Fumetti/Cartoni americani > I Pinguini di Madagascar
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Autore: EmilyG66    24/03/2017    2 recensioni
Questa fanfiction, ambientata dopo “I pinguini di Madagascar” il film, racconta la strana storia d’amore tra Skipper e la sua bambolina hawaiana di nome Lola. Per capire meglio questa coppia bisognerebbe aver visto anche “Madly Madagascar.”
Dave il polpo è ritornato con un nuovo piano per vendicarsi di quattro pinguini, egli sa inoltre che per smembrare una squadra bisogna prima occuparsi del generale. Come? Colpendolo al cuore.
Skipper si ritrova così a dover salvare la sua bambolina-moglie ma qualcosa cambia radicalmente ed il pinguino ottiene molto di più di una ragazza inanimata.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Kowalski, Rico, Skipper, Soldato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Flashback

Alex, Martin, Melman e Gloria volevano tornare a casa ma la nave aveva finito il carburante, allora re Julien si era offerto di sacrificare il suo aereo per riportarli a New York.

Skipper e la sua squadra erano entrati nella sala comandi tentando di capire come riparare l’oggetto.

-Rico tu vai da quella parte, Kowalski prova ad avviare il motore, Soldato aiutalo. –impartì ordini il capo.

-Signorsì Skipper! –risposero Kowalski e Soldato.

-Blah! –rispose Rico.

Il capo dei pinguini annuì, si voltò verso il muso dell’aereo e fu lì che la vide.

Una bambolina hawaiana che gli dava le spalle.

Kowalski accese il motore e tutto cominciò a tremare.

A quel punto la bambolina tremò girandosi verso destra come a voler osservare Skipper con la coda dell’occhio.

Lui fu rapito da lei e le si avvicinò con spavalderia salendo prima sul sedile del pilota poi sulla superficie dove si trovava Lola.

-Ehi bambola, sei qui tutta sola? –le domandò posando una pinna sulla sua spalla.

La testa della statuina dondolò e lei annuì.

-Io sono Skipper e questa e la mia squadra. –gliela presentò voltandosi verso di loro.

Il suo team non salutò, troppo impegnato com’era.

-E tu come…ehm…beh credo che ti chiamerò Lola. Va bene per te? –le chiese dandole un altro colpetto.

Anche questa volta la bambolina hawaiana annuì.

Nei giorni seguenti i quattro pinguini continuarono a lavorare mentre Skipper parlava sempre con Lola guardando insieme il tramonto dal vetro anteriore dell’aereo.

Un giorno sull’isola vi fu una scossa di terremoto e Lola, che si trovava di fronte a Skipper, cadde in avanti toccandolo con il suo viso il becco di lui in quello che sembrava un bacio.

Il pinguino ne rimase sorpreso ma socchiuse gli occhi e cominciò a baciarla.

Il giorno dopo quando ritornò nell’aereo con la sua squadra e diede un bacio sulle labbra disegnate della bambola: Kowalski, Soltato e Rico ne rimasero scioccati.

-Compari, da oggi Lola sarà la mia donna. –affermò con orgoglio mettendo una pinna sul proprio fianco e l’altra sulla vita di lei che prese a dondolare felicemente.

-Skipper, è una bambola. –gli fece notare Kowalski sorpreso mentre gli altri due annuivano.

-E allora? –domandò il capo con sguardo superficiale.

Sul volto di Kowalski apparve un sorriso di approvazione come per gli altri.

-Ottima scelta. –rispose alzando una pinna.

Skipper sapeva che la sua squadra, che era anche la sua famiglia, avrebbe appoggiato ognuna delle sue scelte.

Perché la pensavano allo stesso modo e se lui non vedeva niente di male nello stare con una bambola neanche gli altri avrebbero avuto qualcosa da ridire, specialmente Rico.

Fine Flashback

Il pinguino si voltò verso Lola per parlare ma chiuse il becco ancora prima di averlo aperto e posò accigliato una pinna sul collo della sua mogliettina.

Il nome “Skipper” ora era una lieve cicatrice non più situata dietro la nuca ma sul collo.

Lola lo notò e portò la propria mano sulla pinna di lui.

-Ti ho fatto male? –chiese lui dispiaciuto.

Lei annuì.

-Ma mi piace proprio perché sei stato tu a farmela. Io ti amo Skipper. –ammise.

Non aveva mai potuto dirglielo e ora che ne aveva l’occasione non se la sarebbe lasciata sfuggire.

Skipper sorrise e rispose: -Anche io ti amo piccola. –prima di baciarla.

Fu strano per Lola sentire quel becco su delle labbra vere questa volta, ma doveva ammettere che era meglio così perché poteva rispondere alla dolcezza del pinguino.

Quando si staccarono la bambolina poggiò la testa sulla spalla di suo marito e lui l’abbracciò.

In genere non amava le sdolcinatezze ma era contento che i suoi sentimenti non fossero più a senso unico.

Quando finalmente giunsero allo zoo era ormai notte.

I pinguini si calarono nel loro covo e Lola li seguì rimettendo a posto la ciotola da cui si accedeva alla base.

Cenarono e poi ogni pinguino si mise a letto nel loro piccolo scomparto a castello nel muro simile a una piccola libreria.

Quando Skipper stava per coricarsi nel suo scomparto trovò la sua bambolina ad aspettarlo e ne rimase piacevolmente sorpreso.

-Lola, mia tenera bambolina, mi aspettavi? –domandò divertito.

Lei ridacchiò e annuendo batté una mano sulla superficie vuota in modo che il pinguino si stendesse lì vicino.

Lui non si oppose e sorridente si adagiò accanto alla sua bambolina che si accoccolò su di lui.

Quante volte Skipper l’aveva fatta dormire con sé, ma l’unica cosa che aveva ottenuto era il viso di lei sempre sorridente e con gli occhi spalancati.

Ora invece poteva sentire i battiti del suo cuore e il suo respiro su di sé, ed era fantastico.

Il capo dei pinguini strinse Lola ancora di più sperando che tutto sarebbe rimasto così e che al risveglio lei ci fosse ancora.

La mattina seguente, quando la squadra dei pinguini si svegliò, notò che Lola era già in piedi.

La bambolina salutò tutti e mentre gli altri andavano in ricognizione lei preparò il caffè per suo marito con un pesce inzuppato proprio come lo prendeva di solito.

Skipper ne fu entusiasta e la baciò per ringraziarla, avrebbe potuto anche farci l’abitudine ma improvvisamente…

Lola cadde a terra e una debole luce bianca cominciò ad invaderla.

-Lola! –esclamò il pinguino allarmato facendo cadere il caffè a terra con tutta la tazza.

-Skipper cosa succede? –chiese Kowalski appena rientrato con Rico e Soldato.

Avvicinandosi tutti notarono che le gambe della bambolina hawaiana stavano scomparendo sostituite dal vecchio piedistallo.

-No. –disse Skipper capendo già la situazione.

-Sto tornando come prima, ma io non voglio! –ammise Lola spaventata mentre la scia bianca continuava ad espandersi verso l’alto del suo corpo.

-Contattate subito il Vento del Nord! Ho bisogno di Dennis! –affermò Skipper guardando la sua squadra.

-Signorsì signore. –rispose il pinguino più geniale.

Dopo interminabili minuti il Vento del Nord comparve su un apparecchio, simile ad un telefono, inventato da Kowalski.

-Passatemi immediatamente Derek! –ordinò il capo dei pinguini.

-Dave. –lo corresse questa volta Soldato.

-Dave. Ho bisogno di lui, della sua macchina o del suo progetto! L’effetto del raggio sta svanendo! –disse lui agitato.

-Mi dispiace Skipper ma la macchia di Dave è stata distrutta e lui non ha il permesso di mettere i suoi tentacoli su qualunque congegno elettronico. –spiego l’agente segreto.

-Allora dammi il progetto! –impose Skipper.

-Skipper rifletti, se anche avessimo il progetto io non saprei leggerlo e se l’effetto è temporaneo Lola non rimarrà così per sempre. –concluse Kowalski serio.

Lui non rispose e il Vento del Nord chiuse la chiamata scusandosi di non poter fare di più.

Skipper sembrò arrendersi nonostante non l’avesse mai fatto in vita sua.

Sospirò affranto e si diresse a capo chino verso lo scomparto dove era stava messa Lola.

Ormai era quasi completamente inanimata a parte la testa.

-Bambolina io non so più cosa fare. –ammise guardandola dispiaciuto.

Il suo sogno d’amore era stato bello finché era durato.

-Mi sono chiesta spesso come avessi fatto ad innamorarti di un oggetto come me. Non è naturale. –disse lei sorridendo.

-Io ho sempre rifiutato la natura. –le spiegò lui con orgoglio.

-Sì lo so. Io continuerò ad amarti come ho sempre fatto. Non cambierà niente, solo che ora lo sai. –ammise Lola.

-Anche io. –rispose semplicemente lui baciandola poi per l’ultima volta prima che lei tornasse a tutti gli effetti una bambola.

Da quel momento Skipper continuò a fare le solite cose con la sua squadra ma i pinguini poterono vedere bene che al loro capo mancava la presenza della sua bambolina nonostante le parlasse come sempre.

Un giorno che Skipper era più giù di corda del solito Kowalski lo richiamò nella base.

-Skipper credo di aver capito come animare nuovamente Lola. –affermò il genio.

Il capo dei pinguini lo osservò con gli occhi scintillanti.

-Beh che cosa aspetti allora? –domandò impaziente.

-Mi metto subito a lavoro signore. –confermò Kowalski facendo un radioso saluto militare.

Il pinguino geniale impiegò una settimana buona per realizzare la macchina e quando finalmente fu pronta…

-Molto bene. Skipper posso procedere? –chiese Kowalski con un taccuino in mano.

-Fallo. –gli ordinò Skipper facendogli un segno di “via” con la pinna.

Il pinguino geniale annuì e sotto gli sguardi pieni di aspettativa di Rico, Soldato e Skipper fece partire la macchina.

Il raggio investì la bambolina inanimata poggiata a terra e poi il marchingegno esplose producendo molto fumo nella base.

-Mi dispiace Skipper coff coff. –si scusò Kowalski tossendo.

-Per cosa? –domandò una voce femminile.

Il fumo si diradò lentamente e tutti osservarono Lola in piedi, era animata di nuovo e ne furono contenti ma mai quanto Skipper che la baciò e l’abbracciò con slancio.

-Kowalski sei assolutamente il membro più valente di questa squadra. –ammise il capo dei pinguini.

-Grazie signore ma credo che la macchina sia irreparabile, dunque Lola dovrà rimanere così per sempre. –affermò Kowalski sorridente.

-Per me può andare. –ammise Skipper con di nuovo accanto la sua dolce metà.

Fine.
  
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