'ho detto perchè volevo una tua risposta. Insomma la tua risposta era già chiara senza che tu la sottolineassi! E anch'io non voglio perderti, al di là di quello che provo.

-Tu sei tranquillo?

-Io sono tranquillo. Tu?

-Io lo sono, ma sul serio.. non voglio farti del male.

-Se lo dici di nuovo la finiamo qua. La chiudiamo e basta!

Harry ebbe un impulso così forte che anche lui si sorprese quando la sua mano afferrò quella di Draco.

-Non scherzare, Draco.

Draco sorrise e si lasciò abbracciare da Harry. Decisamente molto più ammaccato del solito!


Ed eccolo qui ancora perso nel passato. Quell'estate e poi quell'inverno, erano volati via insieme alle loro serate, ai loro messaggi, alle loro chiamate, alle loro uscite, ai loro litigi. E Draco aveva paura quella sera. Il giorno dopo Harry sarebbe partito, e certo si sarebbero sentiti, e certo i legami forti non si spezzano così, no? Glielo ripeteva sempre Harry, se lo ripeteva sempre lui. Ma, onestamente, quanto era bravo, Draco, a resistere alla distanza? Non lo era per niente! Poteva lottare quando ogni santo giorno erano insieme, ma la distanza lo ha sempre vinto. La distanza ha sempre scelto al suo posto. Il suo orgoglio e la distanza erano il mix perfetto per chiudere tutto. Per finirla.

Due mesi lontano da Harry avevano contribuito a farlo stare male. La prima settimana era stata un disastro. Poi c'era stata la seconda e la terza ed era già passato un mese... l'assenza si sentiva, aleggiava tra chi era rimasto ad aspettarlo, come un brutto odore e a niente valevano i messaggi, le foto che erano entrati con forza nel loro mondo solo perchè Harry, in addestramento, non poteva prendersi una pausa per andare a trovarli e i gufi sarebbero stati troppo lenti per lenire le mancanze!

Eppure ora eccolo qui, Draco. Fermo sul suo letto ad osservare quella lettera che aveva scritto mesi prima, che lasciava intendere un amore forse troppo forte. Forse niente! Quella lettera che aveva intenzione di dargli, quella lettera che riassumeva quei sei mesi, quella lettera che lo aveva aiutato a metabolizzare quel sentimento soffocante che tratteneva in petto. Quella lettera che era rimasta chiusa dentro uno scatolone verde. Fogli lasciati al tempo, ad ingiallirsi, inchiostro asciugato e consumato per nulla. Frasi e promesse mai mantenute. E ancora una volta un bacio che Draco non aveva avuto il coraggio di dare.


Poche ore ed Harry sarebbe tornato. Poche ore e lo avrebbe rivisto. Come si sarebbe sentito? In quel momento era troppo nervoso. In quel momento tutte le menate notturne su situazioni completamente immaginarie lo stavano assalendo, e si sentiva stupido Draco. Come aveva potuto anche solo immaginare che Harry avrebbe preferito stare tutta una sera solo con lui piuttosto che con Hermione, Ron, Ginny, Luna e Neville? Quelli erano i suoi amici. Quelli erano la sua famiglia. Lui era entrato dopo. Era importante, sarebbe stato stupido non dirlo, perchè lo sapeva Draco di essere importante, ma non lo era più di loro, non lo sarebbe stato mai! E quindi lo avrebbe rivisto e lo avrebbe condiviso con loro, loro che soffrivano la sua assenza. Loro che ne avevano tutta la ragione. E Draco era sempre più ammaccato!


-Draco!

-Harry!

Quell'orrenda abitudine sbagliata di baciarlo nelle guance e non sulle labbra.

-Come va?

-Una meraviglia. La Spagna è bellissima! E quante cose sto imparando. E quanta gente sto conoscendo!

E mentre lo ascoltava, mentre lo guardava, mentre si faceva spazio tra gli altri, era sconcertato. Non provava niente. Niente di nuovo per lo meno. Lo aveva lì davanti ed era come se non fosse mai partito, però una strana consapevolezza si stava facendo largo in lui. Harry era importante, ma non lo ricambiava e Draco aveva bisogno di amore non di amicizia. Le farfalle allo stomaco durante l'attesa, le lacrime la sera prima della partenza, le parole scritte su di lui... tutto ora sembrava lontano, sembrava appartenere ad un altro Draco. E quello che aveva davanti sembrava un altro Harry.

-Noi andiamo!

-Hermione, vengo con voi.

-Di già?

-Si!

-Ma...- Hermione sapeva, tutti ovviamente sapevano cosa c'era tra lui ed Harry, e come tutti si stava chiedendo perchè dopo due mesi ad assillarli ora se ne voleva andare. Era difficile da spiegare, Draco stesso aveva bisogno di tempo per assimilare la scoperta!


Tre ore prima era su quel letto agitato, felice, estasiato. Adesso erano l'una di notte e lui voleva solo dormire.

Era felice, Draco, quella mattina. Felice della sua scelta. Geloso degli abbracci che aveva elemosinato ma non ricevuto e che gli altri invece avevano anche abbondato. Si sentiva strano. Harry era ad un passo da casa sua e comunque non cambiava niente. E lui che si aspettava fuochi d'artificio dentro la sua testa. Niente. Non c'era più niente. Non riusciva a cibarsi neanche dei suoi occhi allegri. Rideva a comando e si sentiva falso da fare schifo.

Se più per meno fa meno, tutti questi sentimenti contrastanti, possono risultare semplice apatia?

Eccola lì. Allettante, accattivante, sensuale, semplice e cara apatia. Tornava nel niente assoluto che rappresentava il vuoto prima di Harry. Eccola strisciare piano dentro di lui.

Si distende sul letto. Posa la lettera nel fondo. Chiude lo scatolone verde. E in quell'istante capisce che i suoi occhi smettono di brillare.

Harry rimarrà sempre importante ma è stato chiaro.

-Non sono l'uomo della tua vita, Draco!
E di essere ammaccato, a Draco, non importa più.

























Pensieri e Parole:

Un grande scrittore italiano diceva che dobbiamo fare della nostra vita un capolavoro. Io riesco a farne sempre e solo una tragedia. Poi la scrivo. La metabolizzo e mi ci allontano. Ma rimane parte di me alimentando sempre di più quel tendere al tragico che mi caratterizza da tutta una vita.

Spero vi piaccia!
Vivogliotroppobene

Sempre vostra Nia <3

   
 
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