Anime & Manga > Haikyu!!
Segui la storia  |       
Autore: Lady Neko Kadar    25/03/2017    0 recensioni
Kuroo Tetsuro è un giovane padre di una bambina di 7 anni. Cresce la piccola da solo e non sempre può accontentare la bambina, finchè un giorno non si presenta l'occasione di realizzare il più grande sogno di sua figlia ed entra nelle loro vite un giovane pianista.
[Rare pair: KUROASA]
Titolo provvisorio
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Asahi Azumane, Chikara Ennoshita, Nuovo personaggio, Tetsurou Kuroo
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 PREMESSA: Nel capil primo capitolo avevo scritto che la storia era divisa in tre parti, in realtà non so da dove ho preso la terza, visto che l'avevo divisa in due parti, quindi questa è la seconda e ultima parte. Mi dispiace per l'informazione errata, scusatemi.

 
The father and the musician

Seconda Parte

 
Il venerdì successivo Kuroo fu incaricato dai suoi superiori di portare l'auto di servizio a fare una revisione. Avevano cambiato meccanico di fiducia e quella fu la prima volta di Kuroo in quell'autofficina; solo arrivato a destinazione intuì chi era il proprietario.
<< Azumane... >> lesse Tetsurō nell'insegna, poi entrò, osservò in giro ma non riconobbe nessuno dall'aria familiare tra gli uomini a lavoro.
<< Buongiorno, cosa desidera? >>
Un uomo sulla sessantina sì avvicinò a Kuroo con un sorriso gentile.
<< Salve, mi hanno mandato qui per revisionare il taxi. >> e diede il bigliettino da visita all'uomo.
<< Ah sì, ci siamo accordati da poco. Asahi, te ne occupi tu? >> 
A sentire quel nome, Kuroo perse un battito, ma quando vide la persona nominata uscire da sotto una macchina, si fermò il respiro. Era meno sexy di come lo aveva immaginato (solo perché era troppo vestito) ma decisamente migliore per altri aspetti: indossava una tuta intera ma la parte superiore ricadeva lungo i fianchi e una canottiera nera metteva in evidenza i muscoli coperti dalla stoffa scura e le muscolose braccia scoperte, i capelli erano raccolti in un chignon più morbido e meno elegante di quello che si faceva per le lezioni e una fascia sportiva per fermare le ciocche sbarazzine, anche il sudore e le macchie d'olio lo rendevano sensuale agli occhi sorpresi di Tetsurō. Anche Asahi restò sorpreso quando riconobbe il padre di Saori.
<< È uno dei taxi con cui abbiamo appena fatto il contratto, fai un buon lavoro! >> 
<< Sì, mi segua. >> fece cenno a Kuroo di seguirlo fuori, poi di spostare la macchina nella zona addetta alle revisioni. Per un po' i due comunicarono solo per la macchina, finché Kuroo non dovette lasciare l'auto per gli ultimi controlli.
<< Quello era tuo padre? >> chiese Tetsurō, mentre Asahi controllava il computer.
<< Sì. >>
<< Effettivamente c'è una certa somiglianza... nel sorriso soprattutto. >>
Asahi alzò lo sguardo verso Kuroo.
<< G-grazie. >>
<< Non sapevo che sarei venuto qui da te e da tuo padre, altrimenti mi sarei vestito meglio. >>
Questa volta Asahi mantenne gli occhi sul monitor ma poteva comunque percepire il ghigno di Kuroo.
<< Neanche io sto messo molto bene. >>
<< Tu non ti rendi conto di quanto stai bene invece. >>
Azumane tornò a guardare Kuroo, il quale teneva gli occhi fissi sulle braccia muscolose di Asahi, e questo fece arrossire do colpo il giovane meccanico. Diede gli ultimi comandi al computer.
<< È tutto a posto. Tieni benissimo questa macchina. >>
<< Forse da oggi non la terrò più così bene pur di vederti più spesso in divisa. >> gli occhi di Tetsurō non sembravano volersi staccare dal corpo di Azumane, il quale s’imbarazzò e fuggì dentro per fare i conti. Kuroo sorrise, adorava quella sua timidezza. La sera delle confessioni aveva temuto che l'improvviso distaccamento del ragazzo fosse dovuto a qualche fastidio, ma vedendo il modo in cui il viso cambiava colore, capì che era semplicemente imbarazzo e che forse aveva anche qualche speranza con lui.
<< Ci vediamo martedì per Saori. >>
<< Sì, salutamela per favore. >>
<< Certamente, buona giornata Azumane. >>
Asahi rimase a fissare l'uomo che si stava allontanando quando suo padre si avvicinò. 
<< Vi conoscete? >>
Asahi si destò dai suoi pensieri. 
<< Sì, è il padre di una delle bambine che seguo. >>
<< E avete già tutta questa confidenza? >>
<< Più o meno, perché? >>
<< Nulla. >> l'uomo si allontanò, ma sembrava poco convinto. 
 

La sera Tetsurō raccontò a Umeko le vicende della mattina.
<< Era davvero così bello? >>
<< Lo era... Non posso credere che un tizio del genere frequenti la mia casa. >>
<< Perché non ti dichiari apertamente? >>
<< Non posso mettere a rischio le lezioni di mia figlia per un'attrazione sessuale. >>
<< Sai benissimo che non è solo quello. Non hai mai voluto parlare con nessuno del tuo passato, non fai il nome di mia sorella da molto tempo, eppure ti sei aperto completamente con lui, annoiandolo con la tua storia senza che lui te lo avesse chiesto. >>
Tetsurō restò qualche momento in silenzio a riflettere.
<< Anche se fosse vero, non ha importanza. Mia figlia è più importante di qualsiasi uomo io possa amare. >>
Umeko stava per controbattere ma si bloccò quando vide Saori entrare in cucina.
<< Piccola, perché sei in piedi a quest'ora? >> Tetsurō subito si preoccupò per la figlia, aveva l'aria assonnata, non sembrava avesse sentito nulla.
<< Ho sete. >> rispose Saori, con la voce impastata dal sonno. Tetsurō si affrettò a prenderle un bicchiere d'acqua.
<< Mi accompagni a letto? >> disse Saori, subito dopo aver bevuto.
<< Vi saluto allora, ciao piccolina, buonanotte Tetsurō. Pensa a quella cosa. >> Umeko passò una mano sulla testa di Saori e andò via. Kuroo prese per mano la bimba e la accompagnò a letto, pregando tra sé che Saori non scoprisse mai quei sentimenti che stavano emergendo.

 
Dopo circa un mese Saori era migliorata moltissimo e le piaceva sempre di più suonare il pianoforte. Aveva legato molto con Asahi, il quale spesso le faceva compagnia quando zia e padre non c'erano. Anche tra Asahi e Tetsurō sembrava esserci sempre meno formalità, soprattutto da parte di Kuroo. Ormai non poteva negare di provare più di una semplice attrazione per la timidezza e i modi naturalmente gentili di Asahi, il suo sorriso, i suoi capelli, il suo corpo, tutto, ma continuava a tacere per il bene di Saori, anche se ogni giorno sentiva di raggiungere il limite di sopportazione.
<< Maestro Azumane, sabato festeggio il compleanno. Vieni anche tu? >> urlò Saori con il suo giovane entusiasmo appena finita una lezione.
<< Non lo festeggi con i tuoi amichetti? >>
<< Sì, ma ci saranno anche papà e zia Umeko. Vieni anche tu, per favore! >>
<< Non vorrei essere di troppo. >>
<< No, io ne sarei molto contenta e sono sicura che lo sarebbe anche papà! >>
A quell'affermazione innocente della bambina, le guance di Asahi divennero rosse. In quel momento Kuroo raggiunse la figlia e il suo insegnante.
<< Papà, è vero che maestro Azumane può venire sabato al compleanno? >> Saori raggiunse il padre, aggrappandosi alla sua giacca. Kuroo guardò un attimo il ragazzo, poi sorrise.
<< Certamente, ci farebbe piacere. >>
Asahi si passò una mano sulla nuca.
<< Va bene allora. Ci sarò! >>
 

Il giorno del compleanno arrivò presto. Asahi si presentò a casa Kuroo come aveva fatto tante altre volte, questa volta però si sentiva decisamente più imbarazzato.
<< Benvenuto Azumane. >>
<< Signorina Shimatani... B-buonasera. >>
La ragazza lo fece entrare come se fosse la padrona di casa.
Non era la prima volta che la zia di Saori lo accoglieva in casa e sapeva che frequentava molto l'abitazione per aiutare Kuroo, ma sentiva comunque una stretta allo stomaco nel vederla così a suo agio in una casa che non le apparteneva.
Si accomodarono nel giardino, dove Kuroo era impegnato a gonfiare un palloncino. Quando vide Asahi, mollò subito il palloncino e lo raggiunse.
<< Benvenuto Azumane. Saori, vieni! >>
Alla chiamata del padre, anche la bambina si avvicinò e salutò il suo "maestro"; era bellissima, con un abitino azzurro tutto decorato.
<< Sei così bella, Saori. Buon compleanno! >> disse Azumane, porgendole il regalo che subito Saori scartò.
<< Mia figlia non è solo bella, è meravigliosa! Ha ripreso da me. >> puntualizzò Kuroo con fare piccato.
<< Hai ragione. >> Asahi rispose mentre Kuroo terminava la frase riferendosi a se stesso, sembrando così che concordasse sull’apprezzamento sull’uomo più che sulla bambina. Kuroo sorrise maliziosamente, Umeko rideva sotto i baffi e Asahi cercò di distrarsi con Saori che aveva tirato fuori il suo regalo.
<< È una raccolta d’importanti componimenti musicali e un quaderno pentagrammato dove potrai scrivere i tuoi stessi componimenti quando sarai più brava e sono sicuro che saranno più belli di quelli della raccolta. >>
<< Grazie mille maestro Azumane! >> Saori abbracciò Asahi per ringraziarlo, poi corse a mettere il regalo al sicuro e tornò a giocare.
<< Davvero hai regalato una cosa del genere a una bambina di otto anni? >> l'espressione e il tono di Kuroo sembravano abbastanza annoiati.
<< Ecco, è la prima volta che faccio un regalo a una bambina, non sapevo cosa farle ma questo mi sembrava adatto a lei per quel poco che la conosco. >> Asahi iniziò ad agitarsi.
<< Dai Tetsurō, a Saori sembra essere piaciuto, questo è quel che conta. >> Umeko posò una mano sulla spalla di Kuroo, sorridendo.
Per gran parte della festa Asahi sembrava isolarsi. Vedeva Kuroo e Umeko molto affiatati e si sentiva di troppo. Non aveva dimenticato quando Kuroo gli dichiarò la sua omosessualità, ma non poteva smettere di pensare che quei due stessero molto bene insieme e questo gli provocava una sensazione d’inquietudine e fastidio che non sapeva giustificarsi. A un certo punto della festa, Saori raggiunse il suo pensieroso insegnante.
<< Maestro Azumane, voglio suonare quella cosa. >>
<< Sei sicura? >>
<< Sì, mi aiuti? >>
Asahi annuì, poi Saori iniziò a urlare.
<< Venite tutti in salone, ho una sorpresa! >> e corse dentro, raggiungendo il pianoforte. Tetsurō e Umeko si guardarono confusi, poi notarono il sorriso di Asahi.
<< Azumane, ne sai qualcosa? >> chiese Kuroo.
<< Forse. >> Asahi allungò il passo è raggiunse Saori al pianoforte.
<< Papà mettiti davanti. >>
Kuroo obbedì, sempre più confuso. Saori e Asahi si lanciarono un'occhiata e iniziarono a suonare. Una melodia che Kuroo non aveva mai sentito: era infinitamente dolce, sembrava che ogni nota raggiungesse il cuore, avvolgendolo con una carezza e lasciando un forte senso di gratitudine e Saori la suonava con grande sicurezza, come fosse una professionista da decenni e Kuroo non poté non emozionarsi. Finito di suonare, Saori si mise in piedi sullo sgabellino, rivolta verso il "pubblico", mentre Asahi preoccupato cercò di reggerla.
<< Questa musica l'abbiamo scritta io e maestro Azumane pensando all'uomo migliore del mondo che mi vuole tanto bene e che fa sempre tutto il possibile per me. Questo è il mio grazie, papà! >>
Quello fu il colpo di grazia. Kuroo era completamente di sasso, l'unica cosa che si muovevano erano le lacrime sul suo viso. Saori saltò dallo sgabello (spaventando Asahi) e corse ad abbracciare il padre, il quale si sbloccò e la prese in braccio, ripetendo tante volte grazie. Tutti gli invitati applaudirono, Umeko si avvicinò ad Asahi.
<< È stato bellissimo. >>
<< Sì, quella bambina è incredibile. Sono fortunato ad averla conosciuta. >>
 

Era tardi, i bambini erano andati tutti via da un pezzo e Saori era già a letto, stanca morta ma immensamente felice. Erano rimasti solo i tre adulti a sistemare, ma ancora per poco.
<< Scusa Tetsurō, io devo andare via. >> disse Umeko, preparandosi in tutta fretta.
<< Cosa? Ma qui è un casino! >> si lamentò Kuroo.
<< Lo so, ma ho un appuntamento con un ragazzo. >
Asahi cercò di non dare a vedere il sollievo che provava a quella notizia.
<< E io dovrei mettere a posto da solo? >>
<< C'è Azumane con te. Dai, mi farò perdonare. Buonanotte! >> detto questo, fuggì via. Mentre Kuroo era shockato, Asahi sembrava divertito.
<< Scusa Azumane, me ne occupo io qui, puoi andare anche tu. >>
<< No, ti do una mano. >>
<< Eri invitato, non posso farti sistemare. >>
<< In due faremo prima e poi non ho niente di meglio da fare. >
Kuroo accettò e i due sistemarono i vari giochi, regali, carte, cibi, dando alla casa di nuovo il suo aspetto originario. Alla fine i due si buttarono su una poltrona.
<< Sono distrutto. >> mugolò Kuroo, chiudendo gli occhi. Asahi non rispose.
<< Quando avete composto quella melodia? >>
Asahi si girò verso l'altro.
<< I giorni in cui sostituivo la signorina Shimatani qui. Saori voleva che fosse una sorpresa. >>
<< Come l'avete scritta? >>
<< Saori mi descriveva le emozioni che voleva esprimere ed io ho provato a renderle musica. >>
Kuroo si mise su un fianco verso l'ospite, mantenendo la testa poggiata sullo schienale.
<< Sei stato bravissimo anche tu allora, era eccezionale. >>
<< Ti ringrazio ma è tutto merito di Saori. >> Asahi si bloccò quando vide lo sguardo di Kuroo. Era serio ma sembrava stesse desiderando qualcosa con ardore.
<< Azumane, grazie per tutto quello che fai. >>
<< N-non c'è bisogno di ringraziarmi. >>
Kuroo si fece più vicino ad Asahi, ormai aveva superato il limite di resistenza all’attrazione per il pianista e non poteva né voleva più resistere.
<< Perdonami. >> sussurrò, prima di avventarsi sulle labbra di Azumane. Quanto le aveva desiderate, quante volte le aveva sognate posarsi sulle proprie proprio come stava succedendo in quel momento. Non poteva rinunciarci ancora e secondo la reazione di Azumane avrebbe agito di conseguenza: avrebbe fatto di tutto per non farlo allontanare da sé ma soprattutto da Saori. Ma ad Asahi non sembrò dispiacere quel bacio: inizialmente si era irrigidito per la sorpresa, ma si rilassò poco dopo con un sospiro sulle labbra di Kuroo, poi si posizionò in modo da stare entrambi più comodi e schiuse le labbra per far entrare la vorace lingua dell'altro, che accettò l'invito immediatamente. Il desiderio di Tetsurō era talmente forte che non riusciva a essere dolce o romantico nel bacio come avrebbe meritato e/o voluto Asahi, ma tirava fuori tutta la sua passione repressa. La sua lingua cercava e sfiorava con ardore quella di Azumane, che provava a mantenere il ritmo di Kuroo. Si ritrovarono entrambi sdraiati, Tetsurō sopra Asahi, il primo infilava le mani sotto la camicia del secondo che invece si aggrappava ai fianchi dell'altro. Kuroo non aveva mai toccato nessuno così, non baciava qualcuno da più di tre anni e anche i baci che si scambiava con sua moglie erano ben lontani da questo avvolgente bacio con un altro uomo. Quando finalmente mancò il respiro, i due si staccarono. I visi di entrambi erano arrossati e i loro sguardi svelavano la voglia che entrambi avrebbero voluto sfogare, ma Kuroo fece appello con tutte le sue forze alla minima parte di razionalità rimasta sveglia e non fu il solo.
<< Non possiamo. >> sussurrò Asahi a fiato corto.
<< Saori potrebbe svegliarsi. >> Tetsurō finì la frase.
Entrambi sospirarono e si misero seduti, lontani l'uno dall'altro per non cadere in tentazione.
<< Lunedì mattina lavori? >> Kuroo si accese una sigaretta. Era la prima volta che Asahi lo vedeva fumare e rimase sorpreso, Tetsurō se ne accorse.
<< Cerco di non fumare mai davanti a Saori... In realtà avevo smesso, ma con lo stress dovuto alla morte di Miho ho ricominciato. Non me ne pento. >> confessò, senza guardare Azumane e godendosi quei tiri di sigaretta.
<< Dovresti farlo invece. >>
<< Bhè, ora ne ho bisogno. Io e il mio basso ventre siamo fortemente sotto stress. >>
Il rossore sul viso di Asahi peggiorò.
<< Potrei liberarmi lunedì mattina. >>
<< Perfetto. >> Kuroo tirò fuori il cellulare e mandò una mail.
<< Ora sono libero anch’io. Nel pomeriggio puoi tenere Saori? >>
Asahi annuì.
<< Passa qui alle otto. Saori sarà a scuola e possiamo riprendere ciò che abbiamo interrotto. >>
La voce di Kuroo così calda e bassa fece venire i brividi ad Asahi.
<< Ci vediamo lunedì. >>
 

 
Saori fu sorpresa di trovare il padre ancora in canottiera e pantaloncini da pigiama durante la loro colazione.
<< Papà, non lavori oggi? >>
<< Un collega mi ha chiesto di cambiare turno. >>
Saori osservò il padre; Kuroo era bravo a mentire e quella era una caratteristica che Saori aveva ereditato dal padre, forse era per questo che sia padre che figlia riuscivano a capire quando uno dei due diceva una bugia all'altro perciò anche in quel momento fu facile per Saori capire che il papà stava nascondendo qualcosa.
<< Va tutto bene? >> chiese la piccola.
<< Certamente, perché me lo chiedi? >>
<< Sei strano. >>
Tetsurō spalancò gli occhi, ma cercò di dissimulare la sorpresa.
<< Non farmi passare più strano di te. >> rispose, spettinando la figlia.
Finita la colazione, i due si salutarono e Saori andò a prendere l'autobus. Si mise seduta accanto al finestrino e guardò distrattamente fuori finché, pochi secondi dopo la partenza del mezzo, Saori non riconobbe il suo maestro Azumane che andava verso la loro casa. Un sorriso soddisfatto le si stampò sul volto.

 
Kuroo fece entrare velocemente Azumane e dopo aver chiuso la porta, so avventò su di lui, baciandolo.
<< Buongiorno. >> sussurrò sulle labbra di un sorpreso Asahi.
<< Buongiorno anche a te. >> rispose l'ospite, cercando di non guardare troppo il corpo di Kuroo.
<< Vuoi fare colazione? >>
<< Ho già fatto. >>
Tetsurō sorrise maliziosamente.
<< Vuoi subito andare al dunque? >>
Asahi non rispose ma il suo sguardo parlava per lui.
I due andarono in stanza da letto di Tetsurō e iniziarono a spogliarsi. Asahi si era già liberato degli indumenti superiori quando si bloccò a osservare una foto sul comodino di Kuroo: ritraeva Tetsurō, Saori e una donna che teneva in braccio la piccola e assomigliava molto a Umeko. Kuroo si rese conto del punto che l'altro ragazzo stava fissando.
<< Quella la tengo per Saori, non voglio che pensi che voglio cancellare sua madre. >>
<< Sei sicuro di volerlo fare? >> Asahi distolse lo sguardo dalla foto per dirigerlo verso Tetsurō.
<< Puoi farmi una domanda del genere quando sei in condizioni così eccitanti? >> disse Kuroo, avvicinandosi all'altro e accarezzandogli gli addominali scoperti, poi tolse via la foto.
<< Non devi preoccuparti del mio passato. Pensiamo a goderci questo momento. >> detto questo, Kuroo unì le sue labbra a quelle di Asahi, che lo accolse volentieri. Questa volta il bacio fu più dolce, almeno per i primi dieci secondi, perché la passione tornò a prendere il sopravvento. Ripresero a spogliarsi tra un bacio e un altro e solo quando rimasero entrambi in boxer, Asahi si ricordò di una cosa.
<< Nella borsa ho preservativi e altre cose utili. >> bisbigliò per il solito imbarazzo.
<< Hai provveduto a tutto, bravo maestro Azumane. >>
<< T-ti prego, non chiamarmi anche tu così. >>
<< Perché? Io lo trovo altamente erotico. >> Kuroo bacio nuovamente Asahi, mordendogli il labbro inferiore.
<< Come ti voglio, maestro Azumane. >>
<< S-sai che non potrò più guardare in faccia tua figlia quando mi chiamerà così? >>
Tetsurō scoppio scoppiò a ridere, per poi tornare ai loro desideri trattenuti per troppo tempo.
 

Quando Saori tornò a casa, trovò Asahi ad aspettarla.
<< Ciao Saori, tuo padre lavora e sono venuto a farti compagnia. >> disse sorridente il ragazzo.
<< Lo so. >>
<< Te l’ha detto tuo padre? >>
<< No, lo so e basta. >>
Per Asahi il tono di Saori era decisamente più allegro del solito.
<< È successo qualcosa di bello a scuola? >> chiese, preso dalla curiosità.
<< A scuola no, ma forse qua a casa sì. >>
Quella risposta fece salire qualche brivido ad Asahi che preferì non indagare oltre.
I due rimasero insieme fino a tarda sera. Kuroo tornò quando Saori era già a letto e, sicuro di non essere visto, salutò con un bacio Azumane. Peccato che dopo pochi minuti che Asahi fu fuori dalla loro casa, Saori comparve in cucina.
<< Non stavi dormendo? >> Tetsurō fu talmente sorpreso di vedere sua figlia in quel momento che non riuscì a simulare tranquillità.
<< Mi sono svegliata all’improvviso. >> la piccola si prese un bicchiere d’acqua, poi si girò verso il padre.
<< Papà, tu amavi la mamma? >>
Kuroo rimase sconvolto da quell’improvvisa domanda.
<< Io… le volevo bene. >> il ragazzo non riusciva ad accostare il termine “amore” a sua moglie neanche di fronte sua figlia. Saori restò un attimo in silenzio, meditando su quali parole usare.
<< E ami maestro Azumane, vero? >>
Lo stanco tassista e padre ora era completamente allibito. Perché gli stava chiedendo una cosa del genere?
<< Cosa te lo fa pensare? >>
<< Ti ho sentito quando ne parlavi con zia Umeko, vi ho visto mentre vi baciavate e poi sembri più felice da quando c’è lui, come me. >>
La risposta distrusse Tetsurō era convinto di essere sempre stato attentissimo ogni volta.
<< Hai ragione, ma questo non influirà assolutamente nel nostro rapporto. >> non poteva fare altro che ammetterlo, sperando che sua figlia non la prendesse troppo male, il momento della verità sarebbe comunque dovuto arrivare.
<< Lo so. Io sono contenta se tu stai bene con lui e lui con te. A me piace maestro Azumane. Sarebbe bello se venisse a vivere con noi, così saremmo tutti e tre felici! >>
Kuroo non poteva credere a quello che stava sentendo. Non solo sua figlia accettava che suo padre avesse una relazione con un uomo ma addirittura voleva vivere con lui come una vera famiglia.
<< È… è bello che tu la pensi così. Per vivere tutti insieme è presto, ma sono felice che a te stia bene così. >>
<< Papà, sai che io ti voglio bene! >> Saori abbracciò il padre, il quale fece di tutto per non commuoversi.

 
La mattina dopo Kuroo si recò all'autofficina Azumane, sperando di trovare Asahi.
< < Problemi con il taxi? >> fortunatamente la persona desiderata era in servizio, peccato che il padre era proprio dietro di lui e lo fissava in un modo strano.
<< Più o meno... Signore, devo rubarle l'operaio per qualche minuto. >> detto questo, Kuroo prese Asahi per mano e lo trascinò all'esterno e lo spinse dentro la macchina.
<< C-che succede? Non vorrai mica... >>
<< Saori sa tutto. Ci ha scoperti. >>
Azumane si pietrificò, non si aspettava una cosa del genere, non così presto. Sapeva che Saori era una bambina intelligente e che prima o poi avrebbe capito che lui e il padre si stavano frequentando, ma non proprio sul nascere della storia.
<< Si è arrabbiata? >> chiese Asahi con tono triste.
<< Ha proposto di vivere tutti insieme. >>
<< Cosa? >>
<< L'ha presa bene Azumane, a lei sta bene la nostra relazione, non c'è bisogno di nasconderci. >>
Asahi non poteva credere alle sue orecchie, trovava tutto così assurdo. Mentre Asahi formulava le informazioni appena apprese, Kuroo guardò bene di essere fuori la visuale di chiunque poter baciare l'altro ragazzo.
<< Sai che da te io non voglio solo sesso, vero? >> sussurrò Tetsurō sulle labbra dell'altro.
<< Il fatto che Saori l'abbia presa così bene, mi fa stare più tranquillo anche sui miei sentimenti e su quello che voglio. >> continuò l'uomo con espressione seria sul viso.
<< Io non sono un tipo che si diverte, Kuroo. Sarei fuggito se avessi sentito in te il pericolo di essere preso in giro. >>
<< Perfetto, allora possiamo anche sposarci. >> il tono di Kuroo tornò scherzoso, ma Asahi non sembrò averlo capito.
<< Cosa? >> rispose, sconvolto.
<< Ora devo tornare a lavoro. Sono venuto solo per avvisarti di Saori. Ci vediamo oggi. >> disse in un fiato il tassista, aprendo lo sportello al lato di Asahi.
<< O-oggi? >>
<< Hai lezione con Saori. >>
<< Ah giusto. Ci vediamo oggi. >>

 
Nel pomeriggio Tetsurō e Asahi si comportarono come avevano sempre fatto prima del loro bacio. Asahi si occupò esclusivamente di ascoltare Saori e insegnarle nuove composizioni. Alla pausa Azumane restò lontano da Kuroo e si percepiva chiaramente il suo imbarazzo. Tetsurō si avvicinò e porse al più timido una tazza.
<< Ho fatto il tè. >> Kuroo sorrise gentilmente, non c'era la solita malizia sulle labbra del padrone di casa ma Asahi non se ne accorse perché non aveva il coraggio di guardarlo in faccia.
<< Grazie. >> disse velocemente, prendendo la tazza. Saori li fissò per un po'.
<< Guardate che potete baciarvi, non mi fa schifo. >>
Tetsurō guardò la figlia con gli occhi spalancati mentre ad Asahi per poco non cadde la tazza.
<< Amore di papà, queste cose si fanno in privato. >>
Asahi guardò Kuroo in malo modo.
<< Va bene, però smettetela di fingere di non stare insieme, siete ridicoli. >> Saori lasciò la sala per andare in cucina.
<< È la prima volta che qualcuno mi dà del ridicolo. >> commentò Tetsurō.
<< A te sorprende questo di tutta la conversazione?! >> Asahi sembrava esasperato.
<< Che vuoi farci, mia figlia ha una mente aperta. >>
Tetsurō infilò le dita nella cinta dei pantaloni di Asahi per avvicinarlo e baciarlo. Azumane inizialmente era restio, poi si lasciò andare a quel caldo bacio, ignorando che Saori li spiava da dietro la porta, esultando di felicità.




Ok, è finita prima del previsto, chiedo ancora scusa per il disguido, per non parlare del fatto che avrei voluto aggiornare due giorni fa ma me ne sono dimenticata e sono riuscita a pubblicarlo solo ora perchè stasera mi sto dannando nella ricerca di alcune canzoni per un evento lavorativo di domani... aaaah, mi fuma il cervello.
Spero vi sia piaciuto almeno un po', è uscita fuori una cosa molto strana anche per me, lo ammetto. 
Ok, fatemi sapere cosa ne pensati e spero di tornare presto (anche se non ne sono completamente certa.)
Grazie a chi leggerà, un bacio
Lady Neko Kadar

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: Lady Neko Kadar