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Autore: Voglioungufo    17/03/2017    5 recensioni
“Io l’ho già capito” inizia a canticchiare Sasuke.
“Cosa?” gli va dietro Naruto.
“Ma loro ancora no!”
“Chi?”
“Si stanno innamorando! Il nostro trio, diventerà un duo”
“Oh”
“Fra stelli e pleniluni, c’è aria di magia! È un attimo così romantico, vedrai la porta via…”
“Smettetela subito, idioti” sbotta Sakura arrossendo vistosamente. Poi, molto coraggiosamente, si dà alla fuga chiudendosi in bagno.
Naruto sospira pesantemente. “La nostra bambina è cresciuta davvero”
|SAKUHINA|NARUSASU| GRUNGE!AU|
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Yuri | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Smells like teen spirits'
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Perché una mini-long se la meritano anche le mie bambine.

Buongiorno tesori

 Dunque, sono tornata con un’altra Sakuhina e devo dire che questa idea mi frullava sulla testa da parecchio, soprattutto perché partecipa al continuum temporale di Smells like teen spirits, quindi è ambientata all’inizio degli anni ’90, nella Grunge era!

Non sarà lunga e si vi piacciono quelle storie dove si sta svegli fino all’alba a fare pazzie, ci si conosce un po’ per caso e un po’ per destino, ci si tuffa vestiti nel porto alle tre di notte piena di musica un po’ vintage allora questa fa a caso vostro :33

Vi presento:

 

KOI NO YOKAN

“Incontrare qualcuno e sapere di essere destinati ad innamorarsi a vicenda”

♡♡

 

 

 

 

1.     Polly  (Nirvana)

 

Polly says her back hurts

And she’s just bored as me

She caught me off my guard

It amazes me, the will of istinct.

 

 

“Qualcuno ha visto il mio reggiseno verde?”

È il grido che raggiunge Sasuke mentre è disteso sul letto a cercare di leggere in santa pace Lo Spleen di Parigi, il tutto risulterebbe più semplice se i suoi adorati coinquilini smettessero di fare quel casino indecente. Sì, sta parlando sia di Naruto che smanetta musica improponibile in soggiorno che di Sakura in bagno che armeggia con phon o altri oggetti ugualmente rumorosi.

“Un reggiseno? E che ti serve un reggiseno?” è la domanda-risposta che dà Naruto gridando anche lui.

Sasuke appoggia il libro sul copriletto e si massaggia stancamente la radice del naso; trovare in quel bilocale un secondo di pace è sempre impossibile, soprattutto se i tuoi migliori amici non sanno parlare senza urlare.

Ignora il “fino a prova contraria sono una donna, Naruto-scemo!”  di Sakura e senza alzare la voce, perché tanto i muri lì sono di cartapesta, risponde alla domanda iniziale dell’Haruno:

“Guarda nel terzo cassetto della cassapanca”

Dal bagno giungono rumori non meglio identificati seguiti immediatamente dalla voce squillante di Sakura.

“Trovate! Grazie, Sasuke-kun”

“Sì, grazie Cenerella” fa il verso Naruto dal soggiorno soffocando una risata. Quell’epiteto per nulla gentile fa scattare Sasuke come una molla dal letto intenzionato ad andare a picchiare quel decerebrato ma la sua uscita viene bloccata da Sakura che entra nella camera dal letto in intimo.

“Ignoralo” gli consiglia cinguettando mentre inizia a rovistare nell’armadio. “È un idiota”

“Così mi ferisci nel cuore, Sakura-chan” protesta l’idiota in questione sopraggiungendo anche lui nella stanza da letto. Si appoggia allo stipite della porta sfrontato iniziando a guardare fin troppo apertamente il culetto della ragazza.

Sasuke gli tira un pugno. Giusto perché se non lo fa lui lo farà Sakura, quindi meglio anticiparla.

Ma la ragazza si volta radiosa con un sorriso morbido sulle labbra e uno sguardo sereno verso i due. È emozionata, lo si capisce da lontano un miglio.

“Aiutatemi a scegliere” li supplica imbronciando appena la boccuccia ma mantenendo comunque un espressione felice.

Al che Sasuke vorrebbe davvero rispondere che loro – in particolare lui – non è il consulente di moda di nessuno, ma Naruto lo precede alzando il pollice.

In fondo, a Sakura non possono negarle nulla.

 

Il motivo di tutta quella allegria è semplice: Sakura sta per iniziare il suo primo giorno di lavoro. E, ok, farà la cameriera e, ok, la cosa più emozionante sarà non far cadere i frullati dal vassoio, ma ne è comunque elettrizzata e non può fare a meno che agitarsi. In fondo dei tre lei è l’unica che non lavora: Naruto è l’aiutante del meccanico infondo alla via e Sasuke fa il ricco ereditario (sì, è un lavoro anche questo) mente lei si è sempre limitata a fare qualche lavoretto part-time di durata limitata.

Ma adesso no. Adesso porterà anche lei un contributo in quella piccola famiglia disastrata che si sono costruiti.

Così fa una giravolta sollevando leggermente la gonna in jeans tutta spiegazzata. È una Sakura completamente diversa da quella che sono soliti vedere. Via il trucco pesante agli occhi, via i ciuffi rosa spettinati che ricadono sempre sul viso; via i le calze rotte e le magliette larghe, niente camice rubate dai loro armadi o anfibi tutti rovinati. Sembra un’altra persona con quel cerchietto rosso che le tira dietro i capelli lasciando il viso pulito, senza la solita matita nera sbavata. Solo un velo di ombretto chiaro e un rossetto fragola sulle labbra. Una maglietta con il collo a barca è infilata dentro la gonna a vita alta e delle ballerine rosse le calzano i piedini.

Naruto batte le mani. “Sei bellissima!” garantisce.

Sasuke storce il naso. “Ma non avrai freddo?” questiona in modalità mamma chioccia.

“Metto la camicia. E tanto dentro fa caldo” lo rassicura scappando via dalla stanza ed entrando in soggiorno pettinandosi agitata i capelli con le dita. I due ragazzi la seguono come due perfette mamme apprensive.

“Prendi le chiavi di casa” le ricorda Naruto mentre prepara la borsa.

“E mettiti una sciarpa” si accoda Sasuke.

“Ricordati di sorridere…”

“…ma se qualcuno ti guarda le gambe dagli un pugno”

“Precisamente”

Sakura alza gli occhi al cielo ma sorride notando quanto in realtà i due siano seri e aumenta il sorriso per rassicurarli. “Dovrei essere io quella agitata, eh”

Sasuke pare infastidito da quel mezzo rimprovero e incrocia le braccia. “Hai preso i soldi? I documenti? A che ora inizi il turno? Vuoi che passiamo a prenderti?”

Haruno non risponde a nessuna di quelle domande e apre l’armadio specchio d’entrata afferrando la prima giacca che le capita a tiro. Sorride ancora (ma quanto ha sorriso oggi, la nostra Sakura-chan”

“Devo andare altrimenti faccio tardi” dice frettolosa. Si mette la borsa a tracollo e scocca un bacio unico in direzione degli amici. “Ci vediamo ‘sta sera”

“Comportati bene!” termina Sasuke ma la ragazza gli chiude la porta in faccia e la risposta si perde nel fracasso.

Un lungo sospiro affranto lascia le labbra di Naruto. “La nostra bambina sta crescendo” si commuove provando a gettare le braccia attorno al collo di Sasuke. Ci prova perché l’Uchiha evita l’attacco con facilità lasciandolo schiantare contro il muro.

 

 

Il Sannin’s è un piccolo bar tutto colorato che sembra essere rimasto fermo agli anni ’60.  I colori lì dentro sono tutti tenui, dei pastelli un po’ slavati e vecchie fotografie vintage sono appese alla parete. Sopra ogni tavolino c’è un vasetto di fiori profumati. È moderatamente frequentato, essendo in una delle vie secondarie è raro che sia affollato e la maggior parte degli avventori sono abitudinari. Lì dentro puoi trovarci chiunque, sia il vecchietto di settant’anni un po’ bisbetico che vuole una limonata che una piccola comitiva di giovani leggermente scalmanati. I gestori sono una coppia di signori sulla cinquantina, anche se la signora Tsunade sembra ancora una giovincella. Jiraija invece può vantare una scarmigliata chioma candida da vecchio leone.

A Hinata Hyuuga, dolce e timida ragazza dai grandi occhi lattei, quel bar pare un piccolo angolo di paradiso. Un posto dove passare le giornate di noia. Le basta ordinare un tè verde con un goccio di latte o un cucchiaino di miele e guardare le persone attorno a lei ed imprimerle nel proprio sketchbook per essere soddisfatta. Hinata è molto carina con un viso tondo, la pelle è liscia e pallida, le labbra sono piene e rosee spesso socchiuse così da lasciar intravedere gli incisivi bianchi. Ha un corpo morbido con curve molto accentuate, le mani piccole con le unghie leggermente mordicchiate per il nervosismo. Non indossa mai collane o bracciali, è sempre acqua e sapone e il suo modo di vestire è semplice. Hinata è molto bella, ma non le piace essere notata.

Preferisce nascondersi negli angoli e osservare le persone attorno a sé come se questo potesse mitigare la sua solitudine. A Hinata piacciono le persone, sul serio, ma è troppo timida, ogni volta che qualcuno le parla arrossisce e le sudano le mani. E no, la cosa non la rende affatto dolce e tenere, è solo inadeguata e basta. La sua sorellina Hanabi – che è il suo contrario – dice sempre che qualcuno dovrebbe darle una scrollata.

Quel qualcuno a darle una scrollata non è ancora venuto, quindi Hinata continua ad andare al Sannin’s, si siede al solito posto vicino alla finestra e guarda la gente camminare fuori. Quanti passi, quanti sguardi distratti e quante borse che sbattono contro altrettanti corpi; ognuno di loro ha una storia e Hinata adora sempre inventarsela, così li disegna su carta e quegli estranei visti appena un secondo diventano amici nella sua testa.

 

Improvvisamente si sente fissata, poi sente un piccolo click e ruota la testa distogliendo lo sguardo dalla finestra per guardare l’interno del locale. Un flash la investe subito dopo.

Sbatte le palpebre confusa identificando una ragazza con uno stravagante caschetto rosa nascosta dietro l’obiettivo di una polaroid. Questa (la ragazza, non la polaroid ovviamente) accorgendosi di essere stata beccata allontana la macchinetta fotografica da davanti il viso mostrando due occhi verdi spalancati e una piccola espressione colpevole.

Hinata arrossisce seduta stante incassando leggermente la testa fra le spalle, la sconosciuta con la polaroid sembra voler dire qualcosa ma dal bancone si sporge Tsunade.

“Oh, Sakura! Sei in anticipo” vocia allegramente “Vieni pure, così ti diamo la divisa”

La ragazza con il caschetto rosa sobbalza e sul volto le compare una buffa espressione e rizza la schiena.

“Arrivo subito” risponde con un tono di voce altrettanto alto così che tutto il bar ha sentito il piccolo scambio di battute. Lancia un altro sguardo imbarazzato a Hinata, sembra volerle dire qualcosa, ma poi cambia idea e trotterella verso la porta con scritto ‘Privato’.

Hinata la guarda correre via svolazzando nella giacca arancione di qualche taglia più grande poi accenna un timido sorriso. Abbassa gli occhi sul foglio bianco appoggiato sul tavolo, prende la matita e inizia a tracciare i contorni del volto di quella stramba ragazza.

 

 

“…E non ho fatto cadere nemmeno un bicchiere” Sakura termina fieramente il proprio racconto sulla prima giornata lavorativa e poi afferra trionfante una fetta di pizza direttamente dal cartone.

Sono seduti sul tappeto, tranne Sasuke – le sue nobili chiappe non possono riposare in un luogo che non sia il divano –, mangiano la pizza in maniera spartana con le lattine di birra e coca-cola attorno a loro. Appena è arrivata a casa le hanno fatto un sacco di domane, hanno ordinato la pizza d’asporto, messo su un cd a caso dei Guns N’ Roses e poi hanno improvvisato un balletto – solo Naruto e Sakura, Sasuke è troppo snob per queste cose.

“Qualcuno ti ha importunata?” domanda per la tredicesima volta Naruto.

Sakura sbuffa. “Smettila, cretino. In realtà, credo di aver io importunato una persona”

A quella frase anche Sasuke rizza le orecchie.

“Chi? Come? Quando?” spara a raffica Naruto sputacchiando pezzetti di pizza.

Sakura lo scosta indispettita. “Ma niente di che. Era solo una ragazza con una frangetta nera che disegnava, le ho fatto una foto perché era molto… uhm, artistica? Sembrava annoiata”

“Ch’” è il commento di Sasuke e per lui la faccenda può anche dichiararsi chiusa. Non per Naruto ovviamente che deve palesare entusiasmo anche per la più piccola cosa.

“Posso vederla? Posso vederla?” insiste come un bambina in attesa del regalo di natale.

Sakura lo accontenta e cerca nella propria borsa la foto. È venuta leggermente sfocata, soprattutto sul viso, ma l’effetto non disturba, anzi rende la foto ancor più particolare. A Naruto si illuminano gli occhi e allora anche Sasuke si sporge curioso.

“Sakura!” dice il biondo “Hai trovato Polly!”

Oh, quella. Sbotta fra sé e sé Sasuke tornando sul divano.

Da quando sono piccoli Naruto e Sakura insistono nel discutere sull’esistenza di una fantomatica ragazza perfetta, ma se all’inizio i due si erano trovati d’accordo sulle sue caratteristiche (fin troppo simili a Sasuke, tra l’altro) alla fine avevano finito per discostarsene completamente, ma quel gioco sul trovare la ragazza perfetta era rimasto. Avevano anche dato un nome al protipo di ragazza perfetta: Polly e Molly – come tributo alla loro band preferita.

Recentemente Sasuke ha scoperto che il nome in codice che i due usavano nei confronti –oltre che Duffy Duck – era proprio Molly, il primo protipo di ragazza perfetta. E poco importava ai due che lui in realtà fosse un ragazzo.

E adesso è saltata fuori Polly, il secondo protipo.

Sakura aggrotta l’ampia fronte. “Polly? Lei?”

“Ma sì, ma sì” annuisce velocemente l’altro. “Possibile che tu non te ne sia accorta?”

“Non ci ho fatto caso. Mi ha solo colpita”

“Devi assolutamente parlarle. O lo faccio io!”

“Tu non parli proprio con  nessuno!” scatta Sasuke “E anche tu!” torna a rivolgersi verso Sakura “Cos’è? Adesso devo temere anche attacchi dal gentil sesso?”

Naruto fa un gesto distratto con la mano come a cacciare una mosca fastidiosa. “Non disturbarci. È una cosa seria questa!”

Come se anche la gelosia di Sasuke non fosse una cosa seria!

Offeso, Sasuke si alza intenzionato a tornare dal suo Baudaleire anche se in cuor suo sta già progettando un pollyccidio.

 

 

 

References:

Molly’s lips è una canzone dei Nirvana uscita nel 1989 nell’album Bleach.

Polly è sempre nei Nirvana ma è uscita nel 1991 con il celeberrimo Nevermind.

Lo Spleen di Parigi o “piccoli poemi in prosa” è un opera di Charles Baudelaire (scrittore e poeta del Decadentismo Francese) scritti in un arco di tempo che va dal 1855 e il 1870 (o 1869????? Sono troppo pigra per andare a controllare xD). Non so, Baudealaire mi sa tanto da Sasuke ewe

   
 
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