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Autore: OlicityAllTheWay    22/03/2017    1 recensioni
SPOILER!!!
La storia parte dalle vicende della 1x07.
Spero vi piaccia:) Non so ancora come procederà, spero di non tardare troppo nella pubblicazione.
PS. è stata scritto molto di getto quindi perdonate eventuali errori :D
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7 – SORPRESA

 

La campanella appesa sopra la porta annuncia il mio ingresso da Pop’s, ma nessuno ci fa particolarmente caso. Mi guardo un attimo intorno cercando mio padre, lo trovo seduto su un tavolo alla mia sinistra. Il tavolo è vicino ad una finestra e lui guarda fuori pensieroso, la testa poggiata sulla mano. Porta dei vestiti nuovi, la barba fatta, i capelli tagliati, le occhiaie quasi sparite. Un piccolo – ma importante – dettaglio cattura la mia attenzione. Una fascia dorata decora il suo anulare sinistro.

Aveva tolto la fede quando mia madre se n’era andata. Non so perché, ma ora la porta di nuovo. Mi dirigo verso il suo tavolo e mi siedo di fronte a lui.

Distoglie lo sguardo dal mondo esterno e lo rivolge a me: << Jug. Ciao, ti trovo bene >> dice, come se dovessimo parlare del mio aspetto e non del suo.

<< Anche io papà >> ammetto squadrandolo per quanto possibile: << Allora, come vanno le cose? >>

<< Ho fatto ciò che mi hai chiesto figliolo, mi sono ripulito. Mi ha aiutato un amico, ha passato quello che ho passato io ed è stato molto comprensivo >>

Annuisco, aspettando che continui.

<< So che ci ho messo più di quanto ti avevo promesso, ma l’ho fatto per una buona ragione: volevo essere certo al 100% di essere a posto >>

<< E come posso averne la certezza? >> chiedo stringendo gli occhi. Non è la prima volta che ci troviamo in una situazione del genere. Lui beve, smette, beve, smette e beve ancora. Sembra essere un circolo senza fine e quasi quasi mi ero abituato a non vivere più con lui e le sue false promesse.

La voce di una donna interrompe i miei pensieri, no non di una donna, di mia madre: << Puoi averne la certezza perché siamo tornate anche noi, tesoro >> dice.

Spalanco gli occhi per la sorpresa: mia madre e Jellybean sono qui, davanti a me. Dopo mesi e mesi. Certo le ho sentite praticamente tutti i giorni ma non le vedevo da mesi.

Mi alzo di scatto per abbracciarle. Stringo particolarmente forte la mia sorellina, lei e la sua testardaggine mi mancavano da morire: << Ciao Jelly >> le sussurro all’orecchio quando è stretta tra le mie braccia.

Lei si stacca e con fare insolente si porta le mani sui fianchi: << E’ JB adesso. E’ molto più figo >> sorrido e le scompiglio i capelli.

Mio padre nel frattempo si è alzato e si è messo al fianco della mamma, un braccio intorno alla sua vita.

Ho paura di crederci anche questa volta, ma lo desidero. Desidero che la nostra famiglia possa essere una famiglia normale, o almeno tornare quella di un tempo in cui vivevamo tutti sotto lo stesso tetto. Non eravamo perfetti ma eravamo insieme. E se mio padre fa sul serio questa volta potrebbe essere il nostro nuovo inizio.

Mi avvicino a mio padre e lo abbraccio. La cosa lo coglie di sorpresa e gli servono due secondi per circondarmi con le sue grosse braccia: << Te lo avevo promesso figliolo, tutto andrà per il meglio >>

<< Grazie >> gli rispondo semplicemente e lui mi stringe un po’ più forte.

 

<< Questa è l’ultima notte che passo quì. Domani mattina torno a casa >> dico a Betty. Sono tornato a casa del mio amico un’ora fa circa e ora sono con lei per raccontarle gli sviluppi della situazione con mio padre.

<< Mi è sembrato davvero a posto, sai? >>.

Lei posa la sua mano sulla mia: << Te l’avevo detto che scegliendo con il cuore non avresti sbagliato >>.

Più la ascolto e più sono convinto che sappia sempre cosa dire per farmi sentire meglio. Più la guardo più sono convinto di essere innamorato di lei.

<< Mi piacerebbe che conoscessi mia madre e mia sorella sai? >> porca miseria non posso credere di averlo detto ad alta voce.

La risposta di Betty arriva così veloce e spontanea che mi fa quasi dimenticare il disagio: << Farebbe tanto piacere anche a me >>

<< Vedere le tre donne che amo insieme >> azzardo.

Lei apre e chiude la bocca, deglutisce. Merda, forse non era pronta a sentirselo dire, o forse non avrebbe voluto sentirselo dire.

<< Tu…tu…mi ami? >> mi chiede dopo secondi di assordante silenzio. Indica sé stessa con un dito, la voce e l’espressione che trasudano incredulità.

<< Da sempre >> le confesso. Ormai sono andato così in fondo, non ha senso fermarsi. Voglio che lei lo sappia.

Il tempo si ferma intorno a noi.

<< Ti amo anche io Juggie >> dice infine. Il mio cuore che riprende a battere.

<< E’ solo che mi sembra strano che qualcuno possa amarmi. Tu non hai idea di come sia la mia vita e io…io sono molto più fragile e danneggiata di quanto sembri. Ho paura di trascinarti con me e di rovinarti e di danneggiare anche te >> inizia a gesticolare freneticamente, il respiro veloce e irregolare, nemmeno un secondo di pausa tra una parola e l’altra.

Le poso una mano sulla spalla, come feci il giorno del nostro primo bacio, per calmarla e sembra funzionare anche questa volta perché prende un respiro profondo e smette di parlare: << Ehi. Ci sono io con te. E se qualcosa dovesse andare nel verso sbagliato ti aiuterò a rialzarti. Te lo prometto >> ora è il mio turno prendermi cura di lei.

 

 

   
 
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