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Autore: ToscaSam    18/03/2017    2 recensioni
Due ragazze di oggi si ritrovano nella selva oscura, dopo che hanno sentito di non appartenere al mondo moderno.
Incontreranno una guida molto speciale che farà fare loro un viaggio ultraterreno (a cavallo di una moto da cross).
L'Inferno ha nuovi gironi in costruzione.
Che dire, allacciate le cinture ed armatevi di cinismo, pop corn e anche di buonumore.
Genere: Demenziale, Introspettivo, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Dante Alighieri, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Salve!
Scusate se vi interrompo prima della lettura, ma direi che è necessario. Spero che nessuno prenda le cose dette qui dentro come offensive; si tratta di critiche ... non mi sognerei mai di mandare davvero qualcuno all'inferno! Prendetelo come una cosa da ridere.
Ci saranno momenti sia seri che (spero) divertenti. Fondamentalmente voglio lasciarvi col sorriso sulle labbra, non farvi arrabbiare >:)
Tutto nasce da una conversazione con una mia amica, sul fatto che il mondo di oggi sia popolato da molte persone che ci vanno poco a genio; poi deo gratias ci sono anche le eccezioni.

Lo stile vuole imitare in maniera parodica quello del sommo Dante Alighieri.
Per quanto mi sia impegnata a mantenere le terzine in rima incatenata, non avevo proprio voglia di mettermi a contare gli endecasillabi. Quindi i versi non hanno un vero e proprio metro.
Spero che vi divertirete

 

************

I

 
Al punto esatto delle nostre vite
in cui il fiore si tramuta in frutto,
scoprimmo un giorno di esserci smarrite.
 
Il luogo circostante era sì brutto,
che ci dicemmo “noi non ne facciamo parte!
Siamo diverse, proprio in tutto!”.
 
Per essere più chiare, scopriamo le nostre carte:
siamo due amiche, Samantha e Alice
che a mo' di due brave sarte,
 
invece di cucire delle camicie,
prendiamo la penna come ago e i fogli come filo;
raccontiamo ciò che ci accadde entro questa cornice.
 
Il posto era un bosco, nodoso e senza asilo.
Ebbene, quel giorno ci svegliammo impaurite,
dallo spavento avevamo perso qualche chilo;
 
temevamo assai per le nostre vite.
Ma ecco che Alice disse, speranzosa:
« Samantha, mi par d'essere stata qui per ore infinite,
 
proviamo a prendere quella strada faticosa,
lo so che è buia e piena di grovigli,
ma mi sembra che laggiù brilli qualcosa!».
 
Samantha, attenta a quei consigli,
decise di fidarsi e insieme presero il via
in quella strada dai mille perigli.
 
« Alice, che fortuna, mamma mia!»
esclamò Samantha, vedendo un bel sole
che nasceva da un colle, con grande armonia.
 
« L'abbiamo scampata, anche se siamo sole!»
concluse tirando un prematuro sospiro,
giacché un gran rumore, coprì le sue parole.
 
Sembrava un ruggito, da dare il capogiro!
Ma non sarà un leone? Qualcosa? Un animale?
E nell'attesa, trattennero il respiro.
 
Ma invece una moto, alquanto originale
col suo rombo arrivò sgommando;
in sella c'era un uomo, d'aspetto singolare.
 
Si tolse la giubba e il casco, ansimando:
« O che vu siete sceme?!»
le apostrofò sbuffando.
 
Aveva una tunica rossa, che faceva coppia assieme
a un naso aquilino di forte imponenza.
Era sì palese, da sembrare un meme.
 
«Maestro! Maestro nostro!!» senza
paura, gridarono le amiche.
Gli corsero incontro senza più pazienza.
 
Erano infatti quelle fattezze antiche
di Dante Alighieri,sommo poeta
che disse: « Belle fiche!
 
Sembra che veniate da una notte inquieta!
Co l'occhi rossi, manco dopo un fischione!
Tutte e due secche, peggio che a dieta!»
 
a quelle parole, taglienti, da arpione,
Alice e Samantha rimasero basite:
il grande maestro gli parve un po' un coglione.
 
«sei tu quel Dante di cui ci siamo invaghite
sin dalle lontane scuole elementari?
Quel maestro da cui le nostre scritture sono partite?»
 
chiese Samantha, d”istinto e a piè pari.
A che il maestro: « Avoglia! Son io. Che vi fa dubitare?
Piuttosto perché siete lontane dai luoghi più chiari?»
 
Alice rispose, senza far aspettare:
« Intanto siamo stupite dalla tua moto.
Ti sapevamo, poi, morto. Senza respirare.
 
Se tu ci aiuti, ti facciamo voto
di obbedirti in tutto quel che ci dirai
e ti saremo fedeli dentro questo percorso ignoto.
 
Facci da guida, ottimo sarai!»
Dante, elogiato, non poté che gioire.
Rispose: « Mie care, non vi lascerei mai
 
in questa selva che, come dire,
già voi la conoscete, poiché fu anche la mia.
Morto lo sono, ma posso comparire
 
e aiutare ogni anima pia,
che qui s'imbosca.
Ma ora, forza. Andiamo via!»
  
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