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Autore: Writer96    24/03/2017    5 recensioni
Dopo aver dimenticato un telefono per tre ore all'interno del freezer, Lily Evans - vent'anni, studentessa di chimica, fotografa per hobby e disordinata cronica- sa che nulla potrà salvarla da Alice e dallo spettacolo teatrale a cui l'amica vuole assolutamente trascinarla in veste di "fotografa ufficiale".
Quello che ancora non sa è che da quello spettacolo in poi, la sua vita è destinata a subire una svolta improvvisa.
Perché è giunto il momento, per Lily, di dimenticare Fabian e lasciare andare un passato doloroso che ancora la tormenta e non le da pace, esattamente come James Potter, artefice di buona parte delle sue disgrazie ed idiota patentato che continua a spuntare ovunque con quella sua solita e immutata aria da pallone gonfiato.
Tra felpe forse un po' troppo estrose, piccoli quaderni di appunti, spettacoli teatrali e continui e mai definitivi addii, si susseguono i drammi quotidiani e sinceri di una generazione che cerca solamente di imparare come essere adulta.
E magari, anche come amare.
I personaggi appartengono a JKR ma le vicende narrate sono originali e di mia invenzione
Presente anche la copia non-fanfiction su Wattpad!
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Prologo



Lily si chiese come ci fosse finita, esattamente, in quella situazione.

I passaggi le erano davvero poco chiari –Alice che strillava, Gideon che la spingeva rischiando di farle rovesciare l’intera scenografia, Ben che le urlava qualcosa a proposito del non dire “Buona Fortuna” prima di chiuderle una porta in faccia- ma Lily era piuttosto sicura che qualcuno dovesse aver manomesso il caso, visto che in quel corridoio c’erano circa venticinque porte e lei non poteva essere finita casualmente nel camerino di James Potter. No, davvero, non poteva.

Evidentemente anche James doveva essere dello stesso avviso, visto come la fissava perplesso, in equilibrio su una gamba sola e con la camicia mezza abbottonata e pure al contrario.
« Ehi, Lily, so che sei la mia fan più accanita, ma davvero, tra venti minuti io vado in scena » le disse, continuando a saltellare per riuscire a far passare il piede dal fondo dei leggins.
« Come diavolo fate voi ragazze a infilarvi questi affari tutti i giorni? Dico sul serio, si tratta di una trappola mortale! » continuò poi, finché Lily, evidentemente intenerita, abbandonò la borsa con l’attrezzatura sul pavimento e si avvicinò per aiutarlo a rimettersi in piedi.
« Quella che è incastrata tra i leggins e la cintura dovrebbe essere una coroncina di fiori? »

James sobbalzò e spalancò gli occhi, muovendo freneticamente le mani per disincastrare la coroncina senza rovinarla troppo. Lily scoppiò a ridere e prima che potesse pronunciare anche una sola parola, James mosse una mano e gliela posò con irruenza sulle labbra.
« Non dire niente. Non provare a dire niente, Lily Evans, o giuro sulla mia Xbox… »
« Sull’ Xbox di Sirius, semmai… »
« Quello che è, Evans, perché devi fare sempre la pignola? Dicevo, non provare a dire nulla e guardami, dimmi se sono a posto, ti prego! » la supplicò James, allontanandosi e iniziando a girare su se stesso, con le braccia spalancate a mo’ di manichino.
E fu in quel momento che Lily si chiese, per l’ennesima volta, come ci fosse finita in quella situazione.

Perché James aveva una camiciola a sbuffo infilata al contrario, un paio di leggins verdi, una coroncina di fiori pericolosamente incastrata tra un riccio e l’altro e – Lily si chiese come avesse fatto a non accorgersene fino a quel momento- un occhio solo truccato pesantemente di nero.
Eppure, lei non poteva smettere di pensare che fosse terribilmente attraente.
« Allora? Sto bene? Mi sono dimenticato qualcosa? » le chiese lui, il tono leggermente più alto e una mano incastrata ai capelli, nel tentativo di appiattirli almeno un po’. Lily scosse la testa e si costrinse ad assumere un’aria scocciata, mentre allungava una mano per impedire a James di distruggere una volta per tutte la coroncina.
« Fammi capire, Puck deve avere secondo copione un occhio solo nero, oppure hai deciso che si abbinava particolarmente bene alla camicia allacciata al contrario? » gli domandò, leggendo chiaramente tutto il panico nei suoi occhi. Si concesse una risatina e gli slacciò i primi bottoni della camicia –come diavolo aveva fatto ad allacciarli sulla schiena?- per permettergli di girarla e poi si allontanò, nel tentativo di non fargli sentire le proprie risate trattenute.

« Giuro che se fai parola di tutto questo con qualcuno io…»
« L’hai già detta, questa cosa, Potter. Non vedo perché, poi, dovrei avere l’impellente necessità di raccontare a qualcuno di come tu stessi saltellando su una gamba sola nel tentativo di infilarti un paio di leggins verde prato. Sul serio, James, a volte mi chiedo perché tu sia così egocentrico! » concluse Lily, iniziando a ridere a tutto spiano mentre James si avventava su di lei armato di mascara, nel tentativo di sporcarla irrimediabilmente su una guancia.

Fu quasi inevitabile, dunque, che Lily indietreggiasse, inciampando in una delle scarpe di James e perdendo subito dopo l’equilibrio. Per qualche istante rimase sospesa a mezz’aria, la bocca spalancata in un urlo muto e la vocina interiore che la rimproverava perché probabilmente l’ultimo pensiero sensato della sua vita sarebbe stato relativo a quanto James Potter potesse risultare attraente in calzamaglia e blusa.
Fu un attimo, un istante solo, prima che due braccia –o per meglio dire, due braccia e un ginocchio e anche un angolo di porta- la bloccassero, impedendole di cadere e facendole inevitabilmente pensare che quella serata doveva davvero essere destinata a non avere alcun senso, visto la maniera in cui stava iniziando.

Perché davanti a lei James Potter-il-folletto-in-calzamaglia reggeva un tubetto di mascara come fosse stato l’arma più terribile del mondo, allungato verso di lei con una mano pronta ad afferrare il vuoto, mentre alle sue spalle, decisamente contrariato e anche piuttosto stupito, Sirius Black stava dicendo allegramente: «Non ho intenzione di sapere in che razza di giochi erotici foste invischiati, voi due e quel tubetto di mascara, ma ho bisogno di un consiglio. Qualcuno di voi sa come si infilano questi dannati cosi?»
E girandosi a guardare Sirius e trovandolo in mutande e camicia, con un paio di leggins di camoscio in mano e le labbra di un inquietante sfumatura di rosso carminio, Lily Evans si disse che forse aveva davvero sottovalutato le capacità del caso.



Writ's Corner
E eccola qui. Con una nuova long. Intenzionata a finirla, questa volta, dico sul serio.
Una AU, perchè sì, perchè le amo, davvero. Perchè ne avevo bisogno. Perchè ho iniziato a scriverla due anni fa e mi piaceva troppo per tenerla reclusa in una cartella del pc. Perchè per questa volta ci voglio provare, ma provare sul serio, a farla andare come dico io, questa faccenda delle long.
Vi avviso già, i capitoli saranno molto lunghi, quindi non potrò pubblicare più spesso di ogni 7/10 giorni (se va bene. Ma voi mi conoscete e sapete che so metterci molto più di così, ops)
   
 
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