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Autore: EmilyG66    24/03/2017    0 recensioni
Raccolta dei momenti speciali tra Draco Malfoy e Hermione Granger durante gli anni passati ad Hogwarts partendo dal secondo anno. Le scene possono essere sia in sequenza che non.
I personaggi non appartengono a me ma alla Rowling.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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VILLA MALFOY

Il trio d’oro era stato catturato e portato al maniero dei Malfoy. Bellatrix ordinò che Ron e Harry fossero rinchiusi insieme agli altri prigionieri mentre lei faceva due “chiacchiere” con Hermione.

Draco tentò di distogliere lo sguardo dalla ragazza che piangeva, parlava e veniva torturata da sua zia. Il serpeverde soffriva tanto quanto la grifondoro nell’udire quelle urla.

Narcissa osservò preoccupata il figlio e gli mise una mano sulla spalla per confortarlo ma lui neanche ci fece caso, era pietrificato sul posto.

Quando Bellatrix finì di incidere il braccio di Hermione e si allontanò il biondo decise di intervenire.

Si mosse verso il centro della stanza titubante affiancandosi alla ragazza stesa al suolo, la prese in braccio senza difficoltà e tutte le persone presenti nella sala osservarono Draco sospettosi.

-Mi dispiace. –mormorò alla giovane una volta che fu tra le sue braccia.

-Draco, cos’hai intenzione di fare? –domandò sua zia osservandolo con sguardo truce giocherellando con la bacchetta ricurva simile ad un artiglio.

Malfoy trovò abbastanza coraggio per rispondere senza far tremare la propria voce.

-Non ti dirà niente, perché non sa nulla e se…se continui a torturarla…finirai per ucciderla. –affermò il biondo con tono molto serio.

-E a te che importa di lei? È solo una sudicia, schifosa sanguesporco. –ammise la strega avanzando.

Hermione osservò il serpeverde con occhi ancora lucidi e sofferenti, non aveva mai visto una serpe più coraggiosa di lui.

-Nulla, ma…ma potrebbe esserci utile…nel caso in cui le cose dovessero mettersi male. Potremmo…utilizzarla per attirare Potter qui…ma il signore oscuro non deve saperlo. Sarà il nostro asso nella manica. –decretò lui cercando di convincerli a risparmiarla.

Gli altri maghi attorno a loro lo trovarono un buon piano.

Quando la situazione sarebbe diventata instabile avrebbero potuto utilizzare quella ragazza sorprendendo anche Lord Voldemort per la loro efficienza e lui li avrebbe ricompensati sicuramente.

-Non ho ancora finito con lei Draco, posala a terra. –gli ordinò Bellatrix levando la bacchetta verso i due.

-Bellatrix! –la chiamò Narcissa avanzando spedita verso la sorella.

-Non osare puntare la bacchetta contro mio figlio. –l’avvertì lei.

-Oh andiamo Cissy. –disse la mora gesticolando e alzando gli occhi al cielo.

Come se avesse mai potuto uccidere il nipote.

-Scordatelo, tu non sporcherai il mio pavimento con il sangue di questa ragazza. –affermò la donna.

Draco non era mai stato tanto grato a sua madre. Lei aveva capito, lei sapeva.

-Draco portala di sopra. –gli ordinò Narcissa.

Lui annuì e si avviò su per le scale, sempre con Hermione in braccio, tirando un lieve sospiro di sollievo.

Era riuscito a salvare la donna che amava per ora.

Il serpeverde sentì gli adulti parlare ma non li ascoltò ed entrò nella sua stanza.

La ragazza venne posata su un letto nero con le coperte verdi mentre il proprietario della stanza sigillava la porta e recitava incantesimi di protezione.

La camera era molto elegante.

A sinistra vi era un grande letto a baldacchino con un comodino e una sedia più in là, verso la parete centrale c’era un armadio e una porta-finestra che dava sul balcone, infine verso destra si trovava un mobile basso con tanti cassetti e, accanto ad esso, una porta che doveva condurre in bagno.

Malfoy prese una fialetta da un cassetto del mobile ed estrasse dalla tasca dei suoi pantaloni neri un fazzoletto bagnandolo poi con il liquido della boccetta.

Il biondo si accostò successivamente ad Hermione che non si era mossa ancora troppo scossa.

Quando il serpeverde le prese delicatamente il braccio sinistro lei lo osservò e quando lui le mise il tessuto bagnato sulla ferita aperta e fresca Hermione rabbrividì dal dolore strizzando gli occhi.

Draco alzò lo sguardo verso la sua Mezzosangue.

Gli occhi erano umidi, rossi e spenti, pervasi ancora dalla sofferenza di prima mentre la ragazza sembrava essere in stato vegetale. Della grifondoro battagliera che gli aveva rubato il cuore sembrava non esserci più traccia.

Malfoy continuò la sua opera e la ferità si rimarginò lasciando però la cicatrice ben visibile.

-Mi dispiace per tutto Hermione. –ammise lui asciugandole le lacrime presenti sul suo viso.

La grifondoro sembrò riacquistare lucidità in quel momento e abbassò il braccio sinistro posandolo sul letto.

-Non…non è stata colpa tua Draco. –rispose lei tentando un tono dolce.

Il biondo la guardò negli occhi prima di stringerla in un abbraccio soffocante.

-Sono felice di averti rivista, ora sei qui con me. –affermò lui non credendo che l’avrebbe più incontrata viva.

Lei lo abbracciò a sua volta e stettero così per un bel po’ di tempo.

-Se loro non mi avessero ascoltato io…-provò a dire Malfoy rafforzando la presa sulla schiena di Hermione.

-Mi hai salvato la vita. –ammise la grifondoro staccandosi appena per osservare il ragazzo negli occhi grigi e posando una mano sulla sua guancia, lui la prese e la baciò subito.

-Non avrei mai permesso che mia zia ti uccidesse. Io ti amo. –decretò lui.

Hermione non rispose ma lo baciò e Draco ricambiò il suo amore. Non aveva bisogno d’altro.

NO

Ron e Hermione erano nella Camera dei Segreti per distruggere la coppa.

Non appena la ragazza colpì l’oggetto con la zanna del basilisco l’acqua presente il quel postò dilaniò inseguendoli e bagnando sia il rosso che la so-tutto-io.

Weasley pieno di adrenalina si avvicinò velocemente ad Hermione per darle un pazzo bacio ma lei lo bloccò subito.

-No Ron. –gli disse spingendolo leggermente via.

-Ma Hermione io credevo che tu-

-Mi dispiace, io amo un altro e il mio cuore appartiene a lui. –lo informò la regina dei grifoni interrompendolo.

-E chi sarebbe? Harry? –domandò Ron.

-No. –rispose la grifondoro.

-Victor Krum? Cormac? Chi? –chiese ancora il rosso con rancore.

Hermione sospirò guardandolo seriamente negli occhi.

-Non posso dirtelo, non so come reagiresti. –affermò la so-tutto-io sicura.

PREOCCUPAZIONE

Harry aveva trovato il diadema di Priscilla Corvonero nella Stanza delle Necessità e lo stava per prendere quando Malfoy, Blaise e Goyle fecero la loro comparsa.

-Hai una cosa che mi appartiene, la rivorrei indietro. - affermò il biondo con la bacchetta levata come gli altri.

-Che cos’ha quella che hai che non va? –gli domandò il moro.

Draco sembrò turbato all’inizio ma poi capì.

-Non parlo della bacchetta Potter. –gli spiegò lui.

Fu poi Harry a non capire ma in quell’istante entrarono Hermione e Ron.

Lei osservò Malfoy con occhi sorpresi e poi scagliò un’expelliarmus a Goyle e uno stupeficium a Blaise i quali, dopo aver tentato di colpire Ron, scapparono.

Il rosso gli corse dietro lasciando Draco, Harry e Hermione da soli.

-Hermione…-disse il serpeverde abbassando la bacchetta.

-Draco…-rispose lei correndo ad abbracciarlo sotto gli occhi increduli del ragazzo sopravvissuto.

-È bello stringerti di nuovo. –ammise lui con malinconia.

-Anche per me è lo stesso. –concordò la bruna ispirando il suo profumo.

-Ero preoccupatissimo, dopo quello che ti ha fatto mia zia e il coltello che vi ha lanciato-

-Sto bene Draco, davvero. Non sono ancora ferita. –lo rassicurò la ragazza interrompendolo.

-Ma io ero preoccupata per te, pensavo che ti avrebbero ucciso per il fallimento in casa tua. –gli fece notare Hermione.

-No, la guerra è appena iniziata. Dovresti darmi un po’ più di fiducia. –disse lui scherzoso accostando la propria fronte a quella di lei.

Nessuno dei due sciolse l’abbraccio finché Harry non parlò.

-Hermione cosa significa tutto questo? –chiese scioccato.

I due amanti si guardarono.

-Glielo dici tu o glielo dico io? -domandò seriamente il serpeverde alla sua compagna.

-Glielo dico io. Harry io e Draco stiamo insieme. –ammise la sua migliore amica.

-Davvero!? E da quanto!? –disse il moro un po’ sconvolto.

-Da anni. –risposero entrambi in coro per poi guardarsi complici.

-E quando pensavi di dircelo?! –chiese ancora Harry riferendosi anche a Ron.

-Non lo so, presto credevo. Non avrei mai potuto immaginare la vostra reazione. Ma poi è iniziata la guerra…era troppo pericoloso. –aggiunse Hermione.

-È ancora pericoloso. –la corresse il biondo.

In lontananza si udì Ron urlare e Draco si affrettò a baciare la ragazza.

-Giurami che starai attenta. –le disse lui con preoccupazione e con occhi scintillanti ponendo le mani sulle sue spalle.

-Certo, e tu giurami che non morirai. –lo supplicò con disperazione malcelata lei stringendo la presa sui suoi bracci.

Malfoy annuì prima di correre via.

LA FINE

Quel pazzo del Signore Oscuro domandò chi volesse unirsi a lui e il padre di Draco lo chiamò. Lui era visibilmente angosciato e sentiva tutti gli occhi colmi di aspettative puntati su di lui, ma anche tre sguardi pieni d’amore.

Il serpeverde mosse alcuni passi in avanti poi virò avanzando verso la Granger che non distoglieva lo sguardo.

Quando il biondo le fu di fronte la baciò lentamente sulle labbra sconvolgendo tutti quanti, per fino Hermione che evitò accuratamente di abbracciarlo.

Malfoy si immaginava migliaia di bacchette pronte a far fuoco su di lui da entrambe le parti ma l’unica minaccia furono Ron e Harry che si trattenevano.

Se doveva morire voleva avere il sapore di lei sulla bocca ancora una volta.

Quando poi il serpeverde si staccò dalle labbra della sua amata le parlò in un orecchio.

-Addio mia dolce Mezzosangue. –le disse fermandole il respiro e tornando dai suoi genitori.

Passando per il campo osservò Lord Voldemort che dava l’idea di non aver gradito affatto quel gesto e lui deglutì visibilmente terrorizzato.

-…È…una Mezzosangue…le ho regalato un bacio d’addio. –affermò il biondo tentando di sembrare distaccato.

-I Mangiamorte scoppiarono a ridere malignamente e anche il mago oscuro sembrò rilassarsi subito.

-Bene, bene. Vuoi che ti tagli la lingua? –domandò quest’ultimo con aria divertita ma con una buona dose di serietà.

Draco rabbrividì per un attimo, poi rispose.

-No…credo che mi servirà in futuro. –ammise suscitando l’ilarità e il divertimento di tutti i Mangiamorte.

Voldemort si voltò verso gli altri ragazzi e Malfoy si sentì subito meglio accanto a sua madre e a suo padre.

Sperava solo che Hermione non se la fosse presa e guardando la sua faccia pareva di no, evidentemente era sollevata che il pazzo non l’avesse ucciso subito dopo il gesto.

Quando la battaglia finì e Voldemort fu sconfitto la famiglia Malfoy era già fuggita a casa loro.

Hermione non perse tempo e si smaterializzò nel salone di Villa Malfoy.

Un brivido la percorse al ricordo della tortura subita in quel posto ma esso fu rimpiazzato da un sentimento caldo non appena la grifondoro vide arrivare il ragazzo di cui era innamorata con la bacchetta nella mano destra.

La ragazza fu la prima a parlare.

-È morto, Harry lo ha ucciso e non tornerà mai più. La guerra è finita e finalmente possiamo stare insieme. –ammise Hermione.

Draco lasciò cadere la bacchetta e corse an stringerla, lei lo imitò.

Il biondo la fece girare prendendola per i fianchi, poi la riempì di baci e lacrime soffocandola con il suo affetto e le sue carezze fugaci e bisognose. Lei ricambiò tutto quanto.

Erano vivi entrambi ed erano insieme.

Lontano la loro due i coniugi Malfoy li osservavano. Lucius dopo tutto quello che aveva visto e fatto decise che non gli importava più nulla del sangue.

Ne era scorso anche troppo e sembrava tutto uguale.

Suo figlio aveva dimostrato più volte di tenere molto a quella ragazza e se lei lo rendeva felice nient’altro aveva importanza.

Diede un bacio leggero a sua moglie e Narcissa sorrise stringendo la mano di lui nella sua.

Fine.
  
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