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Autore: Strawberry Swing    19/03/2017    0 recensioni
< Vi è mai capitato di salire su un qualsiasi mezzo pubblico, che sia pure un autobus o un treno e non avere assolutamente niente da fare se non guardare le persone? [...] Insomma, sull’autobus si può incontrare davvero di tutto. Ed è per l’appunto su un autobus che ho fatto l’incontro che mi cambiò definitivamente la vita. >
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Capitolo 24.


Prima che Matteo venisse a sdraiarsi nel letto con me, arrivarono in camera Cami e Leo, che avrebbero dormito nel letto a castello ed entrambi, quasi in coro mi avvisarono che se avessi provato a far qualcosa, qualsiasi cosa, con Matteo quella notte, loro mi avrebbero trucidato.
Così quando finalmente arrivò il ragazzo, con solo i pantaloni da fargli da tuta e i muscoli ben in vista, guardai supplichevole Camilla che in tutta risposta mi lanciò un’occhiataccia e si nascose sotto le coperte, facendomi sogghignare. Nel frattempo il toscano si infilò sotto le mie coperte e mi abbracciò da dietro, modellando il suo corpo nella mia posizione fetale.
Urlai un buonanotte generale e le luci della camera si spensero quasi in simultanea a quelle del salotto dove dormivano gli altri. Aspettai qualche minuto, sperando che gli altri si addormentassero e quando sentii Leo iniziare a russare, mi voltai verso Matteo, sperando che lui non stesse dormendo. Quando lo vidi con gli occhi chiusi, sbuffai contrariata.
Non riesci a dormire? –
Ma allora facevi solo finta! –Aprì solo un occhio e fece un ghigno divertito. Mi stava prendendo in giro, l’antipatico.
Come posso dormire quando sei qua tra le mie braccia? –Lo strinsi ancora di più in un abbraccio e gli baciai il petto.
Sophie, siamo in camera con gli altri. Non tentarmi. –
Ecco brava Sophie, tieni le mani a posto che io voglio dormire invece di sentire voi due fare le cosacce. –
Ancora sveglia Cami? –
Come posso dormire con il trattore che dorme qua sopra? –Scoppiammo a ridere tutti e tre, le promisi che non avremmo fatto niente di sconcio e le augurai la buonanotte.
Matte si avvicinò al mio orecchio e sussurrò malizioso:
Sicura di non voler fare niente di niente? –Sentii dei brividi lungo tutta la schiena e probabilmente li sentì anche lui perché iniziò a ridacchiare, contento dell’effetto che mi faceva.
L’ho promesso a quei due.. sono sicura che Leo non sentirebbe niente mentre non posso dire altrettanto di Camilla che si sveglia anche se tossisco. –
Che noia! Poteva dormire qualcun altro in camera con noi allora! –
Qualcun altro? Non va bene così? –
Ma si che va bene.. come va la febbre? –Lo baciai di sorpresa sulle labbra e lui rispose con trasporto. Non riuscivo a stargli lontana neanche un secondo. Quando si staccò da me, lo guardai contrariata.
Guarda che non mi freghi. Io voglio sapere quali sogni sconci hai fatto su di me. –Arrossii come un peperone abbassando lo sguardo per sfuggire ai suoi occhi indagatori e iniziai a baciarlo sul collo, soffiando leggermente per poi baciarlo sulla guancia, sempre più vicino alla bocca ma senza baciarlo davvero. Quando sentii distintamente l’effetto che gli stavo facendo, non riuscii più a trattenere un ghigno.
Anche se sta funzionando, non riuscirai a distogliermi dai miei propositi. Voglio sapere i tuoi sogni erotici. Sono curioso! –Mi avvicinai con la bocca al suo orecchio e sussurrai, sperando di risultare almeno un po’ sexy.
Davvero vuoi sapere cosa ho sognato? –
Ehm.. si. –Il tono roco con cui mi rispose mi fece andare in estasi.
Vediamo un po’ se riesco a stupirti. E poi voglio sapere con quante ragazze hai fatto sesso. –
Ma Sophie, non m’importa niente di loro. Sei gelosa? –
No che non sono gelosa. Tu puoi fare tutto quello che ti pare, sai cosa me ne importa! –
Non ci credo.. sei gelosa marcia. –
Guarda che se vuoi farmi parlare stai sbagliando tattica. Completamente. Così mi stai solo facendo venire un gran sonno. Buonanotte caro! –Mi girai dall’altra parte e chiusi gli occhi. Certo che ero gelosa. Ma avrei negato anche davanti all’evidenza. Mai farsi cogliere in fallo e mai mostrarsi debole davanti al nemico. Anche se in questo caso, non sarei mai riuscita a stare tanto tempo senza il mio nemico preferito.
E va bene. La prima ragazza con cui ho fatto l’amore era una ragazza incredibilmente acida e brontolona. Oltre a essere super permalosa. E non vedo l’ora di fare l’amore con lei altre mille volte. –
E allora valla a cercare. Mi chiedo ancora perché sono qua nel letto con te. –
Ma stavo parlando di te! –
Oh.. ma io non sono affatto permalosa. O acida. E tantomeno brontolona. –
Mi arrendo. Hai vinto tu. –
Vedo che inizi a capire.. –
Ora però parla! Voglio vedere se riesco a mettere in pratica una delle tue fantasie. –
Ma.. mi imbarazzo. –
Se vuoi te ne racconto una io. –
Oh santo cielo. Sentiamo su.. –
Ecco.. ti ricordi quella volta che stavamo per fare sesso in casa tua e poi tu sei scappata per andare a Pisa? –
Si. –
Ecco.. quella notte, oltre a preoccuparmi come un pazzo per te perché non sapevo dove fossi, con chi fossi, se eri arrabbiata con me.. ecco.. non riuscivo a non pensare al tuo corpo, al tuo seno quando ti ho toccato. –Altro che rossa.. ero diventata di tutti i colori e mi nascosi gli occhi con le mani. Lui mi prese le mani nelle sue e mi lasciò un bacio sul naso, un bacio dolcissimo che mi lasciò stupita qualche minuto.
Ho immaginato come sarebbe stato fare l’amore con te, in casa tua, sul tuo letto. Ti avrei fatto di tutto, plasmandoti come creta nelle mie mani se tu me l’avresti permesso. –
Ma questa non è una fantasia sessuale! –
Allora se vuoi ti posso raccontare che una notte ho sognato che eravamo in un’isola deserta e sotto il sole tu ti spogliavi solo per me, lentamente e poi, quando eri nuda davanti a me, io mi avvicinavo e ti baciavo, prima qui.. poi qui.. e poi scendevo a baciarti il seno, mentre con una mano accarezzavo il tuo capezzolo.. –Mentre parlava mi lasciava teneri baci sul collo, scendendo lentamente..
Ok! basta! Ho capito. Cheta i tuoi ormoni per favore. –Il mio stomaco era in subbuglio e lo fermai appena in tempo, prima di passare il punto di non ritorno. Se continuava così, gli sarei saltata addosso entro pochi secondi e dovevo assolutamente trattenermi. Ero in camera con altre due persone, e che diamine!
Cos’è, ti ho fatta eccitare? –
Vuoi sapere il mio sogno su di te oppure continui a fare domande sciocche? –
Sto zitto. Continua pure.. –Mi guardò con fare incoraggiante, i suoi occhi incatenati ai miei.
Visto che il tuo sogno sarebbe irrealizzabile, soprattutto perché io non mi spoglierò mai nuda sotto il sole in un posto dove potrebbero vedermi tutti.. o per lo meno google earth.. io ho sempre immaginato come sarebbe fare l’amore in aereo. O in ascensore. Il brivido di essere scoperti.. l’eccitazione di farlo mentre sei su un mezzo in movimento.. –Nascosi nuovamente i miei occhi tra le mani.. mentre una piacevole sensazione si faceva largo tra le mie gambe. Mi sembrava di essere un’adolescente che aveva a che fare con i primi ormoni ed effettivamente poteva essere così. Ero un’adolescente, a Luglio avrei compiuto vent’anni quindi per ora ero ancora una teenager e sicuramente i miei ormoni non erano mai stati così in subbuglio come da quando conoscevo Matteo.
Quando rialzai gli occhi vidi che non aveva smesso un secondo di guardarmi, la luce dell’abat-jour soffusa creava una strana atmosfera. Si chinò a baciarmi le labbra dolcemente, senza approfondire il bacio.
Sei così bella quando ti imbarazzi. –Senza neanche rispondere, arrossii ancora di più e chiusi gli occhi, troppo sopraffatta dalla situazione e un po’ delusa dal fatto che lui non avesse reagito in maniera passionale alla mia imbarazzante dichiarazione. Poi repentinamente, una mano si infilò nei miei pantaloni e sentii una dito toccarmi nella mia intimità.
Ti prego, domani stiamo a casa io e te? Sei così bagnata che se non fosse per quei due, ti toglierei ora i vestiti di dosso e farei l’amore con te. –Gli sfilai la mano dalle mie mutande, mentre la mia eccitazione saliva e gli sussurrai, a un centimetro dalle labbra.
Vedremo domani. Ora tu fai il bravo bambino e fai la nanna. E tieni quelle tue zampacce da assatanato fuori dai pantaloni altrui. –Iniziò a ridere di gusto mentre un sorriso spuntava dalle mie labbra. Lo abbracciai dolcemente, stringendomi al suo petto.
Ti amo. –
Anche io ti amo, Sophie. –Restammo così, abbracciati sotto le coperte per non so neanche quanto tempo e quando finalmente riuscii ad addormentarmi, sognai di essere su un aereo con Matteo seduto al mio fianco e che mi diceva di andare in bagno perché voleva farmi provare una cosa..


*Angolo dell'autrice:
Chiedere venia a quelle poche persone che ancora mi seguono mi sembra inutile ma doveroso. So di essere una pessima autrice, da lettrice di EFP posso benissimo comprendere il nervoso quando i nuovi capitoli arrivano con una cadenza di due/tre anni. Purtroppo causa carenza di idee e impegni universitari ho davvero perso tanto tanto tempo. Tuttavia essendo la prima volta che riesco a scrivere più di 4 capitoli di una storia mi dispiacerebbe troppo cancellarla. Piano piano sto cercando di creare un epilogo adatto.. promesso! 
Spero a presto! 
Giulia
  
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