Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Pixel    22/03/2017    4 recensioni
"Ma, per quanto nelle vene gli scorresse sangue di drago, Jon era sempre un bastardo. L’unico uomo nei regni ad avere occhi plumbei, così caldi, come scintille di sole capaci di scaldare e illuminare anche le notti del nord. Scintille di quel sole che Sansa non aveva più."
Questa storia partecipa al contest "Tutto fa un po' male" indetto da S.Elric sul forum di efp
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Sansa Stark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nick EFP e FORUM: Pixel/Sarabi.
Fandom scelto:Game of thrones
Contesto: Post sesta stagione. In un'ipotetica eventualità in cui Bran fa ritorno a Grande Inverno rivelando il segreto sulle origini di Jon.
Coppia (se presente): La storia è incentrata prevalentemente su Sansa, ma ci sono accenni al rapporto con Jon.
Rating: Giallo
Avvertitimenti/Note: Introspettivo/Angst/What if…?
Citazione utilizzata per intero: “Di notte è molto strano, ma il fuoco di un cerino ti sembra il sole che non hai” Caterina Caselli
Note Autore: in fondo
 
Questa storia partecipa al contest Tutto fa un po' male indetto da S.Elric sul forum di efp
 
Il sole che non hai”


A Sansa Stark non era stato riservato un trattamento diverso da quello di Theon.
Ramsay l'aveva tagliata in tanti pezzi.
La bambina, la ragazza, la donna, in lei non erano più.
Non era nulla, se non un corpo maltrattato, abusato, dilaniato.
Come potevano chiamarla lady? come potersi chiamare ancora donna? Forse era diventata una bestia, come quei grossi cani, o peggio, come il loro padrone.
Allora, meglio chiudersi in una gabbia. Fatta di silenzi e sguardi vacui.


Da bambina sua madre le raccontava che, quando sarebbe cresciuta qualcuno l'avrebbe amata. Sansa odiava sua madre per quelle bugie.
Perché lei era cresciuta, ma nessuno l'aveva amata. E nessuno più si sarebbe avvicinato, ora che il suo corpo puzzava di morte.
Odiava anche suo fratello Bran, che quando era tornato a Grande Inverno, aveva fatto scappare l'unica cosa che ancora le dava speranza, Jon.


Con quella maledetta visione, lo avevo fatto andare via, alla ricerca della sua nuova famiglia.
Come biasimarlo, per quale motivo avrebbe dovuto desiderare ancora essere uno Stark?


Forse, se Sansa fosse stata quel fiore che nell'infanzia aveva promesso di essere, allora lui sarebbe rimasto. L'avrebbe colta come una camelia bianca, e insieme avrebbero potuto resistere all'inverno.
Ma lei non era più una camelia bianca, solo un cumulo di terra calpestata, sporca.


Se lo immaginava già accanto a quella donna, ardente come il fuoco, potente come la tempesta. Daenerys , madre dei draghi. E presto moglie di Jon, ultimo dei Targaryen.
Ne era sicura, i Targaryen si sposavano tra loro per mantenere il sangue puro.
Aveva sentito dire di quanto lei fosse bella, con i capelli d'argento e algidi occhi indaco, marchio di quell’antica famiglia.
Ma, per quanto nelle vene gli scorresse sangue di drago, Jon era sempre un bastardo. L’unico uomo nei regni ad avere occhi plumbei, così caldi, come scintille di sole capaci di scaldare e illuminare anche le notti del nord. Scintille di quel sole che Sansa non aveva più.


In che modo quegli occhi così preziosi avrebbero dovuto continuare a guardare ogni giorno lo spettacolo impietoso di Sansa Stark, che come uno spettro si aggirava nei corridoi della loro casa d'infanzia? Alla fine, non era stata colpa di Bran.
Jon se ne era andato, perché nessuno sarebbe rimasto con lei.


Moglie del folle, Joffrey.
Moglie del folletto, Tyrion.
Moglie dello scuoiatore, Ramsay.


Solo Lord Baelish avrebbe desiderato aggiungersi a quella lista. Non perché l'amasse, ma per la morbosa ossessione che nutriva nei confronti di sua madre.


E anche se provava ribrezzo quando le mani viscide dell'uomo si posavano su di lei, le notti un cui il suo corpo veniva nuovamente violato; Sansa ritrovava un pezzo di sé.
Chiudeva forte gli occhi, e tornava ad essere la bambina che molti anni prima, sognava un principe che la portasse via.
- sei sempre stata sciocca – pensava di sé stessa, mentre si scopriva ancora aggrappata a quella flebile speranza. Un principe, bastardo e gentile, che tornasse a salvarla.

 
“Di notte è molto strano, ma il fuoco di un cerino ti sembra il sole che non hai”






NdA:
Per sei stagioni non ho amato né il personaggio di Sansa, né quello di Jon. Penso che i due (forse casualmente) siano sbocciati insieme, nel momento in cui le loro vite si sono re incrociate.


Infatti, Jon dopo il tradimento dei suoi confratelli si considera in tutto e per tutto un uomo morto e proprio quando stava per mollare ogni cosa in cui credeva, Sansa si presenta al Castello Nero, ed è stato come se rivederla avesse riacceso in lui una scintilla di vita.


Per quanto riguarda Sansa, proprio come dichiara Sophie Turner in un’intervista Credo che lui restituirà a Sansa la fiducia negli uomini."
In più, per quanto mi sia piaciuto vedere come, dopo sei stagioni, il suo personaggio si trasformi da bambina sciocca, che pensa solo a quale lord possa sposarla, in una donna forte pronta a prendere in mano il nord. Ho provato ad immedesimarmi nel suo dolore, dolore che da donna si porterà sempre dietro dopo tutte le angherie subite, piuttosto che nella sua nuova facciata di forza. (Specialmente pensando che in questa storia, quell'uomo che gli stava dando nuova fiducia, all'improvviso si allontana da lei.)
  
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