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Autore: Spark of Shadow    18/03/2017    1 recensioni
Durante l'esecuzione del suo programma, Yuri cade e si ferisce.
Per questo è costretto a trascorrere la convalescenza tra la gamba dolorante e le paranoie che la sua testa crea per lui.
Dal testo:
"Nel momento in cui il fagotto si mosse e ne spuntò fuori la testa occhialuta di Yuri, Viktor decise di punzecchiarlo un po':
– Ehi! Quanto manca perché il bozzolo si schiuda? Non vedo l'ora di vedere questa bellissima farfalla!.-
Il ragazzo non rispose, ma al Russo bastò il leggero rossore che gli vedeva sulle guance per sorridere."
Buona lettura.
Spark of Shadow
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Victor Nikiforov, Yuuri Katsuki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Yuri on Ice:

Tutto ciò che poteva desiderare
 



Quando Viktor rientrò a casa quella sera, al posto della figura del suo amato giapponese si era trovato davanti, rannicchiato in un angolo tra il divano e il muro, un fagotto di coperte dal quale spuntava una gamba.
Non una gamba qualsiasi, ma La gamba, quella che Yuri doveva tenere ferma per poco meno di un mese.
 
Dopo una caduta un po' brusca, nel bel mezzo del libero, il moro si era trovato dolorante nel finire l'esercizio, con non poca difficoltà, cosa che non solo gli aveva fatto ottenere un basso punteggio, ma gli aveva anche assicurato una visita dal dottore.
 
Sebbene il medico avesse rassicurato entrambi, dicendo che non era una cosa seria, Yuri si era lasciato progressivamente trascinare in uno stato di depressione che non era in grado di nascondere.
Viktor era abbastanza innervosito dalla situazione.
Quel ragazzo continuava farsi prendere dallo sconforto e lui non riusciva a confortarlo come sperava.
Quasi non sortivano effetto nemmeno le battute sul suo ruolo di “dolce infermiere”.
 
Nel momento in cui il fagotto si mosse e ne spuntò fuori la testa occhialuta di Yuri, Viktor decise di punzecchiarlo un po':
 
           - Ehi! Quanto manca perché il bozzolo si schiuda? Non vedo l'ora di vedere questa bellissima farfalla!.-
 
Il ragazzo non rispose, ma al Russo bastò il leggero rossore che gli vedeva sulle guance per sorridere.
 
            - Mancano solo due settimane, poi potrai tornare in pista…-
 
In tutta risposta Yuri sprofondò il viso nelle ginocchia e qualcosa simile ad uno sbuffo uscì dalla sua bocca.
 
             - E se io non volessi tornare in pista?-
 
Le parole arrivarono attutite alle orecchie del ragazzo dai capelli d'argento, che sbarrò gli occhi per un istante e subito dopo un altro piccolo sorriso prese posto sulle sue labbra.
 
             - Dici così tutte le volte che qualcosa non va come avresti voluto.-
 
Gli accarezzò piano la testa che era ancora l'unica parte (tranne la gamba) ad essere fuoriuscita dalle coperte.
Con un movimento nervoso della mano si liberò, finalmente, dal bozzolo e facendo leva sullo schienale del divano si rimise in piedi.
Saltellando, raggiunse la cucina, immergendosi tra pensieri e ricordi.
 
C’era un bel sole quel giorno e non vedeva l’ora che la gara finisse per prendere per mano il suo coach e “farsi costringere” a fare una passeggiata con lui.
Ma c’era qualcosa di diverso in programma, per lui, quel pomeriggio.
Era appena iniziata la seconda parte del programma.
Si sentiva stanco, ma voleva rendere orgoglioso il suo coach, sperando di vedere la sua proverbiale bocca a cuoricino, quando per qualche motivo l'immagine di un Viktor intristito gli si era intrufolata prepotentemente nella mente.
Perse un battito.
Non sapeva spiegarsi il motivo di quel pensiero, ma quell'intrusione lo aveva distratto e turbato a tal punto che non era riuscito a controllarsi al momento del salto.
Aveva cominciato a respirare male e mentre spettatori e commentatori si aspettavano una combinazione di un quadruplo toe-loop e triplo flip, si erano invece trovati ad assistere ad una rovinosa caduta che lo aveva tenuto a terra qualche secondo che gli era sembrato un'eternità, ma alla fine con forza di volontà e la decisione di mettere un sorriso al posto dell'espressione teneramente preoccupata di Viktor, si era rialzato e con un po' di fatica aveva concluso il numero tra i fragorosi applausi del pubblico.
Al momento di uscire dalla pista, riusciva a pensare, di nuovo, solo alla paura di poterlo deludere.
 
Sospirando riaprì gli occhi, ritornando nella cucina e notando che il suo fidanzato si era appena seduto accanto a lui.
E lo fissava.
Il Russo non aveva ancora capito cosa fosse successo .
Non era da Yuri distrarsi in quel modo in pista.
Ora, però, voleva solo che si sentisse meglio e perché ciò accadesse avrebbe fatto qualsiasi cosa.
Yuri prese un respiro e parlò:
 
            - Tutto ad un tratto mi sei venuto in mente- Viktor era confuso. - Ma non come al solito- si strinse nelle spalle.
            -  Eri triste, piangevi... è stato devastante.- concluse.
 
Finalmente era riuscito ad ammetterlo.
 
L'altro spalancò gli occhi e questi gli si inumidirono.
Non riusciva a spiccicare parola.
Si sentiva a pezzi.
Senza volerlo era stato lui a provocare la ferita del suo amato.
Scese, silenziosa, una lacrima sulla sua guancia mentre osservava l’altro, che, rosso in viso, non sembrava avere intenzione di incrociare il proprio sguardo ligneo con quello celeste di Viktor.
Yuri si era fatto male a causa sua, ma non riusciva a fermare l’ondata di contentezza che lo aveva pervaso nel constatare quanto lui fosse importante per il moro.
 
Gli strinse forte la mano e poi si avvicinò al frigo, tirando fuori uova e carne e dallo stipetto a sinistra dell’elettrodomestico una confezione di riso.
Viktor sapeva bene come tirare su di morale il suo ragazzo.
Era ora di cena infondo.
 
Yuri si alzò piano dalla sedia e fece per andarsene dalla stanza, saltellando con la gamba sana, quando una ferma stretta sul polso lo fece fermare, tirandolo indietro a scontrarsi con qualcosa di solido che doveva essere il petto di Viktor.
Si sentì rinchiudere in un forte abbraccio.
 
Ancora più rosso in volto, si girò tra le braccia che lo avvolgevano, posando lo sguardo sugli alimenti presenti sul tavolo.
Era abbastanza chiaro con cosa avrebbero cenato.
 
Viktor non lo sapeva, ma nella sua vita Yuri aveva continuato a desiderare solo tre cose: una ciotola abbondante di Katsudon, Viktor e provare quel tipo di amore che ti afferra la mano mentre te ne stai andando per attirarti a sé e non lasciarti più andare.
 
Yuri, con le lacrime che gli inondavano gli occhi legnosi, si rese conto in quel momento, per la prima volta, stretto in quel caldo abbraccio, che aveva tutto ciò che poteva desiderare.
Adesso che lo aveva capito non doveva più avere paura di essere un peso.
Ora, tra ciotole di Katsudon e l’affetto incondizionato e sincero del suo fidanzato non sarebbe stato difficile guarire.
Sarebbe tornato presto sul ghiaccio, proprio là dove il cuore di Viktor lo aspettava.
 



Note dell'Autrice   
Ho scritto questa piccola one shot quando si è avvicinato il compleanno di una mia amica.
Ispirata dalle parole di J.K. Rowling (che Dio la benedica) secondo la quale in mancanza di "liquidi" scriveva agli amici storie e racconti brevi, mi sono convinta a mettere da parte il mio naturale imbarazzo e a creare una storia come regalo.
Vista l'adorazione sia mia, sia della mia amica per Yuri on Ice, l'unica cosa che potevo fare era  trovare l'ispirazione (trovata alle 2.30 circa del mattino), aprire la mia agendina delle idee e buttare giù la pima bozza.
Questa storia è stata finita mentre mi aspettavano alla festa da circa 15 minuti, motivo per cui ho fatto aspettare tutti gli altri invitati con cui mi sono scusata fino allo sfinimento.
Beh! Che altro posso dire? Spero la storia vi sia piaciuta e incrociamo le dita per una seconda stagione di questo meraviglioso anime.

Spark of Shadow



 
  
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